3.4.17

Recensione: "Francesca" (2015)

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Film scritto, girato, musicato, montato, prodotto e distribuito da due fratelli argentini.
Che amano talmente l'Italia e il nostro giallo/thriller degli anni 70 da girare un film che è mimesi perfetto di quel nostro cinema.
Sono talmente maniacali nel riprodurlo che, addirittura, usano la nostra lingua.
Zoppicante, attori mediocri, scene ai limiti del parodico.
Eppure cazzo che stile, che operazione, che cuore che c'ha sto film.
Impossibile non volergli bene.

Quante volte in questi anni abbiamo visto film che ci hanno rimandato alla memoria la grande stagione del giallo/thriller italiano degli anni Settanta?
Tanti, tantissimi, chi in maniera più esplicita chi meno.
Ma, ecco, Francesca va oltre, Francesca è un pò quello che è The House of the Devil per lo slasher-demoniaco anni 80, ovvero un'operazione di incredibile, perfetta e quasi commovente mimesi con un genere ed un'epoca precedente.
Un film quasi unico insomma, che se non viene preso per quello che è, se non se ne capisce l'operazione, può risultare quasi invedibile.
Il fatto è che anche i difetti di Francesca (mamma mia quanti), per paradosso diventano elementi che te lo fanno amare ancora di più.

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Prendete la lingua, il doppiaggio.
Francesca è un film dei fratelli Onetti, argentini.
Ed è un film argentino in tutti i sensi, attori di là, girato laggiù.
Eppure è talmente grande l'omaggio all'Italia e a quel nostro cinema che gli attori vengono fatti recitare in italiano. Creando un effetto quasi comico, un italiano con accento sudamericano per certi versi impresentabile.

Sì, ma vi rendete conto dell'amore che c'è dietro questa cosa? Attori che recitano in una lingua non loro solo per omaggiarci. Non solo, è talmente tanta la passione per la nostra lingua che i testi sono scritti in un italiano perfetto, da manuale, frutto di un'attenzione pazzesca. Ma non a caso nel film la Divina Commedia, ovvero la madre della nostra lingua per certi versi, è protagonista come pochi. In maniera abbastanza arbitraria e poco coerente, infatti, l'assassina usa i versi del capolavoro di Dante per punire i peccatori.

Insomma, cinema italiano, lingua italiana, Divina Commedia, ma come si fa a non voler bene a sti fratelli?
Che fanno tutto eh, scrivono il film, lo dirigono, lo montano, lo musicano, lo producono e distribuiscono.
E tirano così fuori un giallo che più che il loro secondo film pare un film dimenticato e scomparso nella filmografia di Argento.
I riferimenti, specie Profondo Rosso, ai film del Darione sono presenti in ogni inquadratura, che siano bambolotti, registratori, musiche (quasi identiche durante gli omicidi), costumi, scenografie, guanti (rossi invece che neri), armi da taglio e modus operandi dell'assassino, la stessa grana di sangue, le luci, addirittura le inquadrature ad altezza pavimento, ad esempio quella celeberrima del prologo di Profondo Rosso, qui praticamente replicato.

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Ma tutto è replicato, la grana fotografica, l'ambientazione, l'epoca, gli zoom.
E anche certi difetti, come le sceneggiature didascaliche che spiegano tutto, gli intrecci un pò arbitrari, facilotti e alla cazzo di cane.
Insomma, una copia carbone che non è plagio ma atto d'amore.
Eppure se non vediamo l'operazione, se vediamo solo il film, se uno spettatore sprovveduto (detto con rispetto, non come giudizio) capita in Francesca pe sbaglio rimane spiazzato.
Sentire quelle voci, vedere sta fotografia, sentire i poliziotti nei loro quasi comici dialoghi ("se continuiamo così ci conviene cambiare mestiere" dicono dopo il quarto omicidio in cui non cavano un ragno dal buco), tutto porta ad un effetto quasi trash, quasi parodico, che non sai se ridere o interrompere la visione.
Ma di momenti involontariamente comici ce ne son tanti, vedi l'inquadratura a La Divina Commedia in edizione bignami, riassunta, o "l'autopsista" che fa battute e ride da solo mentre analizza il corpo morto.
I passaggi di plot poi son quasi ridicoli, roba da scuola elementare, vedi quello del chimico o quello della pagina strappata, in cui c'è una segretaria che va diritta nell'Olimpo dello scult. Eppure in una sceneggiatura quasi carta da parati, inutile, solo canovaccio su cui poi poter lavorare graficamente e come atmosfera, nel globale, visto il finale, ne viene fuori una storia anche abbastanza caruccia e che, se non fosse per quest'atmosfera ai confini del divertimento, sarebbe anche dolorosa.
Non manca poi una sequenza senza alcun senso, quella delle diapositive, una scena che anche volendo non si riesce a collegare a nulla di quello che vediamo prima e a nulla di quello che vedremo dopo. Eppure che bella, così fotografata, montata, onirica, malata.
Attenzione, ci sono anche scene inquietanti eh, ad esempio il prologo e una parte prima del finale sono davvero ottimi in tal senso.

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Quello che è sicuro è che ci sarebbe da prendere i fratelli Onetti e dargli un abbraccio grande, riderci insieme e al tempo stesso parlare seriamente di cinema.
Perchè più ogni cosa su questo film ti sembra trash più ne ravvedi uno stile e una cifra tutt'altro che banali, una competenza e una conoscenza veramente grandi.
E tra altri riferimenti, tra Blow Up e Psycho, arriviamo a un bel finale, sempre girato e recitato un pò maldestramente ma che funziona, non chiede niente e riesce a chiudere un cerchio.
Ci sono film che ti rimangono dentro perchè son bellissimi.
E altri perchè in qualche modo finisci per volergli bene.
Francesca sui primi non so se ci va, non so nemmeno se ci vuole andare.
Ma sui secondi ci piomba in picchiata.

7.5


14 commenti:

  1. Beh, direi che siamo sulla stessa linea d'onda, questo il mio commento di quando lo scoprì:
    Ma che film strano!
    In pratica, senza spoilerare troppo, i fratelli Onetti, argentini e amanti sfegatati del giallo italiano anni '70, realizzano un film di quegli anni. Sì, proprio così, non una tarantinata con i vari riferimenti, e nemmeno un film alla The Conjuring con tutti gli omaggi in ogni dove, no, loro scrivono, dirigono e realizzano un vero giallo italico, con sceneggiatura, scenografie, montaggi, colori, musiche accessori vari, tutto strettamente uguale agli originali. Ha un senso tutto ciò? Me lo sto chiedendo da giorni e alla fine la risposta è "non lo so", ma di certo è divertente per gli spettatori e ancora di più deve essere stato per loro realizzare questo clone che arriva come una specie di vecchio pacco regalo trovato in cantina dopo 40 anni.
    Curiosità nelle curiosità, pazzi d'amore per l'Italia e i suoi gialli, gli Onetti lo realizzano addirittura parlato in italiano e il risultato è un italiano pressoché perfetto ma con un accento sudamericano che rende il tutto ancor più straniante.
    Da vedere? Assolutamente sì, tanto più che dura poco più di un'ora, perché non premiare questi due matti?

    Un film come questo merita di essere amato indipendentemente che piaccia o meno.

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    1. Beh, direi che siamo quasi un copia incolla qui ;)

      due passaggi poi sono inquietantmente uguali.

      "questo clone che arriva come una specie di vecchio pacco regalo trovato in cantina dopo 40 anni."

      "E tirano così fuori un giallo che più che il loro secondo film pare un film dimenticato e scomparso nella filmografia di Argento."

      "pazzi d'amore per l'Italia e i suoi gialli, gli Onetti lo realizzano addirittura parlato in italiano e il risultato è un italiano pressoché perfetto ma con un accento sudamericano che rende il tutto ancor più straniante."

      "Eppure è talmente grande l'omaggio all'Italia e a quel nostro cinema che gli attori vengono fatti recitare in italiano. Creando un effetto quasi comico, un italiano con accento sudamericano per certi versi impresentabile.

      Sì, ma vi rendete conto dell'amore che c'è dietro questa cosa? Attori che recitano in una lingua non loro solo per omaggiarci. Non solo, è talmente tanta la passione per la nostra lingua che i testi sono scritti in un italiano perfetto, da manuale, frutto di un'attenzione pazzesca."

      ma anche tutto il resto ;)

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    2. ahahah! Vero, sembrano scritte dalla stessa persona, ma se sono qui una ragione ci sarà ;)
      Del resto simpatica la cosa che mi è capitato di leggere nei commenti di "Sightseers" (AKA: Killer in viaggio (?) ... Dio perdonali perché non sanno quello fanno) dove Poison nel suo blog ha stroncato il film e lì tutti a dargli ragione mentre qui tutti a scrivere quanto sia bello. A proposito, devo andarlo a scrivere anche io :)

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    3. E' una cosa che noto anche io da anni e su cui mi pare feci anche un post
      Se parli benissimo di un film al 90% accorreranno quelli che l'hanno amato
      Se ne parli male al 90% commenteranno quelli che la pensano come te

      questo nei blog

      nei siti secondo me avviene quasi il contrario, si commenta per criticare

      i blog sono un luogo non ufficiale, di amici, più leggero, e quindi tenedenzialmente si scrive sempre per concordare con chi ha scritto

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  2. Risposte
    1. Se ti va bene lo streaming io l'ho visto su Tantifilm, sezione thriller

      ottima qualità, 720 hd (da selezionare)

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  3. Ehilà Giuse'!
    Di 'sto film mi aveva parlato in termini molto lusinghieri simili ai tuoi il mio amico Fabio (Alan Smithee) che conosci anche tu, era con noi a Bologna e tra l'altro di recente credo sia anche entrato nel tuo guardaroba.

    Quello di Facebook intendo, non quello di casa eh. :)

    Anche a lui colpì molto questa passione d'amore Onettiana (si può dire? Vabbè, ormai l'ho detto...) per i nostri classici gialli anni '70 e nonostante appunto le stranezze linguistiche pure lui come te l'ha adorato... Insomma siete gemelli su sto film. :)
    Lui addirittura s'è preso proprio il dvd mi pare, di questo e anche di un altro loro film, che mi pare pure lui interessante se t'è piaciuto questo.
    Ma fai prima a chiedere a lui. Bella la recensione, come sempre peraltro.
    Stai bene, Giuse'. Ci sentiamo!

    Anonimo veneziano

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    1. Sì sì, Fabio è entrato, mi ha fatto molto piacere ;)

      Quello di casa ha ancora meno capi di quello di facebook (10)

      In realtà ho sentito o letto il parere solo di 4 persone su sto film e abbiamo tutti la stessa idea, tanti difetti ma un grande affetto e stima

      il dvd, mito ;)

      ci sentiamo presto Cappellaio Matto!

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  4. Intanto recuperato pure il precedente "Sonno Profondo", mi pareva che qualcuno anche da te ne avesse parlate ma non trovo niente, forse nella pagine Fb? Provo a cercare anche là, nel frattempo mi metto in attesa per quando lo vedrai ;)

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    1. sì, forse su fb, anche io ricordo qualcosa del genere...

      ahah, grande

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  5. secondo me il plagio (=omaggio) più clamoroso è quello dell'assassino de La casa con la scala nel buio 81983) di Lamberto Bava, che comunque è stato aiuto regista di Argento...memorabile poi la scena in cui l'assassino esce improvvisamente dalla tenda e uccide il pianista (ricorda tanto quella nello studio di Giordani in Profondo rosso), oppure le fotografie in strada (L'uccello dalle piume di cristallo) o la siringa de Le quattro mosche di velluto grigio (Arrosio punto e ucciso nei bagni pubblici). Insomma questo film brilla quasi totalmente di luce riflessa...va preso per quello che è, un apprezzabile tentativo di riesumazione del cinema giallo argentiano. Però le musiche non restano dentro come quelle di Morricone e Simonetti, e la drammaticità del trauma si avverte molto meno rispetto sia alla caa di L. Bava che ai primi giualli di Argento. Poi la fine è abbastanza confusa: chi dei due si travestiva da donna, il padre o il figlio? Sembrerebbe il padre (visto che gli abiti li indossava lui), ma le cosce della donna erano molto più esili, per cui a questo punto se era il ragazzo, perchè alla fine i panni della donna li veste lui? forse per proteggere il figlio? Ah un'altra analogia che forse pochi avranno notato... alla fine quando Moretti (Nonhosonno? ahahah) viene trapassato alla gola da dietro dal ragazzo, si respira proprio l'omicidio iniziale di Quella villa accanto al cimitero di Lucio Fulci, stessa dinamica. E, sempre a proposito di Nonhosonno, il buco temporale nel quale l'assassino sembra smettere di compiere omicidi (17 anni nel film di argento, 15 qui). Veramente tanti riferimenti, troppi secondo me, ma idee originali poche devo dire. Ho trovato più interessante Sonno profondo (2013), però anche li diverse incongruenze...e soprattutto stesso "format" di film come "Allucinazione perversa" e "Shadow" (risveglio dal coma)

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    1. ahah, ma che esperto che sei!

      ho letto il commento tutto d'un fiato, complimenti. Conosco pochissimi dei tuoi riferimenti.
      Ma non vorrei che quel tuo "vive di luce riflessa" fosse una critica. Beh, sarebbe sbagliato perchè il film è solo luce riflessa, solo grande omaggio, niente di originale. Un atto d'amore al nostro cinema. Semmai l'originalità, paradossalmente, sta proprio in questo copiare nel 2010 e più il cinema degli anni 70. A dimostrarti quanto tutto sia citazione fanno parlare gli attori (argentini) in italiano, più di così...

      cavolo, ricordo pochissimo, non posso aiutarti per i dubbi

      però sei un pò coglione eh, prima mi consigli un film, poi mi dici che è come Shadow e Allucinazione Perversa, insomma, film completamente rovinato, ahah

      (nel senso che mi hai praticamente detto che è tutto immaginazione o sogno)

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  6. Ok, va bene l'amore profondo per il cinema di genere nostrano, ma ci sono cose che non stanno in piedi; ad esempio, il Signor B. che fornisce le monete utilizzate dall'assassino non è il Detective, poi ucciso con la mela avvelenata? E allora, quando vedeva le monete sugli occhi delle vittime, non gli si sollevava un piccolo dubbio? Mah, va bene tutto, però preferisco ripescare gioiellini girati realmente negli anni 70 e 80, non "alla maniera di"....

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    1. Renè, non me ricordo niente...
      Se non che sto film strano e così pieno de difetti glie volli tanto bene.

      Ma, come dici, se uno cerca qualità molto meglio recuperare i nostri!

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