9.2.17

Recensione: "Incarnate"

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I film perfetti da vedere col cinema a 2 euri.
Solito horror sulle possessioni demoniache.
Ma con almeno 2 variazioni sul tema davvero interessanti, talmente tanto da farmi dare una sufficienza finale.
Ma c'è una scena che entrerà nella storia per quanto irreale.
Quella del Padre nel Sacco Nero

presente qualche spoileruccio

Ah, il cinema a 2 euri...
Quella confortante sensazione che qualsiasi cosa vedrai non saranno stati soldi buttati...
Il secondo mercoledì del mese è ormai diventato l'appuntamento con il "rischio", almeno per me che vado spesso al cinema ma quasi sempre con la certezza di andarmi a vedere roba molto bella...
E niente, mio fratello mi porta a vedere questo.
Non so niente, solo il titolo.
Parte il film e i primi 5 minuti mi danno quell'inconfondibile odore di minchiata.
La homeless nera truccata e caratterizzata manco fosse uno Z Movie, il bimbo che sente i rumori in casa, le solite cose insomma.
E poi quegli occhi rossi e il titolo graficamente stile Noè.

INCARNATE

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Mè coglioni.
E parte così l'ennesimo film sulle possessioni demoniache, una cosa da sfrantumasse le palle solo a pensarci.
Però però però Incarnate avrà il merito di fare qualche piccola ma interessante variazione sul tema.

Tanto da, udite udite, portarmi alla sufficienza finale come valutazione.
Oggi sono andato a vedermi la filmografia del regista.
L'avessi fatto ieri probabilmente manco avrei speso i suddetti 2 euri.
Vedetela da soli.
Quindi, dicevamo, possessioni demoniache.
Ma, incredibilmente, senza Chiesa di mezzo, o solo molto marginalmente.
Ed è questo uno dei 2,3 buoni meriti di Incarnate, quello di farci vedere il tema della possessione (e del relativo "esorcismo") da una prospettiva magari non nuovissima ma credo mai mostrata così.
L'entità che "possiede il posseduto" è un parassita che si nutre della sua energia vitale.
E per restare con lui, per sedurlo, lo fa vivere in una specie di universo parallelo dove tutto somiglia ai suoi desideri.
Ad esempio, nel secondo prologo, ci sta il grassone pieno di tope intorno, uno che nella vita reale al massimo i sorci li ha trovati in soffitta.
Ed è qui che interviene il nostro personaggio principale, quello interpretato da Eckhart, una specie di "psicologo" (in realtà no) che entra in questi universi paralleli e convince il posseduto del fatto che quello che sta vivendo non è reale.
Facendolo buttare dalla finestra elimina il demone.
Quindi due fatti interessanti.
Il demonio visto come fabbricatori di sogni.
L'esorcismo visto come esperimento scientifico e mentale.

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Una via di mezzo tra Inception, Se mi lasci ti cancello (la squadra di Eckhart sembra identica a quella di quel grandissimo film, e anche quello che fanno), Vanilla Sky (il vivere un sogno lucido), The Cell (il mettersi in contatto tra le teste di due persone, entrare nel medesimo sogno ed universo) e altri film del genere.
Ma c'è un terzo elemento interessante, quello per cui Ember entra in questi mondi paralleli, entra cioè nelle teste degli indemoniati, per cercare il "suo" demone, quello che gli uccise, in un terribile incidente stradale (ottima sequenza), tutta la sua famiglia.
Insomma, a livello di plot e idee siamo una spanna sopra i soliti possession movies.
Poi, per il resto, molto male.
Il personaggio di Ember è troppo caricato, in sedia a rotelle, perennemente sporco, intontito, depresso, ubriaco.
Davvero, non c'è misura.
In realtà non c'è un solo personaggio del tutto riuscito.
La madre è la bellissima strega di Black Death.
E poi c'è la Catalina Sandino Moreno di Maria Full of Grace e Magic Magic, qui nelle vesti di un abbottonato ma abbastanza milfone "avvocato".
Ma il personaggio clou, quello che porterà ad una scena di una insensatezza raramente vista al cinema, è quello del padre del bambino. Avviene qualcosa di inconcepibile.
Prima lo vanno a cercare perchè credono che possa essere decisivo per liberare il figlio dal demone (il bambino ama suo padre ma da anni non vive con lui perchè è stato allontanato per percosse).
C'è poi una scena abbastanza riuscita, quella molto empatica tra padre e figlio, risolta poi dal regista in un modo cattivissimo.
E o.k, fin qui ci stava. 
Ma NELL'INQUADRATURA SUCCESSIVA veniamo passare UN SACCO NERO.
Cioè, ci sono gli altri personaggi che continuano ad interagire tra loro e passa sto sacco nero.
Con dentro, evidentemente, il corpo del padre.
In due scene consecutive siamo passati da una scena di fortissima empatia ed importanza, quella del ritorno del padre, ad un sacco nero che passa per la stanza senza che nessuno ci badi.
Credo di non aver mai visto un'uscita di scena così mesta, irreale e assurda.
Un'eliminazione inumana di un personaggio dal plot.
Un personaggio poi che sembrava decisivo per l'andamento del film.
Dovete vederla per crederci.

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Ma le magagne non finiscono qua.
Ci sono dialoghi senza nè capo nè coda, c'è il personaggio dell'amico di Ember, quello che vive in quel garage kitschissimo, che fanno veramente cacà, orribili.
E c'è un errore di sceneggiatura pazzesco.
Il Diavolo-bambino, e lo si vede proprio nella scena del padre mestamente tolto di mezzo, ha grandissimi poteri.
Eppure se ne sta seduto per una settimana senza far nulla, nemmeno legato, nemmeno con la porta chiusa.
Non si muove, potrebbe far fuori tutti, potrebbe uscire, potrebbe alzarsi, far tutto, e invece niente, sembra tipo Pannella con lo sciopero della fame.
Mi chiedo quali aspirazioni abbia questo demone, sempre se ne abbia.
Sarà ricordato per sempre come il Demone con la Porta Aperta.
Regia discreta dai, almeno un paio di scene con ottime luci, una storia prevedibile ma comunque, come dicevo, non banalissima, e un triplo finale che dimostra che il film, anche se derivativo, non è certo accondiscendente.
E poi per una volta niente preti, niente frasi latine, niente croci (anzi, sì, vabbeh).
In compenso ci ricorderemo di questo padre, di questa figura struggente, di questo suo pianto con il proprio figlio.
E poi della sua morte, di quel sacco nero che passa e tutti lo guardano manco fosse quello dell'umido.

6

14 commenti:

  1. Io vengo appena appena da Regression... sto cosi sotto shock dal nulla cosmico col quale la pellicola si rende evanescente al tatto, alla vista e all'udito... che forse te prendo il sacco nero e te lo butto nel biologico...

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    1. sì, allora stanne lontano, credo siamo ancora sotto ;)

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  2. E' così tragico?
    Però almeno non c'è la solita donna posseduta: dopo Outcast, hanno capito che non per forza si deve scimmiottare Regan de L'Esorcista.

    Moz-

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    1. Outcast è una delle poche serie che ho provato ad iniziare l'anno scorso.
      L'ho interrotta dopo 3 puntate.
      Era discreta ma il problema è il mio, non della serie ;)

      ah, ma qui ci limitiamo a soli due occhi rossi, o per mancanza di budget o scelta

      insomma, su quel lato non scimmiotta affatto l'Esorcista o altri

      per tragico intendi il livello o il plot? ;)

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    2. No, guarda, allora siamo in due: pure io interrotto dopo 3 puntate. Nonostante abbia letto il fumetto e nonostante ci fosse la mamma di Laura Palmer.
      Per tragico intendevo... tutto XD

      Moz-

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    3. Ahah, o.k, allora non era tutto sto splendore me sa...

      beh, tutto tragico no, alla fine per me è una sufficienza

      ma pezzi "tragici" ce ne sono, assolutamente ;)

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  3. E' davvero come viene presentato? non l'ho visto però so che qualcosa di nuovo e originale c'è, per cui è vero o no?

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    1. Assolutamente sì, proprio per questo malgrado tutti i disastri che ha gli ho dato comunque 6 ;)

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  4. Non mi dice niente, metafore deboli, personaggi abbozzati, e male. La faccenda del sacco nero non mi ha toccata, sembrava sto padre servisse allo scopo; non è servito, ciao. Il demone-bambino sembra avere un suo scopo, lo dice più volte, quasi che verrebbe da rispondergli: "Amo capitoooooo!".
    Perciò non si muove da là e nel frattempo si nutre. Io l'ho interpretata così. Comunque sufficienza, davvero, a malapena

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    1. Ma proprio perchè non ti ha toccato che la faccenda del sacco nero è assurda.
      Lo tolgono di mezzo in un'inquadratura ;)

      ah, dici che è per quello che non se move? pò esse

      però dai, alla fine tutti e due riusciamo a dargli una sufficienza ;)

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  5. Visto qualche giorno fa, dovo dire che mi ha intrattenuto, anche se non entusiasmato..
    sono d'accordo su alcune pecche tipo il garage kitch veramente orrendo, corni di elefante e reperti a casaccio senza senso, e il fatto del sacco nero, anche se a me aveva fatto storcere il naso più che altro perchè uno si chiede: qua stanno portando via un morto ucciso da un'entità sovrannaturale e nessuno fa domande??? ma vabè, passa
    Non sono d'accordo con te invece sulla tua interpretazione negativa sulla "sedentarietà" del demone..è invece una delle cose più riuscite secondo me, aggiunge un po d'inquietudine al tutto. Infatti non aspetta altro che il nostro eroe entri nell'onirico per sfidarlo "sono il suo passatempo preferito".
    carino dai, senza pretese

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    1. Eh, forse il fatto che nessuno faccia domande deriva dall'essere tutto sotto er vaticano. Insomma, tutta la gente che entra là è gente loro, che lavora per loro, non chiamano i soccorsi normali...

      sì, vero, buona lettura la tua

      però quello che a me sorprende non è tanto il fatto che il demone non faccia nulla (sì, anche quello, l'ho scritto ormai) ma che tutta quella gente stia tranquillamnte a 3 metri da lui, con la porta aperta sapendo che quello te pò ammazzà quando vole

      insomma, se io c'avessi il demonio nella stanza a fianco oltre a non voler stare in quella casa sicuro non me metterei a 2 metri da lui senza nemmeno chiude la porta

      è come se i personaggi avessero tutti letto la sceneggiatura, come se sapessero che tanto avrebbe ammazzato solo lui ;)
      scusa Harold se a volte rispondo tardi, speriamo metti le notifiche...

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  6. straquoto la cagarella col demonio in sala ;-)

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due cose

1 puoi dire quello che vuoi, anche offendere

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3 ciao