19.9.16

Recensione "Morgenrode" (Dawn)

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Cammino in questo deserto di sassi e terra bagnata
non c'è niente intorno a me, solo sassi e terra bagnata
e rocce talvolta
e acqua 
ma acqua che avvelena, che non si può bere
Cammino sotto la mia tunica
sotto il mio turbante
giovane uomo in cerca di qualcosa che spieghi quel sogno
quella tempesta, quel vento, quel fumo
giovane uomo in un deserto in cerca di un'ossessione
di una risposta
di una fine
Ho un pugnale
una borraccia ormai vuota
vestiti logori
e forza di volontà
tremenda, impressionante, forza di volontà
Prego te mio Dio affinchè mi mostri la strada
disegno un cerchio tra i sassi e la terra bagnata
poso le pietre, ti invoco, ti cerco
Notte
poi, l'alba
e poi ancora notte 
e poi ancora l'alba
la notte e l'alba sono le due uniche cose che mutano quaggiù
Qualcuno mi segue
un altro uomo
cosa vuole da me?
Dice che è sempre stato qua
non mi fido di lui
Mi promette una fonte pura
mi promette acqua
vita
Lo seguo
E quella fonte pura esiste davvero
Bevo come non avevo mai fatto prima
Poi ancora il cerchio, poi ancora te, mio Dio
indicami la strada
se c'è una strada
poi

(poi c'è un ragazzo nella sua stanza, davanti al pc, che guarda un film che non aveva mai visto prima. Un cinema distillato, la sua quintessenza, il suo concentrato.
Due uomini, un deserto, nient'altro.
La ricerca di qualcosa. Un'umanità che non c'è più, forse scomparsa da anni ed anni.
Il genere umano ridotto a due soli esemplari.
Questo deserto che è il deserto della vita, questo camminare che ne è il corso, questa fonte che ne è la sussistenza, questo dirupo che ne è il senso e la fine.
Se esiste cinema esistenzialista Morgenrode ne è il paradigma.
Immagini di una bellezza straniante, inquadrature sghembe, diagonali, che rendono il deserto una salita, una discesa. 
Questi colori che ci sono ma non ci sono. 
Chè il mondo, il colore, l'ha perso da un pezzo. 
E poi quell'aereo. piccolo indizio di qualcosa che è morto definitivamente.
E poi quell'alba accecante come la sua bellezza, bianca, completamente bianca.
Per un quarto d'ora ho avuto i brividi.)

Arrivo al dirupo ma non ho più le forze per raggiungerlo
Un'alba di immane bellezza
sta illuminando la mia fine
Eppure ero così vicino a sapere
così vicino a vedere
L'altro uomo mi ha sempre seguito
mi ruba le pietre
mi colpisce
crollo a terra
Lui quelle pietre non sa cosa siano
perchè la sua ricerca non era la mia ricerca
Le getta verso la Roccia
Succede qualcosa di terribile e meraviglioso insieme
Solo lui sa cos'ha visto
Non certo io, qui disteso a terra, ormai morto

(e nemmeno io, qua nella mia stanzetta, rapito come sono da qualcosa più grande di me)

si dice che la morte sia il tramonto della vita
Io sono morto in un'alba

morgenrode


31 commenti:

  1. Io lo devo ancora vede' ahah Stasera mi sa che gli tocca.

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    1. Perché no? Guarda che alla fine credo che mi piacerà pure. E poi in Basilicata non ci sono mai stato :D

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    2. Sì, ma c'è un pezzo sullo Ionio palloso

      mi dirai ;)

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    3. Eh vabbé, non m' annoio facilmente, potrei competere ai campionati mondiali di fila alle poste.

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    4. Finalmente un talento italiano nella specialità allora, lo aspettavamo da anni

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    5. L'ho visto! Dai, sapendo già così aspettarsi non è male. Lo classifico come due bollettini e una raccomandata :) Chiaro che se uno aspetta l' arrivo di Kenshiro, poi ci rimane deluso.

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    6. Ahah, dai, allora si è salvato ;)

      per me è tra i 6,7 film più belli che ho visto quest'anno, ma senza nemmeno dubbio

      se arrivava kenshiro invece gli mettevo un 5

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    7. ahah era il proseguimento di una battuta con Giuseppe in facebook: gli avevo detto che scorrendo un po' di frame qua e là sembrava la guida turistica della Basilicata :)

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  2. Probabilmente questo film più di ogni altro mi ha portato alla mente direi istintivamente la celebre frase di Einstein "Non ho idea di quali armi serviranno per combattere la terza Guerra Mondiale, ma la quarta sarà combattuta coi bastoni e con le pietre."

    Poche volte ho visto una tale sfiducia, ribrezzo e mancanza di speranza nel genere umano.
    nichilismo esistenziale come se piovesse

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    1. Sì, il ground zero del nichilismo esistenziale.
      Non so se la lettura che ho avuto io sia questo ribrezzo e sfiducia nel genere umano.
      Certo siamo in un mondo oltre, in cui probabilmente già "non siamo più". E a questo punto rimangono solo queste ricerche di un senso e di qualcosa.

      La citazione di Einstein ci sta davvero bene

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    2. Quella citazione era venuta in mente anche a me guardandolo.

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    3. Insomma, l'unico stronzo che non c'ha pensato so io ;)

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  3. le «Ragnarök», l’apocalypse des mythologie nordique... dice un altra bella recensione. Certo non bella come la tua "in forma i rosa...", ah, scordavo scusa, tu non conosci Pasolini...peccato perchè Lui ha una scena che credo proprio abbia ispirato Mogenrode.
    E comunque dopo un primo momento di rigetto mi è piaciuto molto pure questo. E la tua rece come sempre magistrale. Grazie.
    Paolo

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    1. Ah, vedi, che bella cosa.
      Provo a cercarla st'altra recensione, credo che in italia non ce ne siano più di 3,4...

      Magari uso ste parole chiave, vediamo se la trovo

      Eheh, sarà la terza/quarta volta che trovi Pasolini in opere insospettabili. Anche perchè di solito i grandi autori uno li trova dapertutto, non sarebbero grandi se non avessero parlato e scritto di tante cose ;)

      magistrale è la prima volta che me lo dicono, fa curriculum!

      grazie amico

      (che poi, rece? si poteva parlare di mille cose e non ho parlato di niente. Ma ho preferito scriverla ancora a fior di pelle e nello stile medesimo in cui mi si era presentato il film)

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    2. Non so perchè ho parlato di recensioni italiane quando mi avevi citato quella frase francese...
      Lì per lì pensavo che fosse una citazione di questa Raganrok dentro comunque un testo italiano

      vabbeh, come non detto, trovata comunque, provo a leggere ;)

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  4. Allora ricapitolando (porca mignotta t'avevo scritto na bella cosa poi mi s'è cancellata...)... hai ragione la tua non è una rece è una poesia per una volta in forma di poesia (anzi di rosa come nella raccolta id Pasolini "poesie in forma di rosa", se sai di cosa parlo mi hai capito, sennò vai a vederne una). Spesso le tue rece sono poesie (magari non lo sai e te lo dico) in forma di prosa e stavolta l'eccezione mi è piaciuta. Molto.
    L'altro commento m'era venuto meglio ma accontentati...

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    1. Eh, è na sega, toccherebbe sempre copiare prima di inviare. Anzi, complimenti, io quando scrivo un commento, non lo copio e poi non me lo pia, per almeno un giorno per il nervoso non ci riprovo.
      Quindi già è tanto che hai riscritto qualcosa.

      Tra l'altro soliti complimenti esagerati, non so che dire.
      Comunque il mio "questa non è una rece" non voleva portare a questo, solo a dire, e se te hai visto il film lo sai, che questo era un film che poteva portare a mille riflessioni.
      E io non l'ho fatto, o semmai solo in maniera molto poco discorsiva.
      Quindi da un certo punto di vista, occasione persa.
      Ma come non correggo mai una sola frase che scrivo figurati se rinnego una (non) rece intera.
      Per me quello che viene fuori la prima volta è sempre giusto.
      Sbagliato o brutto che sia è sempre giusto

      ma perchè non mi scrivi un bell'articolo su pasolini a sto punto?

      te la senti?

      come te pare, cinema, non cinema, quello che vuoi

      basta che è roba tua, a me interessa solo questo, che dentro un pezzo ci sia chi l'ha scritto

      le tesine le fanno altrove

      se domani c'hai voglia de recuperà il commento che s'è perso fai pure ;)

      tranquillo, mi ricordavo Carambola Artesanato, fu il primo nick con cui scrivesti ;)

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  5. Oramai é tardi. Il mio rapporto con Pasolini é nel passato. Come con una donna che hai amato, sai che era fantastica. Ma se dovessi spiegare perché non sapresti da dove iniziare. Fai bene a scrivere d'emblée, si puó parlare giustamente di una cosa o persona o autore solo mentre, mai a posteriori.

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    1. Bellissima risposta ma... lo citi sempre, quindi per te non è morto per niente.
      E tra citarlo sempre e parlarne non vedo mica tutta sta differenza eh ;)

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  6. Finalmente visto, e dico finalmente perchè merita certamente una visione, anche solo per la fotografia, per le luci, per i colori quasi inesistenti, quasi totalmente desaturati, un bianco e nero atipico, se ci aggiungiamo la quasi assenza di dialoghi, la metafora sia religiosa che umana, una ricerca che prevede un pellegrinaggio irto di sofferenze ma privo di quella solitudine che è ricercata ma assente, forse uno sdoppiamento, una personalità divisa che arriva a vedere qualche cosa che folgora, spaventa e meraviglia. Suoni di accompagnamento straordinari, un incedere crescente che termina in un solitario allontanamento, forse delusi da ciò che ricercato non si è mostrato all'altezza delle aspettative.

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    1. Credo che la fotografia abbia la stessa identica grana del mondo che mostra, un mondo finito, senza più vita, freddo e prosciugato.
      Vero, le metafore religiose e umane vanno di pari passo, possiamo prenderne una, l'altra o entrambe insieme.

      Non avevo pensato alla possibilità della doppia personalità, ci sta.
      Ho adorato non vedere la cosa che vedono, mi ricorda la scena della porta di Darling ;)

      adoro non sapere, immaginare, lavorare di testa invece che vedere incontrovertibilmente la "soluzione"

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  7. Appena finito di vedere.
    Ancora non capisco se mi è piaciuto o meno… da una parte geniale, dall'altra troppo "a cazzo di cane" per riuscire a prenderlo sul serio. Mi ha ricordato "Valhalla rising" in certi punti...

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    1. assolutamente, due film esistenziali, pieni di silenzi e con luoghi che sono più persoaggi dei personaggi stessi

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  8. La cosa che più mi ha affascinato di questo film, è la quasi totale assenza non solo di dialoghi,ma anche di empatia. Il punto di forza infatti è quel "nostro"essere dispersi in un mondo vuoto,senza più niente e nessuno,intenti ad una ricerca di qualcosa. Cosa non si sa,ma ecco che il libero arbitrio qui prende il sopravvento e ci lascia decidere lo scopo del pellegrinaggio. Raramente si vedono questi film"non per tutti" che coinvolgono così tanto. La potenza della fotografia poi è spaziale,quasi quanto le musiche.

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    1. bellissimo commento!

      mi hai fatto venire voglia di ripristinarlo ;)

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  9. ecco ... un film che dovevo tener lontano, ma ahimè mi ci sono imbattuto. Al primo sperone di roccia ci ho inciampato, mi sono sgarbellato le ginocchia e ho atteso in silenzio il cavallo (di Torino, ops di Oslo) che non è arrivato. Gli sarà caduto sopra l'aereo?

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    1. perchè non me avverti prima de vedè un film??????????

      te salvo io!

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    2. c'hai ragione, ma poi sono curioso lo stesso :-)

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due cose

1 puoi dire quello che vuoi, anche offendere

2 metti la spunta qui sotto su "inviami notifiche", almeno non stai a controllare ogni volta se ci sono state risposte

3 ciao