14.4.17

Recensione "La Notte dei Diavoli" (1972 - Ferroni) - Cinema e Musica - 2 - di Alex Cavani



Torna il nostro giovane musicista Alex Cavani per analizzare un altro film da un versante atipico per questo blog, la colonna sonora.
Stavolta invece di tre piccole recensioni Alex ne scrive una lunga e "completa" su un misconosciuto film gotico italiano degli anni 70, La Notte dei Diavoli di Giorgio Ferroni.
Per gli appassionati di colonne sonore un pezzo da non perdere.
Ma anche per chi ama questo genere di pellicole.

Anni '70. Italia. In questo periodo il nostro paese sforna valanghe di film di genere: horror, peplum, giallo, western, fantascienza... Alcuni destinati a lasciare il segno in modo indelebile, altri meno; altri ancora invece purtroppo destinati a rimanere dimenticati, persi nel marasma di pellicole che guadagnavano la celebrità quasi subito e nell'indifferenza di un pubblico interessato ad un altro tipo di intrattenimento cinematografico e non.
Perchè allora concedere una visione a questo "La Notte dei Diavoli"? Un classico gotico all'italiana, genere reso celebre da registi ben più noti e da film ben più autorevoli?
Iniziamo col dire che Giorgio Ferroni non è proprio l'ultimo arrivato dei registi, in una carriera quarantennale ha spaziato tra film di ogni genere (ma davvero qualsiasi! Tra cui il weird, la parodia western e anche il documentario) e ci ha regalato almeno una pellicola degna di nota: "Il mulino delle donne di pietra", del 1960. Riscoprire la sua filmografia può essere davvero interessante.

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Questo film poi si fa notare per la produzione italo-spagnola e gli effetti speciali del mitico Carlo Rambaldi, l'ambientazione – siamo nella Yugoslavia ancora unita – e la storia vera e propria, che trae ispirazione abbastanza fedelmente dalla novella del 1839 "Sem'ja vurdalaka" di Aleksej Konstantinovič Tolstoj.
Su questo racconto già Mario Bava, nel 1963, si era basato per scrivere l'episodio “I Wurdalak” per il suo film “I tre volti della paura” e il film di Ferroni si pone quasi come una sorta di “sequel” proprio di questa pellicola baviana.

Una storia di vampiri quindi, il titolo fuorvia non poco, ma l'Italia vanta una triste e immemore tradizione per quanto riguarda i titoli dei film - basta pensare alle versioni inglesi dei film di Mario Bava: Operazione Paura/Kill Baby Kill! I tre volti della paura/Black Sabbath, Reazione a catena/Twitch of the Death Nerve… - .
La trama, piuttosto semplice, gioca poi su una struttura a flashback non banale, sulla quale si innestano i ricordi del protagonista Nicola (un ottimo Gianni Garko,che rilasciò un'intervista molto interessante su questo film, disponibile su youtube), rimasto in panne con la sua auto nei boschi e ospitato da una famiglia di boscaioli, i Ciuvelak, che si riveleranno più inquietanti di quel che sembra.
L'amore per la giovane Sdenka (un'imbambolata – e perciò perfetta per il ruolo – Agostina Belli) metterà il protagonista a contatto con la maledizione che grava sulla famiglia, portandolo quasi alla pazzia, per arrivare all'epilogo del film, straziante, ingiusto e cattivo, ambientato nell'ospedale psichiatrico da cui ha inizio la storia, destinato a imprigionare per sempre l'innocenza di Nicola e la leggenda della famiglia Ciuvelak.

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Senza dire troppo sullo svolgimento del film, parliamo ora di cosa mi ha spinto davvero ad analizzare la pellicola: le musiche magnifiche ad opera di Giorgio Gaslini.
Gaslini dai più è conosciuto per il triangolo più o meno amoroso che lo lega a Dario Argento e ai Goblin per la scrittura della colonna sonora di Profondo Rosso; ma questo non è sufficiente per conoscere la sua intensissima attività di jazzista e compositore a tutto tondo, che ha firmato il commento musicale di una dozzina di pellicole tra gli anni '60 e '70 – tra cui film di Michelangelo Antonioni e Miklós Jancsó – e che nel film di Ferroni ci regala delle piccole gemme degne di essere ascoltate a parte, che cinematograficamente danno un tocco di inquietudine e di classe non indifferenti per un film horror.
Principalmente Gaslini si serve dell'orchestra, degli archi in particolare e soprattutto del flauto e di strumenti etnici - come in “Slavian Little Song”, dove sentiamo uno strumento a corde che sembrerebbe un kantele o un'arpa dal suono molto secco - , ma l'eclettismo del compositore si riflette su tutti le composizioni presenti.
Tra i brani che spiccano durante la visione del film ci sono “Electroshock part.1”, poco più di un minuto in cui un piano elettrico accenna nervosamente qualche piccolissima frase dissonante sopra un bordone acuto e disturbante, un brevissimo brano che odora di improvvisazione e aleatorietà, che ben si sposa con le espressioni del protagonista legato sul lettino dell'ospedale psichiatrico; “Terrible Echoes”, un'inquietante melodia di archi accompagnate da austere e imponenti percussioni, che accompagnano il vagare spaesato di Nicola attraverso i boschi; in “The Vurdalak Theme III ” addirittura Gaslini si serve del güiro per dare un ritmo più esotico al brano.
Ma sono due i brani che saltano all'occhio, o meglio all'orecchio, da subito: “Sdenka's Theme”, che apre il film e “Warnings”, sempre all'inizio del film.
Quest'ultimo è un brano abbastanza lungo, che partendo da un bordone di synth (presente in quasi tutte le composizioni di questo film) sviluppa una trama di pianoforte, vocalizzi femminili, percussioni e contrabbasso che si rincorrono fino a lasciare spazio a un clavicembalo (o forse un piano elettrico) incerto e agli archi che lo coprono progressivamente. Cinque minuti di ansia pura magistralmente orchestrati, in cui si esalta anche l'estro jazz di Gaslini.
All'estremo opposto si pone il brano che ascoltiamo sui titoli di testa e nel finale, che ci presenta il “tema di Sdenka” per l'appunto.
Questo è un brano arioso e pastorale, incentrato sugli archi e sul flauto e sulla voce allo stesso tempo spettrale e angelica di Edda Dell'Orso, una melodia in maggiore che modula per un secondo in minore e che poi riprende il suo andamento malinconico, che nasconde però una speranza di innocenza e fanciullezza di fondo e una sensualità femminile che avvolge l'ascoltatore e lo conduce all'ingesso nel bosco fatato (o meglio stregato) della famiglia Ciuvelak.

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Tengo questo brano per ultimo perché voglio soffermarmi su dei particolari: “Sdenka's Theme” si differenzia dalle altre composizioni, più orchestrali, per avvicinarsi ad un sound quasi pop, vicino per certi versi al rock progressivo a tinte folk che proprio in quell'anno in Italia iniziava a spopolare davvero (uscivano in quell'anno “Storia di un minuto” della PFM, i primi due capolavori del Banco, “Uomo di pezza” delle Orme, “Ut” dei New Trolls…). In questo ampio orizzonte di proposte musicali, in quel periodo si affacciava nell'affollato, ma libero mercato musicale col suo brano più celebre un trio palermitano, che proponeva un folk morbido e delicato, alternato a sfuriate hard rock influenzate principalmente dai New Trolls. Il pezzo in questione si intitola “Campagne Siciliane” e loro sono gli Era di Acquario. Dai toni soffusi e pastorali una melodia di flauto si muove sinuosa tra una chitarra a dodici corde e delle percussioni giusto accennate.
Il parallelo è azzardato, ma neanche troppo data la visibilità che una band in quegli anni grazie ai numerosi festival pop in giro per l'Italia poteva avere.
La struttura del brano di Gaslini, i suoni e l'atmosfera ricordano molto il pezzo di questa poco conosciuta band italiana; può esserci stata un'influenza del rock progressivo sul modo di comporre del jazzista milanese? Non lo so e non ho trovato informazioni a riguardo, ma il mio orecchio mi ha spinto a fare questa riflessione. In più la stessa atmosfera di “Sdenka's Theme” ritornerà tre anni più tardi in un brano composto da Gaslini, ma eseguito dai Goblin nella colonna sonora proprio di Profondo Rosso; il brano è “Gianna”, ed ecco che ritornano i flauti e i paesaggi rurali tipicamente mediterranei, stavolta con l'aggiunta di un sax fumoso e notturno.
A volte ascoltare anche solo un frammento di brano, una frase musicale o un piccolo stralcio di colonna sonora porta a fare ragionamenti che ci conducono lontani dal punto di partenza, ma è affascinante esplorare mondi apparentemente distanti, uniti idealmente anche solo da una nota musicale.


Tutto questo insieme di curiosità, riflessioni e ragionamenti portano quindi il film all'attenzione di una vasta schiera di pubblico, dai più disparati interessi; in più si aggiungano l'attenzione meticolosa ai dettagli – la bambola della bambina, gli interni della cascina del bosco, i boschi – , la buona recitazione, gli effetti speciali a volte impressionanti (come nelle iniziali visioni di Nicola), dal sapore tipicamente artigianale (Rambaldi insegna), che strappano oggi anche più di un sorriso e la storia non banale e “La Notte dei Diavoli” diventa un piccolo cult da recuperare assolutamente!

25 commenti:

  1. Ciao Alex complimenti per la tua recensione.
    E' curioso che di Ferroni ho il DVD de "Il mulino delle donne di pietra" e che nonostante abbia sentito parlare della "Notte dei diavoli" non sapessi che fosse dello stesso regista e comunque chissà perchè ho sempre snobbato quel film.
    Lo recuperero' al piu' presto e te lo commenterò .
    Sei bravo che ne hai parlato senza svelare troppo per quello che concerne la trama ...per non togliere l'effetto sorpresa a chi come me deciderà di vederlo.
    E mi piace soprattutto come sei sceso nei particolari per descrivere la colonna sonora del film accendendo in oltre modo la mia curiosità.
    Credo che utilizzerò la tua rece come una cartina d'indicazioni legata ai momenti musicali presenti nelle scene del film.
    A presto e auguri di buona pasqua.
    Ciao
    Massimiliano

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    1. Ciao Massimiliano, grazie per i complimenti, anche io sono un collezionista di dvd di questo genere, ma quel film non ce l'ho in formato fisico, lo devo trovare.
      Questo invece si trova intero su youtube (qualità audio video pessima ma tant'è...), mentre la musica l'ho cercata su vinile per ascoltarla come si deve :)
      Fammi sapere se vedrai il film allora! Spero di esserti stato utile.

      Tanti auguri di buona pasqua a te e alla tua famiglia.
      A presto.

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  2. Credo che su Amazon non dovresti aver problemi a trovarlo ( io ho visto che i Diavoli a9,90 € c'è infatti la settimana prox lo ordinerò...) o su qualsiasi altro sito in linea di Dvd.
    È un bel film e credo anche la colonna sonora se ho un ricordo del film positivo vuol dire che anche le musiche dovevano essere ok..ma sinceramente particolari sulla musica non li ricordo, dovrei rivederlo ma più che altro riascoltarlo con orecchio più attento!
    Ricordo che il film "il mulino..." l'ho preso perché nella striminzita rece c'era scritto che la fotografia /scene ricordavano un quadro fiammingo..in effetti ci può stare visivamente parlando .
    Tieni conto che per essere un film di quegli anni ha un buon ritmo ...insomma non vale per tutti i film ma gli horror anni 60 a noi della nostra generazione e anche la tua ( credo) risultano molto noiosi ...anche se prendi pure con le pinze questa mia affermazione...non so se son riuscito a spiegarmi...?
    Comunque se non trovi il dvd scrivimelo pure che te lo masterizzo e te lo spedisco.
    Anche se da quel poco che ti conosco credo che voglia giustamente solo materiale originale!
    Buona Pasqua ancora
    Max

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    1. Eh si mi hai già inquadrato bene ahah

      Se c'è una cosa di cui sono maniaco sono i dischi e i film in dvd. Ma soprattutto i dischi, vinili o edizioni limitate, la mia camera è un tripudio di custodie di ogni genere. Tra quelle e i miei strumenti non ci sto più io.
      Comunque "il mulino" l'avevo visto tempo fa in qualità infima, se me ne riviene voglia ti chiederò quel piacere che mi hai offerto.
      Grazie ancora e spero che tu abbia passato una buona pasqua, come lo spero per tutti gli altri utenti del blog :)

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  3. Bel film Alex.
    Non so su quale altro film dopo i primi 5 minuti di immagini vedi già la topa della protagonista 😀 ...e poi che effetti splatter😀...va be dai quando ho finito di guardarlo te lo commento .
    A presto
    Massi

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  4. Ciao Alex mi trovo un po’ in imbarazzo a commentare questo film perche’ vorrei esprimere un giudizio nella sua totalità che comprenda l’intera opera.
    Invece mi trovo a combattere tra un giudizio mediocre per quanto riguarda l’opera cinematografica e un giudizio piu’ che buono per quanto riguarda invece la colonna sonora de “La notte dei diavoli”.
    Ancora di piu’ mi sento in imbarazzo perché nel 1972 il cinema horror americano produsse film come L’ultima casa a sinistra , l’anno dopo l’esorcista…seguirono Non aprite quella porta tanto per citarne alcuni ed ora che scrivo è inevitabile il paragone con questi cult anch’essi datati.
    Abbiamo dovuto aspettare la metà degli anni 70 per avere dei film horror che tenessero alta la bandiera di quel genere grazie quindi ad Argento e Fulci in primis.
    E’ anche vero che non avendo vissuto quegli anni il mio giudizio verso questo film potrebbe non essere obiettivo , ma non ci posso fare niente.
    Il mio è un giudizio personale che non ha la pretesa di farti cambiare idea su quello che hai gia scritto sulla tua bellissima recensione.
    Il film ha dei fattori di forza indubbiamente che sono gli splendidi sfondi che ci regalano quei boschi le scene piu’ action cioe’ quelle della lotta tra Nicola e i posseduti verso la fine del film e la musica, naturalmente.
    Devo ammettere che la scena della corsa in macchina tra i boschi mi ha ricordato un po’ Ash e la Casa di Raimi.
    I punti deboli sono la recitazione dei personaggi un po’ moscia ma forse tipica dei film horror italiani di quegli anni.
    Gianni Garko vive della caratterizzazione delle espressioni del suo viso a volte esageratamente grottesche nei suoi primi piani a proposito lo zoom sui visi degli attori azzardo che sarei capace di farlo anch ‘io con la mia panasonic digitale.
    Lui come confessa nell’intervista che si trova tra gli extra del DVD ha recitato quello che sapeva fare meglio e cioè il cowboy dei film western trasposto su un film horror ,quello di Ferroni, che poi descrive quando ne parla come un film realista.
    Sulla Belli preferisco non commentare…la salva il fatto che à una bella donna e in questo film è solo un corpo che recita , bello senza dubbio ma se devi cercare qualcosa di più…va bhe dai ha dei begli occhi!!!
    Max

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  5. Altra nota dolente sono i dialoghi….visto che come la maggior parte degli horror di quegli anni i film sono trasposizioni letterarie in questo caso forse potevano fare di meglio.
    Poi ancora gli effetti speciali , mi spiace per Rambaldi ma qui si è sprecata na marea di vernice rossa per rappresentare il sangue…che poteva trovare miglior impiego nel ricolorare un palazzo veneziano.
    Salvo gli effetti splatter gore ed erotici delle visioni di Nicola che però sono non sense con il resto della trama del film.
    Infatti l’inizio film quello originale non le presenta…ma parte con la scena dell’elettroencefalogramma su Nicola.
    Le sue visioni sono state aggiunte ,cosi si spiega negli extra del DVD, per vendere il film ai mercati esteri , nei cinema Italiani il film non è mai iniziato con quelle scene…forse perché aggiungo io c’era il rischio di incombere nella censura.
    Però quei pochi minuti di scene gore sono un valore aggiunto al film anche se non hanno senso con con quello che succederà poi nella trama.
    Un particolare, la scena splatter dell’esplosione della testa di Sdenka (Agostina Belli) ricorda molto Scanners del 1981.
    Quelle scene creano un aspettativa che non verrà mai soddisfatta…a chi come me vede per la prima volta il film.
    Di Ferroni continuo a preferire “Il mulino delle donne di pietra” del 1960 , questo “la notte dei Diavoli” risente ancora di certe caratteristiche dei film di maniera degli anni prima come la ricerca del particolare la costruzione delle scenografie i dialoghi troppo teatrali diventando ai miei occhi una specie di ibrido un misto tra classico e ricerca del nuovo non pienamente soddisfatta e inconcludente.
    Per la musica ti scriverò sul prossimo post.
    Ti dico solo che ho seguito le tue indicazioni e mi son scaricato gran parte della colonna sonora ,compreso Gianna dei Goblin.
    Bhe vedi la sorpresa di trovarmi tra i pezzi dei Goblin sulla scaletta di youtube anche Phenomena.
    Sai che ti dico, se uno che ha visto La notte dei diavoli nel 72 ,riascoltando Sdenka’s theme ha le stesse sensazioni che ho avuto io solo leggendo il titolo del brano dei Goblin che mi ha fatto tornare in un baleno in mente il film di Argento e i brividi che per un istante ho provato… insomma non so se riesci a capirmi!!
    Ciao
    Massimiliano

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    1. Ciao Massimiliano, l'ultima considerazione che hai fatto è bellissima e ti capisco alla grande! :)
      Innanzitutto grazie per aver speso così tante parole e riflessioni sul film e su ciò che ho scritto; io condivido praticamente in toto quel che dici, davvero.

      Il fatto è che questi articoli, per come li intendo io, partono proprio dal fatto che mi focalizzo sulla musica, magari anche ascoltandola inizialmente in un'occasione slegata dal film. Quindi poco importa in realtà (ma è un'affermazione da prendere con le pinze ahah) la qualità del film di cui parlo, perchè quello che voglio far risaltare sono le musiche, io quelle in questo caso particolare, ho amato.
      Se poi a partire dalla musica riesco a incuriosire qualcuno sulla pellicola nella sua globalità ancora meglio, ma spero sempre di far passare delle emozioni in primis su ciò che la soundtrack da a me :)
      Anche io preferisco di gran lunga "Il mulino" di Ferroni, sono consapevole che "La notte dei diavoli" sia una pellicola mediocre su più aspetti, ma ci sono tante cose, a volte proprio piccolissime (come i vestitini della bambola della bambina, che adoro), che mi hanno spinto a parlarne.

      Poi ti ringrazio per la curiosità delle scene gore iniziali, non sapevo che fossero state aggiunte, anche se è evidente, come dici tu, che col resto del film e il suo sviluppo c'entrano ben poco e lasciano degli interrogativi, ma anche questo mi ha subito affascinato :)

      Infine non sai quanto mi fa piacere che tu abbia scaricato e stia ascoltando la musica di cui parlo, questo è il più bel risultato che potessi sperare e mi riempie davvero il cuore di gioia.
      E poi Phenomena... Tanta roba ;)

      Sono curiosissimo ora di leggere quel che scriverai sulla musica!

      A presto.

      Alex

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  6. I vestitini della bambola?
    A me invece ha colpito in particolar modo là statuetta di legno dello scheletro intagliata dal fratello di..( non ricordo ora il nome) posta nella sua tomba e trafugata poi gelosamente dalla strega /vampiro in una delle scene più curiose del film.
    Altro particolare negativo , non so te ma io dal film non ho mica capito che fossero dei vampiri.
    Ok per il paletto di frassino , per il fatto che si muovessero dopo le 18 ... ma tante scene erano girate con il chiaro...bho?
    Pure Garko nell'intervista li definisce alieni.
    Certo è che ora ho lo curiosità di recuperare " i tre volti della paura " e anche se non c'entra niente vorrei vedere anche " Danza Macabra" di Bava del 1960.
    Per la musica pazienta un po' ..spero domani mattina poterti scrivere.
    Ciao e grazie ancora.
    Massi

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    1. Perbacco, io paziento quanto vuoi :) sono solo curioso di parlarne e discuterne.

      Comunque per il fatto dei vampiri hai perfettamente ragione: se uno guarda il film senza sapere nulla, capire che i Ciuvelak sono vampiri diventa dura anche solo basandosi sui dettagli che hai citato tu, che alla fine si contraddicono da soli all'interno del film stesso.. Insomma un'altra conferma di quanto la qualità di questo film sia parecchio altalenante.
      Ma sono anche queste sbavature, questi errori grossolani, che mi fanno affezionare a queste pellicole, non posso farci nulla :)

      E per i film che citi beh... "I tre volti della paura" è il mio primi film di Bava, quello che mi ha fatto innamorare di lui (è il mio regista preferito) e del gotico all'italiana anche se questo film in quanto al genere va ben oltre: tocca ed esplora una quantità di temi incredibile, alcuni addirittura molto scomodi per l'epoca! E poi che dire dell'episodio finale: inquieta e mette paura ora come cinquant'anni fa, incredibile!
      Mentre "Danza Macabra" è un bel film, ma se è quello che intendo io, italiano del 1964, non è diretto da Bava, bensì da Antonio Margheriti (sotto pseudonimi anglofono come andava di moda), anche se inizialmente era stato iniziato da Sergio Corbucci.
      In ogni caso entrambi film che mi piacciono :) e che consiglio assolutamente di recuperare! Così come molte nostre perle cinematografiche di genere degli anni '60 e '70, che sono attuali e interessantissime ancora oggi.

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    2. E mi sono accorto di aver scritto malissimo, ma sono appena tornato a casa che sono stato a suonare e volevo risponderti, ne ha risentito la sintassi ;)

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  7. Se quello è scriver male?...Tranquillo!
    Sicuramente avrai ragione te sui film ..mi è più facile ricordare il titolo che il regista.
    Ciao
    Max

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  8. Si hai ragione te sul regista di "Danza macabra"....ho guardato la rece del film.
    Le musiche sono di Ritz Ortolani come in Cannibal Holocaust.

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    1. Esatto le musiche sono del mitico Ortolani :)
      Comunque magari ci penserò se fare un articolo solo su di lui, ci stavo pensando.

      Alex

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  9. Ciao Alex prima di commentarti la colonna sonora de "la notte dei diavoli" mi sembra giusto parlarti di me.
    Perché insomma non vorrei crearti false aspettative.
    Io non sono un intenditore di musica , un esperto come te.
    Ho 47 anni come ti ho già scritto e la musica l'ho sempre ascoltata e da tre anni la sto anche suonando.
    Ho deciso oltre che a limitarmi ad ascoltare anche a conoscerla.
    Lo faccio solo ora perché prima non ne avevo voglia, interesse ....non cerco giustificazioni.
    È andata così.
    Da ragazzino non ho nemmeno studiato il flauto per bene.
    Potevo scegliermi uno strumento ed entrare nella banda del paese come han fatto diversi miei amici ...ma ho sempre declinato.
    In compenso ho sempre ascoltato musica quella che piaceva a me chiaramente.
    Pop-Rock prevalentemente pop.
    Prima vinili e poi CD.
    Risparmiandoti almeno per ora quali sono i miei gusti musicali ti scrivo per avvertirti che con te ma comunque con chiunque altro sappia parlare di musica alzo le mani e anche in questo caso sto ad ascoltare e ad impararare.
    Io son tre anni che mi sto avviicinando a questo meraviglioso mondo che son le note in punta di piedi e con tutto l'entusiasmo possibile.
    Quindi non aspettarti chissà che pozzo di scienza musicale quando argomenterai di musica con me.
    Spero che solo che avrai pazienza e tanta voglia di insegnarmi...quello che non so!
    Ciao
    Massimiliano

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Guarda Massimiliano, mi sono quasi commosso leggendo le tue parole, sono davvero emozionato.

      Innanzitutto ti ringrazio per avermi parlato di te anche in termini abbastanza intimi, ne sono lusingato. E per prima cosa ti dico che qui, in particolare su questo blog, io ho sentito la forza per provare a scrivere proprio perchè il clima non è quello di professionisti e critici dell'assoluto che sparano sentenze o profetizzano opinioni, ma è un ambiente in cui una comunità vastissima si può conoscere e può scambiare punti di vista e opinioni su quello che ama.
      Io non sono un maestro (anche se faccio l'insegnante di sostegno e di musica e l'educatore nelle scuole) e mai mi sognerei anche solo di dire che una cosa che penso io sia la verità assoluta. Per l'appunto io qui scrivo di cinema, partendo da ciò che conosco ed amo, la musica; ma il cinema io lo studio e lo conosco come un appassionato ed un curioso, con la volontà di approfondire. Come ho sempre fatto con la musica, solo che lì sono molto più radicale e tentacolare come interessi :)
      Tutto questo per dirti che qualsiasi cosa scriverai o vorrai dirmi io la leggerò e ti risponderò con gioia, senza la presunzione di voler insegnare niente a nessuno, ma solo con la voglia di far scoprire delle novità musicali o cinematografiche che ritengo interessanti. Il tutto con la massima disponibilità a consigli, opinioni e soprattutto critiche.
      E se stai esplorando il mondo della musica ora - a proposito mi interesserebbe un sacco sapere cosa suoni! - l'unico consiglio che mi sento di darti è quello che guida la mia ricerca e la mia curiosità da sempre: non limitarti. MAI. Nè per quello che riguarda il genere, nè la lingua, nè la durata, nè la complessità o la stranezza. Ascolta tutto quello che vuoi e che ti incuriosisce e lasciati attrarre da qualsiasi particolare, che sia una copertina, un nome, un numero o una stranezza qualsiasi. Il bello della scoperta secondo me è questo, vagare ovunque per poi potersi fare un bagaglio di conoscenze e potersi creare allora un gusto e un'opinione personali.
      Del resto io sono qui per tutto quello in cui posso esserti utile :)
      Con la tranquillità e la calma di un amico.

      A presto allora Massimiliano!

      P.S. Detto da uno pseudo maestro di musica nelle scuole.... Il flauto dolce alle elementari è un trauma che non si scorda facilmente e che spesso allontana proprio i bambini dalla musica intesa come gioia e libertà. Io ho sempre proposto di abolirlo il flauto obbligatorio.
      Quindi hai la mia massima comprensione.

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  10. Se è per questo canto anche in un coro....anche se ci son finito quasi per caso.
    Daltronde anche la voce è uno strumento no?
    Comunque suono la chitarra acustica ormai da tre anni.
    Con me devi pensarmi come un bambino che sta facendo i primi passi.
    Il flauto ...l'ho ri-scoperto quest'estate da autodidatta cosi' per sfizio.
    Non è facile neanche quello!
    Ciao

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    1. Oh un coro, bellissimo! E come si chiama? Che magari lo conosco, anche se non so di che zona sei forse il nome mi aiuta :)
      E per la chitarra non posso che farti i migliori auguri dato che è lo strumento piu bello del mondo (sono leggermente di parte).
      Il flauto è un altro strumento meraviglioso (io suono quello traverso e ogni variante di flauto irlandese) ma proprio da scoprire in età adulta secondo me, da bambini non soddisfa appieno ecco.

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    2. Vedi le false aspettative a cui accennavo prima...?
      Ti stai entusiasmando più del dovuto ahahah!!
      È solo un coro parrocchiale che vive di quei due concerti all'anno .
      Natale...il prossimo e domenica per la festa della mamma.
      Il bello è che io non cercavo un esperienza del genere ..son capitato li alle prove un venerdì sera di novembre dell'anno scorso credendo facessero scuola di canto e da allora non mi hanno più mollato!
      Per me anche questa è un esperienza nuova.
      Tutto serve per imparare visto che i mio fine era quello di imparare a cantare sopra la chitarra!
      Però mi diverto un casino...ci son due maestre giovani che sognano di portarci a cantare a locali e ci stanno insegnando questo ora.
      Io ci rido sopra ...l'importante è cantare.
      Si chiama Happy family anche se le maestre hanno intenzione di cambiarlo il nome con qualcosa di più adatto al loro scopo.
      Piccolo particolare son rimasto l'unico uomo...per ora .
      Stasera dovrebbe venire un tizio che fa di lavoro il musicoterapeuta in una casa di cura , suona la fisarmonica ha 30 anni ...vediamo se decide di restare.

      Ciao

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    3. L'importante è che sia un'esperienza nuova e sempre gratificante! Poi quanto andrà lontano questo coro o qualsiasi altro progetto conta relativamente, l'importante è che ci sia la passione :)

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  11. Son della provincia di Venezia.

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  12. Ciao Alex intanto scusa se ti ho fatto aspettare ...parliamo della colonna sonora del film di Ferroni.
    Allora come ti ho scritto che consideravo il film la Notte dei diavoli come una specie di ibrido tra film classici degli anni 60 e la ricerca di qualcosa di nuovo con lo scopo di sorprendere sempre cinematograficamente parlando ma il risultato mi lasciava abbastanza perplesso .
    Devo riconoscere invece che per le musiche Il film è riuscito in quel l'intento.
    Cioè mescolare una sinfonia classica con suoni moderni.
    Ti dicevo che ho scaricato la musica e ho fatto una mia personale compilation dove come primo brano ho messo Slavian little song che considero un piccolo gioiello tra tutti i brani presenti nella colonna sonora.
    Il vecchio che apre la strada al nuovo.


    Poi ho seguito l'ordine delle musiche come si sentono sul film.
    Quindi ecco Sdenka themes la cui melodia mi ricorda molto atmosfere da figli dei fiori Peace and love e cose del genere.
    Debbo dire che ci assomiglia molto a "campagne siciliane " come scrivevi te.
    Non aggiungo niente a quello che hai già detto te.
    Posso solo farti delle domande, come ad esempio riesci a distinguere il suono del sintetizzatore da quello di un pianoforte?
    Spesso parli di bordone..cosa intendi?
    La voce della D'orso è stupenda peccato che è quello l'unico brano dove fa da padrone la sua voce.
    Per gli altri brani hanno utilizzato dei Sample dei suoi vocalizzi o questa almeno è la mia impressione.
    Altra domanda da farti parlando del tema di Sdenka dici che ad un certo punto la melodia passa da un registro maggiore malinconico ad uno minore più allegro per poi tornare al tono malinconico sempre in maggiore.
    Spiegati c'ho un po' di confusione: a me è stato detto che gli accordi maggiori ( credo tu parla di questo ) hanno una sonorità ottimista allegra se immagini un viaggio l'accordo maggiore è la partenza piena di aspettative , l'accordo minore è la nostalgia di casa , la malinconia e infine l'accordo di settima e' il ritorno la sicurezza e la gioia di sapere che dietro la curva c'e casa.
    Insomma non capisco quando parli di melodia che modula in maggiore con andamento malinconico!
    Elettroshock part 1 è la sperimentazione pura forse come scrivi te un po' disturbante ma rende perfettamente l'idea di associazione tra ricerca del nuovo e tema classico.
    Diciamo che forse è l'unica nota stonata dentro la colonna sonora di quel film.
    Ma solo perché rompe la sequenza puramente musicale di quei brani con quello che alla fine più che musica puoi considerare rumore.
    Non perché sia un pezzo brutto eh..!
    Anche perché è pertinente con la trama del film!
    Per il resto al più presto ti scriverò...ciao
    Massimiliano

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    1. Visto che ho parlato di "campagne siciliane" e degli Era di acquario e di similitudine con il Tema di Sdenka spiegami il brano.
      Allora la melodia la fa il flauto sopra una chitarra a 12 corde e poi si sentono anche delle percussioni verso la fine del brano.
      All'inizio il flauto suona note gravi a metà brano suona una melodia più acuta per poi ritornale più bassa a chiusura del brano.
      Domanda: son due flauti diversi?
      Il primo potrebbe essere un flauto traverso in metallo (?) la melodia più allegra la esegue sempre lo stesso flauto ?
      Ho qualche dubbio...comunque il pezzo è molto simile al brano di Gaslini son d'accordo con te.

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  13. Warnings sinceramente faccio fatica a collocarlo all'interno del film nel senso che non riesco a riconoscerlo.
    Hai descritto perfettamente lo sviluppo del brano ed io ho realizzato grazie a te che il clavicembalo è un piano ottocentesco che produce il suono pizzicando le corde collegate ai tasti.
    Non lo conoscevo.
    Terible echos invece nel film si fa presto a riconoscerlo.
    È un pezzo che mi piace e mi piacciono quelle imponenti percussioni e come coincidano perfettamente con il momento in cui Nicola cade a terra svenuto.
    Ma cosa sono tamburi?
    Timpani?
    Poi la mia compilation continua con un pezzo che tu non menzioni, Scary Wood che mi sembra assomigli come struttura a Warnings.
    Quando parli di fatato e stregato questo pezzo mi lascia quel sapore.
    È una melodia inquietante che ricorda quei thriller anni 40 in bianco e nero.
    Verso la fine del brano sembra di sentire un piccolo fraseggio che non so se fatto dal piano o da uno xilofono.
    Continuando ho inserito le tre variazioni sul Vurdalak theme
    La prima e la terza son praticamente identiche ,la seconda alleggerisce il tono delle altre due.
    Anche questa è un minicapolavoro peccato che il giuro lo senti poco se hai un ascolto stereo del brano.
    In macchina invece con l'autoradio risalta eccome!
    Altro brano che non menzioni è
    An organ in the night che anche se non voglio quando ho visto l'attore che nel film impersona l'ex brigadiere e suona l'organo ho creduto fosse Pippo Franco per la somiglianza, ma non è lui!
    Non so se sparo una cavolata la melodia sembra un requiem ,dura un minuto e qualcosa e m'ha fatto ricordare come il suono dell'organo sia stato sfruttato anche su tante produzioni pop di artisti più o meno famosi.
    Come Zucchero , ma a me torna in mente l'intro di una vecchia canzone dei Cranberries "Eletric blue " del 1996 contenuta in un concept album dedicato a tutte quelle persone che non ci sono più è intitolato To the faithful departed.
    Altro brano di questa scaletta è elettroshock part 2 , praticamente uguale alla part 1 con l'aggiunta di una variazione fatta da un piano elettrico e da delle percussioni.
    Nota a parte per un altro smashing Hits e cioè "suspended nocturne Sdenka theme"
    Dove han unito Elettroshock con il tema di Sdenka ne è uscito un pezzo ancora più disturbante per quanto riguarda il primo pezzo mentre ne guadagna il brano di apertura del film e soprattutto la parte affidata al flauto tra un vocalizzo e l'altro che risalta notevolmente.
    Magari con una base tecno house farebbe il suo figurone anche in discoteca ahah!
    Altro brano che ho scaricato è Recallsing the dark dove un malinconico violino si fa sentire con una melodia a volte cupa.
    Spero sia un vìolino...ahaha!! Lo faccio come esercizio quello di cercare di individuare i vari strumenti che suonano assieme in un brano, serve a capire il senso del ritmo e fa bene all'intonazione.



    .


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  14. Voices in the wood è una specie di prototipo di quei brani facenti parte di un recente passato oramai che hanno utilizzato la sovraincisione di voci distorte tipo Thriller di Michael Jadson vorrei azzardare.
    Il piccolo brano richiama le atmosfere del Vurdalak theme con dei vocalizzi forse appunto distorti della Dell'Orso per dare al brano ulteriore inquietudine.
    Il risultato è imbarazzante per noi "giovani" che ascoltiamo ...se penso appunto al brano di jackson o meglio ancora mi torna in mente un brano pop dance di fine anni 80 dei Dead or Alive la cui versione mix comprendeva un campionamento di un dialogo dell'"Esorcista ".
    Queste voci nel bosco fan sorridere.
    Dopo un ulteriore versione del Sdenka theme con finale alternativo che poco si discosta dal brano originale chiudo la compilation con il brano di Era dell'acquario che mi piace un sacco e Gianna dei Goblin dove sento là sonorità del flauto che si mescola con quella del sassofono sulla base di quello che credo sia un pianoforte, si sente che il brano è più attuale un quasi remake dei brani del Gaslini di "La notte dei diavoli".
    Chiude questa compitcon un piccolo regalo che mi son voluto fare , una specie di bonus track.
    Phenomena.
    Ma quella è tutta un altra musica.
    Alla prossima Alex e scusami se avrò scritto una barca di cavolate ...ma il mio orecchio che vuoi farci è quel che è!
    A presto
    Max


    .


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