Dopo tanti anni dallo splendido Timecrimes ritrovo Nacho Vigalondo.
E lo ritrovo in un film dal soggetto pazzesco.
Una ragazza americana capisce che i suoi comportamenti generano un gigantesco mostro a Seul, in Korea, un mostro che semina distruzioni e morte.
Un'idea bellissima che avrebbe potuto portare a delle riflessioni esistenziali di altissimo livello e a metafore formidabili.
E invece Colossal è molto interessante nelle tematiche che offre (film sulla responsabilità), intrattiene e non stanca, ma sembra un possibile grandissima occasione mancata.
Peccato
presenti spoiler
Dopo tanti anni mi ritrovo per caso in tv un film di quel Vigalondo la cui opera prima, Timecrimes (Los Cronocrimenes), mi fece innamorare perdutamente.
In realtà in questo lungo periodo mi ero "accorto" che avesse girato almeno altri due film ma, chissà perchè, non mi ero mai preso la briga di cercarli.
La tv ha ovviato alla mia pigrizia.
Colossal, per quanto mi riguarda, è una di quelle conferme dette a denti stretti, uno di quei casi in cui un regista che avevi amato nel primo incontro ti regala ancora una cosa bella ma, diciamocelo, te avresti voluto di più.
Il fatto che poi rende questa sensazione ancora un pochino più "triste" è che come idea e soggetto Vigalondo aveva tirato fori qualcosa di grandioso, una tela geniale in cui poter pennellare l'intera vita umana.
E invece, lo vedremo, la metafora (e il film con lei) regge ma non arriva a quelle profondità che un'idea del genere poteva raggiungere.
Gloria è una giovane donna abbastanza disastrata e disastrosa.
Beve troppo, è tremendamente immatura, persino bugiarda patologica (si può parlar male una volta ogni 100 di una donna vero?).
Voglio dire, mente al ragazzo, si comporta come una quindicenne (terribile la scena di quegli amici che stavano aspettando per entrare in casa di appena lui fosse andato via), si dimentica che la madre dell'amico di infanzia è morta, va a letto con un altro ragazzo ma dopo 3 giorni torna col suo.
E mi fermo qua.
Il suo ragazzo Tim, ovviamente, non ce la fa più e senza rabbia e cattiveria prende la decisione migliore in questi casi, allontanarsi (non fuggire, allontanarsi).
Gloria va allora a vivere nella casa d'infanzia, molto lontano.
Lì incontra Oscar, suo amico da bambina.
Intanto a Seul, in Korea, un mostro simil Godzilla appare e scompare giornalmente, seminando morte e distruzione.
Gloria capisce che quel megamostro dall'altra parte del globo non è altro che sè stessa.
Soggetto formidabile, un film di genere che avrebbe potuto portare a delle riflessioni altissime e forse persino portate in un modo "nuovo", anche perchè non so se mai qualcuno avesse pensato a questo binomio "mostri personali - mostri giganti".
Ma è proprio qui (oltre ad altri problemini) che Colossal non sfrutta il suo potenziale, in questa possibile formidabile metafora esistenziale che, invece, rischia di rivelarsi alla fine poco più che il risultato di un accadimento fortuito.
Già che ci siamo affrontiamoli i problemi "secondari" del film.
Innanzitutto ha un prologo dannatamente lungo, passa troppo prima che il film cominci per davvero o si arrivi ad un eventuale secondo atto.
Il personaggio della Hathaway è interessante (e lei sempre brava e bella) ed è incredibile come ricalchi proprio un suo vecchio personaggio - ancora più riuscito -, quello di "Rachel sta per sposarsi".
Ecco, è come se Colossal fosse un'interessantissima fusione tra il film di Demme e un monster movie asiatico che però pecca proprio nell'elemento magico di tale fusione, il collegamento tra i due (cazzo, l'ho detto tre volte, andiamo avanti).
La struttura del film è molto buona, sia nell'alternanza tra le vicende negli Stati Uniti e in quelle in Korea sia nel farci scoprire solo piano piano cos'era quel decisivo ricordo dell'infanzia che Gloria ha dimenticato.
Struttura ottima, sì, ma meno il ritmo, con il sopracitato lungo prologo, con troppe scene tirate troppo per le lunghe (la spiegazione pre scoppio del petardo è estenuante), con sequenze ripetute all'infinito (ad un certo punto sembra di vedere un film in cui avviene sempre la stessa cosa, loro che fanno l'alba e vanno a fa gli scemi sul parco) e con almeno un paio di momenti topici (tipo lo scontro in casa tra Gloria e Oscar) che invece di drammatici paiono da sit com.
E meglio non dico niente sul pessimo uso della continuità temporale con quel gruppo di amici che parla di notte nel locale, poi esce ed è magicamente non solo l'alba ma addirittura le 8.05 del mattino (almeno due volte il passaggio è da mani nei capelli).
E anche il finale mannaggia, forzata ma splendida l'idea di lei e Seul e il suo mostro che si materializza negli Usa ma sul fatto che allunghi la mano senza nemmeno poter sapere dove possa essere lui e lo afferri...
E, anche qui, altro errore, lei non può sentire quando lui negli Usa, stretto nella sua mano, la offende e le urla contro. E invece appena succede questo lei per l'ira lo scaraventa via.
Insomma, di disastri ce ne sono tanti.
Ma, mi direte voi, è une metafora no?
Ecco, qui sta il problema. Il film aveva tutte le carte in regola per essere una metafora ma in realtà nel finale viene forte il sospetto che tutto quello che vediamo di profondo non abbia poi così tanto (insomma, non è della pasta di Babadook la questione dei mostri) ma sia semplicemente qualcosa che è accaduto.
Una storia di ragazzini, di delusione, di ira, di un fulmine che colpisce entrambi e di questa specie di legame-destino che li unirà sia tra loro che a quel luogo (l'idea che Seul però possa essere dentro quel parchetto è geniale).
Quindi no, volevo emozionarmi e invece tutto è un pochino sotto le attese.
Ma il film è bello, intrattiene e, inutile negarlo, tira fuori un sacco di tematiche.
Perchè proprio Seul?
Magari semplicemente in omaggio ai due mostri che i bimbi avevano negli zaini.
O forse la metafora è politica, con questi Usa che quasi divertendosi fanno i padroni ovunque e distruggono.
Ma c'è tanto altro.
E' un film che racconta dell'incredibile filo rosso che a volte abbiamo col mondo intero, di come ogni nostro piccolo gesto potrebbe avere grandi ripercussioni negli altri, di come il nostro non essere lucidi o maturi possa portare a immani disastri.
Ma è anche un film che parla delle manie di onnipotenza o di protagonismo, della difficoltà di trattenersi dal godere del proprio potere (mi riferisco ad Oscar), dell'incredibile adrenalina che può portare l'essere padroni del destino altrui, anche se questo destino è mortale (tematiche simili c'erano nel bellissimo Chronicle).
Un pochino anche una metafora - questa sì - di come l'Uomo sia il solo unico artefice della distruzione del mondo in cui vive.
Se vogliamo possiamo unire tutte queste in una sola parola, responsabilità.
Un film sulla(e) responsabilità.
Peccato che tutte ste cose bellissime non siano affiancate da una adeguata introspezione nei personaggi, nei propri dolori o traumi.
In realtà il film ci prova, sia Gloria che Oscar hanno nel passato qualcosa di brutto ma quel qualcosa sembra molto labile e tutto quello che stiamo vedendo o, almeno, la metafora, non è ben centrata per me.
Credo che il problema sia il solito, qualche concessione fatta alla produzione, probabilmente se questa fosse stata un'opera prima la parte intima dello script sarebbe stata notevolmente più importante.
Resta un film da consigliare e da scoprire e un regista da continuare a seguire
7
Lo vidi qualche tempo fa, quindi non me lo ricordo nei dettagli, ma credo che tu abbia centrato il punto.
RispondiEliminaE' un film che ha un soggetto pazzesco, con una bravissima e bellissima protagonista che rende tutto più bello, ma che lascia con la sensazione che avrebbe potuto (anche voluto forse) dire molto di più di quanto è riuscito a fare. Poteva comunque rimanere un film "piccolo" e dire grandi cose, invece ne dice qualcuna ma senza troppa forza.
Con un soggetto del genere comunque ha il grande pregio di essere una di quelle pellicole che un po' ti fanno pensare (altrimenti manco lo avresti recensito e io manco sarei qui a commentare), perché indubbiamente invita a tirare fuori interpretazioni e sottotesti come quelli che hai proposto tu. Sarebbe stato meglio che anche Vigalondo li avesse proposti con più convinzione :)
Per me comunque è uno di quei rari casi in cui il soggetto vale il prezzo del biglietto. Quando finalmente colleghi i mostro di Seul a lei e ai suoi gesti per me è un momento incredibile. Forse è una cosa che risveglia la nostra parte infantile, davvero non saprei, ma comunque tremendamente bella.
sarebbe bello fare una lista con i soggetti più belli, ci devo pensare...
Eliminaesatto, manca quella forza devastante che un soggetto del genere richiedeva, tanto che secondo me prevale quasi quella dell'intrattenimento al resto
no, purtroppo recensisco tutto quello che vedo (e da qui capisci che vedo pochissimi film...) ma sì, è vero, di spunti e tematiche ne offre tantissime, e sicuramente è più bello scriverne ;)
perfettamente d'accordo, in un cinema copia-incolla la sorpresa di trovare soggetti nuovi vale come aver visto un bel film derivativo, anche se poi quei film scricchiolassero
io sono malato dei soggetti tra l'altro
esatto, infatti dispiace che nelle trame che si trovano in giro sto collegamento viene palesato, per questo non leggo mai nulla prima...
è un momento davvero emozionante
poi anche io spoilero tutto sin dall'inizio ma io si sa che lo faccio, vado letto dopo, non sono un tramista ;)
L'hai visto su Paramount Channel vero? Quella sera ero anch'io davanti alla tv, e pensa che avevo pure pensato "strano che Giuseppe non abbia ancora recensito altro di Vigalondo", hahaha. Timecrimes era interessante, ma non di più per me, questa volta credo che la trasferta in America lo abbia migliorato. E insomma, se questo è il cinema coi soldi, datemene di più.
RispondiEliminaStranamente è un film che non mi ha fatto venire voglia di pensare: già il soggetto (un mostro devasta Seoul ed colpa di Anne Hathaway: geniale) dovrebbe, eppure a fine visione non volevo perdermi dietro a metafore e allusioni (cosa che adoro fare), solo concentrarmi su come mi aveva fatto sentire. E la risposta è: bene. Non so quand'è stata l'ultima volta che un film così bizzarro mi ha dato la sensazione di guardare un film normale, per tutti, dalla regia invisibile, eppure per pochi allo stesso tempo. Che si accontenta di raccontarti una storia bizzarra (due bambini e i loro problemi danno origine a Godzilla, senza spiegazioni logiche: o lo accetti o ti attacchi), non di farti vedere quanto figo sei a raccontarla (Midsommar...Si, non mi è piaciuto). Certo, il tipo drogato e quello con cui va a letto lei sono pressoché inutili, fanno la notte e arrivano alle 8 senza uno sbadiglio, lei a Seoul può vederlo e sentirlo (come lei aveva sentito le sue botte su quell'occhio sanguinante...per me ha comunque senso in uno strano modo), ma onestamente chissene. Sono sicuro che piccoli errori ci stanno in cambio di una visione così originale, non credo corrotta dai soldi, la Hathaway è produttrice esecutiva e scommetto che ha difeso le idee di Nacho. E poi dai, c'è Dan Stevens di The Guest, uno che dovrebbe essere famoso come Ryan Gosling e per lavorare al cinema deve fare la porcatona della bella e la bestia. Grazie, Nacho, grazie per questo film splendido.
Enrico
sì, su paramount ;)
Eliminal'avevo segnalato su fb ma te non ci sei, ahah
ovviamente, lo hai letto, non siamo d'accordo non tanto sul valore del film ma sulla "carriera" di Vigalondo
e non credo che Colossal sia cinema mainstream coi soldi, semplicemente una produzione non più casalinga ma internazionale che, credo, non abbia giovato. Ma rimane comunque cinema abbastanza introspettivo, non a caso da noi non è uscito ;)
bizzarro è un termine molto appropriato e sì, è vero, è uno di quei film alla fine positivi, che lanciano messaggi giusti
ed è vero che ha il vestito mainstream ma non è per tutti. Forse troppo intimista per essere mainstream, forse troppo robottone per essere di nicchia ;)
su midsommar inutile che ti dico come la penso, ahah
ma infatti tutti gli errori che ho citato sarebbero stati del tutto ininfluenti in un film grandemente metaforico (babadook)
siccome invece questo che sicuramente ha significato ma è comunque molto "meccanico" (tu stesso lo dici, accadono cose reali senza tante spiegazioni) e allora sta parte meccanica dovresti curarla di più, non hai la scusa della metafora
Stevens è davvero bravo...
bisogna a questo punto vedere il film di mezzo, Extraterrestre mi sembra si chiami, e magari ha a che fare con la storia che racconta l'ubriaco al centro di Colossal...
scusa per Annientamento, ma stai tranquillo, ho la pagina aperta che non chiudo finchè non rispondo (mio metodo infallibile)
Mi godo la mia ignoranza di primitivo che non ha i social hahaha. Si, di fatto non siamo d'accordo, ma non è forse questo che conferma quanto Vigalondo abbia fatto centro? Avere opinioni ai poli opposti spesso conferma quantomeno l'unicità di un film...E si, vale anche per Midsommar. Magari ne parleremo se mi verrà voglia di commentare, ma di sicuro non l'ho odiato. Non mi piace l'ostentazione, non mi piacciono queste (auto)esaltazioni dopo appena due film, ma mi piacciono i film polarizzanti e che prendono sul serio lo spettatore. Preferirò sempre il peggio di Aster al meglio del cinema dei "buh", solo non è la mia tazza di latte. Colossal si invece, al 100%. È intimista eppure non cerca di avere la moraletta appiccicata, in questo senso il finale mi ha fatto impazzire, quella mezza ironia dopo il finale emozionante, quel non sapere nemmeno se tornerà dal suo fidanzato, o se piuttosto tornerà ad ubriacarsi, alla faccia dell'arco narrativo. E tutto questo in un film che forse non avrà i milioni, come dici tu, ma che intanto si è fatto dare un premio Oscar Hollywoodiano e degli effetti speciali meravigliosi (specie il suo mostro bicorno) solo per raccontare questa piccola bizzarria. Metafore o meno, mi ha colpito, e vedremo per il suo film di mezzo perché ora mi hai messo addosso molta curiosità...
EliminaPs anche annientamento è la mia tazza di latte, ma non pretendo un commento lampo :,) prendetela pure con comodo. Intanto ti scriverò io in questi giorni, se hai tempo, ho una piccola proposta per il festival di Venezia ;)
se due non sono del tutto d'accordo su un film ma a entrambi è piaciuto e lo hanno trovato molto interessante il film ha di certo vinto
Eliminaperò non direi ai poli opposti, anzi...
le esaltazioni le fanno gli altri, non i registi, quindi se un regista viene esaltato dopo soli due film lui non ha colpe, i suoi film vanno giudicati senza pensare al contesto (è difficile ma a me spesso riesce)
ma tazza di latte lo usate dalle vostre parti al posto di "tazzina da thè" o è una tua simpatica metamorfosi dell'espressione inglese?
vero, quell'ultima sua espressione (dovevo dirlo in rece) è molto ironica e assolutamente riuscita, come a dire che sì, è stata una vera eroina ma nessuno ci dice che sia effettivamente maturata o abbia superato i suoi problemi
davvero ha vinto un premio Oscar?
vedremo entrambi il film di mezzo ;)
eh, movete per venezia che non dura molto
anche se so pieno de cose (inviati a venezia, raduno, concerto al raduno, t shirt), sto morendo ;)
Se ho intuito i tuoi gusti, non potevi saperlo, ha vinto l'Oscar con les Miserables, che è un musical in costume. Io amo i film storici e la Hatahway è bravissima, ma due ore di gente che canta senza spiccare mai parola in prosa ti spinge pesantemente al taglio delle vene :,)
EliminaColossal ci è piaciuto, più o meno a seconda dei motivi (quelli sono diversi casomai), è quello l'importante :)
Assolutamente, l'esaltazione a prescindere non dovrebbe fare questa presa. Anche i registi dovrebbero stare attenti, perché quando fai un solo film e te lo chiamano già il nuovo Esorcista, è facile appiattirsi sui precedenti stilemi e curare meno la scrittura. Lo ho visto con Nolan in Dunkirk, e anche in Midsommar. Tipo la riunione del culto che dicono testualmente viene fatta ogni 90 anni, eppure tutti sanno perfettamente i rituali, anche i bambini, come se lo facessero ogni anno...E probabilmente lo fanno, visto che all'età di 72 i vecchi si buttano dalla rupe, e dubito accada una volta al secolo :,D
Non so se la tazza di latte sia diffusa, probabilmente l'ho solo tradotta mentalmente dall'inglese perché sono un giovinastro ;) sono già a Venezia da un giorno, non mi sostituirò ai tuoi inviati, ma ci sono un paio di chicche animate che andrò a vedere (tra cui un anime) e potrei parlarne in questi giorni, al posto di Anime e core che non avrò tempo di fare fino ad ottobre :) tutto qui
ah, ma non ci eravamo capiti ;)
Eliminadalla tua frase sembrava che Colossal avesse vinto un premio Oscar, ora capisco ;)
no, comunque Les Miserables non lo vedrei mai ;)
dici che Midsommar è scritto meno bene di Hereditary e che questo sia dovuto ai troppi elogi per il primo?
mmm, non sono d'accordo con nessuna delle due affermazioni, ahah
la cosa del rito ora non la ricordo, di certo da come descrivi il tutto di sicuro hai notato un problema reale
no, ormai dovrai andare avanti con la tazza di latte. Tra l'altro il latte misto al thè è buonissimo
ma certo che puoi
beh, facciamo una puntata speciale della rubrica ;)
Jawhol, tazza di latte sarà. Ed Hereditary è stato chiamato il nuovo Esorcista, ma di sicuro non da me. :,) Midsommar mi è piaciuto di più, ma rimango dell'idea che sia scritto solo vagamente meglio del suo predecessore...
EliminaAppena ho visto i corti faccio una recensione combo e ti mando tutto. Sarò breve, promesso ;)
ottimo :)
Eliminaspero di riuscire a fare tutto, mai avuto un periodo della mia vita così pieno di cose, un disastro :)
buon giorno e complimenti per il blog volevo sapere a quando una tua recensione del film Predestinations e della serie dark (seconda stagione ) grazie mille ciao
RispondiEliminail primo me lo chiedono da 4 anni, mi piace il genere ma alla fine ancora mi manca ;)
Eliminail secondo è un disastro, per vederla mi dovrei rivedere tutta la prima stagione e per uno che fatica come me con le serie dover rivedere per vedere è durissima
ma la prima mi piacque tantissimo e so che la seconda è pari livello, mi lascio una porticina ;)
Appena finito di vedere Colossal, concordo, e' un film stupendo.
EliminaAlla fine non è che concordiamo del tutto perchè, per me, stupendo non è. Ma un gran bel film con un soggetto grandioso sì!
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