30.1.17

Recensione "Stake Land"

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Il mio secondo Mickle è, ancora una volta, un "ni".
Grande mano alla regia ma una sceneggiatura che, come mi successe anche con We are what we are, mi ha fatto storcere più volte il naso, confusa e con troppe intenzioni inverosimili.
Se lo si prende solo come un post apocalittico leggero è ottimo.
Ma Stake Land mira decisamente più in alto e, tranne nel finale, secondo me non raggiunge quell'empatia che ricercava nello spettatore.

presenti spoiler

Dopo la parziale delusione di We are what we are ho dato una seconda chance a quello che viene considerato uno dei più promettenti registi "horror" della nuova generazione, Jim Mickle.
Ho messo horror tra virgolette perchè in realtà il suo ultimo film, che è anche il suo film più "grande", dovrebbe essere un thriller, anche un bel thriller dice qualcuno, Cold in July.
Beh, se per Ti West passai repentinamente dalla delusione di The Innkeepers all'entusiasmo per The Sacrament e The House of the Devil, con Mickle non è accaduta la stessa cosa e, lo ammetto, rimango con un bel NI ne suoi confronti.

Ancora una volta non ho potuto non apprezzare la sua regia, il suo stile, che ne fanno al tempo stesso un regista sia raffinato sia abile a costruire e gestire le inquadrature.
I film di Mickle sono film girati benissimo ed è normale secondo me che in qualche modo abbia fatto "carriera", che sia stato adocchiato da qualcuno e che gli sia stato offerto un progetto più grande, il Cold in July di cui dicevo sopra.
Il mio problema è che, ancora una volta, non sono stato preso dal film.
Beh, potreste dire che Stake Land alla fine è un film cazzone, un pò tamarretto e muscolare, e quindi basta divertircisi su e il suo l'ha fatto.
Ed in parte è vero.

Il problema, però, è che la sceneggiatura del film, secondo me, ricerca un'empatia con i personaggi che, ahimè, da me ha faticato ad arrivare.
Anzi, ho faticato anche a capire l'empatia TRA i personaggi, figuratevi quella tra me e loro.
In realtà gli ultimi 10 minuti, in tal senso, riescono a raggiungere tutto quello che i precedenti 80 non fanno.
Siamo nell'ormai abusatissimo genere post apocalittico (anche se in realtà Stake Land è del 2010, tanti sono arrivati anche dopo di lui).
Il mondo è stato invaso da dei vampiri-zombie (sì, sono vampiri, ma hanno le fattezze e le movenze degli zombie del cinema moderno. E di pipistrelli non se ne vede uno...) che hanno o ammazzato tutti o li hanno costretti a scappare o a rifugiarsi in comunità blindate.


Perchè, in realtà, a differenza della maggior parte dei post apocalittici, ci sono ancora comunità che portano avanti una vita quasi "normale", con tanto di feste, bar funzionanti, e quant'altro.
Questo è uno dei primi problemi di sceneggiatura.
Si fa fatica a capire perchè i due protagonisti debbano per forza voler continuare ad andare a nord ad ammazzare vampiri e rischiare la vita quando potrebbero starsene in una delle tante comunità incontrate via via (Stake Land è un road movie).
O.k, il concetto di "missione", o.k il voler raggiunger la fantomatica New Eden ma, sinceramente, si fa fatica a capire perchè cerchino tante rogne.
In realtà le motivazioni e le dinamiche del film sono sempre un tantino confuse tra cacciatori di vampiri, comunità militarizzate, altre no, sette che sembrano in combutta con i vampiri e li lanciano addirittura dagli elicotteri (benzina rimasta a palate quindi), vampiri di vari stadi evolutivi e chi più ne ha più ne metta.
Sinceramente un'accozzaglia ;)
Ma che la scrittura non sia la parte forte del film lo si capisce da tante altre piccole cose. La figura della suora che, tempo 2,3 scene, diventa importantissima per i due protagonisti, tanto da volerla tornare a salvare.
Il cattivo della setta non funziona e, due volte su due, compresa la risoluzione finale, viene fatto fuori in 25 secondi.
Il personaggio del marine è veramente buttato là.
Non c'è mai paura per questi mostri (e vi assicuro che il trucco è ottimo, dovrebbero essere terrorizzanti), anzi, quasi sempre le lotte con loro sono viste come divertimento o addestramento dai protagonisti.
E che Mickle abbia tolto questa possibile sensazione di terrore è, a mio modo di vedere, l'errore più grande del film.

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Anche perchè in tal senso il prologo è davvero ottimo e lasciava presagire un horror con tutti i crismi, non un road movie abbastanza ripetitivo ed "innocuo".
Chi ha amato la seconda parte di Doomsday (non io) forse amerà anche questo film che fa del suo lato un pò più tamarro e meno verosimile il suo punto di forza.
Grandissime location, come detto grandi trucchi e una regia notevole.
Poi, però, arriviamo agli ultimi 10 minuti e sembra funzionare avvero tutto.
Prima l'omicidio della donna incinta, questo sì incisivo e doloroso.
Poi il rapporto tra il giovane Martin (attore che sembra una specie di nuovo Ralph Macchio) e la ragazza incontrata nel finale che, in soli 5 minuti, è più "vero" ed empatico di tutti quelli visti in precedenza.
E anche il rapporto con Mister, il mentore di Martin (ricordano un pò il padre e figlio dell'immenso The Road), vive i suoi momenti più belli ed emozionanti con quest'uomo che vede un ragazzo che ormai può farcela da solo, un ragazzo che ha incontrato la persona giusta per andare avanti e sapersi difendere.
E, che so, magari anche far nascere un amore.
E' il momento giusto per andarsene.

6.5

20 commenti:

  1. Guarda, di questo genere posso vedere L'alba dei morti (dementihttps://it.wikipedia.org/wiki/L'alba_dei_morti_dementi) dove almeno ti sbudelli (anche tu), ma dalle risate... ;))

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    1. lo conosco bene...

      anche se credo di preferirgli di un'incollatura sia Hot Fuzz e La fine del mondo...

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    2. Ahah ,mitic o\i! pensa che dopo la visione di hot fuzz me so comprato 'no spatifillo !!
      Se non l' hai visto guardati anche kopps ti piacerà sicuramente.

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    3. ahah

      sì sì, me ricordo che sto Kopps me lo consigliavano spesso in videoteca...

      e te vedi Wrong Cops di Dupieux ;)

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  2. Al TorinoFilmFestival di un paio di anni fa avevano dato tutti (vabbè, son 4, sai che sforzo) i film di Mickle, e io li "vedecqui" tutti. Ricordo che questo non mi era poi dispiaciuto. §C'è da dire che visto dopo Mulberry Street sembra quasi un capolavoro! Però a me era piaciuto abbastanza anche We are what we are. Ma del resto io sono una gran cazzara. :)

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    1. Oh Daniè, ma gli ho dato 6.5 eh...

      E mi pare anche a WAWWA

      il fatto è che riconosco assolutamente che siamo davanti ad uno "sopra la media" ma non mi è ancora scattata quella scintilla da dire "cazzo sì, questo è veramente un grande horror"

      direi che Mulberry Street lo salto...

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  3. Li vedecqui (per citare la mia concittadina) anche io tutti e anche a me piacquero. Anche più di abbastanza. Mickle ha una sua "mano" riconoscibile e per me è un merito. E poi certe eventuali "incongruenze" in questa tipologia di film non mi disturbano più di tanto. Mentre le detesto nei film con pretese di realismo.

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    1. Sì, grande mano...

      No no, ma per verosimili io non intendo realistiche. Intendo verosimili. Lo so, gli somiglia ma è un pò diverso.
      Intendo che in una cornice non realistica mi piacerebbe ci siano comunque dinamiche coerenti, ecco. Il realismo non c'entra nulla, poi sugli horror... ;)

      per me sono stati due film appena sopra la media di un regista una spanna sopra la media ;)

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  4. Condivido alla lettera la parte iniziale della recensione, sia quando parli di Mickle sia quando parli di Ti West ;)

    Questa è una pellicola che non immagini quante volte mi è capitato di leggere un parere ma che non mi sono mai deciso di vedere proprio perche questi pareri sono come il tuo; in sostanza film salvabile ma nulla di eccezionale, diciamo che si può vivere senza :D

    Io di Mickle ho visto come te We Are What We Are e se ti ricordi ti scrissi in coda alla rece la mia parziale delusione, pellicola che non mi convinse, però a differenza tua ho visto Cold In July e quello si che è un bel film, da recuperare assolutamente, non ti deluderà ;) questo non so se tutt'ora se recuperarlo, forse solo per curiosità a questo punto :)

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    1. Diciamo che Cold in July ha dalla sua il gran vantaggio di essere l'adattamento del romanzo omonimo di Joe R.Lansdale! :)

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    2. Ciao poison, non conosco il romanzo e l'autore che citi ma dicendo questo credi che la differenza sia solo lì rispetto a gli altri lavori di Mickle?

      Personalmente non credo, in quanto la direzione degli attori (oltre al peso specifico degli stessi) lo stile registico e tecnico sono notevoli e superiori alle altre sue opere, poi un adattamento non è mai facile farlo specialmente di un gran romanzo, quindi la base sarà senz'altro ottima ma tutto il resto non è affatto scontato, la resa cinematografica è tutt'altra cosa :)

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    3. Sì sì ma, come dice Daniela, quando hai alle spalle un gran testo è sempre meglio che farsi tutto da soli...

      anche perchè tanti dei miei problemi dei film di Mickle erano proprio in sceneggiature poco convincenti

      e sì, l'adattamento è difficilissimo, ma ti dà anche grandi basi sicure per non fare veramente un disastro credo

      riguardo la parte tecnica questo è un progetto 10 volte superiore, magari ha avuto più mezzi ;)

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    4. Revu, ciao, ovviamente no, sappiamo tutti benissimo che da grandi libri sono stati tratti spesso e volentieri film discutibili. Quindi no, la differenza non sta solo lì, ma anche lì. A mio parere Cold in july è differente dagli altri lavori di Mickle, soprattutto dai primi due. E avere Lansdale alle spalle, potrò sbagliarmi, ma gli ha consentito di poter contare anche su un cast di livello differente.

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    5. io so un po di parte perchè Lansdale insieme a Dan Simmons e King è uno dei miei autori preferiti e non posso che confermare quanto detto da poison(credo anche io che la differenza la faccia lo scritto di Lansdale da cui trae spunto) e da caden.


      Rimane comunque un film "minore" non è di certo una produzione ultra milionaria anche se vanta attori famosi come sam shepard,don johnson e dexter che non si distacca poi troppo dagli altri suoi lavori

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    6. ah, ecco, io pensavo non dico che fosse un film milionario ma sensibilmente più grande degli altri sì ;)

      però come distribuzione è stato molto più aiutato, quello sicuro

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  5. Questo l'avevo visto su rai 4 e me l' ero completamente dimenticato fino ad oggi,qualcosa vorrà dire....

    su we are what we are buon film ma non arriva al livello del
    l 'insaziabile

    su cold in july visto su rai4(due volte )confermo quanto di buono si dice,però a sto punto non so quanto ti piacerà...

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    1. ahah, ormai l'Insaziabile lo metti ovunque ;)

      ed è vero, anche con WAWWA può avere dei punti in comune

      beh, ma se già mi sono piaciucchiati questi (due 6.5) le basi per farmi piacere molto un film superiore ci sono...

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    2. punti in comune? me piace come te tieni vago....

      SPOILER
      ................................................................................................................................................................................................................................
      beh, ma il tema di fondo è quello

      E anche se Mickle gira meglio della Bird l'insaziabile è molto più originale e disturbante.

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    3. eheh, concordo...

      se uno me lo ricordo un pò dopo 20 anni e un altro no dopo 1 anno un motivo ci deve essere ;)

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