19.2.15

Recensione: "Modus Anomali"


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spoiler pesantucci dopo la riga

A volte ci son film così belli e riusciti nel proprio genere che scoccia veramente fargli le pulci.
Modus Anomali è come una bellissima ragazza dal fisico e dal volto perfetto, capace anche di regalarti emozioni, ma che proprio quando stai poi per innamorartene scopri che c'ha qualcosa in mezzo alle gambe che in teoria non dovrebbe esserci.
A parte il paragone (infelice come pochi) scoccia un bel pò avere a che fare con un piccolo film così' bello ma che, quando si mostra realmente per quello che è, presenta una serie di magagne che a scriverle tutte non si finisce mai.

Un uomo si sveglia in un bosco, (semi)sepolto vivo. Non si ricorda nemmeno chi è. Piano piano aggirandosi per il bosco trova indizi e, ahimè, corpi, che gli fanno tornare la memoria.
La sua famiglia è stata massacrata.
Lui invece per qualche misterioso motivo è ancora vivo ed è così nella duplice condizione di aver paura di essere ucciso e di volersi vendicare.



Era da tempo che non provavo un'ansia così. Nessuna paura no, ma per mezz'ora giuro che ho fatto fatica a respirare. Il soggetto è perfetto, l'aggirarsi per un bosco senza sapere chi si è e perchè si è là e la continua minaccia di essere inseguiti è grandioso. La regia poi è una di quelle minacciose per definizione visto che sta sempre addosso al suo protagonista e si muove freneticamente a destra e sinistra per capire cosa si ha intorno. Molte volte usa anche il trucchetto de La Casa, ossia quello di avvicinarsi furtivamente al protagonista in soggettiva, ma qui lo fa solo per rendere ancora più ansiogena la situazione, e lo fa molto bene. Si segue il film costantemente con l'angoscia che sta per succedere qualcosa. L'atmosfera si fa sempre più densa, prima la scena nella casa - quella che darà all'uomo i primi indizi-, poi la bellissima sequenza dentro la capanna (6 metri quadri gestiti alla grande), poi il fantoccio nel bosco, poi l'uomo col machete visto in lontananza, poi la scoperta che non si è l'unico sopravvissuto. C'è anche una mini scena che sfocia nell'horror puro, nel paranormale, ma forse solo alla fine ne scopriremo invece la matrice.

Purtroppo arrivano poi le due scene in cui l'uomo uccide i propri figli ed il film inizia a scricchiolare. La cosa buffa è che se prima queste due scene scricchiolano perchè non riusciamo a capire il motivo per cui loro non rispondono alle grida e non si fanno riconoscere da lui (in un bosco di notte poi senti ogni fruscio) poi, alla luce del finale, scricchiolano per il motivo opposto...


Ma il film è così ben fatto che quasi ci dimentichiamo di questi errori. L'ansia del protagonista (l'attore è bravissimo), gli onnipresenti rumori ambientali del bosco, il desiderio dello spettatore di capire cosa nasconde questo film, sono tutti elementi che non fanno mai perdere per un attimo la tensione.
Anche perchè Modus Anomali ha il potere di essere sempre sul filo tra l'apparire un survival molto ancorato alla realtà e qualcosa di più trascendentale, ancestrale. Certo aiuta anche la provenienza, l'Indonesia, terra di leggende e misteri.
Poi, nemmeno alla fine, ma a 20 minuti da essa, arriva il colpo di scena.
E il film diventa tutt'altro. C'è qualcosa di geniale sì, ma anche di terribilmente sbagliato. La scena alla Funny Games è perfetta, e inizia a farci intuire la ciclicità che racconta il film (non a caso Ritual è il titolo originale).
Ma a parte l'assurdità del tutto (come può una persona architettare tutto questo) sono troppe e senza possibile risposta le domande che vengono fuori.
Come fa a nascondere alla famiglia giornate intere così, con tanto di notti passate fuori?
Chi gli ha dato fuoco nella capanna, chi è l'uomo con la mannaia? tutte suggestioni dovute alla siringa? mmm
Gli stessi filmini amatoriali mostravano lui come capo famiglia. Altre suggestioni?
Come può sperare di fare sempre gli stessi passaggi nello stesso ordine? ricordiamo che lo scrignetto con le due siringhe è già dall'inizio sotto di lui. E se lo trovasse subito?
Come fa a sperare che vengano sempre nuove famiglie in quel bosco? Che culo, appena finito un rituale ne è arrivata un'altra. Senza poi che nessuno indaghi?

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Il cellulare è sempre il suo o quello della nuova vittima? Se è il suo come fanno a ricomparire tutti i contatti cancellati? Se non è il suo perchè chiama la sua famiglia con quello?
E ancora e ancora.
E allora forse è meglio non pensare, farsi catturare dall'atmosfera e godere, finalmente, per un'ora e 20 di un horror come piacciono a noi.
Pisello in mezzo alle gambe o no.

( voto 7 pe sta bassi)

6 commenti:

  1. come al solito siamo abbastanza d'accordo...http://bradipofilms.blogspot.it/2013/04/modus-anomali-2012.html

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  2. Sembra interessante. Bel crescendo ;) È difficile creare della suspense, ribaltare la situazione in modo liquido. Vedo si tratta di un film del 2013. Adesso leggo anche la recensione del sig. bradipo visto che concordate.

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    1. Infatti il ribaltamento causa notevoli problemi narrativi. Ma citando proprio Bradipo questo è un film che difficilmente ti porta a staccare gli occhi dalla visione. Quello che ti dà è più forte delle (eventuali) magagne

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  3. il telefono con i contatti cancellati è quello della vittima ogni volta, il suo lo tiene in macchina e lo recupera a fine mattanza... il fuoco e il tipo col machete sono visioni create dalla siringa...alla fine lui spera addirittura di vedere dei mostri "questa volta"...il filmino ha solo visuali in soggettiva..alle nuove vittime prende la telecamera e cancella i filmati col padre inquadrato proprio per avere solo quelli.... ovviamente ci sono un sacco di forzature "temporali" e di luogo (dimentichi l'ultima sveglia che suona precisa quando lui è li vicino...) che si devono prendere per buone senza essere pignoli..

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    1. sono passati 6 anni, ricordo pochissimo...

      solo che mi era piaciuto ;)

      comunque hai fatto benissimo a spiegare eventuali errori, può essere utile per un lettore occasionale

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