3.3.19

Recensione: "Errementari - Il Fabbro e il Diavolo" - Su Netflix

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Il film è presentato da De La Iglesia, e già questo faceva capì che molto probabilmente ce saremmo trovati davanti ad una grossa cazzata.
Poi il film comincia e, incredibilmente... è una cazzata ancora più grossa.
Fotografia da arresto, recitazione da ergastolo, storia da pena di morte per un risultato da esecuzione capitale (che la pena de morte non dà mai la certezza dell'esecuzione capitale).
Tutto talmente brutto da risultar piacevole, un vero e proprio guilty pleasure.
Ma almeno me ce so divertito moltissimo a scrive sopra.

Quando abbiamo (io e il mio amico Vieri) visto all'inizio del film:

"Alex De la Iglesia presenta"

ci siamo guardati ed è bastato un secondo per dirsi:

"Ecco, sarà una stronzata immane"
(non ho molta stima per Della Chiesa, scusatemi)

e così è stata

Certo non ci aspettavamo che fosse una stronzata così immane.
Talmente immane da risultar quasi piacevole, il guilty pleasure per eccellenza.

Ora, io intanto SPERO vivamente che alla base de Errementari ce sia qualche fiaba basca, qualche racconto popolare.
Perchè se invece l'hanno inventato de sana pianta sono da TSO.
Un fabbro disertore di guerra che tiene rinchiuso nella sua fonderia un messo del diavolo e poi, boh, manco riesco a scrive altro, niente ha senso, niente.
Il fabbro più cattivo dello stesso diavolo, una cosa del genere.
Con un incipit scrauso messo a cazzo.
Con la storia di un baule pieno d'oro, di bambini e di Emissari dello Stato messo tutto a cavolo.
Con il tentativo maldestrissimo, quasi comico, de rifà una specie de Labirinto del Fauno con sfondo de guerra, bambina, demone che sembra il fauno, altri mondi, etc...

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Il film comincia e una cosa salta subito all'occhio.
La tremenda fotografia.
Colori orribili, falsi, luci che non esistono, contrasti tra grigi e colorati da infarto, patinature, una roba che manco a Photoshop.
Poi i personaggi cominciano a parlare e il film peggiora.
L'incipit boh, lo lascio perde.
Poi ci troviamo in questi paesaggi della Basconia (neologismo) più remota e, devo dire, almeno luoghi e location sono di prim'ordine.
Ma le inquadrature, il montaggio, i personaggi, i dialoghi ci mettono davanti una fiction Rai trash.
Anzi, direi che sembra di essere su Fantaghirò anche se, a differenza di Fantaghirò, non avremo manco la presenza di belle figliole ad allietarci.
Ma, saltando a piè pari mezz'ora di film, arriviamo finalmente a LUI, al vero grande personaggio de Errementari.
No, non il fabbro, davvero debolissimo.
Ma lui, ER DIAVOLETTO

Ora, io non so se ride o piagne, se doveva esse serio oppure no (credo una via di mezzo).
Ma siamo davanti ad un personaggio trash come pochi, una specie di Freddy Kruger con la coda.
Il trucco è abbastanza buono (e la conferma che dietro al progetto ci sia una specie di Stivaletti di ottimo livello l'avremo alla fine) ma quando si muove si vedono le pieghe del vestito di pelle rossa porca puttana, non se regge.
E quando parla o spara solo cazzate, o banalità o battute delaiglesiane che fanno ride solo i delaiglesiani.
Ma poi questo è un diavolo, una creatura extraterrena e che fa?
Se fa piglià a pizze da tutti, non sa fa un cazzo, corre come uno al gay pride, non sarebbe capace manco de dà foco a un post-it.
Niente, un fantoccio rosso.

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Però grazie alla sua presenza lo spettatore si può divertire con amene battute.

Povero Diavolo, pensando a quanto è scarso il Nostro
Che Diavolo ha detto? pensando alle cazzate che spara ogni secondo
Che Diavolo è successo? con riferimento alle tante scene di cui non se capisce nè genesi nè sviluppo
Che Diavolo vuole? in riferimento alla sua inutile presenza lì
Chi Diavolo sei? in riferimento alla sua identità
Dove Diavolo siamo finiti?, sia noi spettatori che i protagonisti del film
Che Diavolo ride? quando ride

e ad libitum

oppure pensare alla Diavolina che hanno usato per tutti i fochi presenti

e via dicendo

questi giochi di parole sono stati l'unico motivo per arrivare in fondo sani e salvi

Ma, attenzione, dopo un flashback risolutivo che ci aiuterà perlomeno a capire la storia arriveremo alla parte finale e, MIRACOLO, assisteremo ad una scena pazzesca, assurda, esagerata ma incredibilmente riuscita, ovvero quella delle anime all'Inferno.
Siamo sempre sul trash eh, ma quei mostri sono stupendi, l'atmosfera c'è, le stimmate della scena cult anche.
Poi arriva ER DIAVOLONE GROSSO e quello che accade nel finale è la conferma, ma ormai è tardi per capirlo, che questo film probabilmente non si prendeva sul serio.
Per fermarlo, il diavolone dico, glie tirano

NA BUSTA DE CECI

e questo se mette a contalli (me sa che è una diceria, il Diavolo deve sempre contà i ceci, ma che diavoleria è questa?)

e niente, con la su voce roca conta I CECI

uno, due, tre ...ventisei

e noi capiamo definitivamente di avè assistito a un film brutto sì, bruttissimo, con dei combattimenti coi diavoli che non vedevo dai tempi de Megaloman, con difetti pantagruelici, con tutto quello che volete ma, oh, alla fine glie voi bene

4.5 ( 7.5 come guilty pleasure)

8 commenti:

  1. Finalmente non mi trovo d'accordo con te!
    a me ha sollazzato parecchio, partendo proprio dal presupposto che non è un film che si prende sul serio, mi ha incuriosito e divertito anche perchè è appunto un film molto leggero e "cazzone" ;-) Credo però che in questo caso il mio sia più che altro un giudizio affettivo, sono stato molte volte nei paesi baschi, luogo che amo particolarmente

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    1. era ora!

      eh, però deve piacerti l'umorismo alla De la Iglesia, a me quasi zero ;)

      e pur trovandolo a tratti divertente ha dei difetti troppo grandi per salvarlo

      a quel punto era meglio puro trash, sarebbe stato bellissimo :)

      anche là sei andato? grande?

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  2. Visto stasera, anche per me è un film cazzone. Non si prende sul serio e lo fa capire...
    Il diavolo così iconograficamente classico è praticamente una novità, e funziona. Le trovate narrative sono valide (anche quella dei ceci).
    Le scene peggiori sono quelle all inferno, brutte, povere ed inutili. Per il resto le atmosfere e le scenografie sono fantastiche, anche se troppo burtoniane.
    Nel complesso non è al livello di altri film di De la Iglesia, come 'el bar'...
    Voto 7 (Ma proprio per troppa stima verso il regista)...

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    1. ahah, praticamente tutto l'opposto di quello che penso io, ma punto per punto eh ;)

      beh dai, sono contento, io alla fine tifo sempre per i film e se trovano un pubblico che li ama va solo meglio

      per me abbastanza terribile ;)

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    2. in effetti dopo avere scritto il commento a caldo, durante i titoli di coda, ho riletto la tua recensione ed ho notato la stessa cosa... incredibile!
      sono stato un po' severo con le scene all'inferno, non sono tremende, ma ho preferito altri momenti del film.
      La conclusione è che sono sempre più amante della cacioneria Delaiglesiana

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    3. sì sì, infatti credo che tra noi la differenza l'abbia fatta il tipo di cacioneria, non la cacioneria in sè

      l'umorismo di de la iglesia o alla de la iglesia lo digerisco poco

      magari mi piacciono cose anche peggiori eh, ma più vicine a me :)

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  3. Io voglio ringraziare il genio che ha scritto questa recensione perché ho riso così tanto da essermi quasi dimenticata di aver sacrificato 1h e 38 minuti della mia vita per vedere un film recitato a modi "il segreto“.
    Pienamente d'accordo su tutto ✌��

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    1. Ahah, grazie!

      madò, un tempo recensivo sempre sti film brutti, ora 2-3 l'anno, quanto mi mancano...

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