6.4.15

Recensione "Chico & Rita" - Visti per voi - 11 - Alessio


Invito tutti i lettori, vecchi e nuovi, a dare un'occhiata qui.
E così dopo quasi 8 mesi torna una delle rubriche più amate, il Visti per voi, ossia lo spazio in cui recensisco i film che voi mi consigliate (leggi anche: obbligate a vedere).
Torno con Alessio, che da tempo non scrive più nel blog ma al quale avevo "promesso" questa visione dopo che per mesi mi aveva aiutato in maniera quasi commovente a risolvere degli irrisolvibili problemi tecnici del computer. Col pc abbiamo risolto poco ma in compenso siamo diventati amici e ci siamo fatti tante telefonate parlando di noi.
Alessio è tipo strano col cinema, ama il trash ma anche il cinema alto e classico.
Con questa scelta mi ha sorpreso. Ma lo ringrazio :)
-------------------------------------------
Film d'animazione come se ne vedono pochi, Chico & Rita è i racconto di una grande storia d'amore mai pienamente vissuta.
Ma forse, ancor prima, è la storia di un'altro amore, quello per la musica, raramente meglio celebrato in passato che qua. La musica è tutto, è la colonna sonora onnipresente, è l'anima del film, è il motore delle vicende, è il filo rosso che unisce i due protagonisti, è la voce dell'amore e quella del dolore, è il motivo che li separerà e quello che ogni volta li farà tornare insieme.

E proprio dalla musica, da una radio che suona un pezzo di 50 anni prima, parte il film. Un vecchio uomo, solo e povero, ascolta quelle note, la sua memoria torna indietro...
Siamo nella Cuba del 1948, lui, Chico, è un giovane pianista di altissimo livello, lei, Rita, una giovane (e straordinariamente bella) cantante di pianobar.
Si innamorano, suonano insieme, un pò il destino un pò l'incapacità di saper gestire la propria vita di Chico li separeranno. Ma si ritroveranno ancora, per poi perdersi di nuovo, e ritrovarsi ancora e ancora. Ma poi il mondo cambia, Cuba cambia, e forse, stavolta, si sono persi davvero per sempre.
Forse.
Animazione classica di livello altissimo, una cura del dettaglio straordinaria. L'Havana e New York di fine anni 40/inizio anni 50 riportate in vita nei disegni in modo maniacale, con quelle vie piene di luci, insegne e pubblicità dell'epoca, con quelle automobili che sfrecciano, con i club nel sottoscala, con i grandi teatri dove le donne portavano il cappello, con quell'allegria di un popolo che ancora non sapeva nemmeno cosa fosse la rivoluzione che da lì a breve sarà.
Chico e Rita si amano, ma lui è un viveur che fatica a nascondere o buttar via tutte le donne che gli girano intorno.
Ci sono alcune scene magnifiche nella parte cubana, come l'inseguimento stradale notturno, loro nudi che compongono e cantano il loro brano o il litigio furente tra le due donne.
Poi il film diventa un continuo perdersi e ritrovarsi, sempre accompagnato dalla musica, con riferimenti continui alla scena musicale del periodo (chi ama jazz, bebop etc... godrà all'inverosimile), ma anche alla cronaca, come l'omicidio di Chano Pozo (grande sequenza) o al cinema.
Ci sono piccole chicche che dimostrano la cura dell'operazione, come lui sul letto nudo con l'amante mentre la nave di lei si vede partire fuori dalla finestra, o quando lui vede al cinema un film di lei ed è proprio la stessa scena che noi avevamo visto "girare" in fase di ripresa, come la band che dedica la canzone a lei, ormai divenuta star, non sapendo che quella canzone proprio per lei fu scritta.
C'ho visto tante cose dentro.
C'ho visto Alabama Monroe in questo amore difficile ma tremendamente vero unito nella musica (ad un certo punto cantano insieme dopo aver litigato, scena simile a quella capolavoro nel film belga), c'ho visto la malinconia e i tempi che cambiano de L'Illusionista, c'ho visto, nel finale, tantissimo della storia di Sugar Man (con lui che dopo decenni torna famoso e va in tour) ma soprattutto, se devo trovare un riferimento generale, questo film è il The Artist trasportato nell'animazione, con questo amore vissuto nell'arte, con lei che di punto in bianco diventa una star mondiale, con lui che si eclissa, addirittura con una scena identica, quella in cui lui vede il film di lei, con questa altalena di successi e insuccessi, con un cane che in qualche modo entrerà in gioco, con le luci della ribalta accese e quelle della depressione spente, con tradimenti e ferite.
E con un finale che in modo sommesso, pacato e silenzioso prova a farti battere il cuore.

"Ha fatto di te quello che sei ora"
"Sì, un'infelice"

Apri la porta Rita.

Necesita volver a besarte

4 commenti:

  1. Ciao Giuseppe... recensione come al solito splendida. sappi che ti ho mandato un'email, contattandoti in privato

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sappi che ti avevo risposto là prima ancora che tu mi avvertissi qua

      grazie :)

      Elimina
  2. ce l'ho lì da qualche parte, mi sa che lo cerco...

    RispondiElimina

due cose

1 puoi dire quello che vuoi, anche offendere

2 metti la spunta qui sotto su "inviami notifiche", almeno non stai a controllare ogni volta se ci sono state risposte

3 ciao