12.2.15

Recensione: "Monique" - Ap-Punti, autopsie di recensioni - 5 - di Pietro


Risultati immagini per monique poster

con questa rubrica si trovano pure delle meraviglie sconosciute, qualcuno le definiva opere del sottobosco, che forse era meglio rimanessero nel sottobosco, oppure no?! 

  • non si capisce se è un film per la TV o per il cinema, ma credo la prima ipotesi, si capisce dalla fotografia, dai colori e dalla non-recitazione dei non-attori

  • stereotipi a manetta, continui e costanti

  • le musiche midi sembrano fatte da un dodicenne che ha appena scoperto il finale...

  • il pesce che rimane solo è un'immagine che vale molto più di tante parole, dialoghi o espressioni degli attori

  • Alex che apre la cassa, eil vicino che lo guarda, lo stesso che poi vede la "spazzatura" son esilaranti

  • i "petali" rossi di polistirolo ricordano, un pò, American beauty

  • ovviamente la moglie zoccola, dopo tutto il casino per sistemare le cose, e si lamenta con tutte le amiche, se ne va a scopare col maestro d'arte (altro cliché), e glielo dice pure, come una bambina in cerca di attenzioni...

  • le scene di sesso (anche con Monique) sono normali, niente di trascendentale o romanticamente assurdo, ma normalissime scene di sesso

  • distribuito solo in Francia e, in DVD, in Usa, Russia e Brasile

  • la struttura è banalotta e scontata, però il film diverte, intrattiene e spinge lo spettatore a voler sapere come finirà

  • voglio il rossetto di Monique! la commessa di lingerie è la poveretta che si illude di aver capito tutto, ma non capisce niente

  • l'amore e le attenzioni che Alex dedica a Monique sono inquietantemente dolci, altro che Her

  • "prevedibile quindi inutile, inutile quindi noioso" la citazione più bella

  • Alex, insieme a Monique, non solo riscopre l'amore, ma anche il dono della parola

  • quando Alex esce l'Hasselblad dalla borsa, io ho avuto un attimo di sussulto, ma giusto un attimo

  • certo che la mustang rosa è un pugno in un occhio, o una 
    mattonata nelle palle o una picconata nelle gengive (a voi la scelta della tipologia di dolore

  • Alex in tiro ricorda tanto l'oceanico Andy Garcia

  • il nostro (al mio unico lettore, nonché fan, nonché acquirente dei miei inesistenti libri è piaciuto) dimentica solo il padre, ma recupera in tempo e con stile

  • Alex diventa lo psicologo di tutti i suoi amici

  • il povero figlio che torna non capisce nulla, un pò come noi spettatori, riflettendoci

  • la regia è comunque molto meno sciatta di quanto ci si aspetterebbe da un filmetto da 4 soldi (77000$ per 88 minuti, in pratica è costato 875$ al minuto, molto meno di tanta merda che arriva in sala)

  • la pellicola fa ridere, non fa sganasciare, ma fa ridere; al contempo tutta la sitauzione fa pure riflettere, e parecchio

  • fino alla fine sembrava un film francese...e invece è UK-made

  • il finale è inaspettato, ma dolcemente romantico quasi, non lascia spazio a nessun tipo di sequel o altro, conclude la storia, e ci mostra un Alex Maturo e una Claire più sicura di sé e finalmente consapevole che la felicità del partner sta in lui e non negli altri

  • la regista è donna (mi accorgo solo ora di aver visto pocherrimi film diretti da madamigelle) e forse questo spiega tanto odio verso le donne e tanta giustificazione verso gli uomini, visti spesso sottomessi e depressi

  • <ma perché è felice?!?
    >perché scopa!





prima il trailer   

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