9.2.11

Recensione: "Persepolis"




La memoria.
La nostra memoria.
Ciò che noi siamo, da dove veniamo. Persepolis non è un film di denuncia, è un film di memoria, di ricordi, di sensazioni, di aneddoti, di gioie e di dolori. Persepolis fa quello che ognuno di noi dovrebbe fare, fermarsi un attimo e riannodare i fili della propria vita, capire come si sono accumulati i vari mattoni della costruzione che ora siamo, come tante piccole pezzi hanno poi formato il nostro insieme. Mai dimenticarsi il proprio passato, mai perdere le radici, mai abiurare o vergognarsi di ciò che siamo, ma andare avanti tirando al massimo l'elastico che ci lega al nostro passato perchè alla fine quell'elastico ci scaraventerà di nuovo là, al nostro principio.
Persepolis è il meraviglioso racconto dei primi 21 anni di Marjane, una ragazza iraniana che ripercorre la propria vita e con essa la Storia recente del suo paese senza mai piangersi addosso, senza alcuna commiserazione. Sarebbe un errore considerare Persepolis un cartone nel senso comune del termine. Persepolis è più vero di qualsiasi altra pellicola "normale", i suoi personaggi hanno più carne e più ossa di qualsiasi vero attore, si ha la netta sensazione che tutto quello che vediamo disegnato, non solo la storia generale ma ogni minimo dettaglio, come lo scarafaggio che esce dalla ciotola, come la mano che affiora tra le macerie, come le scarpe della Nike sotto lo spersonalizzante vestito nero, tutto sia realmente successo. Per non parlare dei dialoghi, la maggior parte dei quali scambiati con la memorabile nonna, figura al contempo buffa e sboccata quanto malinconica e quasi lirica nel comportamento e nelle parole (l'aneddoto dei petali è poesia pura).




Pellicola dal continuo cambio di registro, dall'irresistibilmente comico ("non è Michael Jackson, è Martin Luther King!", i traslochi, la crescita improvvisa) al tragico (le esecuzioni, la guerra), dal surreale ed onirico (i dialoghi con Dio) al drammatico (lo svenimento della madre), dal romantico (la scoperta dell'amore) al malinconico (gli ultimi saluti a familiari, sia vivi che morti, e al Mar Caspio).
La caratterizzazione della protagonista è forte e potente come del resto forte e potente è il suo carattere; una ragazzina ribelle, coraggiosa, sveglia, che come tutte le bambine osserva ed assorbe tutto quello che gli accade intorno. La cornice dell'Iran della dittatura, dei veli imposti, delle chiavi per il paradiso in cambio della morte, delle guerre intestine, è senz'altro importante e decisiva nella formazione di Marjane ma mi piacerebbe mettere tutto questo in secondo piano ed esaltare invece, come detto sopra, la forza del ricordo, degli affetti familiari, dell'amore per la propria terra (che come tutti i grandi amori può convertirsi in odio). La nostra vita è un lungo Giro ed è importante ricordarsi tutte le tappe, quelle in cui si è vinto e quelle in cui si è sofferto di più, quelle in cui si è lottato oltre le nostre possibilità e quelle in cui, purtroppo, si è clamorosamente perso.

(voto 8,5)

10 commenti:

  1. Questo, Dae, lo aspetto proprio.
    Un grandissimo film di formazione.
    Sono curioso di leggere cosa ne scriverai.

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  2. Ero sicuro che ti sarebbe piaciuto.
    Davvero un ottimo film, profondo eppure semplice, commovente ma divertentissimo.
    Lo rivedo sempre più che volentieri.

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  3. Questa tua caratteristica di rivedere più e più volte i film è una cosa che ti invidio. Io, paradossalmente, soprattutto se un film l'ho amato molto, difficilmente lo rivedo perchè mi è bastata quella volta per ricordarmelo dal primo all'ultimo dettaglio. Oddio, se passa in tv mi fermo sicuro ma la mia decisione personale, attiva, di riguardare un film capita raramente. Poi per folgorazioni come Old Boy è capitato anche di andare al cinema 3 giorni consecutivi ma è assolutamente un caso. A presto.


    P.S: oppure sarà semplicemente che il tempo che riesco a dedicare al cinema preferisco farlo per cose nuove.
    Ti è mai capitato di rivedere un film 2 volte consecutive? Intendo finisce il film e lo rimetti all'istante. A me è successo per 2046 di Kar Wai. Ero rimasto così affascinato ma al contempo un pò confuso che meccanicamente ho rimesso play.

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  4. veramente capolavoroso! Nulla da aggiungere U_U

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  5. Bella recensione, Oh Dae-Soo :)
    E non dimentichiamoci i piccoli cigni fatti con le molliche di pane! (erano cigni, vero?)
    Un saluto, Anna :)

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    1. Non c'è bisogno che mi avverti dove hai messo i commenti, noi Padroni lo possiamo vedere :)

      brava, hai il nome adesso!

      grazie dei complimenti.

      cigni? e chi si ricorda?

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    2. Ti ricordi? :)
      http://4.bp.blogspot.com/_4NmXraJCSWA/SAR7jQHER_I/AAAAAAAAAJk/VlrkXdzCj1g/s320/persepolis+03.jpg

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    3. Ah, certo, ora sì...

      Ma la scena dei petali le batte tutte.

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  6. Romanzo di formazione necessario e riflessivo, un inno al non dimenticare le proprie radici, a non vergognarsi da dove veniamo e chi siamo, una storia portata su schermo con una sensibilità e un equilibrio più unico che raro. Da inserire nelle scuole, perchè edificante e al tempo stesso divertente e incisivo, felicissimo di averlo recuperato finalmente.

    Voto: 8,5

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    1. Sì, verissimo, uno di quei film che se dovessi fare una lista di 10 film per le scuole metterei sempre, sempre

      molto più di valzer con bashir (poi dipende dalle età, il secondo è da licei)

      recupero doveroso

      io me lo sono rivisto 3 mesetti fa e confermo tutto quello che avevo scritto e ribadito te

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due cose

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3 ciao