A mio parere una delle più grandi sceneggiature del cinema italiano degli ultimi 10 anni.
Il piccolo Eternal Sunshine italiano è un film fatto della stessa materia del ricordo, così come quelli di Lynch, se vogliamo, sono fatti di quella del sogno.
Attenzione, un film sui ricordi, quelli improvvisi, emotivi, incidentali, non un film sulla memoria.
Colto, emozionante, girato alla grandissima, con dentro talmente tanti meccanismi delle reminiscenze che servirebbe un saggio per parlarne.
Un gioiello che sfiora la perfezione rovinato in parte da 5 minuti d'appendice finale a mio modo di vedere quasi criminali.
Ma sticazzi, stupendo
Valerio Mieli, fino a ieri a me sconosciuto (ma dicono sia imperdibile anche il suo precedente Dieci Inverni) firma quella che considero una delle prime 10 sceneggiature del cinema italiano anni 2010.
E' ovvio che per uno come me che considera Kaufman il più grande sceneggiatore dell'epoca modernissima ritrovarsi davanti questa sorta di Eternal Sunshine italiano era come vincere abbastanza facile.
Eppure Mieli è riuscito ad andare ogni possibile aspettativa scrivendo e dirigendo un'opera in una maniera così complessa, emotiva, colta e, soprattutto, curata che ne sono rimasto sbalordito.
Dirò di più, ovvero che la sceneggiatura di Ricordi? (non amo questo punto interrogativo nel titolo, lo dico) è per certi versi ancora più difficile di quella del capolavoro di Gondry.
Di certo il film con Carrey era più complesso per lo spettatore - specie per quei suoi magnifici avanti indrè temporali - ma qui, nel nostro piccolo Eternal, siamo riusciti ad essere ancora più radicali e a costruire un film che sì, possiamo dirlo, è fatto della stessa materia del ricordo tanto quanto, ad esempio, quelli di Lynch sono fatti della stessa materia del sogno.
Ma c'è una cosa che mi devo toglier subito di dosso, che c'ho na rabbia...
Ma Valerione mio, scrivi un film grandioso, riesci ad arrivare alla fine con un climax magnifico (anche se c'erano almeno due finali possibili già in precedenza, ne parleremo) e poi che fai?
Aggiungi minuti che non regalano niente al film, che ripetono solo cose già viste, che smorzano una grandissima emozione.
Ti giuro,quasi mi son dimenticato del resto del film in quel finale.
Ma caspita, avevi già tre finali in mano, tre.
Il primo al matrimonio.
Il secondo quando lui se ne va.
Il terzo quando invece ci ripensano.
E qui metti quel discorso sui ricordi da immagazzinare, e quel "puff" per tutti quelli che perdiamo.
Cazzo, al secondo "puff" chiudi il film, schermo nero, e hai firmato un capolavoro.
Anche gli altri due finali erano assolutamente perfetti tra l'altro, anche se ognuno avrebbe dato una diversa visione all'anima del film probabilmente.
Ma quell'appendice no.
E niente, voglio dimenticarla.
"Ricordi?" è un film magnifico, scritto in stato di grazia, girato in stato di grazia, recitato in stato di grazia.
Marinelli finalmente lo vedo al di fuori dal romanaccio e non perde nulla del suo immenso talento.
Lei, Linda Caridi, è bellissima, dolcissima, bravissima, perfetta.
Somiglia tanto, sempre per restare nell'ambito dei giovani talenti italiani, alle gemelle Fontana, colori mediterranei, mento volitivo, tanta sensualità.
Funzionano anche tutti gli altri, a riprova che se c'è un regista che sa dirigere attori anche noi ne abbiamo tanti che valgono...
L'incipit è bellissimo ed è solo uno dei tantissimi temi che il film mette su.
Un ricordo comune raccontato da due fidanzati.
In uno la luce è livida, la musica marginale, l'atmosfera smorta.
Nell'altro, quello di lei, i colori sono caldissimi, la musica travolgente, tutto una festa.
I due si incontrano, lui prova a intristire lei ma lei non si fa fregare, la scintilla è scoccata.