Sei anni fa vidi quasi per sbaglio la prima puntata di una nuova serie, Lost. C'era qualcosa, qualcosa... Vidi la seconda, la terza... 20 minuti fa, dopo 6 lunghi e intensissimi anni, l'ultima. Penso di essere tra i pochi (non più di un centinaio credo) ad averlo seguito dal principio, in "diretta" dalla prima puntata. Non so se un giorno proverò a recensire l'intera serie, mi limiterò stasera a parlare di "The End", l'ultima, magnifica, epica, straordinaria puntata.
La morte fa parte della vita, lo si sa. Tutti, PRIMA O POI moriremo. Prima però c'è la vita, c'è tutto il resto.C'è un gruppo di persone che vuoi per destino, vuoi per fede o per l'intercessione di qualcuno, si è ritrovata a vedere la propria vita legata INDISSOLUBILMENTE l'uno all'altro. Hanno vissuto insieme storie straordinarie, gioie, amori, sconfitte, paure, in molti casi addirittura la morte. Tutte queste persone sono UN'UNICA persona, tante parti di una sola cosa. Il destino li ha portati a schiantarsi insieme in un'isola, il destino ha voluto che in qualche modo la vita di ognuno si sia legata a doppio filo a quelle degli altri. Tralasciando le varie situazioni, tutte le storie, tutte le vicende, tutta la meraviglia dell'intera serie, c'è però un dato incontrovertibile : prima o poi, chi sull'isola chi altrove, chi ventenne chi (forse) dopo secoli, tutti, prima o poi, sono arrivati alla fine, al "The End", alla propria morte. Tralasciando religioni e filosofie, Lost ci racconta che alla morte del corpo sopravvive però una coscienza, un'anima, o in qualunque altro modo volete chiamarla. Tutti i personaggi di Lost, o meglio, tutte le anime dei personaggi di Lost, si sono ritrovate in un limbo, in una dimensione anticamera di qualcos'altro. Nessuna, NESSUNA, può "andare avanti", raggiungere quel qualcos'altro,la bianca luce dell'eternità. Nessuna può farlo singolarmente perchè i personaggi di Lost sono singole parti di una cosa unica. Qui sta la magia dell'ultima puntata. Queste anime hanno bisogno di un risveglio, di un evento che dia loro la consapevolezza di essere quello che sono, anime appunto. Solo il contatto l'uno con l'altro può dare quella scossa, il ricordo di ciò che fu (ossia la vita passata insieme) e di quello che è stato, la propria morte. Non c'è un tempo in questo limbo. Il tempo lo vediamo noi, lo calcoliamo noi, ma non c'è. Il limbo è uno stato mentale, un luogo dell'anima, dove quest'ultima ricerca quella degli altri. E' una ricerca forse inconsapevole, ma come in vita il destino unì queste persone, così postmortem avviene la stessa cosa. Prima o poi queste coscienze erano destinate a ritrovarsi, o per caso o perchè una già consapevole farà in modo che ciò avvenga. E in quel momento, solo in quel momento, quando tutte saranno di nuovo assieme, si potrà "andare avanti", vivere per sempre l'uno con l'altro non più nel limbo ma nella stanza accanto, la suite delle anime. Non ci sono parole per descrivere il messaggio che ci lascia "The End". Molti l'hanno criticato (o almeno è stato così in America e sarà anche in Italia); gente che ha banchettato per 6 anni a tartufo con Lost, si è permessa di sputare sul piatto. Fa paura, fa paura questo finale. La morte fa paura a tutti, ma chi l'ha bocciato non riesce a concepirla, infila la testa sottoterra. Se si sforzasse capirebbe che la morte che ci ha sbattuto in faccia l'ultima puntata di Lost è al contrario uno dei più bei inni all'amore, all'amicizia, alla SPERANZA, alla VITA che mai opera d'arte ci abbia mai regalato. L' occhio di Jack che si chiude,paragonabile per intensità, importanza,significato emozione e genialità (antitesi tra la primissima e ultimissima immagine della serie) ai più grandi momenti della storia del CINEMA, l'occhio di Jack che si chiude non è altro che l'estasi finale che ognuno, credente o no, dovrebbe augurarsi per la propria fine, un buio mai così lucente.
Solo tra anni e anni si capirà veramente che cos'era Lost. Ora lo si reputa la più bella serie mai creata, "semplicemente" questo. Come in poesia, in letteratura, in pittura, in scultura molte opere hanno oltrepassato la soglia della bellezza per entrare in un'altra dimensione che va al di là dell'eccellenza delle singole arti che rappresentano, una dimensione magica nella quale il cuore e la mente umana faticano a cogliere tutti i significati, così farà questo effetto Lost in cinematografia.
( voto 10,5 )