Ecco che piano piano anche io sto completando il viaggio in questo franchise che, volendo o nolendo, ha fatto la storia recente del mondo seriale.
E' innegabile come le prime due stagioni (che io vidi insieme e che confondo tra loro) restin le due stagioni migliori.
E' anche vero che non me la sento di dire che Black Mirror sia andato poi in vacca (tra l'altro San Junipero, forse il top di sempre, è nella terza stagione) ma è innegabile che, vuoi per una piccola ripetizione di idee, vuoi perchè l'effetto wow ad un certo punto sparisce, vuoi per tante altre cose un calo c'è stato.
Dicono che la quinta stagione - lei sì - rappresenti invece una caduta abbastanza fragorosa e, di conseguenza, anche la fine del progetto (che è bello abbia una fine).
Tornando a questa quarta stagione devo dire che non c'è un singolo episodio veramente brutto o bruttino, sono tutti buoni (alcuni eccezionali nei soggetti, vero punto di forza, da sempre, del franchise) ma, ecco, di veri e propri grandissimi episodi per me ce n'è solo uno.
Ricordo che quando recensivo Black Mirror mi piaceva fare sempre anche analisi generali, cercando di dire cose interessanti e dare una visione d'insieme.
Ma stavolta arrivo dopo tanti anni, tutti hanno letto tutto, il mio contributo sarebbe inutile.
In più alla fine le tematiche son sempre quelle, l'esasperazione di una tecnologia che solo apparentemente sembra migliorarci la vita quando, quasi sempre, ci disumanizzerà.
E in più son passati troppi giorni dalla visione, quindi sticazzi del discorso serio e generale, vado direttamente agli episodi, poche righe l'uno.
USS CALLISTER
USS CALLISTER
Intanto che bello rivedere il Jesse Plemons di "Sto pensando di finirla qui". Attore notevolissimo, mezzo clone di Seymour Hoffman, da seguire.
Ecco, questo è uno di quegli episodi che stacca veramente dagli altri, un applauso.
Un genio, creatore e programmatore di giochi di realtà virtuale, è continuamente bullizzato nel suo ambiente di lavoro (malgrado sia addirittura lui il capo di tutto).
Per vendetta, però, trasferisce un avatar di tutti i suoi colleghi in un gioco di realtà alternativa alla Star Trek, dove lui è Comandante assoluto e tutti devono venerarlo.
Episodio psicologicamente davvero interessante, con quest'uomo con il quale provi prima notevole empatia per poi, piano piano, cominciare ad odiarlo sempre di più.
Molto interessante l'uso della realtà alternativa (vittima nel mondo reale, imperatore in quello virtuale) già visto anche in Ben X (dove, però, lo splendido protagonista è semplicemente un campione di un gioco online, non c'è nessuna vendetta virtuale. La vendetta avverrà, come giusto, nel mondo reale).
Molto interessante l'uso della realtà alternativa (vittima nel mondo reale, imperatore in quello virtuale) già visto anche in Ben X (dove, però, lo splendido protagonista è semplicemente un campione di un gioco online, non c'è nessuna vendetta virtuale. La vendetta avverrà, come giusto, nel mondo reale).
Episodio da nerd (anche abbastanza tecnico nel lessico) che racconta di un nerd.
Il problema principale è uno. Si fa davvero fatica ad entrare in empatia con i colleghi di Robert perchè lo spettatore non dimentica mai che quelli, alla fine, sono solo avatar, che se gli anche gli succede qualcosa in quel mondo spaziale non c'è alcuna ripercussione nella vita reale.
Anzi, quella morte per cui dovremmo soffrire in realtà ci pare una loro salvezza, ci si chiede perchè non siano contenti di "morire".
Ho trovato le parti più belle proprio quelle di raccordo tra vita vera e virtuale (la pizza che arriva a casa di Robert, i messaggi che lei stessa si invia).
Ho trovato le parti più belle proprio quelle di raccordo tra vita vera e virtuale (la pizza che arriva a casa di Robert, i messaggi che lei stessa si invia).
Episodio anche molto ironico (tra i più ironici della storia di BM) USS Callister ha sicuramente un momento molto forte quando Robert trasforma la collega in mostro.
Il tema c'è, ed è anche parecchio importante e delicato.
Coraggioso sicuramente che una vicenda di bullismo venga raccontata facendo diventare la stessa vittima un vero mostro.
Finale arzigogolato, meno emozionante di come vorrebbe essere ma intelligente (la sua coscienza rimane per sempre intrappolata lì).
Più che discreto
Più che discreto
ARKANGEL
Grande episodio sul controllo o, più specificatamente, su quei genitori che non sanno vivere un solo secondo della vita dei loro figli con serenità (una vera croce, sia per i genitori che per i figli, per fortuna io sono all'opposto).
In un futuro non so quanto lontano c'è la possibilità di inserire una specie di GPS nella corteccia cerebrale dei figli. Non solo puoi controllare in ogni istante dove siano, non solo puoi addirittura vedere con i loro stessi occhi ma puoi anche "modificare" il loro mondo, oscurando e pixellando tutte le cose che potrebbero dare loro turbamento.
Una madre iper apprensiva si affida a questa tecnologia. Ovviamente alcune conseguenze saranno nefaste.
In Arkangel non sembra esserci qualcosa di completamente "nuovo", anche le stesse tecnologie sembrano un mix di altre cose viste nella serie. Diventa quindi più importante il tema, il contenuto. Non c'è niente di geniale nello svilupparsi della trama, tutto è molto prevedibile e lineare. Ma l'episodio aveva un obiettivo e quell'obiettivo lo persegue, senza fronzoli.
Finale non incisivissimo ma che si lega perfettamente con l'incipit, con questa madre che sperduta cerca sua figlia per strada.
Finale non incisivissimo ma che si lega perfettamente con l'incipit, con questa madre che sperduta cerca sua figlia per strada.
Una figlia che, però, non è più una bambina che si è persa ma una ragazza che vuole andarsene via da quel mondo
CROCODILE