30.9.16

Recensione "Romanzo Criminale" - Capolavoro italiano - Un Piccolo Schermo - 5 - di Giuseppe Giacone




Quinto appuntamento con Giuseppe Giacone e le sue recensioni "in pillole" (scherziamo sempre tra noi sul fatto che siano troppo corte per me) delle serie tv che più ama.
E' il momento, finalmente, di una italiana, probabilmente la più famosa degli ultimi 10 anni.

Credo che, per coloro che l'hanno vista, non ci siano dubbi sull'importanza sia storica che vera e propria di " Romanzo criminale ".
Sempre bene però parlarne un po' per chi ancora, magari, non crede nella serialità italiana di qualità.

" Romanzo criminale " conta due stagioni, dal 2008 al 2010, ed è il secondo adattamento del romanzo di Giancarlo De Cataldo dopo che, in precedenza,  Michele Placido  l'aveva portato sul grande schermo.
 Stessi personaggi della serie con uno stile, però, completamente diverso.
Mentre Placido puntava su una pellicola aggressiva ed esteticamente barocca (basti guardare i vestiti di tutti i protagonisti), Sollima, aiutato da Sky e dalla Cattleya, aziende produttrici, mette i piedi per terra e mette in scena, insieme a De Cataldo, una realtà dura e fredda che non fa sconti e, ancor più che nel romanzo, lascia un fortissimo amaro in bocca a visione completata.
Proprio questo amaro in bocca e questa sofferenza sono i punti forti della serie e i motivi per cui tutti i partecipanti al progetto sono in qualche modo passati alla "storia".
 " Romanzo criminale " non è una serie per tutti, non è una serie simil soap alll'acqua di rose come quelle di Garko ma un prodotto serio, con uno stile ed una firma indiscutibili.
Dalla regia di Sollima alla scelta degli attori tutto lascia intuire come la rete puntasse molto su questa serie serie e quanto si volesse provare qualcosa di nuovo, di diverso e speciale.

Prima di tutto, anche se adattato da un romanzo, si è deciso di fotografare una realtà abbastanza recente senza fare sconti a nessuno e senza addolcire la pillola in nessun modo.
Sollima gira la maggior parte degli episodi con una classe innata. mai vista in tv in Italia sino a quel momento. provando, però, anche a sperimentare, utilizzando tecniche di stampo chiaramente americano.
Sono stati scelti attori semi sconosciuti, quasi tutti provenienti dal teatro, di origini romane per dare un'impronta più autentica e per dare modo allo spettatore di poterli identificare con quei ruoli senza problemi.
Chi aveva sentito parlare prima della serie del trio dei protagonisti?
Nessuno, e solo da quel momento in poi i loro nomi sono stati messi sotto i riflettori come, del resto, quasi tutti quelli del resto del cast.
Partiti dal piccolo schermo, anche dalle retrovie, parecchi sono andati avanti, sono cresciuti e non si sono mai fermati.
Tutto il prodotto è al cento per cento italiano e al cento per cento fantastico.

Con " Romanzo criminale "- non avendo visto, purtroppo," Quo vadis, baby ?"- Sky ha iniziato un percorso non ancora concluso che ci ha portato prodotti come " Gomorra " e sta per portarci, su Netflix però, " Suburra ".
Un percorso che non smetterà mai di darci forti emozioni.

2 commenti:

  1. Una serie che è una bomba, nonchè una delle mie favorite di sempre.

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  2. L'inizio di un inatteso percorso di qualità per la televisione italiana :)

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