Ma che cosa vuoi recensire Pulp Fiction Giusè?
Ma a che serve?
Che puoi dire di nuovo ed originale?
Niente.
In realtà basterebbe anche solo chiudere gli occhi.
Basterebbe ascoltare.
Non lo guardi nemmeno il film, lo ascolti e basta.
E sarebbe già una cosa bellissima di suo.
Proviamoci:
Jules: Di' un po', Marsellus Wallace che aspetto ha?
Brett: Cosa?
Jules: Da che paese vieni, eh?
Brett: Cosa?
Jules: "Cosa" è un paese che non ho mai sentito nominare. Lì parlano la mia lingua?
Brett: Cosa?
Jules: La mia lingua, figlio di puttana, tu la sai parlare?
Brett: Sì!
Jules: E allora capisci quello che dico!
Brett: Sì! Sì! Sì!
Jules: Descrivimi perciò Marsellus Wallace, che aspetto ha!
Brett: Cosa?
Jules: Di' "cosa" un'altra volta, di' "cosa" un'altra volta!! Ti sfido, due volte, ti sfido, figlio di puttana: di' "cosa" un'altra maledettissima volta!!
Brett: È nero...
Jules: Vai avanti!
Brett: ...è senza capelli...
Jules: Secondo te sembra una puttana?
Brett: Cosa?
(gli spara)
Jules: Secondo te... lui... ha l'aspetto di una puttana?
Brett: Nooo!
In realtà siamo noi a volerci complicare sempre la vita.
Avere un film così, praticamente perfetto, un film in cui ogni scena è icona, ogni dialogo è memorabile, ogni personaggio è leggenda.
Eppure "meglio Jackie Brown", eppure "meglio Le iene", eppure "meglio Kill Bill", eppure meglio qualsiasi altro che essere così dannatamente scontati nell'ammettere che non c'è, e non ci può essere, film più grande di Tarantino.
"Ho detto cazzo che botta, che botta cazzo! Cazzo che botta!
Vedi la scena del ballo tra Vincent e Mia, la conosci a memoria, che palle sta scena, che palle ste mani davanti agli occhi, che palle. Ma niente, rimani lì inchiodato.
Senti Vincent e Jules parlare di hamburger francesi, massaggi ai piedi, passi della Bibbia, pezzi di cervello e niente, sai tutto a memoria ma sembra sempre la prima volta.
"Rivolterò il mondo per trovarlo, e anche se andasse in Indocina uno dei nostri starà nascosto in una ciotola di rido pronto a sparargli nel culo"
Riesci pesino a pensare che quel personaggio di Vincent ti pare tanto buono, tanto malinconico, tanto puro. Un sempliciotto che fa il gangster. Uno che mentre sta cacando rapinano il fast food dove mangiava e che poi, mentre sta cacando, non sentirà entrare in casa chi lo ucciderà.
E ti accorgi che ci sono tanti indizi, tante piccole cose, tanti trucchetti che il Tarantino ti pone davanti.
Come quel dialogo tra Marcellus e Butch prima del match.
Quel "culo" che viene ripetuto più volte, una decina almeno.
Ci ridi, fa sempre ridere la scatologia del linguaggio tarantiniano.
Eppure quel "culo" associato in quella maniera a Marsellus poi tornerà fuori, eccome se tornerà fuori.
E lo farà in una delle sequenze più arbitrarie, insensate e belle degli ultimi 20 anni di cinema.
E anche questa basterebbe solo ascoltarla.
"Stai bene?"
Marsellus: No, amico. Mai stato così lontano dallo stare bene.
Butch: E adesso?
Marsellus: E adesso... ora ti dico adesso cosa: chiamerò qualche scagnozzo strafatto di crack per fare un lavoretto in questo cesso, con un paio di pinze e una buona saldatrice. Hai sentito quello che ho detto, pezzo di merda? Con te non ho finito neanche per il cazzo! Ho una cura medievale per il tuo culo!
Butch: Dicevo, adesso che sarà tra me e te?
Marsellus: Ah, in quel senso là. Adesso ti dico che sarà tra me e te. Non c'è niente tra me e te. Non c'è più niente.
Butch: Pace, allora.
Marsellus: Pace, allora. Due cose: uno, non raccontare questa storia. Questa cosa resta fra me, te e il merdoso che presto vivrà il resto della sua stronza breve vita fra agonie e tormenti, il violentatore, qui. Non riguarda nessun altro questo affare. Due: lascia la città stasera, all'istante, e una volta fuori, resta fuori, o ti faccio fuori: a Los Angeles hai perso i tuoi privilegi."
E pensi che alla fine quasi tutte le scene di questo capolavoro in realtà siano arbitrarie e buttate là, legate da uno scotch che attacca e non attacca. E forse è così poco importante che abbiano un senso e una consecutio come se deve, da plot vero, forse inizi a pensare che è per questo che Tarantino ce l'ha mischiate quasi a casaccio.
C'ha messo fumo sugli occhi st'incantatore de serpenti che non è altro, c'ha confuso la storia perchè, in realtà, una storia, quasi non c'è e magari così non ce ne accorgiamo.
"Dobbiamo togliere la macchina dalla strada, gli sbirri tendono a notare cose tipo guidare una macchina inzuppata di sangue."
Le sequenze di Vincent e Mia, quelle di Butch e della Medeiros, lo scantinato con Zed, Mr Wolf, roba da stropicciarsi gli occhi e lucidarsi le orecchie.
Una perla dentro l'altra in un film che non è un film.
Pulp Fiction è Pulp Fiction
"È un tipo isterico?... a che ora è prevista?... m-mh... ripetimi i nomi dei presenti... Jules, nero... m-mh... Vincent, bianco... Jimmy, bianco... Bonnie, nera... m-mh... un corpo senza testa... ci vogliono trenta minuti, ce ne metterò dieci"
Ci sono i guru, Marsellus, Jules e Mr Wolf.
E poi, di contrasto, ci sono personaggi stupidi, violenti o ingenui.
Come la dolce Fabienne che sembra una bambina per quanto è buona e pura.
Ma quanto gli vogliamo bene a Fabienne?
Jimmy: Nonononono, non dirmi di non preoccuparmi di niente, voglio farti una domanda: quando sei arrivato qui hai visto per caso scritto davanti a casa mia "deposito di negri morti"?
Jules: Jimmy, lo sai che non è questo...
Jimmy: Nonono, rispondi: hai visto per caso scritto davanti a casa mia "deposito di negri morti"?
Jules: No, non l'ho visto.
Jimmy: E sai perché non l'hai visto?
Jules: Perché?
Jimmy: Perché non c'è scritto!
E poi c'è il pulp, graziearcazzo.
Il Pulp della Thurman in overdose, piena di sangue e vomito, quello della pugnalata che la salverà, quello del massacro nell'appartamento iniziale, quello dell'omicidio di Vincent, quello del macello in macchina.
Un festival di sangue, un'esagerazione che fa pendant con tutte le altre di esagerazioni, quelle delle caratterizzazioni dei personaggi, quelle delle conseguenze delle azioni, quelle dei dialoghi, di tutto.
Poche volte il cinema è stato portato all'eccesso con questi risultati.
Ma in questo eccesso tutto è armonioso, tutto è dannatamente giusto e ritmato.
Non è una montagna russa Pulp Fiction.
E se lo è sembra solo una vertiginosa discesa che non finisce più
Vincent: Vuoi un pò di pancetta?
Jules: No grazie, io non mangio maiale
Vincent: Perché? Sei ebreo?
Jules: No, non sono ebreo, non mi va la carne suina, tutto qui.
Vincent: E perché no?
Jules: I maiali sono animali schifosi, io non mangio animali schifosi.
Vincent: Sì, ma la pancetta ha un buon sapore, le braciole hanno un buon sapore...
Jules: Ehi! Un topo avrà anche il sapore di torta alla zucca ma non lo saprò mai perché non lo mangio quel figlio di puttana. I maiali dormono e grufolano nella merda, perciò sono animali schifosi, e io non lo mangio un animale che si mangia le sue feci.
Vincent: E il cane allora? Il cane si mangia le sue feci.
Jules: E perché? Io mangio i cani?
Vincent: Sì, ma tu consideri il cane un animale schifoso?
Jules: Non arriverei al punto di definire un cane "schifoso", è sicuramente sporco, ma un cane ha personalità, è la personalità che cambia le cose.
Vincent: In base a questa logica se un maiale avesse maggiore personalità non sarebbe più un animale schifoso, è così?
Jules: Be', dovrebbe trattarsi di una maialina super affascinante! Insomma, dovrebbe essere dieci volte più affascinante della Piggy dei Muppets, mi sono spiegato?!
L'ho rivisto stasera.
Mi sono appuntato mille cose.
Mi son detto che ne avrei scritto tanto, forse come non mai.
E poi davanti alla pagina bianca m'è venuto da ridere.
Non ci sarebbe stato nulla di quello che pensavo, di quello che volevo scrivere, di quello che volevo far notare, che centinaia di persone non avevano pensato, scritto e fatto notare prima di me.
E allora ho preferito farlo parlare quasi da solo sto film.
Perchè credo che poche altre volte ascoltare un film sia così bello.
E allora me ne esco velocissimo da questo impasse.
Non farete nemmeno in tempo a dire "Crostata di mirtilli"
"Crostata di mirtilli"
Forse non così presto Fabienne