Ormai sta diventando una moda quella degli horror ad episodi.
Negli anni 80 il mitico Creepshow turbava le notti di noi bambini, quei filmetti che rivisti adesso fanno quasi ridere all'epoca avevano un nonsoche di estremamente inquietante.
E adesso quella moda sembra stia tornando, vedi solo per fare alcuni esempi i due VHS, 4bia, ABC, Three Extremes e adesso questa produzione britannica (ricordiamo, dall'Inghilterra arrivò il formidabile Dead Set) che mischia senza tanta originalità due tematiche spesso accostate tra loro, sesso e morte.
Ora, Ferreri può star tranquillo e non rigirarsi troppo dove sta, questa raccolta è davvero mediocre.
Forse la qualità migliore che le riconosco è quella di analizzare e mostrare perversioni sessuali in un momento e in mondo, quello di oggi, in cui oramai il sesso è quasi sempre sbagliato, distorto, mortificato, svenduto, distruttivo. E se Little Deaths voleva denunciar questo, beh, in parte c'è riuscito.
Ma andiamo agli episodi.
Gli orrendi titoli sono miei.
Se non è un plagio poco ci manca. Il primo corto, a parte gli ultimissimi minuti, è praticamente identico ad uno degli episodi del primo VHS, peraltro un ottimo episodio (migliore certamente di questo. Anche se come mi ha fatto notare un lettore molto probabilmente viene prima quello di Little Deaths).
In realtà il finale se ne discosta un pò ma è davvero imbarazzante la similitudine. Che dire, atmosfera discreta, molto coraggioso nel linguaggio (davvero volgare e violento) e abbastanza cattivo. Ma la figura della homeless è davvero fantozziana. Prima ce la dipingono come una stracciona disperata, poi a casa dei due fa la smorfiosa, le battutine, non mangia e altre cavolate varie. Ho capito che poi si svelerà per quello che è ma allora la sequenza con il ragazzo stremata dalla fame e quella compassionevole dell'elemosina non hanno alcun senso. Il finale, bah, banale e visto e rivisto. Questa orda aveva forse problemi a trovarsi da mangiare? Bocciato.
VOTO 5
2 IL MEROLONE
Ebbene sì, Valerio Merola deve abbandonare lo scettro, c'è un essere vivente con un pene più grande del suo, lungo all'incirca 90 cm, forse pure un metro. Ragazzi, questo corto è una delle cose più incomprensibili, rabberciate, improponibili che abbia mai visto. Probabilmente è stato tagliato di minuti e minuti altrimenti capirci una mazza (una mazza, già) su questo miscuglio di droghe, fegati, omicidi, uomini con peni da un metro, dottori pazzi, nazisti, vittime che vanno in simbiosi con l'uomo dal pene metrico, più un finale in cui lei lo sostituisce e diventa l'ermafrodito più dotato della terra, io vi giuro non sapevo se ridere o piangere. Ma paradossalmente è così sgangherato e assurdo che una certa atmosfera malata la crea. E il "mutante" ha un suo fascino.
VOTO 5,5
Di gran lunga l'episodio migliore e non è un caso che a dirigere ci sia il regista di quel piccolo gioiellino horror che fu Red, White and Blue.
Il migliore in tutto, nella regia, nella sceneggiatura, nella superba fotografia (che bellezza quel montaggio alternato tra rosso e blu), nella colonna sonora notevolissima.
Nemmeno un horror poi, ma la storia di un ragazzo tremendamente innamorato di una ragazza che lo umilia di continuo, lo tradisce davanti ai suoi occhi, lo rifiuta sempre, lo tratta malissimo, gli fa fare la parte del cane con tanto di camminata a 4 zampe e maschera in viso, lo denigra davanti agli altri. Lui fa tutto per lei, resiste a tutto ma anche il più grande amore alla fine rischia di non farcela più da solo.
Il corto è ottimo anche perchè i due protagonisti sono davvero bravi e a differenza degli altri episodi c'è anche una caratterizzazione psicologica sorprendente per essere stata costruita in solo mezz'ora.
Anche la ragazza in realtà è probabilmente vittima di sè stessa e non cattiva come sembra.
Ma c'è un limite a tutto.
Gli faceva fare il cane perchè in realtà aveva una paura incredibile dei cani veri.
E questo non sarà un dettaglio...
Meravigliosa quella lacrima.
VOTO 7.5
voto complessivo 6