Abbandonati in alto mare con uno squalo che giretta intorno.
Persi nel Gran Canyon con la sola compagnia di coyotes e serpenti.
Isolati in un bosco con un gigantesco Grizzly a dieta da giorni.
Intrappolati in una funivia nel gelo con lupi affamati sotto di voi.
Molte volte il cinema ha raccontato l'improvviso isolamento, il ritrovarsi sperduti e imprigionati in qualche luogo senza possibilità di fuga. Specie il nuovo cinema horror ama questo stratagemma (ma non solo, penso a Buried ad esempio) . Del resto anche il più grande film di questo genere, Shining, aveva questa base di partenza.
Ma quasi sempre ci troviamo in ambienti urbani o in abitazioni.
Jolly, in questa interessantissima puntata della rubrica, ci parla invece di quattro piccoli film, ibridi tra drammatico, thriller e soft horror, in cui i protagonisti per diverse motivazioni sono bloccati, persi o in balia della natura, spesso in ambienti vastissimi sì, ma pieni di insidie.
E a voi, quale di queste situazioni farebbe più paura?
O ce n'è un'altra?
A me la prima, senza dubbio.
Buona lettura.
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Siamo nel pieno dell’estate…tempo di andare in vacanza!
L’Italiano, si sa, è abbastanza abitudinario: tutti gli anni
va nello stesso posto, nello stesso albergo, magari pure sotto lo stesso
ombrellone, insieme alla stessa combriccola di amici che ritrova lì tutti gli
anni.
Insomma, stessa spiaggia stesso mare!
Eppure, da qualche anno, anche da noi ha cominciato a
diffondersi una mentalità un po’ diversa: la vacanza non più come puro relax e dolce
far niente, bensì un’occasione per viaggiare, vedere posti nuovi, arricchirsi,
magari affrontando vere e proprie avventure: noleggiare una jeep e percorrere il
deserto, un coast to coast negli USA,
un mini-corso di immersioni nel Mar Rosso, un’escursione tra i ghiacci a bordo
di una slitta, oppure un semplice campeggio in tenda in qualche luogo sperduto
tra i boschi…insomma, un po’ di sana avventura, per lasciarsi pienamente alle
spalle tutta la stanchezza e lo stress dell’anno!
All’estero questa tendenza la chiamano “Wilderness”: la ricerca di posti selvaggi ed incontaminati, lontani
dalla cosiddetta civiltà, dal chiasso, dal pc, dal bombardamento incessante
delle emails e dal suono stridulo delle suonerie del cellulare. Un tuffo nella
natura selvaggia per riscoprire il contatto con essa, assaporarne il silenzio e
fare la pace sé stessi.
Io, personalmente, sono molto attratto da cose come queste.
Anche se, dopo aver visto i film che seguono…sto rivalutando
le tradizionali vacanze a Cesenatico ;-)
Correva l’agosto del 2003, quando piombò nei nostri cinema
Open Water, con un tempismo perfetto per farci apprezzare di più i tuffi in
mare ;-)
Open Water risiede a pieno titolo nell’Olimpo degli Horror
geniali, insieme ad altri titoli abbastanza bistrattati (es. The Blair Witch
Project) che, pur essedo così semplici da sfiorare il banale, sono però riusciti
ad essere originali e diversi da tutto il resto.
Due amanti delle immersioni vengono dimenticati in mare
aperto dalla barca che ce li aveva portati. Inizia così l’odissea della coppia,
in balia della corrente, della solitudine….e pure di peggio.
Vedendo Open Water si ha la sensazione di trovarsi perduti
in una distesa d’acqua senza fine, la cui immensità accresce ancor di più la consapevolezza
della nostra piccolezza: non serve richiamare l’attenzione di navi lontane, siamo
solo piccoli puntini che mai verranno notati. Non serve neppure nuotare in
direzione delle navi che passano al largo… perché la corrente ti sposta dove
vuole lei, rendendo vano qualsiasi sforzo.
E se la visione di questa imponente distesa orizzontale
d’acqua non bastasse di per sé ad atterrirci…beh, un problema ancor più grosso
potrebbe essere quel che ci sta sotto….Inquiete e ben note sagome si muovono
sotto i piedi dei due naufraghi, seminascoste dall’oscurità dell’abisso.
Peraltro si tratta di una storia vera: nel 1998 due
subacquei furono dimenticati dall'imbarcazione di appoggio nel corso di
un'immersione in Australia. Non furono mai ritrovati, ma in compenso fu
ritrovata la loro macchina fotografica subacquea…. Però nello stomaco di uno
squalo!!
Prendendo spunto da questa storia, due americani, marito e moglie, entrambi
appassionati di subacquea, hanno girato questo film, investendo solo 130 mila
dollari e realizzando uno degli horror contemporanei più belli e famosi.
Tutte le donne sanno bene che avere per fidanzato un boy-scout
cresciuto, magari pure con tendenze alla Bear Grylls, può costituire un grosso
problema per la coppia!
Lo impara a sue spese la bella Lori: il suo novello sposo,
Nick, non si accontenta di trascorrere la luna di miele sotto le lenzuola a
festeggiare… egli ha progettato un’avventura nel bel mezzo del Gran Canyon. Peccato
però che è senza guida e senza permessi. Tuttavia, al bar del posto, i due
sposini incontrano una guida, un tipo davvero eccentrico che pare Indiana Jones
ormai vecchio e alcolizzato, il quale garantisce loro di poter trovare i
permessi ("ungendo le mani giuste") e di poterli guidare alla
scoperta del Grand Canyon. Loro accettano (a dire il vero lei con davvero
poco entusiasmo, perché avrebbe di molto preferito festeggiare sotto le lenzuola).
Ed infatti mai scelta si rivelò più sbagliata: un serio imprevisto (di quelli
che sibilano e strisciano) metterà presto fuori combattimento la vecchia guida,
lasciando i due abbandonati nel nulla.
The Canyon è un “Open Water nel deserto”, una battaglia contro
le insidie della natura, la mancanza d'acqua, di cibo e di medicine, in
compagnia di serpenti e lupi affamati. Il contrasto tra lo splendore della
natura incontaminata e l'orrore di scoprirsi immersi in essa a tal punto da non
saper più come uscirne. E’ lo stesso contrasto tra la sensazione di riscoprire
la nostra natura selvaggia, lontani dagli aspetti della civiltà che più ci
opprimono, mista all’angosciante consapevolezza di essere lontani anche dagli
aspetti della civiltà sui quali si fondano le nostre sicurezze. La libertà
della natura, ma anche le sue insidie, il dolore ed il rischio di una morte
terribile.
Come dici la vecchia guida prima di lasciare il campo, "Se fotti madre
natura…lei prima o poi troverà il modo di fartela pagare".
Film crudo e un po’ beffardo, ma assolutamente consigliato!
BACKCOUNTRY (2014)
La ciliegina sulla torta è questo, piccola chicca
sconosciuta e meritevole. Una specie di Open Water dei boschi. Anche qui c’è un
auto-proclamato esperto campeggiatore, Alex, il quale trascina la propria
fidanzata, Jenn, in uno parco naturale nella regione canadese dell’Ontario: lo
scopo della vacanza è mostrare a Jenn uno splendido laghetto dalle sembianze
fiabesche che si trova lungo un percorso lontano dalle consuete mete di chi
transita nel parco.
Il buon Alex è sicuro di conoscere molto bene il posto ed i
sentieri che vi conducono, in quanto visitava spesso il laghetto quando era
bambino…Il problema è che oggi non si ricorda più un cazzo. Egli era talmente fiducioso
delle proprie capacità di orientamento da non portare con sé alcun cellulare
(vuole che la sua ragazza si disintossichi dall’uso di questo aggeggio) e
nessuna mappa del parco.
Dapprima, i due fanno un inquietante incontro: uno spirito
libero irlandese che vive nel mezzo del nulla, il quale non fa niente per
nascondere il proprio interessamento sessuale verso Jenn e provoca il “rivale”
Alex, umiliandolo proprio sul terreno in cui egli vorrebbe impressionare la
propria fidanzata, cioè la conoscenza della natura selvaggia e lo spirito di
adattamento.
Questo inaspettato corteggiamento fa emergere una serie di
tensioni e rabbie latenti nella coppia di amanti. Non bastasse ciò, i due finiscono
col perdersi nel nulla, ciò acuendo ancor di più il conflitto fra loro: lei che
lo accusa di essere un imprudente ed un fallito, lui che si giustifica dicendo
di aver fatto tutto questo per amore.
Il film analizza senza pudori la dinamica del rapporto di una
coppia di amanti, le tensioni sopite da tempo che vivono sottopelle e che, a
causa di una situazione traumatica, esplodono, minando l’affetto che li cinge.
Ma il peggio deve ancora arrivare.
Il peggio, in questo caso, è un grizzly nero di 4 metri.
Un grizzly che ha sconfinato i territori della riserva a
caccia di cibo.
“Backcountry” non è un Animal movie; cioè, non è uno di quei
film in cui c’è un animale cattivo, nello specifico un Orso, che, comportandosi
come un’onnisciente macchina di morte, fa un’inverosimile e splatterosa mattanza
di esseri umani ;-) Niente di tutto ciò: qui ci sono due fidanzati che,
verosimilmente, si perdono nei boschi canadesi e che, altrettanto
verosimilmente, finiscono nel territorio di un grizzly, uno di quelli VERI, uno
di quelli dai quali bisogna stare alla larga.
La progressiva entrata in scena dell’orso è gestita con
abile maestria (dapprima le orme, i rumori), fino a quando la sua definitiva
apparizione ti strappa il fiato come una coltellata in gola.
Apri la finestrina della tenda e lo vedi là, a venti metri.
E ti sforzi, come se potessi comunicare mentalmente con lui.
Lo preghi, come se potesse darti ascolto.
“Ti prego vattene via. Ti prego vattene via”
ma, scostando di nuovo la tendina, lo vedi ancora là. E lui
ha visto te.
“Ti prego vattene
via. Ti prego vattene via”
Ma l’orso si è alzato. E si avvicina.
Ok, è stato recensito qui, e non c’entra molto con il tema
Wilderness….ma, avendo parlato dell’Open Water dell’Acqua, di quello del
Deserto e di quello dei Boschi, non posso fare a meno di citare l’Open Water
delle Nevi!
Anche in questo caso, un film senza mostri, senza assassini,
senza spettri o demoni o altre creature strane: anche qui, il semplice terrore nasce
da una situazione comune, quando qualcosa va molto storto.
Tre ragazzi vogliono farsi un’ultima “corsa” giù dalla
montagna con gli sci o sulla tavola, perciò corrompono il guardiano della
seggiovia affinché li faccia salire anche se è sera ed ormai l’impianto è in
chiusura.
Ovviamente, la seggiovia si spegnerà prima che loro siano in
cima.
E’ domenica notte, gli impianti riapriranno venerdì. I
ragazzi hanno tutto il tempo per morire congelati (e un po’ se lo meritano,
diciamocelo!). A loro non rimarrà altro che escogitare qualcosa per sfuggire al
congelamento e ai coyotes che li osservano da sotto.
Il film è molto criticato sul profilo della verosimiglianza.
Francamente, a dispetto di ciò, è un thriller che a me è piaciuto moltissimo e
che mi prodigo di consigliare ;-)
In generale, tutti e 4 i film di cui sopra sono davvero godibili,
forse sono più thriller che horror, ma comunque la tensione è garantita.
Buone vacanze!!
Mi manca soltanto Backcountry, di cui aveva parlato bene il buon Bradipo.
RispondiEliminaSperando non abbia un finalaccio di quelli che, al genere, stanno tanto tanto cari. ;)
Io ho visto solo il primo e l'ultimo, piaciuti entrambi, fanno bene quello che devono fare.
EliminaSu quello che ti manca, Marco, l'autore del post, me ne parla come del migliore del lotto.
Ma risponderà lui ;)
ciao Ink, Backcountry è un film minore, soprattutto paragonato al molto più famoso Open Water, volendo dargli un voto forse non andrei oltre il sette...ma è quello più carino e certamente quello del gruppo che mi rivedrei più volentieri.
EliminaForse perchè l'ho trovato molto realistico e molto sobrio. Inoltre la natura del Canada è meravigliosa ed il film la rappresenta al meglio. Bradipo ne ha fatto un'ottima recensione che ne analizza pregi e difetti e che sostanzialmente condivido.
Ciao!
Ammetto che non ne ho mai visto manco uno...
RispondiEliminacumpà!
Eliminaciao, se non ne avete visto nessuno, vorrei suggerirvene almeno uno dei quattro...ma ammetto che non saprei da quale partire! Il contesto è diversissimo tra i 4 film, ma la situazione ed il suo sviluppo sono molto simili.... comunque facciamo Backcountry!
Eliminavisti il primo e l'ultimo, piaciuti pure parecchio...
RispondiEliminaciao, anche a me sono piaciuti moltissimo. Trovo che entrambi sono film non sufficientemente apprezzati, in particolare su Frozen in internet ci sono parecchi giudizi negativi. A me ha incollato sulla sedia fino all'ultimo
Elimina:-) Ce ne fossero di thriller come questo!
Visto solo l ultimo. Piaciuto, anche se è vero che un poco se la sono cercata.
RispondiEliminaciao Giovanni, anch'io penso che effettivamente se la sono cercata. Anzi, all'inizio i tre protagonisti mi stavano proprio sul cazzo e pensavo che se lo meritassero.
EliminaSolo nella seconda parte, quando gettano la maschera da ragazzi imbecilli e tirano fuori le loro personalità, ho avuto empatia con loro....In generale comunque tutti quelli di sti 4 film, chi più chi meno, se la sono cercata :-)
Mi manca canyon, provvederò!
RispondiEliminaOpen water in cima, nonostante il livello del mare (ok ok chiedo subito scusa per questa pessimerrima uscita).
Backcountry invece non mi piacque molto, l'orso non riesce a suscitarmi le sensazioni che dovrebbe in un film del genere. Per quanto insensato, pure un grizzly nero di due metri che ruglia mi stimola solo a correre ad abbracciarlo e fargli "bop" sul naso.
ciao Edo, anche per me Open Water, tra i 4, è il film migliore. A me Backcountry è piaciuto forse di più (anche se come film lo ritengo inferiore a Open Water) perchè l'Orso è una figura che mi terrorizza...forse perchè vidi "Grizzly - L'Orso che Uccide" quand'ero bambino e forse ne sono rimasto un po' traumatizzato. Ma è solo una cosa cinematografica (e limitata ai grizzly) perchè per quanto riguarda gli orsi veri, mi piacciono e penso che dovrebbero essere tutelati e lasciati in pace anche nei nostri boschi di alpi e appennini
Eliminami mancano tutti, devo recuperarli assolutamente
RispondiEliminaCiao Xibalba, vorrei consigliartene uno ma come dicevo a altri, purtroppo a parte il diverso contesto le storie sono molto simili. Direi con Backountry, ma è molto soggettivo...
Eliminagrazie inizierò poi con Backountry :)
EliminaBackcountry è sia il film più bello del lotto, sia quello che mi ha fatto più arrabbiare. Quanti di noi maschietti non si sono mai ritrovati nelle intenzioni dell'ingenuo Alex? Il brutto e il falso di questi film è che se faccio il confronto con la mia vita nelle stesse condizioni, penso che per colpa della mia amata fidanzata morirei nel giro di mezza giornata.
RispondiEliminabene Trasimeno :-) due cose: la prima è che tu sei l'unica persona che li ha visti tutti e 4 e sono contento che come più bello eleggi Backcountry, perchè questo significa che non ho sparato una grossa cazzata dicendo che è il più carino... La seconda....beh, capisco perfettamente, siamo tutti degli Alex. OGNI VOLTA che vado in montagna, purtroppo devo fare i conti con la donna. Che naturalmente è sempre sulla posizione del freno. Ogni merito non ti verrà mai riconosciuto, ma ogni minimo errorino ti verrà rinfacciato.
EliminaPer catarsi, e per rinsaldare per contrasto il folle amore che nutriamo verso le nostre dolci e comprensive metà, servirebbe uno sceneggiatore che per una volta facesse fare la figura della carogna morale al maschio, invece che la carogna in senso letterale. Ma ovviamente scherzo!!!
EliminaTrasimeno, ma che zona del Trasimeno sei?
EliminaNo perchè mio fratello ha un locale a Tuoro e a meno che non vuoi mantenere sia l'anonimato che l' a-volti-vato una sera ci si vede e si parla di horror
Sono agli antipodi di Tuoro, ma il problema è che per mille motivi diversi sono costretto a mantenere l'anonimato. Eppure, chissà... magari un giorno nel locale ti capiterà di scambiare qualche battuta sull'horror con qualcuno e allora con un saluto segreto ci riconosceremo. Nel frattempo continuo a seguirti a ogni post
EliminaTi dire di scrivermi per mail, ammetto che la curiosità è tanta e il mio riserbo è sempre stato massimo.
EliminaMa non te lo chiedo :)
o.k, grazie trasimeno, ci troviamo qua ;)
o là
cosa mi ha fatto ricordare!! open water è stato il mio incubo in tutte le immersione e giri snorkeling del viaggio di nozze
RispondiEliminaeh, grazie al cazzo, immagino...
Elimina;) ;) ;)
merito di jolly
ah ah ah io avevo fatto qualche anno fa il brevettino PADI da sub ma ci si immergeva dalla riva, quindi non ho mai provato la paura di essere abbandonato dalla barca (ma mi ricordo che, ogni tanto, il pensiero cadeva nella lugubre fantasia di vedersi apparire uno squalo...ma era solo una paranoia mia). Ma poi non mi sono più immerso, sono più un tipo da montagna. A me ha fatto effetto Backcountry....andando spesso in montagna, l'incubo peggiore sarebbe l'incontro con un orso. Anche se i nostri orsi italici, per fortuna, non sono aggressivi :-)
Eliminacomunque anche per me Open Water è stato un incubo. Sono di ritorno da una settimana di mare e ho fatto una delle gite giornaliere che propongono ai turisti. A dieci km dalla costa, sulla nave, ogni tanto guardavo la distesa d'acqua e mi chiedevo quanto sarebbe stato terrificante trovarsi lì da soli, in balia del mare...
Eliminatrasferimento per andare in un piccolo residence di 5 capanne senza elettricità dall'altra parte dell'atollo, aereo in mega ritardo, insomma partiamo che sta già facendo buio su questo piccolo motoscafo (grossa barca con motore), 10 persone in tutto più i due proprietari nonno/nipote.
EliminaA un certo punto il nonno inizia a navigare seguendo le stelle, buio pesto, senza scompormi ho chiesto a mio marito se in caso ci rovesciassimo era meglio cercare di raggiungere la riva di sinistra o di destra (almeno un paio di km più in là entrambe) ahahaha!
peccato che dopo il tramonto è consigliabile non fare il bagno perchè gli squali pinna nera mangiano di notte.
quanto ho maledetto quel film in quel momento!
ah, senza dubbio un'esperienza quantomeno emozionante...in fin dei conti, però, sono proprio queste cose che generano quei ricordi che restano più vivi!
Eliminac'è poco da aggiungere al vostro bel dialogo.
EliminaSolo che io in mare oltre 3 metri di costa fatico ad andare
lascio a voi queste emozioni!
4 cagate di film x una rece imbarazzante : ma sei forse un bimbominkia di 30-40 anni ??
RispondiEliminaMangiato pesante?
Eliminahttps://www.youtube.com/watch?v=bpzN5oV-glY