19.7.15

I Corti de Il Buio in Sala (N°12): "Monster" di Jennifer Kent, ovvero il Pre-Babadook. Analogie e differenze

Ancora in pieno babaducchismo ho deciso di scrivere questo semplicissimo post dopo aver visionato il corto Monster di Jennifer Kent, la regista del Babadook.
Inutile dire come il corto dimostri che l'idea alla base del lungometraggio non solo abbia radici molto lontane (siamo nel 2005) ma era già stata resa "pellicola" dalla regista.
I punti in comune sono impressionanti.
Ma ci sono anche delle piccole-grandi differenze.
Invito comunque a leggere dopo la visione del corto che trovate in fondo.
Ovviamente NON LEGGA chi non ha visto il film.

Bianco e nero, scelta stilistica ottima per la materia ma anche derivante dall'essere in un cortometraggio, ovvero in un mondo che abusa del B/N.
Una madre e un figlio, anche qua. La madre richiama in modo impressionante la Kidman di The Others, film che non a caso, (non da me direttamente ma da molte altre parti), è stato anche citato più volte parlando di Babadook.
Il bambino è tremendamente disordinato ed iperattivo ma non sembra avere turbe e comportamenti così al limite come nel lungometraggio. Solo un monelletto simpatico.
Non c'è un libro ma un pupazzo, diverso ma allo stesso tempo molto simile nelle fattezze a Babadook.
In realtà un libro c'è anche qua, ma l'oggetto "magico" pare essere il pupazzo.
Subito il figlio dice alla madre di aver ucciso un mostro per lei, richiamando una delle tematiche principali di Babadook, ovvero l'amorevole lotta del bambino per aiutare la madre.
Non ci sono grandi "invenzioni" o marchingegni per combattere il mostro, giusto una spada di legno.
Compaiono anche gli scarafaggi che nel lungo hanno un ruolo non troppo marginale (quelli che escono dal muro, il movimento di Babadook nel soffitto, e in generale la metafora del nero e della cosa che si insinua sottopelle, molto simile al mondo di insetti, blatte e scarafaggi. Pensiamo a Bug).
Il "mostro" è molto molto simile, anche negli artigli alla Kruger. Ovviamente, visto il budget,è interpretato da un attore, in una mise che richiama molto Edward Mani di Forbice.
I rumori che emette però sono identici.
In realtà ci sono differenze anche più importanti di quelle minime descritte finora.
E se almeno una deriva dal minutaggio (l'assenza di personaggi secondari) è proprio nell'anima di Babadook che possiamo notare le piccole differenze più interessanti.
Intanto non si fa menzione ad alcun lutto. Certo, possiamo immaginarci la morte del padre ma solo perchè abbiamo visto il film o perchè vedere una famiglia di due sole persone a letto è strano.
Il corto, e quelli che non hanno capito il film si incacchieranno ancora di più, dà ancor meno spiegazioni. Ma quello sembra venir fuori è che più che la depressione (di cui qualche pennellata possiamo comunque vederla, ad esempio nella cucina trascurata) e al lutto siamo davanti ad una metafora della pazzia. Insomma, nel film il mostro sembra personificare più cose, abbiamo più elementi per dargli più nomi.
C'è da dire, e forse questa è l'unica pecca del corto, che la madre sembra scoprire "Babadook" per la prima volta proprio nella diegesi del corto (gli occhi sgranati quando lo vede nell'armadio) ma poi, due minuti dopo, e qui sta la differenza più grande col film, sembra già "conoscerlo", dominarlo, sapere cosa rappresenta e cosa fare, Quel non dargli il permesso di tornare senza che lei voglia pare la frase e la soluzione di chi sa già perfettamente con che cosa ha a che fare.
Un passaggio forse troppo ellittico, veloce e meccanico. Ma siamo in un corto, ci sta.
Identico poi il finale, con quel mostro tenuto nascosto a cui lei dà da mangiare.
Il corto, oltre ad essere molto buono, è comunque interessante per vedere come poi certe tematiche vengano sviluppate, ampliate e perfezionate nel film,



Monster - Jennifer Kent from Jennifer Kent on Vimeo.

4 commenti:

  1. Vedo che qualcuno ha fatto bene i compiti :)

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    1. Ho iniziato a farli solo a quest'età purtroppo

      E con l'attenzione e l'impegno di un 14enne

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  2. L'avevo visto per curiosità proprio dopo essermi imbattuta nel Babadook :) Ancora "rozzo" per quel che riguarda la trama ma a suo modo affascinante!

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    1. E' vero, la trama e i passaggi sono un pò meccanici e rozzi, non calibrati perfettamente. Ma, insomma, molto molto affascinante, specie se ci arrivi dopo Babadook ;)

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due cose

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