27.7.18

Recensione: "Hereditary"

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Un horror tremendamente derivativo all'apparenza.
E sì, Hereditary ha tanto di già visto, quasi tutto.
Ma la classe di regia, la sua anima drammatica, una complessità di scrittura notevole e il volto di una bimba che non si dimentica ne fanno un horror che si discosta dal solito horror da sala, qualcosa di più.
E poi è opera prima, non scordiamolo

presenti spoiler dopo prima foto, interpretazioni del film nel finale di recensione

A me sembra che l'horror sia molto vivo.
Non quello da sala magari ma in generale sì.
Più che altro è bello constatare come si continui ancora, nonostante tutto, a fare piccole sperimentazioni.
E si passa da grandi horror metaforici - come Babadook o It Follows o Under the Shadow - ad altri completamente essiccati, di sottrazione -come It comes at night o A Dark Song o Anguish -.
Mi sembra che si stia sempre di più andando via dal genere per cercare di creare degli ibridi.
Attenzione, non che i film di genere tout court siano, in quanto tali, inferiori. Ma ho la sensazione che ormai i "puri" horror siano tutti uguali uno all'altro e che le cose più belle si vedano negli ibridi. Anche perchè è molto più facile essere "autori" (e qui intendo scrittori) in queste mezze "creature" che non nel puro film de paura dove ormai le regole del mercato sembrano ferree e l'unico elemento che può far la differenza resta la regia.
La nota più lieta è che anche nei cinema, però, stanno sempre di più arrivando horror leggermente diversi, magari non originalissimi, ma che non hanno lo stampino preconfezionato.
Hereditary è uno di questi.
Un caso strano però.
Nel senso che pur essendo un qualcosa di visto, stravisto e strastravisto, resta comunque un'opera diversa dal new horror dei jumpscares.
E lo è, essenzialmente, per tre motivi.
Il primo motivo è una regia di grandissima classe e misura.
Il secondo è un materiale "umano" interessantissimo e anche un filo coraggioso.
Il terzo elemento è una complessità di scrittura notevole.
Questo terzo elemento, vedremo, sarà anche un problema.
L'incipit del film è grande.
L'inquadratura parte dalla casetta sugli alberi (vera a propria protagonista del film), carrella indietro in una vera casa, fa la panoramica tra alcune casette di bambola -delle specie di plastici, riproduzioni - si infila in una di esse e questa diventa magicamente vera, reale, una nuova casa.
Al tempo stesso questa casa è la stessa casa dove stavano le casette di bambola...
O.k, un casino spiegarlo.
Ma questo corto circuito tra ambienti reali e miniature ricostruite sarà poi presente per tutto il film. La madre, Toni Collette, è infatti un'artista che riproduce interni di edifici, scene famigliari, stanze, in scala piccolissima, da stop motion per intendersi.
 Tutte le miniature che riproduce, o quasi tutte, raccontano scene della sua vita reale, presente e passata.
Ma al tempo stesso molte volte abbiamo la sensazione opposta, ovvero che alcune inquadrature "reali", come ad esempio quella, esterna, della casa della famiglia protagonista, siano una miniatura.
Non è un caso che il film si apra e chiuda, in struttura circolare, con lo stesso artificio, anche se con processo inverso, dalla miniatura al reale, dal reale alla miniatura.
Il perchè di tutto questo sarà uno dei tanti perchè con cui avrà a che fare lo spettatore.
Magari la cosa è solo un -bellissimo- esercizio di stile ma comunque ci dà la sensazione di qualcosa di "superiore", già prestabilito, quelle sensazioni per cui gli esseri umani sembrano solo delle marionette, delle miniature appunto, nelle mani di un artigiano più grande o di un destino prestabilito.
O.k, sull'argomento sono andato lungo direi, in realtà volevo solo parlar del prologo.
Che è bellissimo, lo ripeto.
E basta il prologo per capire che la mano che c'è dietro al tutto - una mano tra l'altro alla sua opera prima- ha del talento.

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Poi facciamo la conoscenza di Charlie, la figlia.
Una ragazzina dall'aspetto "terribile" che regala tenerezza e umana pietà non solo al film ma alla stessa ragazzina. Vedendola, infatti, non potevo non pensare che questa fosse una bambina reale, con quell'aspetto, e che per questo suo aspetto fosse finita in un horror.
Un'operazione al limite dell'etico e dello sfruttamento.
Ma se lei ha accettato allora ne vedo solo il lato più buono e umano.
E c'è poco da fare, Hereditary in questo ci riporta a pensare a quanto, soprattutto nell'horror, i volti siano importanti.
Milly Shapiro è bravissima, coraggiosa, le auguro tutto il bene del mondo.
Purtroppo credo sarà confinata all'horror o allo strappalacrime.
Ma spero che il suo talento la sappia sdoganare da tutto.

Cinque minuti di film e abbiamo già due degli elementi che rendono Hereditary qualcosa che merita, regia e volti.
Il terzo elemento, la scrittura, è un qualcosa che viene fuori piano piano.
Ed è l'aspetto che renderà "grande" Hereditary e al tempo stesso rischierà di affossarlo.
Per prima cosa direi che il film si può dividere in due tempi abbastanza distinti.
Il primo molto più sul drammatico, il secondo molto più sul genere.
Inutile dire quanto abbia amato di più il primo, per via di quella faccenda dell'ibrido di cui sopra.
Per molto tempo ho letto Hereditary come l'ennesimo horror metafora, io che adoro la cosa.
Non che poi questa lettura vada a puttane ma, insomma, scompare quasi del tutto per lasciar il posto a qualcosa al tempo stesso molto più immediato (nel senso di "quello che vedi è", senza tante letture) ma anche molto più ingarbugliato, per via dell'intreccio.
Io ho creduto che questo film fosse un'opera sul senso di colpa, specialmente sul senso di colpa più devastante, quello senza colpa.
In questo senso la scena madre del film, meravigliosa, è quella dell'incidente.
Una scena che mostra uno straordinario fratello (come dimenticarsi il modo con cui fugge dalla festa con lei in braccio?) causare involontariamente la morte della sorellina proprio cercando disperatamente di salvarla e proteggerla.
Il primo piano del giovane Alex Wolff (per me M.V.P del film), il primo piano di un fratello che immagina quello che è successo appena dietro ma non ha la forza e il coraggio di guardare, è eccezionale.
Scena dalla carica emotiva ed umana enorme che prosegue in maniera ancora più grande poi con quel ritorno a casa apparentemente senza senso ma invece perfetto, sotto shock. E quello sguardo vitreo a letto mentre la madre la mattina dopo urla di dolore e noi vediamo, finalmente, quello che è successo.
Questi sono 4 minuti di un regista con un mondo dentro.

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Ma il tema del senso di colpa e del dolore per buoni 20 minuti è ovunque, in ogni personaggio, in ogni gesto e in ogni racconto (vedi quello dagli "anonimi disperati").
Tutto sfocerà poi nella scena della cena, magistrale, con una grande Collette e un ancora magnifico e struggente Wolff.
E allora io ho pensato che il film parlasse di questo mostro, del mostro del Dolore, della Rabbia e del Senso di Colpa. 
Invece nel secondo tempo Hereditary al tempo stesso banalizzerà questo aspetto ma metterà dentro tante più cose, talmente tante da confonderci e non farci mettere tutti i pezzi insieme.
L'aspetto demoniaco, quello delle sedute spiritiche, quello delle possessioni, sarà troppo preponderante, troppo derivativo, troppo visto mille volte.
Hereditary diventa un vero horror e nel diventarlo perde forza.
Pprovo a rimettere insieme i pezzi ma la coperta è sempre troppo corta da qualche parte.
La nonna era una sacerdotessa, la "Regina" di una setta.
Il suo compito era regalare un corpo a un demone, Paimon mi sembra si chiamasse (so pigrissimo, lo sapete, manco un nome cerco).
Probabilmente quella donna tentò di metterlo dentro suo figlio (il fratello della Collette), morto suicida poi.
Per qualche oscura ragione si cercò di mantenere il demone sempre in famiglia.
Ci si chiede perchè questo sia stato "inserito" dentro Charlie e non direttamente in Peter, che è uomo e sano.
Mi viene in aiuto mio fratello dicendo che in una seduta degli "anonimi disperati" (2) la Collette dice che riuscì a tener lontana la madre dal primogenito mentre Charlie, sin dall'inizio, fu "usata" dalla nonna quasi come una figlia.
In questo senso c'è una delle scene più terrificanti, quella di quel plastico in cui si vede la miniatura della nonna offrire il seno all'appena nata bambina.
Insomma, siamo dalle parti di Rosemary's Baby, con una nascitura usata se non proprio come figlia del Diavolo come involucro di un demone.
Charlie morirà e la morte molto probabilmente è stata voluta dalla setta che voleva dare a Paimon un corpo migliore.
Non è un caso (anche qua si è accorto mio fratello in diretta) che il palo della luce dove sbatte ha disegnato il simbolo della setta.
Ma allora perchè non è stata uccisa prima?
La mia ipotesi è che la bimba (posseduta, ricordiamolo, pensiamo anche alla scena, stile Thelma, dell'uccello che sbatte sulla finestra) fosse molto amata dalla nonna, ricambiata tra l'altro.
E che quindi solo alla morte della stessa potesse essere in qualche modo uccisa dagli adepti.
Poi il demone per giorni ha inseguito (i riflessi di luce) e indebolito Peter fino a quando, caduto dalla finestra, non è riuscito a entrarci dentro.
Le domande son tante.
Innanzitutto ci si chiede sto demone che intenzioni abbia.
Charlie è una brava bambina, strana, ma non cattiva. O.k, ha staccato le teste ai piccioni morti (presagio di come morirà lei stessa) ma non sembra rappresentare il Male, mai.
Quindi, oltre a trovare un corpo in cui vivere, il demone cosa vuole?
Tante scene paiono o sbagliate o incomprensibili, come quella del libricino da bruciare che uccide il padre (ancora una volta il gesto di uno che provoca la morte di un altro).
E ci sono incoerenze, come quella madre schiacciata sul soffitto, un potere paranormale che non ha giustificazioni per me, se non quella di creare una scena horror questa sì commerciale.
Insomma, tante cose insieme molto confuse ma che comunque hanno il merito di portare lo spettatore a porsi domande.

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Ci sono altre scene notevoli, come la paralisi del ragazzo a scuola o la mamma che prende a capocciate la botola o la sua autodecapitazione.
E l'atmosfera è sempre buona.
Fino ad arrivare ad un finale per me bellissimo, che ricorda in qualche modo Kill List.
Questo ragazzo che sale nella casetta e si ritrova ad essere Re di un culto.
L'ennesimo grande primo piano.
Un'atmosfera malata perfetta.
E la scena che diventa miniatura.
Magari non si capiscono perfettamente i passaggi che hanno portato a tutto questo.
Ma che bello

7.5

40 commenti:

  1. Se volessimo una prova del fatto che il cinema è una questione soggettiva, la avremmo con Hereditary. Ormai è già stato detto tutto il contrario di tutto su questo film, na merda, un capolavoro, originale, derivativo, dramma disperato, commedia nera, implausibile, realistico. Io mi trovo d'accordo con te sia sui pregi sia sui difetti, , e il voto "oggettivo" sarebbe un 7.5 probabilmente, però è una visione che mi è entrata sottopelle come poche altre quest'anno, in una maniera che non so spiegare. Verissimo che la seconda parte più horror è meno originale e più pasticciata, però ha il merito di non fermarsi a una chiave di lettura (quella del senso di colpa, come dici tu) e di aggiungerne altre (l'infermità mentale, il "peso" dell'eredità genetica familiare, essere costretti a ripetere le colpe dei nostri genitori) il tutto spiazzando e sviando più volte le attese dello spettatore, e senza mai costringerlo a una sola interpretazione ma lasciandolo libero di decidere cosa ha appena visto (ragion per cui le opinioni a riguardo sono così discordanti). Ho adorato poi il tono costantemente sopra le righe, secondo me a volte davvero da black comedy, soprattutto grazie alle interazioni realistiche anche se paradossali fra i personaggi e alla recitazione straordinaria di tutto il cast. Forse un po' tutto "troppo", ma quante volte capita un horror che sappia osare così? (ah e d'accordo anche sulle scene migliori, il finale è strepitoso)

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    1. Ahah, è vero
      rischia di essere il Madre! del 2018, pur essendo due film completamente diversi...

      sai che ti dico, ho visto questi due giorni alcuni trailer del film (sì, io li vedo dopo...) e come te più scorrevano le immagini più mi rendevo conto che sto film resta ed è probabilmente più di quanto appare

      guarda, eravamo in 5, siamo andati poi a mangiare una pizza. E siamo stati un'ora e mezza a parlare del film, non vendendone comunque mai completamente a capo. C'era una ragazza, fidanzata di un mio amico che vedeva questo come tremendo difetto. Per me invece il contrario, tutti i discorsi che abbiamo fatto dimostrano la "grandezza" di Hereditary

      verissimo, ci sono 2,3 passaggi quasi comici come tempi :)

      secondo me è un horror da seconda visione

      bellissimo commento, al solito

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  2. Mi era arrivata la notifica della tua rece durante i 5 minuti di pausa in sala, mi sono detto: "Appena finisce il film me la leggo", e così è stato.

    Hereditary è un film che porta novità al genere? No. Hereditary è un film che convince? Non troppo, ma ti lascia qualcosa di grosso. Sono 2-3 giorni che ogni tanto mi fermo a ripensare a quel finale, e che finale. Ma andiamo con ordine:

    Sono uscito dalla sala perplesso e un pò schifato, letta la tua ottima rece, continuavo a non essere convinto. Non capivo cosa avessi visto. Il giorno seguente leggo qualcosa in rete e comincio a collegare molte cose: (SPOILER)
    • Il manichino nel finale tiene un bastone che sembra avere la stessa posizione della mano del ragazzo posseduto a scuola (prima di sbattere la testa sul banco). Lo stesso manichino ha poi l'altra mano in una tipica posizione cristiana, però rovesciata. Paimon secondo le scritture, emette un forte suono quando arriva (nel film è stato usato lo schiocco di lingua). Il finale, con tanto di incoronazione, sembra ricreare simbolicamente la venuta al mondo di Gesù, come se fosse un presepe.
    • Charlie (nome della bambina) è di norma un nome maschile (non a caso la nonna voleva nascesse maschio). Lei inoltre ad inizio film, è già posseduta dal demone, poiché nella sua camera, sta già costruendo il manichino (Paimon è un demone abile nelle arti, caratteristica che accomuna madre e figlia) e schiocca già la lingua. La si è vista mangiare solo cioccolato (barrette, praline e torta), che è considerato un alimento di tentazione diabolica. La sua morte non è stata casuale, infatti sarebbe stato il demone a pilotare tutto, poiché sul palo che le ha mozzato la testa è raffigurato il simbolo della setta (cioè il simbolo del demone). Ad avvalorare il tutto, ad inizio film la madre trova un foglietto della nonna con scritto qualcosa come: "alla fine ci saranno delle perdite ma ne varrà la pena", è un presagio al fatto che membri della famiglia moriranno per evocare il demone. Un ulteriore presagio di morte è dato dalla bambina che taglia la testa all'uccello, riferimento alla morte che subirà.
    • I tre personaggi principali della famiglia Madre-Padre-Figlio rappresentano ciascuno uno stato d'animo / sentimento diverso, dopo la morte di Charlie. La madre rappresenterebbe la non accettazione della perdita, il fratello il senso di colpa e il padre la depressione.
    • Il padre, che pare la figura più "asciutta" del film prende fuoco perché è il demone a volerlo. La prima volta che la madre tenta di buttare il quaderno nel fuoco si brucia lei (anche se è un trucco), la seconda volta suo marito va a fuoco perché è il demone che decide chi sacrificare, ne è la prova il fatto che lei dopo venga posseduta. Evidentemente quando si distrugge un oggetto che fa da tramite, occorre un sacrificio umano.
    • L'erditarietà del titolo viene ripresa sia nelle malattie mentali, sia nei destini che accumunano i suoi membri: nonna-madre-figlia tutte e 3 decapitate, figlio della nonna-padre-fratello che muoiono / tentano il suicidio. Il figlio della nonna si suicida dopo che quest'ultima "tenta di mettergli le voci nella testa" (primo caso in cui abbia cercato di dare un corpo a Paimon) mentre nel finale il ragazzo (anche se non è ben chiaro) tenta di suicidarsi, ma finisce per essere posseduto dal demone.
    • Le parole sul muro tradotte indicano qualcosa come "aprire i cancelli dell'inferno". Evidentemente quando l'amica della nonna da le parole magiche alla madre per evocare il fantasma della figlia, ella accidentalmente fa tornare Paimon.
    Il primo membro della setta che vediamo al funerale (quello che sorride allo sguardo di Charlie), è lo stesso che vede il fratello nella soffitta nudo quando sua madre si sta tagliando il collo col fil di ferro. E' probabile che i restanti membri della setta fossero al funerale (la madre dice di vedere tante facce nuove) e anche alla seduta alla quale partecipa la madre dopo la morte della figlia (non a caso incontra lì l'amica della nonna).

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    1. Queste sono mie osservazioni rielaborate di quanto si è capito della trama. Ovviamente uno spettatore non riesce a cogliere tutte queste cose dopo appena una visione. Spero di aver aiutato qualcuno che, come me, è uscito dalla sala perplesso.

      Ma veniamo al voto.
      Come dicevo all'inizio, non è un horror nuovo o di spicco, non è esente da errori (alcuni tempi morti, trama non troppo comprensibile, situazioni talvolta ridicole). Eppure è un film che fa quello che deve. La seconda parte del film è un pò trafficata ma riesce bene in ciò che fa, la tensione in sala era palpabile (soprattutto perché si voleva capire dove andava a parare).
      Sarò sincero, io di film disturbanti ne ho visti molti (Martyrs, Calvaire, A Serbian Film ecc) e questo mi ha fatto tornare a casa con un brivido sulla schiena. Ho ancora in mente quel manichino con la testa della bambina conficcata. Andando al cinema mi sarei aspettato l'ennesima ghost story americana con tutti che vivono contenti e felici. Qui si scende nel grottesco, nel disturbante, un finale dove vince il male (aveva vinto a tavolino dall'inizio) e che ricorda a tratti quella cagata di The Vatican Tapes, solo che questa non è una cagata. Per essere il suo primo film il regista ha fatto tanto, mescolando buone inquadrature e colonne sonore (da brividi il coro degli ultimi 5 minuti) ad una trama che forse non spicca in originalità o spiegazioni, ma che ci lascia sporchi dentro.
      Questo è il genere di film che riguarderei, raramente ho cambiato così radicalmente parere su una pellicola. Forse il miglior horror disturbante dell'anno.
      Voto: 8 / 9

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    2. ah, che bello, mi hai evitato di andarmi a leggere cose su Hereditary, mi hai fatto un compendio interessantissimo tutto qua ;)

      1 sta cosa del manichino è geniale, manco per l'anticamente del cervello m'era passata...

      2 qui ci sono alcune cose che avevo capito da solo, altre che non avevo notato, altre che la penso diversamente.

      - al nome non avevo pensato
      - assolutamente, era già posseduta. Per quanto mi riguarda lo è praticamente dalla nascita
      - la morte non è assolutamente casuale. Ma secondo me non è voluta da Paimon, bensì dai membri della cricca che ora, senza nonna, possono uccidere la bimba alla quale la nonna era legatissima, malgrado non sappresentasse l' "involucro" perfetto
      - sì sì, questa cosa del foglietto l'avevamo detta anche durante la visione
      - sì, l'ho messo anche in rece il fatto del piccione come presagio

      3 molto bello

      4 qui secondo me ci sonom più interpretazioni possibili. Ad esempio io sono sicuro che se fosse stato il marito a buttare il quaderno sarebbe bruciata lei. Lo dimostrano con evidenza due fatti, quel suo dirgli "ti amo, ricordatelo sempre, ti amo" che è un evidente messaggio di addio e come si mette lei dietro di lui pronta a bruciare

      5 molto interessante anche se non parlerei si suicidio nel caso del ragazzo ;)

      6 ah, ecco, svelate le parole ;)

      7 sì sì, anche di questo ci eravamo accorti (cioè, io no, gli altri con me, ahah).

      non credo però che alla sedute ci siano stati altri membri, lo trovo pacchiano. E' quella donna ad averla seguita

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    3. ottimo tutto il tuo commento e le tue sensazioni

      però non ho capito bene, prima mi scrivi che eri uscito "perplesso e schifato" poi mi scrivi tutte cose quasi opposte

      e quel voto a caldo che sembrava tipo un 5 è diventato quasi un 9 leggendo le spiegazioni?

      oppure c'è stata una seconda visione?

      solo per capire eh

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    4. Vedere questo film è stato come ricevere in dono un baule chiuso. Un baule molto pregiato si, ma chiuso. La mia curiosità ha fatto sì che trovassi la chiave (che sarebbe saltata fuori dopo una più visioni del film) per aprire il baule. Una volta aperto, ci ho trovato dentro qualcosa di enorme.

      Adoro quando nei film ci sono dei dettagli che citofonano gli eventi in maniera velata e ti fanno poi collegare tanti piccoli punti creando un gran bel disegno. Ecco che cos'è questo film, un gran bel disegno. Poi io son di parte eh, il genere che tratta è uno dei miei preferiti quindi in voto così alto deriva da questo. Però un 8 abbondante se lo merita tutto.

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    5. direi che non potevi spiegarti meglio, mi ritengo pienamente soddisfatto Vostro Onore

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  3. anche a me il film ha ricordato un po' Mother, parti lente, accelerazioni, rallentamenti, esplosione finale (accumulo. più che sottrazione)
    https://markx7.blogspot.com/2018/07/hereditary-le-radici-del-male-ari-aster.html

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    1. Noi però si parlava di Madre solo per quanto riguarda i pareri, dal 4 all'8, che si leggono in giro

      te invece si vedi dei paralleli anche filmici, interessante...

      letta!

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  4. Ci credi che ho pensato anch'io a "Kill list"?
    Film anomalo, comunque, ma mi è piaciuto molto! Molti dicono che la prima parte sia superiore, ma per me è una natura un po' inversa: è la sua parte ibrida che lo rende a tratti sbagliato, perché le due metà sono perfette, ma è il modo in cui sono state collegate a essere abbastanza dozzinale.
    E manco quello basta a farlo decadere. Davvero notevole!

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    1. quel finale così improvvisamente malato e "settico" ricorda anche quello di un più che discreto horror che ho visto quest'anno, Il Rituale

      molto interessante la tua osservazione...

      no no, non decade mai ma io amo sempre più il trattenuto e il non visto alle cose grandi e mostrate. E poi la seconda mi pare anche un filo ripetitiva...

      ottimo!


      spero di venirti a leggere

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  5. Questo lo voglio vedere, non vedo l'ora…^_^

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  6. D'accordissimo con te su moltissime cose, anche se io ho dato interpretazioni diverse ad alcuni avvenimenti. Certo è che anche io sono rimasto un po' freddino rispetto alla seconda parte, che però mantiene una carica drammatica enorme (il dialogo finale tra moglie e marito, ad esempio) che continua a sorreggerlo. Se non avessi visto gente volare o camminare sul soffitto sarebbe stato molto meglio. Concordo anche con il voto, ma vorrò dargli una seconda visione.
    Certo è che costruire una vera e proprio tragedia tenicamente incredibile alla prima regia è un mezzo miracolo.

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    1. vero, anche se deborda un pò la carica drammatica è molto presente anche nel secondo tempo, anzi, raggiunge il suo apice

      peccato sia tutto un pò troppo manifesto, senza senso o ripetitivo

      molto interessante il riassuto di tutto il film che fai nell'ultima riga

      ciao Frank! tanto che non ci si beccava

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    2. La parte senza senso spero non sia realmente così, altro motivo per cui lo voglio riguardare, magari in lingua originale per capire se la traduzione non ha travisato qualcosa...

      Sì, da un bel po', ma anche se non commento ti leggo spesso!

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    3. no, ma alla fine per "senza senso" mi riferivo essenzialmente solo alla madre, a quel paio di scene demonizzata paranormali

      non riesco a incastrarle negli eventi, mi son sembrate d'effetto ma non coerenti

      fammi sapere

      e grazie mille ;)

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    4. Ah, quella parte là resta oscura anche per me. Purtroppo necessita assolutamente di un'altra visione e preferisco farla in lingua originale per i motivi detti, ma bisognerà attendere perché ho bisogno almeno dei sottotitoli inglesi.

      SPOILER:

      l'unica interpretazione che sono riuscito a dare e alla decapitazione, ma fa acqua: Paimon viene raffigurato come un uomo con la testa di donna. Immagino quindi sia necessaria per l'evocazione, ma non mi spiego perché la prima volta (durante la seduta spiritica) avvenga ugualmente. Non mi spiego neanche come mai le teste siano due. Per quanto riguarda la demonizzazione della donna, in quel caso potrebbe essere stata ad opera di altri demoni (Paimon viene accompagnato da altri sottoposti quando appare) perché viene detto che Paimon può possedere solo maschi. Ma anche in questo caso fa acqua.
      A dirla tutto secondo il paranormale un fantasma non può possedere un essere umano. Insomma, senza riguardarlo prendendo appunti è impossibile a meno che non si abbia una buona memoria fotografica :D non che mi importi essendo il lato metaforico quello importante, ma vorrei capire se come sembra c'è una ferrea logicità negli eventi o meno.

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    5. ahah, è buffo che ogni tua ottima osservazione e tentativo di dare una spiegazione finisce con "ma non torna lo stesso" :)

      le due teste mozzate se non sbaglio sono madre e nonna

      Paimon ricerca specialmente corpi maschi ma all'occorenza può stare anche in "femminili", o ibridi come era Charlie (nel senso, come dicono, un corpo femminile imperfetto)

      per tutto il resto non so, magari si spiega tutto

      di sicuro, anche se così fosse, è stato un pò grossolano nel secondo tempo ;)

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  7. Ho visto il film e, sostanzialmente, concordo con le analisi lette.

    Personalmente però vorrei aggiungere una mia idea: alle due chiavi di lettura (piano razionale=sdoppiamento d'identità di Annie, ereditarietà=problemi psichici in tutta la discendenza della nonna, piano sovrannaturale=possessione) vorrei aggiungerci una terza che mi è sembrata palese fin dai primi minuti: la predestinazione.

    Tutte quelle miniature, dalla casa ai singoli personaggi, non possono essere solamente esplicativi dell'attività lavorativa di Annie ma, al contrario, esprimono un concetto limpido: ricorsività.

    In sostanza il demone gioca con i membri della famiglia esattamente come Annie fa con le sue miniature e il regista, fin dai primi secondi, fa di tutto per farcelo intuire: i personaggi e i fatti che vedrete sono manovrati da un Deus Ex Machina che nel mondo reale è Annie mentre in quello narrativo è Paimon.

    Annie che crea, sistema e osserva le sue miniature svolge le stesse attività che farà Paimon nella narrazione.


    In conclusione quindi si tratta di un bel film dove solo la deriva finale poteva essere, in qualche modo, resa meno esplicita (avrei evitato di far vedere la fluttuazione di Annie così come non c'era bisogno della scena in cui lei è appiccicata al soffitto).


    Sul discorso del diario bruciato: quando lei compie l'operazione in prima persona lo getta e scopre che è legata indissolubilmente a questo oggetto, quando convince il marito a rifare la stessa azione bagna con del liquido infiammabile il taccuino, azione senza alcun senso dato che la carta prende fuoco facilmente.

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    1. molto bella questa interpretazione Rael...

      in realtà non so se ti eri accorto ma anche io in recensione avevo "letto" la cosa delle minuature in modo simile, anche se non elaborato come te

      "Ma al tempo stesso molte volte abbiamo la sensazione opposta, ovvero che alcune inquadrature "reali", come ad esempio quella, esterna, della casa della famiglia protagonista, siano una miniatura.
      Non è un caso che il film si apra e chiuda, in struttura circolare, con lo stesso artificio, anche se con processo inverso, dalla miniatura al reale, dal reale alla miniatura.
      Il perchè di tutto questo sarà uno dei tanti perchè con cui avrà a che fare lo spettatore.
      Magari la cosa è solo un -bellissimo- esercizio di stile ma comunque ci dà la sensazione di qualcosa di "superiore", già prestabilito, quelle sensazioni per cui gli esseri umani sembrano solo delle marionette, delle miniature appunto, nelle mani di un artigiano più grande o di un destino prestabilito."


      d'accordissimo anche sulle due scene che citi, quelle più horror

      molto belle ma che non c'entravano niente con quello che abbiamo visto fino ad allora e, per quanto mi riguarda, rendonom tutto ancora più confusionario e anche un filo incoerente

      la scena del diario bruciato è un grande mah...

      sia per l'errore tecnico che dici sia per il suo significato, invero molto confuso

      comunque io sono sicuro che se fosse stato il marito a buttare nel fuoco il diario avrebbe preso fuoco lei. O almeno questo è quello che lei pensa.

      Si capisce sia dalle parole di amore e addio che gli dice sia da come si posiziona dietro di lui

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    2. Allora la vediamo allo stesso modo caro Giuseppe!

      Per quanto riguarda il discorso del diario:
      A) la prima volta la velocità con cui prende fuoco il braccio di Annie è sicuramente paragonabile a quella con cui prende fuoco il diario senza essere impregnato di liquido infiammabile;
      B) quando ci troviamo di fronte al secondo tentativo (diario impregnato da Annie) la velocità con cui brucia Steve è paragonabile a quella con cui il diario s'incenerisce quindi, di fondo, una certa coerenza esiste.

      Nella scena B si vede chiaramente che Annie è pronta al sacrificio e, logicamente, vuole farla finita nel più breve tempo possibile ecco perché vuole accelerare al massimo la combustione impregnando il diario, in modo tale da morire nel modo più veloce possibile piuttosto che a fuoco lento...

      Se Steve avesse buttato il diario sarebbe comunque morto lui per un semplice fatto: lui non ha sangue Graham, è il genero e non il figlio o il nipote della nonna Ellen; è palese che il piano di Paimon (maledizione) riguarda la discendenza diretta di Ellen pertanto tutto è già scritto e tutti, inconsapevolmente, sono miniature nelle sue (Paimon) mani.

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    3. sì sì, perfettamente d'accordo su tutto...

      però non avevo pensato al motivo per cui, dici te, sarebbe comunque morto lui invece che lei

      poi ad avallare quello che dici c'è pure il titolo del film ;)

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  9. ---In an early scene, the subject of free will is discussed. Are you saying this family has no free will?
    Yeah, absolutely. I see the film as being very Greek in that sense. This is absolutely inevitable, the family has absolutely no agency.

    There is nothing Annie can do to stop this from happening?
    No, I don’t think so. That’s where the dollhouses came in. Annie creates these miniature figures and dollhouses and they served as a perfect metaphor for the situation; they’re dolls in a dollhouse being manipulated by outside forces. Any control they try to seize is hopeless.

    Is that why she thinks she can stop it by burning the Charlie’s sketchbook – the first time she tries, she catches fire — but the second time, her husband Steve catches fire?
    Exactly. Even that scene is meant to play as Annie’s big redemptive moment, she’s going to sacrifice herself for her son. It’s a beautiful gesture but part of the cruel logic of the film is it’s an empty gesture. Ultimately, it’s not her choice to make. She thinks there’s a design here and she can end things if she sacrifices herself. But there’s no design and there are no rules. There is a malicious logic at play.

    Could it have been prevented if she hadn’t been tricked into casting the spell given to her by Joan?
    The thing is, that scene is ultimately a red herring, and it’s a piece of misdirection. It plays as a séance scene but really it’s a much darker conjuring and they need Annie to take part in it in order to bring it in the house and in order to further this ritual along. When she invites it in, she escalates things. But it would’ve happened anyway, we’re just seeing how it happened. We’re seeing one of the ways it could play out.


    There’s a lot of talk about what a bad mother Annie’s mother was. Did she just have kids for the purpose of this ritual?
    That’s pretty much what is suggested. If you listen to Annie’s speech at the group therapy, there are a lot of keys in her monologue as to what came before this and how far back this goes.

    Early on, Charlie cuts the head off a pigeon and makes a strange figurine out of it. Can you elaborate on that?
    I don’t want to be too obvious but we find later that Charlie has been building these figurines to populate a diorama she’s been building that serves as a shrine to Paimon. It also functions as a metaphor for what Paimon is doing to this family. If you look at the diorama you’ll see they’re headless figurines bowing to a pigeon-headed creature with a crown on its head, which is not far away from what we’re left with in the last scene of the film.

    Annie talks about how her mother got “her hooks” into Charlie at an early age. Are we meant to think Charlie is in on it?
    Charlie is the first successful host for Paimon. It’s transferred from Charlie to Peter at the end.

    Because Paimon wants a male body?
    Exactly.

    Is there ever a Charlie or is she Paimon from the moment she’s born?
    From the moment she’s born. I mean, there’s a girl that was displaced, but she was displaced from the very beginning.

    In an odd way, that makes me feel better.
    (Laughs) That’s nice. See, it’s a happy ending. But obviously, there’s a boy who’s horribly displaced by the end.

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    1. leggerò con calma, so abbastanza bene l'inglese ma ogni volta commenti così mi lasciano un pò perplessi, mi danno l'idea di un copia incolla selvaggio senza alcuna voglia di discussione

      in ogni caso appena posso leggo
      magari non rispondo che tanto non credo nemmeno lo si voglia ;)

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    2. intanto ho letto la prima parte e sono contentisismo di avere avuto l'intuizione giusta (e anche Rael) di vedere le miniature come predestinazione

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    3. Il senso di questo mio commento sarebbe questo: "a che serve spendere ore in interpretazioni più o meno fantasiose quando si hanno davanti le parole del regista che chiariscono gli aspetti dubbi?". E infatti proprio per questo era poco necessario da parte mia aggiungere altro. Sono i fatti che contano, e non le nostre personali interpretazioni.
      Ma del resto al giorno d'oggi la critica cinematografica - e non solo quella - si fa così, dando più valore alle nostre personali idee, amplificando i nostri ragionamenti (magari basati sul nulla) piuttosto di analizzare i fatti concreti.
      Stesso identico discorso riguardo il mio commento. "Certi commenti mi danno l'idea..." "non credo si voglia una risposta"... e dove sta scritto che io non voglio risposte, che faccio copia-incolla selvaggio, che non cerco la discussione? Attenersi ai fatti e ai contenuti, prego, ed evitare inutili dietrologie.

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    4. ahah, siamo proprio su due rette parallele ;)

      se tu vedi film e poi cerchi interpretazioni ufficiali del regista metodo tuo e problemi tuoi

      io non sopporto le interpretazioni ufficiali, vedere un film è esercizio intellettuale, non bibliografico

      quindi tieniti le tue ufficialità, io mi tengo il mio sforzarmi e provare a dire la mia

      anche perchè questo è un blog, sono io, e provo a dire ciò che penso sulle cose

      vi lascia la vostra accademia molto tranquillamente :)

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    5. ricordo che anche per Madre! quando seppi delle interpretazioni di Aronofky mi dispiacque molto

      non mi piace che l'artista dia soluzioni

      il cinema, o almeno il cinema più bello, è quello che ti fa pensare. E se leggiamo la soluzione dei pensieri per me è la fine

      gente come te fa un lavoro apprezzabile ma che io non voglio conoscere. Non sono un critico, non mi pagano, uso i film per pensare. E se facessi come te sarebbe la fine ;)

      detto questo amici come prima, solo metodologie diverse

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  10. Salve,
    Sono nuovo in questo blog e lo seguo sporadicamente da poco tempo, ma mi appassiona la passione con cui vi appassionate al cinema :-D
    Mi scuso anche di intervenire così tardi col commento, ma ho visto questo film solo ieri e, anche oggi, mi sento disturbato dal ricordo della sua visione.
    E questo, per un film horror, è decisamente un buon segno. Anche se molti hanno trovato la seconda parte eccessiva e tendente alla deriva del sovrannaturale, io l’ho considerata invece una logica conseguenza di crescita di tensione. Era d’obbligo lo spostarsi su una dimensione più orrorifica e demoniaca (sempre con stile ed efficacia - la scena della fluttuazione di annie credo mi rimarrà dentro per molto tempo), una volta che il male s’è impossessato di annie e del suo sguardo, attraverso il raggio luminoso.
    Ed annie è anche, a mio parere, colei che manifesterà le azioni predette dai piccoli eventi successi a scuola di charlie (piccione che dà testata a finestra = annie che, indemoniata, dà capocciate a soffitta / piccione decapitato = annie si taglia la testa col filo di ferro).
    Tra le altre scene che ho molto apprezzato c’è senza dubbio quella nell’angusto corridoio, tra annie con il libro in mano e il marito, in cui si vede lei sempre di spalle, per far capire come sia ormai un personaggio negativo. È da lì, credo, che la protagonista esca allo scoperto e faccia percepire la sua natura (ormai) demoniaca, prima ancora del cambio di sguardo davanti al falò del marito.
    Riguardo al gioco di rimandi tra casa reale, modellino e il resto, una scelta stilistica notevole che mi ha colpito è stata il passaggio tra notte e giorno, nelle inquadrature esterne della casa reale, con un semplice click dell’interrutore della luce. Come fosse quella la vera casetta costruita come modellino.
    Per ultimo, un plauso infinito a toni collette e alla sua gamma di espressioni, pari forse solo a quelle somatiche di jim carrey!

    Saluti.


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    1. ciao!

      ma figurati, non ci sono tempi per i film, uno può vederli anche 10 anni dopo, mica è na gara :)

      sì, capisco perfettaente il tuo discorso ma io, se ricordo bene, non trovai le due parti nè ben bilanciate, nè ben spiegate nè troppo coerenti

      molto interessanti i due "presagi" che citi, leggendoti mi sembrano perfetti, per capire quanto siano pertinenti - ma sicuro lo sono - dovrei rivedere il film...

      e ottimo occhio anche sulla genesi della trasformazione di Annie e sul montaggio analogico con cambio di luce tra casa e modellino ;)

      collette grandiosa ma io, non so perchè, ho amato il fratello forse più di tutti

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  11. Sai che io ho preferito la seconda parte?,non tanto perchè sia migliore, anzi,ma almeno sveliamo le carte.Ahò,in mano non è che ci ritroviamo chissà cosa,ma tanto puo bastare per ottenere discreti risultati.

    La prima parte è stata veramente tosta,sembrava di vedere una sorta di fight club ma drammaticamente serio.Un film sui casi umani,sull'elaborazione del lutto,roba un po pesantuccia.Io volevo vedere un horror e non capivo cosa stessi guardando.Quando son partite le sedute spiritiche (dopo un ora)me so quasi arrabbiato-Ma che è sta roba?-mi son chiesto e finalmente dopo un ora e venti(di norma dopo 10 min.i film finiscono)si capisce dove si vuole andare a parare.Tutto stranoto ok ma comunque interessante.

    Ora tutte le scene migliori sono nella prima parte non c'è dubbio, quella che va dalla fine della festa al mattino seguente è veramente tanta roba,cosi come quella della cena o dell' accensione di quella luce nella casetta...La regia è di alto livello fotografia idem,attori bravi la casa stessa è un ottimo "personaggio" azzeccatissima la scelta di non ambientare la storia in città.Però cavolo un ora e venti(no dico n'ora e venti),capisci perche ho preferito la seconda?almeno accade qualcosa ai fini della trama, la storia prende vita anche se le cose che non tornano son veramente troppe.

    Anche io ho notato che anche le scene esterne della casa a volte sembrano delle miniature:quando c'è quello switch giorno\notte hai presente?.Menata registica(per ricollegarla alla scena iniziale) o che sia una sorta di allegoria nel senso che loro sono solo pedine all' interno di un gioco prestabilito?Boh?

    E ci sta anche il finale alla kill list(specie nell'atmosfera),anche se manca quel colpo di scena destabilizzante del film di Wheatley.

    Come detto sopra le cose che non mi tornano so troppe dallo schiocco della lingua??(io pensavo a forrest gump che giocava a ping pong :),alla madre volante(ma perchè, è stata posseduta?).Veramente se mi metto a dirle tutte non finisco più,ma 2 cose mi premono:
    1)il significato delle teste mozzate?
    2)gli adepti(quelli ignudi pe capisse)so veri,so spiriti,da dove so usciti?

    Insomma il regista dimostra di essere un bel manico ma temo che percorra piste che a me interessano poco.Vedremo...

    Al netto dei pregi e difetti al momento piu di 6,5 non riesco a dare.


    P.S.

    Io al posto di Gabriel Byrne(che bello rivederlo in scena anche se in un ruolo marginale)'na controllata alla testa me la sarei data perche se quello è davvero suo figlio vuol dire che la storia della trasmissione dei geni e 'na cazzata :)

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    1. commento ottimo direi

      sì, è un film che ha ritmi e costruzione degli atti molto diversa dagli horror classici, sarà per quello che m'è piaciuto tanto ma anche un pò destabilizzato (e con midsommar lo stesso, Aster ha ritmi suoi e modi di raccontare molto strani)

      riguardo le case delle bambole sì, c'è quella sensazioni di "manichini" e tutto prestabilito

      lo schiocco della lingua ME PARE che venisse spiegato (vado a memoria e a tentoni ma mi sembra era un segno distintivo per far capire che quel demone era dentro di lei) mentre la mamma sul soffitto l'ho odiato e non c'entra niente col resto (spero de avello scritto in recensione)

      riguardo i tuoi punti 1 o 2 se non sbaglio sono nel finale finale ma a meno che non ho scritto qualcosa in rece ora arrampicarmi in spiegazioni non riesco

      secondo me il voto è più alto perchè c'è un'atmosfera magnifica, una confezione uguale a tanti altri eppure tremendamente diversa e una grandissima classe

      anche il p.s me spiazzi, se lo rivedo torno!

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  12. Ce l'ho fatta a vederlo, finalmente! :D

    Sto passando le feste praticamente in compagnia degli horror e questo, che solo un anno fa non riuscivo manco a vedere il trailer, l'ho trovato clamoroso. Per quanto è disturbante mi viene da collocarlo COMUNQUE sotto a Martyrs, ma non di molto. E hanno per giunta qualcosa in comune che si esplicita nella seconda parte (anche se in Martyrs in forma più inedita)

    Qui fin dalle primissime scene tira una bruttissima aria, sospetta e minacciosa, l'atmosfera si fa sempre più nera e opprimente e man mano che riaffiorano fra i personaggi tensioni represse (sotterranee) ecco che esplode improvvisamente la tragedia, che stritola tra le spire del risentimento e dei sensi di colpa, già latenti, la famiglia Graham portandola verso un destino orribile in cui forse non erano le sole forze in gioco.

    Sicuramente mi resterà di più il personaggio del figlio e l'ultima scena, terribile, in cui lui e la sorella sono ancora vivi entrambi (la fuga dalla festa e la corsa in macchina)

    Forse la parte finale non mi ha convinto del tutto, per me Aster ci ha messo così tanta roba che rischia di rasentare il ridicolo.

    Comunque non vedevo un film così poco rilassante da un sacco, son contento :)

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    1. ma il Filippo che tipo 3 anni fa de horror non ne vedeva mezzo?

      ahahah

      grandissimo film che sì, anche io metto leggermente sotto Martyrs e che, se non fosse per te, non avrei mai accostato

      bellisismo riassunto psicologico hai fatto

      sì sì, il figlio resta tanto impresso e quella scena, mamma mia....

      riguarod il "ridicolo" a memoria forse sì, ho in mente un paio di scene

      non ricordo se hai visto Midsommar però

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    2. Esatto, ahahah

      Ohi, comunque ci tengo a precisare che anche se il finale - o più in generale la seconda parte l'ho trovata un po' eccessiva rispetto alla prima ciò non pregiudica assolutamente il risultato complessivo, che è più in linea coi miei gusti di Midsommar, già visto e commentato qui sul blog, e che pur avendo qualche difetto trovai visivamente splendido, con un grandissimo incipit (davvero memorabile) e una protagonista bravissima

      p.s. Arrivo anch'io sul sondaggione, devo solo capire se riesco a recuperà qualcos'altro entro la scadenza :)

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    3. ah, quindi preferisci questo, molto interessante

      ma infatti me sembrava che avevi commentato Midsommar ;)

      daje pel sondaggio!

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