26.4.19

Recensione: "I Famelici" (Les Affamès) - Su Netflix

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Un virus movie sopra la media del genere che ha senz'altro il merito di essere molto bello da vedere e di possedere un ottimo ritmo.
Un buon prologo, un perfetto finale che chiude il cerchio, più di una scena suggestiva, in un film che, però, difetti ne ha tanti, specie di coerenza e di mancata empatia coi protagonisti.
Non consigliabile a tutti ma di certo agli appassionati sì

presenti spoiler

Scrivo questa recensione a non so quanti giorni dalla visione (più di una settimana). Potrei lasciar perdere perchè i ricordi sono annebbiati, il periodo è particolare e avrei altri due film più importanti da recensire. 
Come se non bastasse mi è capitata poi una cosa mai successa prima in 10 anni, ovvero scrivere la recensione e poi accorgermi che Blogger non me l'ha salvata. 
L'ho scritta, poi pubblicata senza rete (si era sconnesso intenet), sono tornato indietro tranquillamente (tanto salva automaticamente)  e invece non c'era più niente.
Immaginate con che forza e voglia la riscrivo adesso...
Ma magari può far comodo a qualcuno per conoscere il film.

Per prima cosa, visto che non l'ho mai fatto, sarebbe carino definire leggermente la differenza tra virus movie e zombie movie.
Noto che troppe volte si usa la seconda definizione - zombie movie - per film che in realtà, a mio parere, non vi appartengono.
Lo zombie è un morto vivente, qualcuno letteralmente tornato in vita.
In realtà nelle varie culture del mondo potrete trovare anche altre definizioni ma, almeno in ambito cinematografico - grazie a Romero - possiamo senza problemi identificare lo zombie con il morto vivente.
Ci sono invece dei film dove abbiamo sì delle specie di zombie (in senso lato) ma che in realtà sono semplicemente degli infetti, ovvero persone che attraverso un qualche contagio hanno subito il processo di mostrizzazione, in molti casi senza passare dalla morte fisica.
Ecco, al di là di molti esempi ibridi e difficili da classificare direi che la morte sia la conditio sine qua non per il genere zombie e il discrimine più grande per tutti gli altri film dove, principalmente, è avvenuto un contagio "in vita".

Sempre più spesso poi i virus movies o gli zombie movies sono inseriti in scenari post-apocalittici.
Certo, c'è anche una forte componente biblica in tutto questo (i morti torneranno a camminare sulla terra...) ma il cinema sembra sempre di più voler affiancare quello scenario a quei generi quando in realtà sia virus movie che zombie movies potrebbero tranquillamente fregarsene della cosa e circoscrivere le loro vicende nel tempo e nello spazio.

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Les Affamès, in tutto questo discorso che ho fatto, sta in posizioni molto ibride (siamo in Quebec e non sappiamo se il contagio sia mondiale; sono infetti ma comunque a volte sembrano passare dalla morte) e di sicuro non inventa niente di nuovo.
Ma niente niente eh.

Proprio la sua scarsissima originalità - insieme ad altri difetti - non ne fanno uno di quei grandi film consigliabili a chiunque ma di certo un quasi must per gli appassionati.
Il fatto è che questo film è davvero girato alla grande, con un gusto per l'inquadratura ottimo, una grande fotografia e la costruzione di sequenze quasi sempre impeccabili.
La madre e la figlia in fondo al sentiero nel bosco, la fuga nei campi dopo l'agguato notturno, la buona componente splatter, le suggestive location rurali, un ottimo protagonista principale e dei dialoghi abbastanza essiccati, ne fanno un film che si guarda con sommo piacere e un più che discreto ritmo.
Tutto è tremendamente già visto ma ci sono almeno un paio di genialate che non mi sarei mai aspettato.
La prima è quel personaggio assurdo, quasi comico, del militare che fa buuu per scherzo.
La sua morte è talmente inaspettata e assurda da rendere la sequenza una piccola perla comica in un film, tra l'altro, assolutamente seriosissimo.
E poi ho amato quella chiusura del cerchio veramente perfetta con il prologo, con la gara automobilistica.
Ecco, il finale in questo senso è magnifico.

Les Affamès parte come film di microstorie, vicende autonome, che poi convergono tra di loro col passare del tempo.
Struttura di certo non nuova ma per quanto mi riguarda vincente. 
Anche perchè è interessante come nel film tutti conoscano tutti (almeno di cognome), tutto per farci intendere questa idea di comunità e di luogo circoscritto in cui avvengono le vicende.
Però i difetti son tanti.
Intanto l'empatia (ricercatissima da parte del film) con i protagonisti non funziona. Forse anche a causa del fatto che almeno metà degli 8 personaggi principali è davvero antipatica, compresa la bimba (incredibile), una delle poche bimbe nel cinema con cui non ho sofferto.
Poi il film ha tanti ma tanti problemi di coerenza, sia di senso che di scelte.
La più eclatante è nel finale durante la pessima sequenza dell'ultimo assalto, devo c'è quella terribile scena della donna col machete che combatte tutti.
Nel film, in precedenza, non solo era stato esplicitato a parole il lunghissimo processo di mostrizzazione post contagio, ma l'avevamo anche visto con i nostri occhi (penso al vecchio ferito o alla vecchia).
E invece in quella scena in un secondo lei diventa da vittima morsicata a leader degli infetti, disastro.

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Tra l'altro, tornando al vecchio appena nominato, non capisco perchè a lui nessuno abbia mai rotto i coglioni per quella gamba ferita mentre alla ragazza con la mano sanguinante ne dicono di tutti i colori.
Ma sono tante le cose strane, come lui che invece di andare a rifugiarsi nel bunker con bimba e ragazza si mette a combattere fuori centinaia di infetti (ma poi lo troviamo proprio nel bunker, mah), come lei che va a fare la pipì nei campi, come i discorso alla Quiet Place di non far rumore (credibile zero), come quelle mega scultura di oggetti assolutamente impossibile (chi ha messo sedie a 30 metri di altezza?), come l'assurdità di non sapere se anche la città vicina è stata colpita (nel 2018 passi mesi e mesi senza sapere una notizia del genere??), come il bimbo che muore ma nessuno prende il suo fucile e chi più ne ha più ne metta.

Insomma, c'è una strana sensazione per lo spettatore che non tutto funzioni a dovere e, per un film abbastanza scarno, questo è un difetto non da poco.
Resta molto bello da vedere, sopra la scarsa media del genere.

6.5/7

12 commenti:

  1. Secondo me , il finale magnifico non l’hai mica proprio visto!
    Hai visto i titoli di coda ?
    Il finale “vero” è mostrato dopo i titoli di coda!
    Con loro due , il tizio con il mio stesso taglio di capelli e la tipa con la fisarmonica inquadrati di schiena in adorazione del totem fatto con sedie impilate ,oramai mostricizzati pure loro ( hai coniato un nuovo termine oltre a Virus-movie ;).
    Inquadrano un pappagallo rosso ( son forse gli animali tipici de Quebec...mha?) che guarda in camera e finisce il film!!!!
    È questo il finale!

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    1. ma pensa te...

      no, non visto, appena posso dò un'occhiata semmai

      il fatto è che su netflix appena finisce il film te lo fanno sparire e diventare piccolo, a volte lo faccio tornare grande e perlustro i titoli di coda, altre no

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  2. Non sei uno che segue i titoli di coda!
    C’è chi ci ha scritto un post su quanto li ritiene fondamentali...nell’economia di un film.
    Comunque io son andato avanti con l’avanzamento veloce ...sulla tv si vedono i frame e forse poco prima della fine vera e propria son apparse le vere immagini finale dei Famelici.
    Comunque è na troiata di film.
    Potevano far meglio.
    Virus o Zombie movie cambia poco alla fine.
    Son d’accordo con te nei lati negativi del film.
    Positivi ...belle le scene en plair air soprattutto quelle girate all’imbrunire o dentro la foschia.
    Creano angoscia e le ho trovate molto realistiche.
    Di sera fanno fatica a vedere i protagonisti del film e facciamo fatica pure noi spettatori a mettere a fuoco loro nello schermo televisivo.
    È una bella trovata questa.
    Come tanti film sul genere , post Romero anche questo ti lascia senza tante risposte.
    Il film non ti da spiegazioni ..succede e basta!
    Sa di tante cose già viste, ultimamente mi viene in mente Train to Busan ma i virus-zombie con gli occhi a mandorla sono sicuramente più coinvolgenti di quelli Famelici di questo film.

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    1. no no, io sono un cultore dei titoli di coda, ad esempio al cinema mi alzo solo a schermo nero

      è che su netflix a volte mi frega e comunque non era uno di quei film che mi avevano preso così tanto

      sì, ormai i virus movie sono fissati sul non dirti le cause del tutto, non dirti nemmeno i tempi, non dirti dove e come avviene

      però train to busan, almeno per l'ambientazione e il discorso padre-figlia qualcosina di diverso lo dice

      questo bello da vedere ma per il resto niente di epocale

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  3. Solo i francesi potevano fare un film sugli zombi e renderlo noioso hahahaha! A parte scherzi tanti spazi aperti e campi lunghi e molti silenzi che ho trovato fuori contesto per il genere horror zombi..

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    1. a me invece piacciono molto i film che "rallentano" un genere, anzi, sono quelli che preferisco

      poi il genere zombi ha comunque ottimi rappresentanti come film "lenti" eh? :)

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  4. Ah e cmq il totem e l'adorazione di esso (magari è un omaggio non so) è copiato totalmente dal libro di stephen king (libro ottimo) e tra le altre cose che parla di esseri umani che diventano zombi per merito di un segnale via satellite lanciato attraverso i cellulari (per essere molto sintetico eh nella trama c'è molto di più), dove gli esseri poi si associano e creano una mente collettiva adorando un totem finale.. vi ricorda nulla? E anche nel libro ci sono persone separate come qui che poi fanno la strada insieme e diventano un gruppo per aiutarsi.. se avete letto il libro questo film è molto copiato si chiama The Cell (lasciate stare il film di qualche anno fa che hanno tratto è orribile)

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    1. molto interessante!

      ho letto King fino ai miei 30 anni (almeno 50 romanzi) poi da 10/15 anni a questa parte l'ho abbandonato

      ma la mia domanda però era "tecnica", ovvero come fosse possibile costruire quei totem

      e il film non mi sembra che abbia elementi trascendentali o magici quindi mi pare solo un errore ;)

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    2. Nemmeno il libro ha elementi magici ma il totem viene creato da questi nuovi umani, come ne i famelici i totem vengono creati da questi zombiuomini.. è simile in tante cose davvero..

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    3. ma è proprio quello il problema

      non c'è alcuna possibilità che manualmente possano essere eretti quei totem

      vedi quello delle sedie ad esempio, alto 30 metri con sedie intrecciate una all'altra (quindi messa SOPRA una all'altra dall'alto)

      senza gru o piattaforme impossibile

      non sono uno che vuole spiegazioni razionali di solito ma qui mi è sembrato veramente assurdo

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    4. Ciao, appena visto e classificato come non piaciuto.
      Sarebbe stato tutto veramente ottimo, se fosse uno spin-off di qualche serie di film o telefilm.
      Probabilmente era previsto dalla casa produttrice, ma non ha avuto le basi di prosecuzione.

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    5. Sai che malgrado vedo gli misi un ottimo voto non me lo ricordo quasi per niente?

      brutto segno...

      interessante la tua considerazione!

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