5.12.15

Guida minima (e per certi versi personale) alle inquadrature base nel cinema


Ricordo che quando aprii il blog avevo in testa miliardi di cose.
Volevo scrivere recensioni, pubblicare news, fare monografie, sondaggi.
E volevo anche, a puntate, spiegare un pò alcuni aspetti della scrittura dei film, della sceneggiatura.
Insomma dire due cose alla mia maniera, ossia molto sciolto e non professionale, su tutto quello che va dal soggetto, l'idea base, alla sceneggiatura finale.
Seicento ore di corso sull'argomento in qualche modo volevo farle fruttare.
Ma se questo progetto fu subito abortito (insieme anche a tutti gli altri, alla fine scelsi solo per le recensioni) pensavo potesse essere però divertente e per quattro gatti anche istruttivo impararare insieme almeno uno degli aspetti più importanti che possiamo trovare in sceneggiatura, ovvero le inquadrature, per essere più preciso i campi e i piani.

E' anche vero che ormai, rispetto al passato, le sceneggiature sono sempre meno dettagliate e a volte le inquadrature nemmeno vengono scritte prima ma decise al momento delle riprese.
Questo cambia poco, che le vediamo come parte della sceneggiatura o come solo del film fatto e finito quelle sono, e conoscerle è sempre un qualcosa di più.
Andremo zoomando indietro.
Prima analizzeremo i piani, ovvero le inquadrature che prendono come punto di riferimento principalmente l'elemento umano.
Poi passeremo ai campi ovvero le inquadrature che mettono più in risalto l'ambiente.

PRIMISSIMO PIANO (P.P.P in sceneggiatura)


E' l'inquadratura più stretta che possiamo avere, a parte il dettaglio che meriterebbe, secondo me, un capitolo a parte. Abbiamo dentro solo il viso, anzi, il vero primissimo piano di solito il viso lo taglia pure.
Facile capire come emotivamente questa sia l'inquadratura più importante non solo perchè possiamo vedere da vicino quello che prova il personaggio ma anche perchè da questa vicinanza possiamo empatizzare anche noi di più con esso. Ovviamenre il suo uso è infinito, non solo emotivo, anzi...

PRIMO PIANO (P.P)

Immagine correlata

Questo di Alain Delon che ho trovato è il P.P per antonomasia.
Pazzesca centralità, il viso completo e parte delle spalle. Ovviamente il suo uso è molto simile al P.P.P. Ma, come vedete, solo con questo piccolo allargamento vediamo, a volte, dettagli importanti in più (l'abito, il cappello, parte dell'ambiente retrostante).
Questa inquadratura è usata moltissimo anche in tv, specie nel mondo dei tg

PIANO MEDIO (P.M)


Ecco, in realtà nei tg, almeno in chi li presenta, troverete molto più facilmente un Piano Medio (a volte chiamato anche Mezzo Busto).
Iniziamo a vedere il corpo, il nostro personaggio acquista finalmente una fisicità.
E' un'inquadratura che a me piace moltissimo, più della figura intera ad esempio

PIANO AMERICANO (P.A)


Ed ecco il famigerato Piano Americano...
Nato, ca va sans dire, negli Usa, aveva la particolarità di tagliare la figura in questa maniera per accentuare il momento in cui il pistolero avrebbe tirato fuori la pistola. Insomma, è un piano nato basandosi sul cinturone.

FIGURA INTERA (F.I)


E' l'inquadratura che prende perfettamente il nostro personaggio dalla testa ai piedi (chiamata infatti anche Totale). Ovviamente sarebbe sempre meglio, come esempio postato, lasciare spazi sopra e sotto il personaggio. Ma del resto lo sapete bene, quando fate una foto molto spesso usate questa inquadratura e cercate di non "tagliare" nessuno.
L'ambiente ormai è ben visibile ma è indubbio che ancora il vero protagonista sia il personaggio.

CAMPO MEDIO (C.M)


Ed eccoci così ai campi, ossia alle inquadrature dove entra prepotentemente in scena l'ambiente.
Il campo medio è, a mio parere, l'inquadratura più usata nel cinema.
I nostri personaggi sono ben visibili ma la stessa identica importanza si dà all'ambiente.
Se ci pensate il campo medio è l'inquadratura quasi obbligatoria di ogni ripresa di interni (piani a parte ovviamente) visto che il lungo e il lughissimo sono quasi esclusivamente esterni.
Molti film che usano riprese statiche (Haneke, Andersson svedese e molti altri) usano moltissimi campi medi fermi. In questa maniera senza movimenti di macchina possiamo comunque non perderci tutto quello che avviene tra i personaggi.

CAMPO LUNGO (C.L)


Ormai l'ambiente ha definitivamenre spodestato il personaggio.
Attenzione, parlo sempre di inquadratura eh, non di importanza narrativa.
Perchè comunque l'azione che eventualmente compie il personaggio può essere enormemente più importante dell'ambiente che lo circonda.
Però insomma, ormai lui, il nostro "uomo", è sempre più piccolo.
Non abbiamo più possibilità di leggergli qualcosa sul volto, in quel versante l'abbiamo definitivamente perso.
Certo, ancora qualche traccia emotiva la possiamo ancora rintracciare in qualche gesto eclatante (immaginatevi uno che urla al cielo ad esempio)
Inutile dire che anche qua possiamo raggiungere livelli di bellezza impressionanti

CAMPO LUNGHISSIMO (C.L.L)


L'apoteosi del paesaggio.
Noi ormai o siamo piccolissimi o nememeno ci vediamo più.
Inutile dire che questa inquadratura regali scenari mozzafiato, paesaggi meravigliosi.
E' quasi l'inquadratura obbligata di ogni ripresa aerea.
A volte, vedi l'indimenticabile incipit di Shining, oltre a mostrarci l'ambiente può anche seguire qualcosa (la macchina della famiglia in quel caso).
Ma, insomma, inutile dire che i personaggi vengano in secondo o terzo luogo.
La foto che ho postato, a mio modesto avvisto, è il campo lungjissimo "meno lunghissimo" che si può. Da qui in poi potete allargare e allargare, all'infinito, persino nello spazio ;)

O.k, l'avevo accennato in cima, giusto ricordare anche questo:

DETTAGLIO


Io lo adoro.
I talebani delle definizioni fanno una differenza tra "dettaglio" (più riferibile a cose) e "particolare" (più a persone) ma lasciate perdere.
E' un'inquadratura strettissima che, appunto, mostra solo un dettaglio.
Una foto, una piccola parte del corpo, un occhio, un oggetto (attenzione, il dettaglio è il principe di gialli e thriller).
A volte nel dettaglio si raggiungono profondità infinite, anche dentro una tazzina di caffè.
Non sapevo se metterlo in questo post perchè lo considero una cosa a parte, nè campo nè piano.

21 commenti:

  1. Bravo! Interessante. È proprio quella infarinatura che a me manca, quando mi impunto a scrivere recensioni di film. Guarda, un mini corso di teoria cinematografica tecnica, a me interesserebbe. Mi ricordo quando parlammo di Diegesi e di colonna sonora dal nel film e esterna ( non ricordo le due paroline tecniche)

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    1. Sì, la colonna sonora diegetica è quella dentro il film (metti caso che il protsgonista accende la radio e noi ascoltiamo quello che ascolta lui), quella extradiegetica è quella fuori dal film, ovvero un accompagnamento messo "sopra" le immagini (insomma, quella classica, predominante)

      mi stanca parlare di cose tecniche, ho impostato tutto il blog in altra maniera

      ho messo le inquadrature perchè credo siano essenziali, interessanti e anche un filo divertenti

      ma grazie ;)

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  2. E allora facci questo post specifico sui dettagli ;)

    In proposito eccone uno dei miei preferiti:
    https://www.youtube.com/watch?v=TToEzw2OcyY

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    1. Ahah, sarebbe interessante andare più nel dettaglio sul dettagli

      mamma mia, spettacolare quello che hai messo

      te ovviamente de ste guida minima non avevi bisogno...

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    2. No perché è una delle prime robe di cui si parla e poi diventano termini frequenti, come saper leggere le note. Però mi ero dimenticato la distinzione tra particolare e dettaglio.

      Comunque è bello leggere delle definizioni accademiche rivisitate con il tuo stile

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    3. In effetti non ho nemmeno ricercato e ricontrollato nulla.
      Ho preferito far da solo, in barba a qualche definziione più precisa e, appunto, accademica.
      Credo comunque di non aver scritto niente di sbagliato, semmai di incompleto (moltissimo, te sai quanto potremmo starci su ognuna) oppure di lettura abbastanza personale della cosa.

      Quella distinzione la ricordo ma dovrei ricontrollare, ecco ;)

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  3. posso farti una domanda... la God view non viene anche considerata come tipo di inquadratura? Quindi non la si scirve in sceneggiatura?

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    1. E' un discorso al tempo stesso molto semplice e molto complesso.
      Ma facciamolo molto semplice.
      In sceneggiatura puoi trovare TUTTO o quasi niente.
      Io studiai quella di ferro, quella ossia dove dovevi scrivere tutto, ogni movimento di macchina, ogni inquadratuta

      insomma, andavi a girare e avevi istruzioni ferree tipo Lego

      invece ultimamente le sceneggiature, specie le americane, sono quasi dei romanzi aperti, pochissimo dettagliati

      e poi in fase di ripresa decidi cose

      io credo che l'ideal sia una via di mezzo, tante cose decise prima ma anche maglie larghe per intervenire poi

      ecco, andando alla tua domanda quindi sì, certo, che ce la puoi mettere

      quasi quasi ti direi che ce la devi mettere, anche perchè non è uno di quelle inquadrature che fai al volo tipo un campo e controcampo

      la God view ha un senso e se sto senso lo sai già prima meglio ;)

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    2. Citando qua sopra Cinepillole " ma figurati!" ;)

      Giovanni, non ho capito, che intendi?

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    3. La God View di cui parla Cinepillole. Non è la vista perpendicolare dall'alto?

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    4. si quella, c'è questo bellissimo video che ne fa vedere alcune https://vimeo.com/110404276

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    5. Bellissimo video, ma su Vimeo riguardo il cinema se ne trovano sempre di stupendi.
      No, il mio problema Giovanni era che non avevo (nè ho) capito quel tuo commento "Agora e God View?"

      non ho capito se chiedevi qualcosa, cosa c'entra Agora.
      Ma fa niente, l'inquadratura è quella, più o meno alta (nella stessa God View come vedi dal video andiamo dalla figura intera, anche se anomala, al campo lunghissimo).

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    6. Agora mi veniva in mente come esempio. La e doveva essere una è. Vado a vedere il link. Grazie

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    7. ah, o.k, finalmente ci siamo capiti ;)

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  4. Da ergastolo non aver usato l'occhio di Jack per il dettaglio. Vergogna

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    1. Il fatto è che volevo mettere un dettaglio non umano. Non ne ho trovato uno, avevo fretta e ho preso al volo quello.
      Ormai è tardi

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due cose

1 puoi dire quello che vuoi, anche offendere

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3 ciao