22.1.15

Recensione: "La Mafia uccide solo d'estate"


Il fatto è che questo è il tipo di film che scriverebbe Giuseppe se sapesse scrivere film.
Il fatto è che Pif ha usato due delle "tecniche" o delle attitudini che più amo in vita, ovvero rendere grottesco il male umano e l'esaltare le piccole cose, la semplicità.
La Mafia uccide solo d'estate è il film perfetto per uno come me che per esorcizzare le cose brutte e grandi tende sempre a caricaturarle, sdrammatizzarle, farle perdere di "potenza" (con la stessa facilità con cui faccio diventare tragedie le cose piccole del resto).
Non ho letto ancora nulla in giro ma credo che chi ha odiato questo film abbia avuto come motivazioni o quella che con certe cose non si può "scherzare", o il sospetto che Pif abbia fatto il furbo e strumentalizzato la tragedia per sensibilizzare il pubblico e far successo.
Sinceramente, a me, come sempre, non frega nulla.
Se io dovessi pensare alle intenzioni degli autori, alle buone fedi e non, alle tattiche, allora non potrei recensire alcun film. Per me un film inizia dal minuto 00.01 e finisce con l'ultimo titolo di coda, tutto quello che c'è prima e dopo è ininfluente.

E allora ho amato questo viaggio parallelo tra vita privata e storia criminale mafiosa, questo saper rendere divertente e dissacrante un periodo terribile costellato da tragedie purtroppo indimenticabili. Non ho mai intravisto una minima mancanza di rispetto, mai. 

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E, se proprio devo fare un balzo fuori dal film, più che ipocrita e furbetto ho trovato coraggioso realizzare una pellicola che racconta i mafiosi come poveri uomini capaci soltanto di far saltare in aria il prossimo e che mostra il Capo dei Capi incapace di capire la differenza tra i simboli del sole e della neve del climatizzatore (per me scena più comica del film, forse l'unica veramente comica, anche se quel tasto premuto alla fine, ottima trovata, la rende comunque drammatica)
Voi l'avreste fatto un film così, voi avreste scherzato così con Loro? non lo so.
Pif è bravo, gioca un pò troppo con quel suo essere eternamente sulle nuvole, su un mondo tutto suo, fatto di leggerezza e (finta) incapacità di capire le cose, ma è bravo.
E scrive un film a sua immagine (vera o finta che sia) e somiglianza, se vogliamo un film d'autore perchè ha l'autore pesantemente dentro di esso.
Ci si diverte (ma mai da sbellicarsi dalle risate per me, ecco, uno dei piccoli difetti è che lo script battutistico non è eccelso), si riflette, si conoscono cose, si prova a dare interpretazioni, ri ripercorre una larga fetta della nostra storia criminale.
Non ho mai avuto l'impressione di trovarmi davanti a un gioiello di chissà quale valore, sempre un filo troppo dissacrante per farne un film impegnato, sempre un filo troppo impegnato per farne un film dissacrante.
Ma ho trovato tanti meriti, anche oggettivi, come ad esempio l'uso magistrale della fotografia, capace grazie alle diverse grane di raccontare l'evolversi del tempo (perfetto l'inserimento della fiction nelle immagini di repertorio ad esempio) o le interpretazioni degli attori, ben oltre la media, ahimè bassissima, del nostro cinema.

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Credo che la parte più debole sia quella forse più strutturata, quella più lunga e meno legata alla rapsodia stragista che caratterizzava le altre. Mi riferisco a tutta la mezz'ora su Salvo Lima e sul tentativo di Arturo di far innamorare la Flora matura. E' forse l'unica parte veramente politica del film, l'unica a discostarsi quasi completamente dalla cronaca a favore di un'analisi, sempre divertita ma abbastanza palese tra le righe, sul legame Stato-Mafia. Del resto anche ne La Grande Bellezza avevo visto come parte più debole l'unica che provava ad ergersi a racconto, quella della Santa.
C'è un evidente calo nella parte "adulta" del film rispetto a quella frizzante, brillantissima e molto tenera delle vicende dell'Arturo bambino. Che ha tanti momenti notevoli, uno su tutti quello che dà titolo al film, con quella bugia a fin di bene che fa tanto favola di Babbo Natale disperata e metropolitana, la mafia uccide solo d'estate, ora è inverno, dormi.
Ma per tutto il film ho avvertito un tono sommesso, non urlato, un tentativo, citando Silvestri, di gridare qualcosa a bocca chiusa.
E se a tanti il finale, oggettivamente emozionante, sarà sembrata la parte emotivamente più forte io ho trovato invece magnifico, inapettativamente magnifico, quel bacio dato "dentro" la folla.
Perchè in un film che è viaggio in parallelo tra la vita di un ragazzo e il susseguirsi delle stragi mafiose, in un film che in ogni sua vicenda ha sempre cercato di collegare una piccola e tenera storia privata ad una grande e terribile nazionale, in questa struttura questo bacio l'ho visto come un mezzo capolavoro di sceneggiatura.
Due climax che si incontrano.

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Quello della strage più grande, di due attentati di terribili proporzioni e quello di un rapporto che non riusciva mai a diventare importante.
Proprio nel momento di massimo dolore c'è la massima gioia.
Quasi un messaggio contro il terrorismo, quasi un voler dire che noi, qualsiasi cosa facciate, possiamo comunque vivere la nostra felicità.
Il deflagrare di una bomba prima.
Il deflagrare di un bacio poi.
Perchè, a volte, l'unico modo per combattere una guerra che non vinceremo mai è sapere e dimostrare che, nonostante tutto, non la perderemo.

38 commenti:

  1. sono d'accordo con te. non un film perfetto ma capace di colpire dove serve e come serve.

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  2. Io lo amo, Pif, lo amo.
    Un barlume di speranza per la televisione italiana.
    (Forse anche per il cinema?)

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    1. Secondo me non ha tantissimo seguito femminile, io ci proverei...

      Mmm, per il cinema sai che ho i miei dubbi?
      Ti dico perchè.

      Perchè Pif, per quanto lo conosco io, non è un trasformista, un eclettico, ma uno che anche se fa mille cose diverse è sempre stato Pif, quello de Il Testimone per intendersi.
      Ho paura che al cinema dopo al massimo due tentativi restare quello che è adesso, con questo stile, con questo modo di raccontare e di essere,potrebbe creare un effetto noia e deja vu abbastanza rischioso.
      Per andare avanti nel cinema non deve cambiar soggetti e sceneggiature, ma deve cambiare lui stesso.
      Oppure restare semplicemente dietro la macchina da presa.
      Non so come la pensi

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    2. E' fidanzatissimo con una gran bella ragazza, aimè.

      Se resta dietro la macchina da presa per me qualcosa da dire ce l'ha.
      E' pieno di argomenti, ha un'opinione su tutto e non si fa troppi problemi a dirla, potrebbe spaziare molto e magari di suo conservare quello sguardo innocente ma non ingenuo che tanto lo caratterizza. Come hai detto tu, sembra sempre stare sulle nuvole, eppure è sempre sul pezzo.

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  3. In sala a fine visione si sentiva un sacco di gente che tirava su col naso. Mi sono commossa anch'io infatti. Mi è piaciuto molto questo film :)

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    1. Io ero con un amico (che ha scritto qui sotto) altrmenti una tiratina su col naso la faceo sicuro :)

      Diciamo che il finale è di una commozione quasi oggettiva, che prescinde dal film e va in una dimensione più grande, comune a tutti

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  4. concordo sul momento del bacio; e concordo anche sul fatto che sia l'unica nota non dolente della tv e del cinema italiano..

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    1. Addirittura?

      No dai, non ci credo che oltre Pif non ci sia niente di buono.

      Comunque su 6 commentatori ci sono almeno 5 Piffini, non me l'aspettavo!

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    2. "semu tutti piffini tutti!?!? scettu scettu!!!"

      io ho visto poco, moooooolto poco...sarò anche prevenuto io, ma vedo poco e raramente!

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    3. Dipende se intendi cinema o tv con quella frase finale.
      Per quanto riguarda la tv ci può stare, conosco poco ma se mi dicessero che Pif sia una delle cose migliori che si possono trovare ci crederei tranquillamente.
      Nel cinema no, nel cinema facciamo tante cose belle ma poco conosciute, io non vedo per niente una crisi del cinema italiano (di genere sì, e grossa) ma solo una schifosa e monotematica distribuzione.

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    4. vivo in un paesetto tra le montagne di 11.000 abitanti, ho l'enorme fortuna di avere, in meno di 100km, almeno una cinquantina di sale, di cui però 7 uci, 8 warner village e 5 cinestar...nelle altre è difficile trovare il cinema italiano "buono" purtroppo...soprattutto nei piccoli centri è normale che un esercente punti su zalone o natali a fanculo per riempirsi le casse (non lo condivido, ma lo capisco, soprattutto con questa immane crisi del cinema); fino agli anni '80 avevamo un buon cinema, sia di genere che non, dopo non riesco a trovare robe interessanti..ma mi sa che dovrò ricredermi, aspettando di trasferirmi nella grande iris e trovare uno spacciatore di film degno di questo nome

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    5. Ti capisco..
      Io in 5 anni avrò visto almeno una cinquantina di buoni, a volte ottimi, a volte straordinari, film italiani.
      Ma credo che 45 su 50 li ho visti nei mie cinemini di fiducia, quelli che molte zone d'italia non hanno.
      Il cinema di genere invece, ahimè, è davvero praticamente morto

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    6. spero a catania di trovarlo un cinemino...a proposito se vuoi c'è questa tizia youtubica che sta facendo una mappatura dei cinemini di fiducia....se ti va di passarci, visto che per tua fortuna, ne conosci un bel pò http://www.saraboero.com/la-mappa-del-cinefilo/

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    7. E che sarà sta cosa?
      Vado a vedere subito

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  5. Pif è un 'personaggio' che adoro - che tu ci creda o no, il mio primo libro l'ho scritto dopo aver visto una sua puntata de Il testimone - capace di unire un'ironia mai banale o volgare a temi molto seri. E, pur non raggiungendo chissà quali vette cinematografiche, riesce a fare un film semplice e onesto. E quel finale, quell'imparare a riconoscere il male, mi ha dato una maggiore speranza nel mondo.

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    1. Ma certo che ci credo, perchè non dovrei? :)

      Però sarebbe bello che ci dici quale puntata no?

      che qui son tutti esperti di Pif, l'avranno vista di sicuro
      E' vero, semplice senz'altro, onesto per me, per te, per tanti ma non per tutti.
      Da quel punto di vista sono fortunato Giacomo, nella mia vita ho sempre voluto conoscere ed informarmi sul male.
      Se non lo conosci la prima volta che lo incontri ti uccide :)

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    2. Quella sui manicomi. La canzone finale sui titoli di coda mi a ancora scendere qualche lacrimuccia...
      Infatti ho conosciuto solo reazioni estreme a questo film. Alcuni lo hanno bollato come capolavoro, cosa che di sicuro non è; altri invece come schifezza, ma manco questo è giusto. Spesso la verità sta nel mezzo.
      Un po' come il male stesso.

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    3. Sì, concordo.
      Anche se mi hai un pò confuso, non capisco se tutto il commento è riferito a La mafia uccide solo d'estate o anche al pezzo sui manicomi, vedi il primo periodo.
      Vivrò nel dubbio :)

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  6. concordo, ma dico anche che quando si alza il livello pif è stato capace di fare molto di più di quanto fatto nel film. mi riferisco ad alcune puntate del testimone ovviamente. ma è anche vero che sono due campi, diversi, e chiaramente, necessitano di registri e stili diversi. insomma, esordio coraggioso e da applausi senza dubbio, aggiunto al fatto che può fare di più. e questo non può che aggiungere valore alla persona e al personaggio. poi, se vogliamo parlare più precisamente dell'uomo, ... ma no che non vogliamo, parliamo di cinema!

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  7. ho scritto in fretta e oltre alle ripetizioni "aggiunto aggiungere", mi sono anche dimenticato di scrivere che il finale della puntata con saviano può essere preso ad esempio per spiegare quel "molto di più" a cui mi riferivo

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    1. Federico!!!
      Dopo un anno chi si rivede :)

      Ieri non abbiamo fatto in tepo a parlare del film (anche per colpa della pausa Save the Children) ma credo che, come quasi sempre, siamo sulla stessa lunghezza d'onda.

      Io non conosco Pif così bene, ho trovato bellissimi alcuni mai servizi, ma con lui sempre in posizione di semplice osservatore e raccontatore, come se un bambino scoprisse cose.
      Quindi non so se nei servizi "alti" di cui parli te il merito di tale altezza sia il suo (quelo che pensa), di quello che racconta (l'argomento e gli interlocutori) o di come lo racconta (lo stile de Il Testimone).

      Però insomma, lo becco poco ma spesso molto volentieri

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  8. Mi capita a volte di vederlo il Testimone. Lo trovo vivacemente curioso e genuino, almeno per il poco che ho visto. Credo, come ben dici tu Giuseppe, che essendo "opera prima" ci sarà da aspettare. Vero è che se si tratta di una persona realmente curiosa avrà la capacità di trovare nuovi linguaggi. Se poi si è di fronte ad un "personaggio" di ricercata ingenuità lo si vedrà al prossimo appuntamento, se ci sarà.

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    1. Esatto, solo col prossimo film capiremo se Pif può far qualcosa anche da non Pif.
      Perchè se è vero che in tv funziona qua deve trovare anche strade nuove.
      Diventare, davvero, Pierfrancesco Diliberto

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  9. Ho visto con piacere, divertimento e curiosità questo film, che mi ha intenerito e commosso. Credo che sia un film con una dingitià che moltie altre pellicole italiane non sanno più avere, al tempo stesso è poetico come il suo autore. Pif.... dal nome inzialmente credevo persino che fosse francese!

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    1. Hai detto tutto Giovanni...
      AHah, allora eri l'unico che non lo conosceva anche come personaggio tv.
      Da un alto meglio, hai goduto del film senza sapere nulla di come racconta le cose lui

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    2. ahah, hai ragione, per me è stato tutto una sorpresa: la sua stralunatezza per me è stata tutta genuina e sconosciuta, da scoprire. Io e la Tv non ci saluti9amo nemmeno più da anni, e se ci incrociamo in giro, cambiamo strada! :)

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    3. Io se non fosse per sky (solo sport e qualcosa di cucina e serie tv) non la vedo da 10 anni, almeno quella generalista.
      Ma qualche puntata de Il Testimone per sbaglio l'ho beccata, e merita

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  10. Assolutamente imperfetto, eppure molto sentito ed importante.

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    1. Appena posso vengo a leggerti, sperando di ricordarmi!!

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  11. Mi ricordo un'intervista dove diceva che e` come quando si riguardano foto degli anni Ottanta e anziche` notare la ragazza per cui si aveva una cotta si notano quelle enormi spalline sotto i vestiti che sono talmente brutte da essere insensate e che lui pensava allo stesso modo la mafia: perche` esiste? che senso ha? il modo che ha di affrontare la cosa e` bellissimo, perche` e` spontaneo e semplice e, per questo, estremamente nuovo. e funziona. film bellissimo, w l'imperfezione quando il film e`di pancia (e di cuore)
    ovviamente bellissima rece!

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    1. Dio bono, bellissima rece de che, son più belle ste tue 5 righe che tutte le mie :)

      Insomma, responso finale Il Buio In Sala

      La Mafia uccide solo d'estate= 100% approvazione

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    2. Ma figurati!
      Siiii 100% e speriamo che con la sensibilita` e il senso dell'umorismo e il suo non prendersi troppo sul serio Pif ci regali un'altra perla cosi` carina, tenera, "nostra" come italiani, ma pure proprio a livello personale!

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    3. Anche perchè questo DOVEVA essere il suo film d'esordio, un film dove continuare ad essere Pif e dove raccontare la sua terra, la Sicilia.
      Quando non potrà più essere Pif e non potrà più usare la Sicilia dovrà dimostrare che, davvero, questa può essere la sua strada

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  12. Piccolo film che ha un cuore grande.
    La "non recitazione" dei protagonisti funziona spesso ma non sempre e non tutte le situazioni girano come dovrebbero; ma e' un film a cui si riesce a perdonare molto e, secondo me, alla fine se ne esce comunque arricchiti.

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  13. Ho un bel ricordo di questo film: l'ho visto insieme alla mia classe al cinema grazie ad una sorta di "iniziativa" e non pensavo potesse piacermi così tanto. Non conoscevo Pif, non ho mai visto "il testimone", ma questo film è un ottimo esordio. Non sarà perfetto ma si vede che Pif ci credeva in questo progetto.
    Qualcuno nella mia classe ha contestato il fatto che nel film si tendeva a ironizzare un po' troppo sulla mafia; sembra che l'argomento o viene trattato seriamente oppure non deve essere trattato.
    Io non sono d'accordo, anche se in parte capisco queste affermazioni. Per me rimane un gran bel film, che fa sorridere e riflettere al tempo stesso. È non è poco.

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    1. L'appunto dei tuo compagni è quello, ovviamente, che hanno usato anche molti detrattori del film (la stessa cosa successe per La Vita è bella).
      Ci sta, non tutti "sopportano" che le tragedie possano essere raccontate in contesti così "strani" e in qualche modo sdrammatizzanti.
      Io invece credo che non solo lo di possa fare ma lo si debba fare.
      Rendere ridicolo il Male è un modo per esorcizzarlo e combatterlo

      D'accordo su tutto il resto :)

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due cose

1 puoi dire quello che vuoi, anche offendere

2 metti la spunta qui sotto su "inviami notifiche", almeno non stai a controllare ogni volta se ci sono state risposte

3 ciao