28.6.18

Recensione: "Thelma"

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Thelma è un grande film non tanto per quello che mostra ma per quello che rappresenta.
Cinema-metafora, cinema polisemantico, cinema che attraverso pochissimi significanti ci regala un mondo di significati.
Con una giovane attrice straordinaria questo è un film sulla potenza delle emozioni e dei sentimenti, sulla paura-desiderio di cambiare, sulla necessità di liberazione, sulla disperata voglia di esser sè stessi

Evidentemente quel cognome dev'esser garanzia di qualità.
Che poi io qualcosa di Lars ce l'ho visto dentro al mio primo film del Trier meno famoso, Joachim.
Ci sono stati dei momenti, più d'uno, in cui mi sembrava di star dentro ad un Antichrist meno nero, meno cupo, mano malvagio ma probabilmente, andando in profondità, ancora più simbolico.
Oddio no, meglio chiarirsi subito.
Non c'è alcun film che possa batter in simbologia Antichrist. 
Quel "più" malandrino che ho scritto (e che ormai preferisco perorare piuttosto che cancellare) sta a significare che forse, in Thelma, le possibili letture da dare al film sono anche più varie del film del Von Trier.
Perchè è proprio questo l'aspetto che mi ha fatto adorare Thelma, il suo essere tremendamente polisemantico, il suo offrirci più chiavi di lettura e, miracolo, tutte possibili e non "forzate".
Ricordo che un discorso del genere lo feci per uno dei miei film preferiti di questi anni, Magic Magic, film che, tra l'altro, in alcuni aspetti richiama Thelma in maniera pazzesca.
Però, ecco, secondo me ci troviamo davanti ad uno di quei film che se ti accontenti soltanto di vederlo può piacere o meno, se provi ad andare oltre, invece, può esser grandissimo.

Thelma è una ragazza adolescente timorata di Dio.
In realtà, e qui ci avviciniamo già alla polisemia di cui sopra, Thelma è timorata di molte più cose. praticamente di tutto.
Nel prologo la vediamo bambinella, sui 6 anni, andare a caccia col padre.
Boschi innevati, ghiaccio e un cerbiatto a cui sparare (solo negli ultimi 4,5 anni ricordo almeno quattro film con prologhi o scene madri riguardanti la caccia in boschi innevati).
Il padre dice alla figlia di star zitta, poi prende la mira per sparare.
Mentre la bambina è assorta il padre sposta la canna verso di lei.
Grande prologo, uno di quelli che oltre ad esser benissimo girati ci offrono già, in pochi secondi, degli imput al cervello.
Perchè voleva uccidere la propria figlia?
Bene, da quel momento il cervello non smetterà più di elaborare, per tutta la durata del film.

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Seconda sequenza è una strepitosa god view che parte dal cielo e arriva, pianissimo, fino ad una ragazza che sta camminando in quell'immensa piazza.
O.k Joachim, due sequenze e sono già tuo.
In realtà, poi, Thelma sarà tutto tranne che un mero esercizio di stile. 
Anzi, credo che sia così alta la profondità di scrittura che alla fine della regia te ne dimentichi pure, o così è successo a me.
Thelma è a scuola. Un nugolo di uccelli neri vola vicino alla finestra, qualcuno ci si schianta contro.
Thelma ha un tremendo attacco epilettico. Alla luce di tutto quello che vedremo dopo questa scena prenderà significato perchè probabilmente solo il fatto che Anja le si sia messa seduta vicino ha regalato a Thelma un'emozione che non è riuscita a controllare.
Se a questo film (ed è una delle soluzioni possibili) dessimo una lettura sentimentale ci troveremmo davanti ad un vero e proprio colpo di fulmine, un colpo di fulmine mascherato da uccelli neri che si schiantano sulla finestra e da una ragazza che ha un attacco epilettico.
Il film va avanti e la giovane ragazza ha attacchi sempre più forti.
Non capisce a cosa siano dovuti, non riesce ad indivuarne la genesi, è impaurita da sè stessa. E non ricorda assolutamente, non ancora, un tremendo fatto successo quando era piccolina, un fatto che Trier ci svela piano piano, magistralmente. In realtà non possiamo parlare di colpo di scena, lo spettatore vedendo quella madre su una sedia a rotelle e un membro in meno in famiglia sa già cosa è successo. Tutto sta a vedere "come" è successo.
Proprio il rapporto con la famiglia è il fulcro del film e, probabilmente, la parte più ambigua e difficile da "capire" e giudicare.
Prima di addentrarci in tutte le possibili letture parliamo d'altro.
Thelma è interpretata in maniera sublime dalla giovane Eili Harboe, talmente brava e intensa da essere un tutt'uno col personaggio.
Tutte le sue paure, tutte le sue speranze, tutti i suoi blocchi sono restituiti dalla giovane attrice anche solo attraverso il volto, un volto che Trier ci offre in primissimo piano decine e decine di volte come a dirci che tutto è là dentro, tutto è in quella testa, in quel cervello e in quello sguardo.
Come accade sempre nel cinema nordico eccellenti anche tutti gli altri attori.
Il film ci regala 3,4 sequenze splendide, di cui probabilmente parleremo cercando di addentrarci nel significato.
Semmai il difetto di Thelma è in una sproporzione tra primo e secondo tempo con un eccessiva componente paranormale nel secondo. Intendiamoci, volendo potremmo leggere il film tutto in chiave metaforica, comprese quelle 3,4 scene evidentemente paranormali. Ma avrei preferito che la sottile linea che separa il significante dal significato e l'evento manifesto dalla metafora fosse, appunto, più sottile e che ci fosse ancor maggiore ambiguità.
E, fosse per me, avrei del tutto eliminato la figura della nonna.
Ma di cosa parla il film?
La prima lettura, quella più spirituale, potrebbe essere quella del timore di Dio. Anzi, allargando più il campo potremmo parlare di timore del Padre e dell'Autorità.
Thelma è stata cresciuta con dottrine cattoliche ferree, un pò come le ragazzine di Stop the pounding heart (e, caspita, "ferma quel cuore pulsante" sarebbe stato titolo perfetto qua).
Ogni sua singola azione, dal bere, al fumare, al conoscere ragazzi è condizionata dalla sua educazione.
In questo senso davvero ottime le telefonate con la famiglia. Ci raccontano un "controllo" da parte dei genitori al limite del sopportabile, un volerla tenere costantemente sott'occhio, in una campana di vetro di privazioni. In realtà, poi, a tutto questo potremmo dare una lettura diversa, ovvero quella di controllare la figlia per evitare o che le accada qualcosa di brutto o che faccia qualcosa di brutto agli altri.
La figura di questi due genitori via via che il film andrà avanti passerà dall'essere assolutamente negativa all'acquisire sfumature diverse, tanto che, ad un certo punto, alcune loro azioni ci paiono pure comprensibili.
In ogni caso in questa lettura del film il fatto che lei "uccida" il padre e che quell'uccello gli esca dalla bocca è perfetto. Thelma si è finalmente liberata dell'Autorità, paterna e spirituale, e può finalmente essere sè stessa.
In questo senso non parlerei nemmeno di interpretazione, semplicemente questo accade, in maniera quasi lampante.
E' prima, semmai, che possiamo sbizzarrirci.
Perchè tutto quello che vediamo può esser letto in mille modi diversi.
Thelma può essere un film sulla scoperta dei sentimenti e delle emozioni.
Un film sulla perdita della verginità (in tanti ambiti, non solo sessuale).
Un film sul passaggio dall'adolescenza all'età adulta.
Un film sulla paura di star bene.
Ma a me piace molto una lettura che da sola comprende alcune di queste qua sopra, ovvero un film sulla paura dei cambiamenti.

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La cosa bella è che in quasi tutte queste letture potremmo sostituire la parola "paura" con "desiderio". Nel senso che molte volte quello che accade a Thelma non è tanto simbolo di un blocco, ma della voglia tremenda di superarlo quel blocco, una voglia però paralizzata, insuperabile, come quella piscina dalla quale non riesce ad uscire, se non nel finale, una volta ucciso il padre.
E' come se i suoi attacchi epilettici non siano dovuti qualcosa di negativo ma, al contrario, a qualcosa di bellissimo che lei ha paura di andare a conoscere.
La lettura sentimentale è molto forte. A mio modo di vedere c'è una scena che vale un film, quella in cui Thelma guarda l'incavo dell'orecchio di Anja. Fissare l'incavo di un orecchio dell'altra persona è amore puro, non serve metter dentro altro. E c'è quel ti amo che Anja le dice all'improvviso, e ci sono gli sguardi tra le due, e c'è Thelma che guarda la loro foto insieme con gli occhi lucidi, e c'è la fantastica scena dell'esperimento in cui Thelma non riesce a pensar ad altro se non ad Anja.
Il fatto, però - e questa cosa gliela dice anche il padre- è che non siamo sicuri dell'amore di Anja verso di lei, non sappiamo se è naturale o frutto dei poteri di Thelma.
Al tempo stesso questo fatto potrebbe svilire da morire questo sentimento come potenziarlo, quasi a dire che quando si ama in modo così grande si scatena una forza che va al di là delle umane comprensioni. 
Del resto che l'amore possa essere un superpotere è dato di fatto.
In realtà Anja potrebbe anche rappresentare per Thelma la sua parte più libera, quella che può permettersi di andare contro i dogmi del Padre.
Anja potrebbe essere il proibito, la scoperta del sesso, le prime bevute, le prime droghe. In realtà la figura di quella bella ragazza non ci è mai presentata come immagine del vizio, anzi, ci appare come una ragazza veramente notevole, capace di voler bene, amare e rispettare Thelma.
Ma per la stessa Thelma anche un solo bicchiere di vino, anche solo uno spinello (nemmeno vero), anche solo un piccolo sfiorarsi sono qualcosa di nuovo.
E dirompente.
In questo senso magnifica la scena del teatro, forse la più intensa ed incredibile dell'intero film, una scena dove un semplice esser sfiorata diventa una specie di terremoto, un qualcosa di gigantesco che Thelma non riesce a controllare.
Raramente ho visto rappresentata in maniera così forte e travolgente questa emozione.


Il fatto è che per tutta la sua vita la ragazza ha represso qualsiasi gesto, qualsiasi pensiero. Ed ecco così che anche delle minime cose hanno un effetto tellurico su di lei.
Subito dopo, però, c'è sempre il senso di colpa, il ritorno in famiglia (metaforico e non), il terrore di superare quel guado, l'esser sè stessa, guado che Thelma supererà solo nel finale dove l'accettare di avere quei poteri altro non è che, appunto, l'accettare chi si è e cosa si vuole.
Lo sguardo nel finale è quello di una ragazza diversa, finalmente libera, una ragazza che ha deciso di vivere la vita che desidera.
Parlavo prima di paura del cambiamento, perchè credo sia questa la lettura che può quasi racchiudere tutte le altre, dalla liberazione di Dio alla perdita di verginità, dal diventare adulta all'abbandonarsi ai sentimenti e ai desideri.
Quando Thelma fa scomparire il suo fratellino non è tanto per odio ma perchè quel fratellino ha rappresentato per lei un cambiamento che non riesce a gestire. E di lì in poi sarà sempre così. Ogni cosa che può cambiare lo status quo o il solo mondo che conosce (il vino, la sigaretta, il sesso, l'amore, l'università, il sentirsi accettata - ah, sono soprattutto qui i rimandi a Magic Magic-), ogni nuova cosa che capita o può capitarle Thelma la vive con un'angoscia incredibile, un'angoscia che, come dicevamo sopra, molte volte deriva proprio dal grandissimo desiderio di volerla vivere quella cosa.
E' la paura di star bene o, in alcuni casi, quella di avere una forma mentis per cui quelle cose non le devono appartenere.
Trier mette dentro simboli abbastanza evidenti, come il serpente tentatore.
Ma io più che questa visione spirituale ci vedo dentro una molto più umana, molto meno legata ad ambiente e dogmi e più dentro di lei.
Anche tutte le scene paranormali (la ragazza che scompare, il padre che brucia, la madre che si alza in piedi) possono avere letture solo metaforiche ma, forse, anche restando nel campo del paranormale, il significato rimane lo stesso, ovvero la straordinaria potenza che può generare la forza di volontà, il desiderio, il bisogno di essere sè stessi.
In questo senso credo che Thelma sia uno splendido film sulla potenza delle emozioni e dei sentimenti, sulla fragilità, sull'effetto dirompente che possono avere anche le piccole cose.



Un film di dettagli, di mani che si sfiorano, di incavi di orecchie, di sguardi complici.
Un film che racconta in maniera straordinaria di come nella nostra vita siano sopattutto le emozioni, vissute o represse, a smuoverci un mondo dentro, non le cose grandi che ci accadono.
E allora degli uccelli che si schiantano su una finestra, delle luci che si spengono senza motivo o un intero teatro che trema, altro non sono che l'immagine di una ragazza che sta per innamorarsi, che vuole innamorarsi, che vuole vivere, che vuole esser felice

8

65 commenti:

  1. Ottima analisi! La condivido in pieno per tutto... il vero valore del film si misura sul valore delle esperienze che fa Thelma, della carica emotiva che scopre e vive. E a riconferma di questo secondo me è interessante integrare anche la religione e ciò che studia Thelma, ovvero biologia. Per quanto diverse nel loro approccio, sia la scienza, intesa come biologia e come medicina (il padre è medico in effetti) che la religione vogliono dare risposta a tutto, spiegare il mondo, in maniere diverse certo, ma comunque spiegarlo. È interessante a tal proposito la discussione tra Thelma e i genitori a tavola quando si parla dell’origine della vita e il padre le chiede cosa c’era prima. Il volere dare risposta a tutto spesso riduce il valore delle cose. E forse è di nuovo anche questo un significato importante: quelle esperienze che Thelma fa non devono essere spiegate, la scienza non può, la religione nemmeno, sono in questo senso soprannaturali (ecco il senso forse del soprannaturale). Sono emozioni ed esperienze che vanno vissute, non spiegate. Sono emozioni forti, totalizzanti, a cui Thelma non riesce a dare una spiegazione e di questo si tormenta. Avere tutto sotto controllo e poi subito dopo essere travolti da un vortice di emozioni inaspettato. Alla fine è un po’ appunto come l’amore tra loro, fatto spesso di sguardi, di sorrisi, di contatti fisici, perché non servono spiegazioni. Bellissimo il dettaglio dell’orecchio che hai fatto notare e di nuovo però torno sul concetto che ho più volte ribadito: quel dettaglio non ha bisogno di spiegazioni da parte di Thelma. È l’emozione ciò che conta. Un’emozione spontanea, vera, viscerale. E viscerale è questo film, perché non passa dal cervello, ma deve essere vissuto senza troppe spiegazioni. Grande Caden, come al solito! Le tue recensioni mi aprono sempre la mente :relaxed:️

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    1. ah, caspita, hai colto un particolare importantissimo che mi era sfuggito

      è vero, la sua scelta di far biologia, di seguire la scienza (poi biologia...) in contrasto con la sua educazione

      ed è vero, quella discussione a pranzo l'avevo rimossa ma è davvero importante.

      "E forse è di nuovo anche questo un significato importante: quelle esperienze che Thelma fa non devono essere spiegate, la scienza non può, la religione nemmeno, sono in questo senso soprannaturali (ecco il senso forse del soprannaturale). Sono emozioni ed esperienze che vanno vissute, non spiegate. Sono emozioni forti, totalizzanti, a cui Thelma non riesce a dare una spiegazione e di questo si tormenta"

      sì, perfetto. Possiamo anche dire che in questo caso la religione è castrazione, la scienza capire le cose. E non è un caso che lei voglia fare tutti quegli esami, voglia capire che malattia ha, si rivolga a tutti medici.

      E invece tutto quello che le accade, come dici, sono pure sensazioni, emozioni, che non devono nè essere castrate dalla religione nè spiegate dalla scienza

      e sì, qui si cela una volta di più il concetto di soprannaturalità delle cose, dei sentimenti


      e alla fine lei si libera sia sall'autorità paterna e religiosa sia dalla sua (altra) forma mentis scientifica

      vivo quello che voglio vivere, senza reprimerlo nè spiegarlo

      grazie del commento, hai tirato fuori un altro aspetto assolutamente decisivo

      e in questo ora mi fai pensare a discrete analogie con I Origins, anche se apparentemente parlano di cose diverse

      grazie a te, figurati ;)

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  2. Film davvero inaspettato, delicato ma potente, come la fase della vita di cui tratta. Che sia arrivato in Italia è davvero un mezzo miracolo!

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    1. e ne stanno accadendo sempre di più di questi miracoli Erica ;)

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  3. Boh, se fosse il cambiamento in generale la causa di tutto, al momento dell'allontanamento dalla famiglia per andare all'Università in un'altra città avrebbe dovuto distruggere il mondo.
    Sono il contatto umano e soprattutto le emozioni a rendere i suoi poteri pericolosi. E non credo c'entri nemmeno la ribellione al potere e alla religione, io ho visto il film con la sensazione che Thelma fosse stata cresciuta così proprio per limitare le sue esperienze e tentare di ridurre (se non addirittura eliminare gli eventuali danni a se stessa e agli altri). I genitori potevano anche bestemmiare 10 ore al giorno, se avessero avuto una figlia normale se ne sarebbero sbattuti della chiesa secondo me, non mi hanno dato la sensazione di essere così credenti, ma le hanno dato questi insegnamenti proprio per proteggerla, io non li ho mai visti come figure negative. Se poi tutto il film lo si guarda in chiave metaforica tutto può prendere un altro significato certo, ma se crediamo ai poteri di Thelma il comportamento dei genitori è comprensibile e giusto, telefonate incluse.

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    1. La parentesi si chiudeva prima. Scrive col cellulare su sta mini finestra è un'agonia

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    2. No, credo che la cosa del cambiamento (intenso come nuove esperienze) sia proprio la base.
      Infatti lei aveva anche problemi di integrazione e questi già le causavano crisi (per mezz'ora il film è Magic magic).

      ma il film ci racconta proprio che sono i cambiamenti più intimi e più legati ai rapporti quelli più devastanti.
      Insomma, un sorriso dell'altra ragazza ha un effetto più grande di un cambio città, come dici. Ma sempre una novità che mette in difficoltà Thelma è

      praticamente hai ribaltato il film, la tua ipotesi non l'avevo nemmeno presa in considerazione

      l'educazione cattolica non come causa dei suoi problemi ma come tentativo di soluzione addirittura
      ci può stare

      ma alla fine anche se da posizioni di partenza opposte si arriva allo stesso punto, Thelma non vive a causa di quell'educazione, che sia stata convinta o no, in buonafede o malafede poco cambia (cioè tanto nell'analisi del film ma non nei risultati)

      ma infatti più si va avanti più il comportamento dei genitori si capisce

      in ogni caso credo siano loro la causa di tutto e loro ad aver commesso errori

      come ne commettono tutti i genitori

      sarebbe da rivedere una seconda volta per capirli meglio

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    3. Anche io ho letto l'educazione cattolica che le inferte il padre come una specie di gabbia di protezione. L'alcol e le canne, ad esempio, sono altri due mezzi che possono farle perdere il controllo. "Non perdere il controllo" le dice suo babbo al telefono. Poi, sono abbastanza certo di non aver visto crocifissi in casa, quindi anche io credo sul fatto che i genitori non siano così ferventi cattolici. Qualsiasi distrazione può creare il collasso ma anche qualsiasi addentrarsi nella psiche altrui: dall'amicizia, all'innamoramento. Puoi perdere la testa per una sbronza o per un cotta; e s'è c'è del conflitto dentro Thelma (il confitto ci sarà sempre, come dice Renè Girard) questo si scaturirà contro esso, anche se in quel momento rappresenta il più grande amore, Anja.

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    4. oh, st'idea che scrisse quel giorno il mi fratello lì per lì me sembrava assurda

      poi ripensandoci, e leggendo tutti i vostri interventi, me sa che avete ragione voi ;)

      perfetto il tuo commento, 10 righe chiarissime, riassuntive e convincenti, credo sia una summa di tanti altri commenti più lunghi molto più chiara

      tra l'altro leggendo sto commento non posso non pensare al documentario di Minervini "Stop the pounding heart", sembra che tu abbia descritto precisamente l'anima di quel film

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    5. @Andrea (e a tutti)

      Ma dove lo vedi nel film che la famiglia di Thelma è cattolico-romana? Questa valutazione è una proiezione religiosa molto diffusa tra gli italiani che guardano questo film.

      Anche la valutazione della loro scarsa fervenza cattolica sulla base di oggetti mancanti come crocifissi assenti o strumentalizzazioni evidenti è sintomatico di non comprendere nulla del protestantesimo e soprattutto di quello liberale nato in nord-europa.

      Thelma è palesemente una luterana norvegese. Tutto il film è incentrato sulla dottrina della giustificazione e sulla surrettizia caccia alle streghe che continua nella società secolarizzata.

      Mi fa piacere che tu conosca l'antropologia di René Girard. Come giustifichi in base ad essa che Trod vuole evitare alla figlia il destino di sua madre, ovvero di finire in un ospedale psichiatrico per il rimorso di aver fatto sparire qualcuno?

      Perché dopo il pieno successo ottenuto quando era bambina, la soluzione da adulta non può essere che Anja non sia mai esistita, ovvero che Thelma sia ospedalizzata in casa?

      Trod non ha conosciuto Anja, Thelma sì. Trod e Thelma hanno conosciuto un bambino che è esistito realmente come Anja esiste realmente e Thelma non può negarlo sospesa tra l'ospedale e la città.

      Perché Thelma non può salvare il padre dall'abisso? E soprattutto come luterani come ti sembrano? Tiepidi?

      Ma secondo te i luterani come sono arrivati a "farsene una ragione" che esistano cristiani e cristiane omosessuali?

      Ma terminiamo con una sagace battuta: andare all'inferno non significa prenderlo in culo, ma prenderlo in culo senza vasellina potrebbe essere un'esperienza infernale.

      Trod ha insegnato questo a Thelma senza usare volgari metafore e Thelma grazie alla sola fede diventa completamente adulta superando la podestà di Trod che le riconosce il dono di qualcosa di più grande di lui ma deve al contempo restare una immagine di Dio per lei acconsentendo a che lei divenga uno dei figli di Dio come anche lui lo è. Per fede e in libertà.

      La scena di caccia è semplicemente il salto nell'assurdo di cui parla Soren Kierkegaard in Enten-Eller.

      E' il sacrificio di Isacco. La resa di Trod alla potenza invisibile che sarà anche la resa di Thelma all'invisibile autorità di Dio.

      Per questo bisogna aver già fede e poi ancora fede che i personaggi abbiano fede. Altrimenti è solo un film antireligioso.

      Ma se si giudica la fede dei personaggi dalla presenza o no di un idolo allora solo l'esaltazione del peccato apparira evidente, ovvero una religione strumentalizzata contro i sensi e gli affetti.

      E infatti li credete cattolico-romani perché questo vi manca di essere per credere di essere nella religione dei cristiani.

      La religione dei cristiani è quella che "a volte" pone la domanda dell'inquisitore: perché sei venuto a disturbarci?

      Domani ti bruceremo sul rogo e la gente a noi affidata potrà restare tranquilla ed essere felice. Gli insegneremo l'obbedienza alla nostra autorità e gli consentiremo il peccato per appagare i loro sensi.

      Noi soli porteremo su di noi il segreto della nostra colpa e così aiuteremo gli uomini a vivere in pace. Poiché tu volesti insegnare loro la libertà e prendere con te unicamente coloro che in mezzo ad essi sono degli dèi.

      Questo disse l'inquisitore.

      Trod invece dice a Thelma: è successo perché eri sola.
      Come Adamo nel giardino di Eden.

      Trod non vuole che Thelma sia bruciata solo perché è più grande di quanto sia umanamente immaginabile e Thelma non vomiterà un uccello morto dalla sua bocca solo perché ha conosciuto la Parola di Dio da suo padre piuttosto che da un uomo del clero.

      E non c'è nulla di razionale in questo. Se l'opera cinematografica vi desse tutto ciò esplicitamente sarebbe blasfefa e non lo è.

      Teologia negativa. Leggete pure Hildegard von Bingen e la sua teologia dei sensi.

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    6. Ti ho letto ancora una volta con interesse, anzi, molto interesse. Ovviamente da parte mia non posso controbattere, non ho le competenze nè filosofiche nè religiose per farlo

      E' anche vero che chi, appunto come me, non ha queste competenze può trovare diverse letture su questo film (magari partendo da posizioni effettivamente sbagliate, come quella del cristianesimo) e non necessariamente sbagliate

      insomma, diffido sempre da chi cerca di dare la lettura definitiva e non contestabile di qualcosa di molto profondo e così complesso

      non è un'accusa eh, anzi, ti ringrazio molto di questi tuoi due commenti, ma invito tutti a mettere in conto che le opere cinematografiche spesso hanno significati diversi da quelli che noi diamo per scontati o da quelli che la nostra preparazione in certi campi ci porta a pensare

      un abbraccio

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    7. Persone diverse significati diversi. Pace.

      Però se il regista di Donnie Darko ha detto chiaramente in una intervista di aver raccontato una storia in cui in un ambiente riformato succedono cose che sono come le pensa lui che è un metodista, forse non è tutto quello che vediamo.

      Almeno riconoscere un contesto. Se il Fatto Quotidiano dice che Thelma è cattolica e chiude i commenti è davvero da paranoia.

      Ci sono chiari indizi che preservare un certo torpore degli italiani sia una scelta deliberata, nemmeno ingiustificabiile dato che guardare un film non deve cambiare troppe cose.

      Ricambio l'abbraccio

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    8. sai che c'è? da anni dico che quando guardo i film preferisco sapere il meno possibile del regista. E, in questo senso, quando un regista ti dà chiavi di lettura o addirittura la soluzione proprio mi fa incazzare

      a me eh, so strano

      ad esempio ero tutto soddisfatto della lettura che trovai su madre! (e ti assicuro appena uscito pochi l'avevano presa) che quando scoprii che Aronofsky l'aveva già detta pubblicamente mi sentii sia uno scemo che preso in giro

      questo perchè io amo creare un rapporto biunivoco, io e il film, nient'altro

      per questo, ad esempio, non ho mai letto nemmeno saggi su film, amo solo quel rapporto a due che si crea con le opere

      ad esempio oggi ho recensito (insomma, recensito, parlato di...) un bellissimo corto. Potevo avere dalla stessa regista la "soluzione" ma non ho voluto saperla, a costo di aver preso una cantonata

      e ne ho prese tante ;)

      questa cosa che mi dici del Fatto Quotidiano è ridicola se vera

      io qui invece amo chi mi smentisce, chi mi fa capire di aver preso un abbaio (penso ad esempio ad Enemy), chi porta cose molto interessanti e diverse dalla mia

      quindi grazie

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  4. Cazzo volevo vederlo assolutamente perché trovo i film "nordici" davvero interessanti ma l'hanno tenuto in programmazione da me solo una settimana e non sono riuscito ad andare!

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    1. eh, anche qui solo una settimana ma ce l'ho fatta ;)

      lo recupererai in altro modo, per forza

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  5. "Uno splendido film sulla potenza delle emozioni e dei sentimenti, sulla fragilità, sull'effetto dirompente che possono avere anche le piccole cose". È tutto qui, tant'è che il prologo ci scatena subito emozioni di sdegno o curiosità (a seconda delle nostre inclinazioni al cinema, forse) e quella scena non se ne va più dalla testa.

    Bellissima la chiave di lettura sulla paura dei cambiamenti, davvero. Non è forse così anche per noi? Chi più, chi meno, non avvertiamo fisicamente un momento importante? Il corpo, prima della mente, ce lo fa sapere.

    Estasianti la scena dell'orecchio, di una bellezza immutabile, e la morte del padre, il cui fuoco parte dalle mani (proprio lui che mise le mani di Thelma sulla candela per farle sentire come si brucia all'Inferno) e si estingue solo affogando dentro l'acqua purificatrice (quasi battesimale).

    Personalmente ho visto molti richiami a Carrie (e non ho potuto non pensare a La Vita di Adele) ma lo stile nordico angoscia molto di più con la sua fotografia gelida e gli ambienti perfetti come la biblioteca ed il teatro; i colori freddi sono ovunque ma se la memoria non mi inganna Thelma mette invece il rossetto rosso proprio a teatro, la sera di quell'evento così represso, eppure così voluto, eppure così impossibile da sostenere.

    Il magnifico epilogo a me non lascia dubbi e credo sia un'auto legittimazione di ciò che Thelma è: prima tanto spaventata da certi cambiamenti, quanto mai decisa ora sul far accadere ciò che desidera.

    (Aver visto Il Sacrificio del Cervo Sacro e poi Thelma a distanza di pochi giorni è un'esperienza indimenticabile che rende necessario rivederli con calma e distanti l'uno dall'altro, almeno per me.)

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    1. sì, è un grandissimo prologo che ci "emoziona" e ci mette subito domande in testa, perfetto

      assolutamente, la paura dei cambiamenti è in "quasi" tutti noi. Io ce l'ho avuta tantissime volte, adesso invece mi sento molto più sicuro in questo. E sì, il corpo ci dice sempre qualcosa in anticipo, dalle farfalle sullo stomaco se ti innamori alle gambe che cedono per la paura. Credo arrivi prima alla testa, poi subito al corpo e poi torna alla testa perchè analizziamo cos'è ;)

      guarda, rileggendo i miei appunti ero "incazzato" di due cose che non avevo messo. Il fuoco del padre riferito al racconto di lei (c'ho proprio l'appunto "muore bruciato come le bruciava le mani") e il riferimento a Carrie (che ho messo quasi a inizio film)

      hai coperto perfettamente te quello che avevo dimenticato di scrivere ;)

      sì, quello è il rossetto della passione, probabilmente della passione che lei voleva e che "sentiva" stare arrivando ma che poi, quando arriva, arriva in maniera talmente dirompente da dover fuggir via

      no no, finale senza dubbi, è una ragazza libera(ta), che accetta quello che è e quello che prova

      ma credo che la scena chiave sia la morte del padre e poi lei sulla riva che sputa quell'uccello

      è quella liberazione a regalare finalmente Thelma a Thelma

      esperienza indimenticabile (anche per me sono gli ultimi due) per due film che poi hanno anche punti in comune..

      e più di uno

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  6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  7. Perfette e interessanti le vostre analisi. Aggiungo un commento velocissimo per evidenziare due paralleli molto forti che ho percepito durante la visione:

    1. Raw: la scoperta della sessualità, i cambiamenti del corpo, l'ambiente universitario, le feste studentesche;
    2. The VVitch: il timore di Dio, la repressione/protezione familiare, il fratellino scomparso, la tentazione e il desiderio, gli animali e la natura come presagio.

    Entrambi i film affrontano le rispettive tematiche in modo più viscerale, carnale e violento rispetto a Thelma, che, nonostante un ventaglio di potenziali interpretazioni più ampio, risulta meno dirompente - ma non per questo meno intrigante - secondo la mia visione.

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    1. la tua crasi cinemtografica raw-the witch riguardo thelma è tanta roba...

      e il tuo commento in generale di una classe sopraffina, complimenti

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  8. Premetto che ci saranno spoiler fin dalle primissime righe.





    “…e vissero tutti felici e contenti”, questa è la frase finale, in sovrimpressione, che dovrebbe concludere il film.
    Si, proprio così, un film che per la quasi totalità della sua durata non sprizza certo felicità e serenità in ogni scena, nel finale si lascia andare ad un epilogo narrativo alquanto scontato e banale nella sua messa in scena.

    Quando ho visto Anja arrivare alle spalle di Thelma speravo che il finale fosse uno solo, unico ed imprescindibile: che Anja baciasse Thelma sul collo ed entrambe sparissero davanti agli occhi di tutto l’ateneo, un finale coerente con tutto quello che lo spettatore aveva appena terminato di vedere e che avrebbe elevato, e di molto, il livello qualitativo dell’opera ed invece il regista non coglie l’occasione preferendo una conclusione da tradizionale film di teenagers.

    Thelma è sorridente, felice, serena nell’aver preso coscienza delle sue inclinazioni, convinta nel procedere spedita, insieme alla sua compagna, verso il futuro cammino della sua (loro) vita futura, libera ormai di quella oppressione che si è portata appresso per il primo ventennio della sua esistenza: tutto è bene ciò che finisce bene.

    Eppure c’è qualcosa che non mi tornava, qualcosa che non mi piaceva, una serie di indizi che mi facevano percepire che il regista “girava la frittata” come gli conveniva e sfruttava il concetto di metafora in modo incoerente.

    Thelma è un essere pericolosissimo anzi assolutamente letale e porta con sé due colpe inammissibili (di cui la prima è assolutamente inconcepibile): ha sulla sua coscienza due parricidi, un fratricidio (di un neonato) e un patricidio.

    Si può dimenticare tutto e vivere la propria vita serenamente con queste due colpe sulla coscienza?
    Il finale sembra dare una risposta certa: Thelma ha metabolizzato tutto e adesso è pronta per affrontare, con fiducia, il suo futuro, senza alcun rimorso di coscienza.

    Che fine hanno fatto le soppressioni fisiche del fratellino e del padre: sono metafore o omicidi veri e propri?

    Che fine ha fatto Anja quando è sparita nel suo appartamento, in quale dimensione è andata, metaforica o fisica?

    I (super) poteri di Thelma sono uguali a quelli di Martin del Cervo Sacro e il dottor Murphy (che crede ciecamente nella Scienza) non è così differente dottor Trond (che non crede ciecamente nella Fede ma in una fede che rende ciechi).

    L’uso metaforico (???) dei poteri (il miracolo compiuto sulla mamma) appare poi smentito dalle morti fisiche e reali del fratellino e del padre e gli uccelli, il tetto del teatro e i serpenti sono metafore che non riescono a mascherare una incoerenza di fondo: Thelma ha già ucciso e incute paura al padre (ricordiamo lo splendido incipit iniziale) e la stessa madre ha timore di lei.

    No, mi spiace, Thelma non è una vittima come appare e se lo è stata in passato adesso ha sviluppato dei poteri che di metaforico hanno ben poco (lei e Martin potrebbero far parte dell’universo di Unbreakable, Split e di Glass): assolve la madre togliendole l’handicap ma condanna il padre e non fa nulla per salvare il fratellino innocente.

    Nessuna incapacità, nessuna involontarietà ma solo una lucida volontà.

    La tematica sessuale nonché quella religiosa che appaiono essere il fulcro narrativo sono solo dei pretesti e nient'altro, una sorta di macguffin: non solo sostituendo l'attrazione lesbo con una eterosessuale il film non cambierebbe di una virgola ma per giunta la religione non è la causa dei problemi (e dei poteri) di Thelma (a otto anni se pensi di sopprimere il fratello minore non è certo colpa del sesso o della religione, concetti ancora sconosciuti ad una bambina di quella età).

    L'importante è che tutti e due vissero felici e contente...

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    1. anche qui arrivo eh

      domani vorrei mettermi in paro sia coi commenti che chiudere finalmente il sondaggio

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    2. eccoci ;)

      ora, ricordo benino il film (e il finale) ma non così bene

      ma ricordo (per me) un grande finale, molto simbolico. Magari più positivo di quanto uno poteva aspettarsi ma poi nemmeno così tanto.
      Thelma è consapevole di quello che è, ci convive e finalmente riesce a stare bene al mondo.
      Lo trovo un finale coerente con lo script, un coming of age che arriva a una conclusione

      (ci tengo a dire che ho scritto questa prima parte di risposta solo in rifrimento al tuo inizio di commento, ora leggo il resto)

      o.k, volevo rispondere punto per punto ma poi ho visto che sei partito in quarta e quasi fino alla fine l'argomento era sempre lo stesso, ovvero l'incoerenza sia "interna" al film sia nel suo sviluppo finale

      a leggerti ricordando poco del film le tue obiezioni non fanno una piega, c'è poco da dire

      magari un filo troppo analitiche (ma te lo sei sempre) ma di fondo convincenti

      però da come la metti sembra quasi che la ragazza dovesse suicidarsi, in tutti gli altri casi non può permettersi una vita serena

      magari invece lai ha trovato il suo equilibrio, anche gli assassini lo trovano

      magari poi saremo noi spettatore a odiare quella serenità e a dirci che non la merita ma se lei dopo tante sofferenze l'ha raggiunta almeno nella sua testa può esserne felice ;)

      ora sicuro ricordo malissimo ma non eri te che non eri d'accordo quando parlavo di Martin come semi-dio con dei poteri più grandi di lui?

      ma sicuro mi sbaglio visto quello che scrivi adesso

      è che ricordarsi tutti i commenti di tutti gli utenti non è facile

      beh, ma la tematica sessuale può reggere a prescindere dall'omosessualità o meno (di cui io non mi curo quasi mai, mi sembra che ne la vita di adele nemmeno la nominai)

      per me è evidente e riuscitissima, altro che diversivo ;)

      e avendo una figlia di 11 anni so che a 8, se plagiata e istruita, aveva tutte le carte in regola per capire praticamente tutto di sesso e religione

      dipende dall'educazione che si dà ;)

      e comunque quella scena poteva significare questo suo potere innato (e magari malvagio) che comunque per via della repressione sessuale e dei dogmi religiosi è stato incanalato in un modo diverso da quello che sarebbe statose quella repressione non ci fosse stata o quei dogmi non fossero stati impartiti

      in ogni caso, sempre un piacere avere opinioni diverse ;)

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  9. Dispiace vedere così poche risposte alla tua recensione su questo film che avrebbe potuto scatenare dibattiti interessanti. Detesto arrivare alla conclusione di un film senza avere una risposta, quantomeno la mia personale, ma dopo varie riflessioni sono arrivata a darmela.
    Credo che il messaggio del film sia sul profondo senso di colpa.

    SPOILER

    Una nonna che si crede responsabile della morte del marito ammalato di cancro. Trova una barca vuota....(forse ha desiderato la sua morte? Troppo pesante convivere con un uomo malato?) Il desiderare la sua morte e poi vederla accadere farà sì che lei cada in una follia senza uscita. D'altra parte se avesse avuto questo "dono" di fare accadere le cose si sarebbe manifestato prima e non quando lei era ormai anziana.
    La stessa cosa vale per Thelma, forse e dico forse, l'unica scena in cui voleva veramente fare sparire il fratellino è quando lui piangeva e lei si tappava le orecchie per non sentirlo. Il trovarlo sotto il divano (luogo metaforico) fa sì che quando il bambino muore veramente venga data la colpa a lei. (Ma lei dormiva...) Credo invece che il bambino sia affogato nella vasca da bagno perché la madre si è allontanata ( e non sotto il ghiaccio, inverosimile...)
    Ed ecco il senso di colpa della madre che entra in depressione e finisce per non camminare più.
    Avere desiderato che il fratellino si azzittisse procura nella mente della bambina l'idea di essere stata l'artefice della sua morte, idea che viene alimentata soprattutto da un padre che per superstizione e fede cieca pensa che il male si sia impossessato della figlia.
    Lei crescerà rimuovendo il tutto, ma da parte dei genitori che la credono colpevole verrà messo in atto plagio e controllo.
    Il film poi descrive magistralmente il suo percorso e i suoi tentativi per uscire da questa feroce gabbia di chiusura mentale, tanto che si renderà conto che la sparizione della sua amica di certo non dipende dai suoi pensieri, infatti il cellulare suona e l'amica torna a cercarla.
    Nel suo ritorno a casa il tutto secondo me viene chiarito, quando il padre si rende conto di come la figlia sia a un passo dal crollo definitivo e ci sarà la sua morte, un suicidio secondo me, in barca come il nonno. Una morte con il fuoco che lui abbina all'inferno (perché si dice che i suicidi non troveranno pace).
    Lei lo sogna, si tuffa cercando di salvarlo, rendendosi conto però che da ciò deriverà la libertà della sua famiglia.
    Quando rientra in casa e incontra la madre c'è per me la scena più bella di tutto il film. La accarezza come per dirle "Non è stata colpa tua, è stato un incidente, smettila di bloccare la tua vita, reagisci, adesso sei sola, devi reagire per forza). Da questa scena io mi sono data la mia risposta. Senso di colpa, immenso. La madre naturalmente si alzerà,... tutto andrà avanti e Thelma è libera di percorrere la sua strada.
    Spero che la tua memoria ti abbia fatto capire, ricordare, cosa ho voluto raccontare e spiegare e che certe scene tu sia riuscito a collegarle alle mie parole. È difficile come già ti scrissi, discutere di un film dopo tanto tempo dalla tua recensione, ho scritto tutto questo pensando che un giorno qualcuno legga dopo la visione del film e aggiunga altre cose interessanti, smentisca le mie osservazioni o le possa apprezzare. È stata una visione interessante, un film da rivedere, anche a me ha ricordato Carrie, inquadrature ottime, scrittura originale, la freddezza del nord, bellissima nei suoi paesaggi.
    Ciao Giuseppe, un lungo scritto, spero di non averti annoiato, ciao, belle cose!

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    1. sui pochi commenti lo sai, ormai è così, il nostro mondo non ha più spazio per le cose lunghe e ragionate, è sempre più frasi brevi o solo immagini

      ho letto tutto, complimenti, analizzi scene e dettagli, come piace a me

      il film lo ricordo abbastanza bene perchè lo amai moltissimo e, a pelle, ogni cosa che dici mi pare molto sensata

      ora non ricorod che scrissi io e se qualche punto lo leggiamo in maniera differente ma di sicuro è un film sul senso di colpa, sia quello "umano", degli errori fatti, sia quello più trascendentale, originario, che certe famiglie pazze religiose inculcano nei propri figli

      è stato bello questo excursus in tutti i sensi di colpa del film

      gli unici punti in cui potrei "dissentire" (ma dovrei o rileggermi o rivedere il film) sono quelli per cui, a quanto dici, lei non è mai responsabile di nulla, insomma, la parte soprannaturale te quasi la togli del tutto

      del resto ci sta, perchè il film è chiaramente un film metaforico e tanto di quello che vediamo possiamo leggerlo così
      ora che ho più tempo fuori dal sondaggio (anche se devo fare il lunghissimo post dei risultati) piano piano arrivo sulle altre 3 (mi pare) recensioni
      ma va bene così

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  10. Si, perfettamente ragione, ho levato a lei ogni colpa, perché faccio fatica ad assimilare il concetto di poteri soprannaturali, (esistono?) È un thriller, e nei thriller può essere concesso questo, ma faccio fatica a dare la colpa ai suoi poteri.... ogni volta che succedeva qualcosa lei dormiva, ti sembra possibile che la madre si allontani per un attimo dalla vasca da bagno dove c'era il bambino e lui viene ritrovato sotto il ghiaccio, ma come è possibile? Lei Thelma bambina era a letto, già solo pensare che possa essere stata lei.... almeno che i suoi sogni comandassero le uccisioni? Non lo so, sarò troppo razionale, ma penso ci sia dietro altro.O il film parla a metafore, o si basa sul soprannaturale, i registi spesso non danno risposte neanche nelle interviste successive tipo Haneke che non ne dà mai, però certe trame devono anche avere un senso,il soprannaturale qua mi stride un po'. È un film da rivedere che al momento mi ha lasciato così...poi mi ha fatto incazzare e riflettere, non penso il regista volesse prenderci in giro.
    Inutile dirti che le tue recensioni sono fonte d'ispirazione per andare alla ricerca di un buon film. Approfitto per dirti che in diverse tue recensioni ci sono stati dialoghi talmente divertenti e spassosi da farmi ridere fino alle lacrime tra due lettori Massimiliano e Marco G. Dei botta e risposta da cabaret, ogni volta che li ritrovo rido di gusto!!!
    Ciao!

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    1. non credo esistano poteri soprannaturali (ipersensibilità che permettono di fare o capire cose in maniera quasi inumana sì, ma niente al di fuori di noi)

      però, insomma, è cinema non un documentario, quindi che il vestito soprannaturale possa essere quello del film è assolutamente plausibile

      oppure, come abbiamo detto, è un modo di genere per farci vedere cose molto umane sotto forma di metafora

      ad esempio il teatro che "balla" come metafora dello scoprire l'amore e la sensaulità

      alla fine è questo che ci succede in testa

      se il film lo vedi razionalmente ovvio che è "impossibile" ma allora non esisterebbe la fantascienza

      semplicemente Thelma ha la telecinesi, sposta cose telepaticamente

      non è reale, è cinema ;)

      questo film è perfetto nel darti due strade

      ah, Max è il "rompicoglioni" per eccellenza, alla fine tutti cìhanno avuto a che fare, è un personaggio :)

      ora commenta meno ma probabilmente vedrà anche questo commento

      invece mi pare strano che mi nomini questo Marco G. come commentatore abituale, ora non mi ricordo, e io di solito ricordo tutti

      non che non sai come dici ma che addirittura sia capitato spesso a far siparietti con Max non ricordo

      sarà che è un nome un pò generico - Marco - e che no si vede da tanto

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    2. Il rompicoglioni per eccellenza cazzoooo!!!
      Fa sempre piacere leggere per la prima volta dopo un anno che l’hai postato che hai sempre belle parole per il sottoscritto ahahah!!😂🤣
      Ma non ti ricordi davvero di Marco Giardino?
      Faceva sempre commenti competenti ...beh dai almeno di me che scrivo cazzate non te ne dimentichi facilmente!
      DOPO UN ANNO..ho letto sta roba’! Ahaha

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    3. ah, ma Marco G. è Marco Giardino??

      ma come non me lo ricordo cavolo, persona assurda. Tra l'altro scrisse un post per il blog e ci mettemmo d'accordo per una rubrica, è scomparso il giorno dopo ;)

      persona colta, interessantissima, rompicoglioni, impossibile dimenticarlo

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  11. Certo, ovvio che è un film, ma non so perché, in questo contesto i poteri soprannaturali mi sembrava stridessero un po', in altri film ovvio che vengano utilizzati come trama, semplicemente l'uso del potere soprannaturale mi sembrava la via più semplice per darsi una risposta, forse io volevo vederci altro, ma va bene, certo che è stato un film interessante, davvero mi sarebbe piaciuto leggere tanti commenti.

    I siparietti di cui ti parlavo li trovi alla tua recensione di Babadook verso il fondo (film che tra l'altro ho portato oggi a casa da vedere), e nella recensione di "Drag me to hell" sono le ultime che mi ricordo di aver letto e sono andata a controllare... divertenti davvero!
    Ciao, grazie del tuo tempo!

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    1. no no, ma la tua lettura ci sta alla grande, anzi, io stesso in rece ho scritto che tutto è metaforico

      rispondevo solo ai tuoi "se è a letto come fa il fratello ad essere sotto il ghiaccio" e cose del genere

      ecco, nella lettura fantascientifica e di super poteri è tutto normale

      appena posso vado a vedere anche perchè non ricordo questo altro utente

      a presto

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  12. Breve commento, prometto: Stracazzo di filmone

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    1. uno dei più belli, "delicati" e potenti che vidi quell'anno...

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  13. Ciao,

    Dopo tanto sono riuscita anche io a recuperare Thelma, certe volte mi avvicino a un film perché ne ho letto tanto, altre, come in questo caso, semplicemente perché stregata dalla locandina… Il film mi ha subito catturato, la scena iniziale l’ho trovata davvero bella, magnetica, sia il significante che il significato, e ha catturato la mia attenzione, così come le musiche, che ho amato molto, sotto certi aspetti ho trovato una musicalità simile a quella della serie Dark, e in entrambi i casi l’attenzione si fa viva per cercare di capire l’inspiegabile e cosa è successo e succederà ai personaggi.

    Ho letto la tua recensione e tutti i commenti dopo la visione e ho trovato molti spunti interessanti, alcune osservazioni esplicitano perfettamente le mie sensazioni, altri mi hanno aperto chiavi di lettura diverse ma assolutamente valide.

    Vorrei solo aggiungerne una: la solitudine. Una delle caratteristiche di Thelma è secondo me la sua solitudine, una scena che mi ha colpito molto è stata quella del dialogo col padre, dopo la leggera litigata a cena, in cui lei gli dice di sentirsi superiore (e a posteriori quella frase assume molto più significato) e hanno uno scambio di battute sul volere avere amici e sull’amicizia reale e virtuale. Quel dialogo secondo me racchiude tutta la chiave del film, lei è molto sola, anche a causa dei genitori che con il loro controllo e le loro regole non sembrano mai averle permesso di creare legami, pare che lei abbia solo loro, nessun amica né nel paese natale né a Oslo. Poi l’incontro con qualcuno di gentile con lei, una perfetta sconosciuta che mostra interesse, una ragazza che Thelma spierà e in cui vedrà ciò che vorrebbe: amici, libertà, l’amore. Si insinuerà nella sua vita attraendola a sé (vedi la scena in cui Anja si troverà a vagare sotto casa di Thelma) ma al tempo stesso fuggendola, spaventatissima dai suoi sentimenti e dalle sue sensazioni, dirompenti e inaspettate, tanto quanto le sue convulsioni psicogene e le conseguenze che queste hanno. Secondo me la sua scoperta della sessualità è poi una componente non trascurabile ai fini della trama, perché mi pare che lì si celi il peccato vissuto da Thelma, in fondo infatti non è spaventata dal flirtare con un ragazzo o dal presentarsi a una festa con lui, ma dallo scoprire che certe sensazioni le prova solo con una ragazza, è spiazzata e non accetta quella parte di sé, che infatti cercherà di negare.

    Cercando di scoprire le cause delle sue convulsioni (analizzando le sue pulsioni) arriverà a far scomparire Anja, cercando così di eliminare ciò che lei vorrebbe (e potrebbe) essere e tornado alla sua solitudine, alla gabbia in cui l’hanno rinchiusa i genitori. Solo dopo aver spezzato definitivamente questa gabbia potrà liberare Anja, l’Anja che vive dentro di lei, e vivere pienamente senza più rinunciare a amici, libertà e amore.



    Ah un altro piccolo appunto, ho amato moltissimo anche la scena in piscina, quella in cui lei si tuffa e pare non riuscire a uscire, mentre sta solo prendendo a pugni il fondo della piscina, piscina in cui si tufferà dopo la scomparsa di Anja (ma chi è stato intrappolato? Anja da Thelma per allontanarla dagli occhi e dal cuore o Thelma da sé stessa fuggendo Anja?) e piscina da cui vedrà tornare Anja al momento della sua accettazione di sé.



    PS. È la prima volta che scrivo

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    1. commento splendido in cui ho ritrovato tutto il film, film che non mi si è mai tolto dalla testa e che vorrei tanto rivedere

      davvero, grazie per aver condiviso questo commento, tra l'altro molto esaustivo

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  14. Grazie Giuseppe
    Mi farò coraggio e di tanto in tanto proverò a scrivere, dato l'incoraggiamento 😊
    Complimenti per il tuo blog e i tuoi progetti del Buio in sala!

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    1. ah, ma sei la Calcagno? bene :) speriamo la maglia sia piaciuta

      ti ringrazio davvero molto

      e sì, commenta più spesso anche se a questo tipo di commenti così ampi e belli spesso oltre a complimentarmi non trovo niente da aggiungere

      grazie ancora

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  15. Ritirata oggi!!! Bella, spero sia la prima di una collezione 😉

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    1. bene!

      forse per Natale proviamo a far recuperare t shirt (e felpe) anche dei disegni passati, semmai recupera qualcosa ;)

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  16. Meno male che ho letto la tua segnalazione del film oggi ��
    Ammetto che la prima parte in cui lei va a vivere da sola, le sue nuove esperienze e la sua diversità mi è piaciuta perché all'inizio mi ci sono rivisto anche un po'. Poi la parte della clinica, il suo tentativo di scavare più a fondo nella sua patologia mi è piaciuta di meno (ripeto, solo in un primo momento) perché credevo appunto che tendesse troppo a spiegare qualcosa che se fosse lasciato non detto, all'interpretazione dello spettatore, sarebbe stato più potente, come la scena a teatro molto carica di tensione e molto bella.
    Però poi il film va avanti e capisci che il tutto va inserito in un contesto più ampio, che non è solo un film che affronta il problema dell'integrazione di una ragazza con i suoi coetanei, ma scopriamo che la malattia di Thelma può far male sia a lei stessa che a chi le è intorno e che non può continuare a vivere da sola (senza la sua famiglia).
    Ho letto velocemente i commenti sopra,dell'ipotesi che sia la rigidità della sua educazione religiosa il problema peró io credo nell'interpretazione del ritorno alla casa familiare e il rifugio in Dio come la soluzione al problema, e qui secondo me c'è la parte più dura del film, cioè l'impossibilità di aprirsi al mondo esterno, che è anche il dolore del padre nel fare questa scelta per lei.

    Ciao, e spero di essere stato abbastanza chiaro, ho scritto tutto velocenente dopo il film...

    Giuseppe

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    1. ciao omonimo ;)

      direi che ti sei spiegato benissimo, anzi, complimenti

      sì, il capolavoro de sto film sta proprio nel mostrare varie interpretazioni, cause e conseguenze, e nel fatto che tutte riescano ad avere forza, siano plausibili

      tanto è vero che è impossibile tirar fuori l'interpretazione sicuramente corretta

      riguardo la questione religione come causa dei problemi o possibile soluzione (come diceva anche mio fratello all'epoca) credo possiamo discuterne ore e, anche qui, entrambe le opzioni ci sembreranno valide

      io spero che quel finale rappresenti invece per Thelma la possibilità di aprirsi al mondo esterno, ora che in qualche modo, ahimè, si è liberata anche dei demoni del suo passato

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  17. Io ho visto Thelma questa sera, è stato mandato in onda in prima visione su Rai4. Grazie per questa recensione, è molto ispirata e offre una calzante chiave di lettura delle dinamiche del film.

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    1. Eh, lo so, non solo l'avevo segnalato nella pagina fb ma ne ho rivisto anche mezz'ora ,)

      ti ringrazio moltissimo

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  18. ah ah ,vedo che ieri se lo son visti anche altri...

    Un nuovo mostro è nato.D'ora in poi a Thelma sarà meglio non farla incazzare!

    Mi scuso per la "profondissima" sintesi ma tant'è.Non me ne vogliate.

    Sono quasi totalmente in disaccordo sulla tua opinione,mentre condivido il commento di tuo fratello e sottoscrivo quello di Rael.

    Dicevo quasi perchè invece ho apprezzato molto le scene che tu hai definito di "mestiere"sul piano tecnico\visivo promosso a pieni voti.
    Purtroppo queste sono solo la minima parte, in mezzo c'è una storia che parla di tutto e niente:

    metafore non metafore,religione,amori lesbo,attacchi epilettici, nonne scomparse, genitori opprimenti,figli mormoni,uccelli 'mbriachi,X-MEN,un paio de vomitate ,'na serpe. malcottatti elettrici,un po de perculate da amici stronzi,ecc...

    A me non ha proprio convinto,mi è sembrato tutto poco sviluppato proprio a livello di significati(bada bene non sto dicendo che non ci siano,è che so troppi)perchè se penso che so
    alla seconda parte di Room o a quella bomba di Sauna,tanto per citare un film prettamente psicologico il primo ,di metafore il secondo il confronto a livello di scrittura non regge proprio.

    Insomma sicuramente una visione se la è meritata ma non esagererei con le lodi io non andrei oltre il 6.5

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    1. mi hai costretto a rileggere il commento di Rael per capirti

      molto bello e molto interessante anche se, ovviamente, per larga parte non lo condivido

      capisco che la tantissima carne al fuoco possa o stimolare ed affascinare o infastidire e non convincere. Io l'ho rivisto circa metà e ne sono rimasto nuovamente incantato...

      comunque, lo ripeto, ti capisco


      beh, hai citato due bombe ;)

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  19. Tutta questione di sguardi, il mio che guarda quelli nei film: sono una cosa che mi ha colpito. Gli sguardi schivi della ragazza, quello del padre nella scena della caccia e poi quelli della madre, ne ho colti un paio così gelidi che mi hanno ghiacciata. Soprattutto al'inizio ho avuto l'impressione che la narrazione si svolgesse su due livelli: uno più formale, tecnico (bello eh) e l'altro più subdolo, perverso, lasciando presagire che quello più profondo, avrebbe finito con l'essere preponderante.
    C'è la scena della piscina - quando le si chiude sopra, intrappolandola sott'acqua e lei nuota come una forsennata che mi ha fatto pensare a un ragno o comunque un insetto che agita le zampe impazzito - che ho trovato bellissima.

    Forse c'è un po' troppa carne al fuoco, la malattia mentale (ereditaria? la nonna che "era convita di essere stata lei la causa della morte del marito), la religione, che pare più uno strumento usato dai genitori, forse più dal padre ("hai smesso quando hai trovato dio") che un vocazione vera e propria, la sessualità/il peccato rappresentato un po' scontatamente dalla serpe, l'adolescenza e il passaggio all'età adulta... si c'è un po' tanto, ma è un film che resta, bello!

    Comunque, la cazzata che ho pensato la scrivo: oh magari ad averci io quel potere là, all'occorrenza farei una strage ...

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    1. d'accordissimo sia sull'importanza degli sguardi sia su questo "rimosso" del film che piano piano esce fuori fino ad inondarlo completamente

      la scena della piscina fantastica. Tra l'altro torna nel finale, quando lei rischia di affogare. Uscire da quel lago dopo la morte del padre vuol dire uscire da quella piscina dove non riusciva a respirare e trovare la sua amata

      concordo anche, come dicevo con Negative, che c'è tantissima carne al fuoco ma io ho amato sta cosa, la odio invece quando ho la sensazione che le troppe piste siano casuali o dovute a una brutta scrittura

      certo Oslo 31 august (magnifico) è quasi l'opposto come scrittura, scarno, essenziale, lineare

      anche se entrambi i film raccontano di due malesseri devastanti, il protagonista di Oslo lo conosce anche troppo bene (tanto che crede non possa uscirne), Thelma invece lo scopre piano piano nel film

      io non lo vorrei quel potere, metti caso litighi con una persona che ami e de notte more per colpa tua...

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  20. Mi piacerebbe commentare il film e dialogare con l'autore dell'articolo. Però vorrei cominciare con l'unico punto importante su cui sento il dovere di contraddirlo.

    Thelma non è cresciuta in una famiglia cattolico-romana.

    La Norvegia ha un importante passato evangelico e tutto lascia supporre che la famiglia di Thelma sia evangelica.
    Sicuramente hanno un atteggiamento conservatore laddove il luteranesimo scandinavo è generalmente liberale. Forse non sono luterani ma evangelici di diversa denominazione. Però non riesco a capirlo con esattezza perché sembrano proprio luterani.

    In generale è la storia di una cristiana che da posizioni conservatrici approda a posizioni liberali.

    Ma il problema è che il film tratta di un problema specifico: Thelma è una strega secondo credenze che non esistono più, ma che lei comprenderà, evitando il rischio di diventare una paziente psichiatrica come sua nonna.

    Di fatti le immagini della sparizione di Anja possono aiutarci a riflettere cosa possa aver significato per Trod che non sia mai esistito suo padre, come non è mai esistito Dio secondo la società ufficiale post-cristiana e come non è mai esistito suo figlio ridotto ad un ritratto sul comodino come una bomboniera della prima comunione.

    La realtà è che le streghe non esistono e i cristiani lo credevano già nel V secolo, eppure esistono ogni qual volta si crede che una donna voglia provare a volare trasgredendo a una legge di natura.

    Trod ha ragione con Thelma: si sentiva sola. Ma anche l'uomo si sentiva solo e Dio gli ha dato compagnia.
    Trod pensava di uccidere Thelma per salvare il suo bambino. Suo di Trod prima, suo di Thelma poi. Prima sparandole un colpo in testa e poi somministrandole dei farmaci. Lo stesso sistema due volte. Prima un arma puntata e poi una medicina. Da piccola e da adulta lo stesso sistema. Diagnosi e terapia. Search and destroy.

    La madre di Thelma non crede che sia possibile una seconda volta. Il padre di Trod non può non essere mai esistito e restare un nome sulla carta. Anja non può non essere mai esistita e magari nascondersi per non turbarli.

    Ma nemmeno Thelma può salvare suo padre arrivando in fondo all'abisso. Per la stessa ragione: suo padre non può non essere mai esistito e lei non può darne un giudizio definitivo dando così un termine alla sua abissale esistenza.

    Dopo la guarigione della madre non ci sono indicazioni circa le modalità di un ritorno di Anja. La sua scomparsa appartiene al sovrannaturale della ficton ma anche alla sensibilità di chi si allontana.

    Così come il potere psicocinetico di Thelma appartiene sia alla fiction che alle coincidenze tra un fatto inspiegabile e la volontà umana.

    Di fatto Thelma non dispone di poteri psicocinetici, ma è circondata da fatti e situazioni in cui alcuni ci credono ma maniera diversa e a cui alltri non ci credono affatto non avendo visto nulla.

    Sembrava che il lucernario del teatro stesse per cadere in concomitanza del fatto che veniva toccato quanto nessuno aveva mai toccato se non dall'interno di una relazione con l'Assoluto.

    Ma il lucernario non è caduto perché non era vero che stava per cadere. Come non è vero che quella notte tra Thelma e Anja c'è stato un vetro. Come non è vero che Unni ha visto scomparire il bambino nella prolessi.

    Infine Anja può farsi seguire da Thelma nella bellissima città. Dato assolutamente reale che si ricongiunge con l'arrivo di Thelma in città all'inizio del narrazione e conclude così il racconto.

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    1. siccome è molto lungo non lo leggo tutto insieme ma a parti e rispondo di conseguenza

      1 Ah, ecco, ti ringrazio per l'ottima spiegazione riguardo la religione della famiglia di Thelma. Su certi argomenti sono veramente scarso e pressappochista, meno male interviene qualcuno a spiegarmi, grazie davvero

      2 molto interessante il tuo discorso sulle streghe e fantastico sto passaggio
      "La realtà è che le streghe non esistono e i cristiani lo credevano già nel V secolo, eppure esistono ogni qual volta si crede che una donna voglia provare a volare trasgredendo a una legge di natura."

      3 "Trod ha ragione con Thelma: si sentiva sola. Ma anche l'uomo si sentiva solo e Dio gli ha dato compagnia.
      Trod pensava di uccidere Thelma per salvare il suo bambino. Suo di Trod prima, suo di Thelma poi. Prima sparandole un colpo in testa e poi somministrandole dei farmaci. Lo stesso sistema due volte. Prima un arma puntata e poi una medicina. Da piccola e da adulta lo stesso sistema. Diagnosi e terapia. Search and destroy.

      La madre di Thelma non crede che sia possibile una seconda volta. Il padre di Trod non può non essere mai esistito e restare un nome sulla carta. Anja non può non essere mai esistita e magari nascondersi per non turbarli.

      Ma nemmeno Thelma può salvare suo padre arrivando in fondo all'abisso. Per la stessa ragione: suo padre non può non essere mai esistito e lei non può darne un giudizio definitivo dando così un termine alla sua abissale esistenza"

      sai che tutta sta parte mi confondi? ma Trond non è il padre di Thelma? calcola che ho visto il film due anni fa e ieri solo gli ultimi 25 minuti. Ma mi son perso su queste tue righe, forse è l'ora. Domani magari controllo meglio

      4 assolutamente, quasi tutto quello che vediamo è un magico mondo di mezzo tra il reale e le emozioni e volontà umani. Per questo parliamo di vero e proprio film metafora. Mi viene in mente ad esempio lo splendido (per me) Vita di Pi, un film manifesto di questo modo di raccontare

      5 "Di fatto Thelma non dispone di poteri psicocinetici, ma è circondata da fatti e situazioni in cui alcuni ci credono ma maniera diversa e a cui alltri non ci credono affatto non avendo visto nulla.

      Sembrava che il lucernario del teatro stesse per cadere in concomitanza del fatto che veniva toccato quanto nessuno aveva mai toccato se non dall'interno di una relazione con l'Assoluto.

      Ma il lucernario non è caduto perché non era vero che stava per cadere. Come non è vero che quella notte tra Thelma e Anja c'è stato un vetro. Come non è vero che Unni ha visto scomparire il bambino nella prolessi."

      molto molto interessante. Mi viene da dire che possiamo anche parlare di "sensibilità" no? un pò come i maghi, gli indovini, gli sciamani, magari ci sono persone che semplicemente vedono cose perchè hanno la sensibilità per farlo. E quindi, come nei fatti che gravitano intorno a Thelma, quello che accade veramente, quello che è solo metafora o quello che solo alcuni possono vedere perchè "ci credono" o perchè "vedono oltre" è alla fine un unico mondo visto solo da sguardi diversi

      6 il finale che chiude il cerchio (anche a livello tecnico, con quello zoom avanti prima e indietro poi) è straordinario

      oh, scrivi difficile eh, mi metti in difficoltà ;)

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  21. Ciao Caden
    Il tuo commento, sulla paura che è poi desiderio, ha fatto emergere la canzone di Jovanotti, uff oggi mi perseguitera' come un picchio.
    La vertigine non è paura di cadere ma voglia di volare
    Mi fido dite, mi fido di te, mi fido di te Mi fido di te Io mi fido di te
    Cosa sei disposto a perdere?

    A parte sta' parentesi canterina, mi ha colpito l'uso che hai fatto della parola god view che ho collegato a God's view, una tecnica che in effetti rende lo sguardo dall'alto di Dio verso gli uomini. Uno sguardo che cala, all'inizio zoomando sulla vita di ragazza, seguendo lei e le sue emozioni telluriche e nel finale risale lasciando Thelma e Anja libere e consapevoli.

    La scena iniziale è perfetta, quel puntare il fucile prima al cucciolo e poi verso la sua bambina e desistere da sparare, Thelma bambina osserva i pesci che nuotano sotto lo strato di ghiaccio lo stesso che vedremo nella scena più tragica. Quanti dettagli e rimandi che son la mia passione.

    Può rimandare a Carrie, ma senza il sangue e con molta meno rabbia.

    Francesca Basile

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    1. Sai che quella frase di Jovanotti è una di quelle a cui sono più legato? se mi dicessero di citare una sua frase direi quella.
      Tra l'altro Lorenzo abitava a un quarto d'ora da me (quando non stavo a Perugia)

      Sì sì, quando ho usato quella parola mi riferivo esattamente alla tecnica cinematografica che ho descritto e hai descritto

      anche se mi accorgo adesso che andrebbe chiamata God's eye view, quindi sti anni l'ho sempre sbagliata ;)

      la scena iniziale è uno dei migliori incipit di questi anni. E come saprai anche io adoro i dettagli (tanto che a volte mi perdo invece le cose più evidenti a cercarli...)

      qualcuno ha citato Carrie nella pagina fb, assolutamente, avete ragione ;)

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    2. In effetti i dettagli dovrebbero esser riservati alle visioni successive, ma cavolo mi fregano sempre.
      Nott
      Fra basil

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    3. A me, invece, ha richiamato alla mente un passo di “It” (ed è curioso che venga di nuovo fuori Stephen King!) … In quel caso si parlava di ansia e non di paura, ma i concetti espressi sono sovrapponibili:

      “Ansia e desiderio. (...) Tutto il mondo che c'è in mezzo. E tuttavia non una grande differenza, in fondo. Compagni di letto. La sensazione che si prova quando il vagoncino delle montagne russe arriva in cima alla prima ripida salita e comincia veramente la corsa.
      Ansia e desiderio. Ciò che si vuole e ciò che si ha paura di cercare di avere. Dove si è stati e dove si vuole andare.”

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  23. Appena rivisto
    Un dettaglio: Thelma racconta ad Anja che suo padre, da piccola, le aveva tenuto la mano sopra una candela accesa fino a farle sentire il dolore "della fiamme dell'Inferno" Ed è proprio così che finirà: avvolto dalle fiamme

    Le coppie genitoriali delle due ragazze, sono così diverse tra loro, quasi in antitesi. Anche nei rapporti con queste ultime. In Anja la madre è cordiale, vivace, interessata all'arte, contenta di accogliere le amiche della figlia, l'immagine di una donna profondamente emancipata.
    In Thelma...vedo una madre che rasenta l'anaffettività, restata chiusa e ferma (almeno da quanto ci è dato di vedere) in quello che resta di una famiglia colpita da una disgrazia.
    Dura, sarà lei ad incoraggiare il marito a fare "quello che va fatto"
    Thelma a suo padre (presente ai limiti dell'invasivo e anche oltre) dice tutto. Il padre di Anja vive lontano, ha avuto tanti altri figli (chissà che significa esattamente,...non dimenticherei che nei paesi scandinavi tecniche quali l'inseminazione artificiale per genitrici volutamente singles, è molto diffusa) E Anja dice all'amica di averci parlato in tutto non più di dieci volte (!!!) di non aver problemi a tenerlo fuori dalla sua vita...
    Il mondo antico di Thelma sembra affacciarsi (ed innamorarsi) del nuovo che Anja rappresenta

    E poi il lago, la piscina, le immersioni di Thelma....L'acqua che sembra essere il SUO elemento ideale

    Mi sono permessa di buttare giù alcuni elementi che mi hanno colpita, lasciandomi forse più domande che risposte

    Non avrò 'azzeccato' nulla, pazienza

    Sempre grandi le Tue scelte di cinema, Giuseppe. Così come tutto quello che ci scrivi intorno
    :)

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    1. Allora, il dettaglio iniziale è super, io in due visioni non me ne ero accorto, molto brava

      Le figure genitoriali sono veramente uno dei focus più importanti del film, direi quasi il principale se si considera che tutte le altre tematiche (tante) derivano comunque dall'educazione avuta da Thelma

      ed è come dici, avere questi due nuclei famigliari così diversi (benissimo descritti da te) è una delle tante molle che porterà Thelma a voler vivere un mondo nuovo, una sua nuova identità, nuove emozioni

      sì, anche io quando ripendo a questo film ho quasi sempre in mente immagini d'acqua :)

      no no, hai azzeccato tutto, riflessioni molto belle

      ti ringrazio tanto per i complimenti, davvero

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  24. Sempre a proposito dell'elemento acqua: sia il fratellino che il padre di Thelma muoiono dall'acqua del lago (non so se nello stesso punto)...
    E ancora...l'immagine di Thelma bambina che si ferma ad ammirare, quasi a volerli prendere, quei pesci che vede nuotare sotto la lastra di ghiaccio

    Credo meriti una nuova visione

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    1. ....muoiono NELL'acqua del lago (errata corrige)

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    2. Sì, assolutamente, l'acqua è la regina e forse anche elemento simbolico (non solo come contraltare del fuoco, ma di parecchie cose, ci vuol troppo tempo )

      io visto due volte e confermo che per rendersi conto quasi sia bello son necessarie :)

      tra l'altro Trier anche con Oslo e La persona peggiore del mondo si conferma autore eccezionale

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  25. Ciao Giuseppe,
    leggo soltanto ora la tua prima risposta al mio commento, mi era sfuggita .... Grazie delle tue parole :)
    Quando nella seconda scrivi "L'acqua è la regina, ma forse anche elemento simbolico (non solo come contraltare del fuoco, ma di parecchie cose, qui ci vuole troppo tempo)"
    Ti riferisci forse all'inconscio, all'irrazionale che è in ognuno? Quasi rapita dal film, lo pensavo ma senza scriverlo...

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    1. Sì, ma anche elemento che può purificare

      o "risvegliarci" (pensa quando ce la spruzziamo in faccia)

      oppure elemento negativo nel senso apnoico, come se viviamo qualcosa che ci sta soffocando e dalla quale dobbiamo riemergere

      o ancora altro :)

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    2. Mmm...giusto
      Tra il fuoco e l'acqua ('suo contraltare') la soluzione sembra nell'aria...

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    3. Elementi sempre presenti e necessari, ma come motori di un equilibrio vitale

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due cose

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3 ciao