E così dopo il Tempo ricostruito in Memento, dopo quello in qualche modo eternizzato in The Prestige, dopo quello Universale e paradossale in Interstellar e dopo quello relativo in Dunkirk ecco che Nolan si inventa anche quello palindromo di Tenet.
Forse, concedetemi la battuta, il prossimo sarà il Tempo di Smetterla perchè son convinto che il buon Christopher (regista che adoro) debba assolutamente uscire da questa sua ossessione.
E probabilmente ne uscirà visto che Tenet, pare un punto di arrivo in questa sua ricerca sul Tempo, quasi una summa di tutti quelli precedenti.
Non è un caso che circa a metà film ci venga detto che questa tecnologia "ci è stata data dal futuro" (Interstellar) proprio nella scena in cui scopriamo dei cloni (The Prestige). Ma se ci pensate ci sono riferimenti a tutto il suo cinema, dalle scene di guerra di Dunkirk, al proiettile che gira sul tavolo come una trottola (Inception) fino a molte scene più d'azione che ci richiamano i Batman.
Dirò di più, verso la fine del film ho ripensato all'incipit, al protagonista che ingoia la pillola di cianuro e che poi si risveglia nell'ambulanza.
"Benvenuto nell'Aldilà" gli viene detto.
Ecco, e se tutto il film, alla Inception, fosse davvero un sogno o una visione post mortem?
In realtà sapete perchè l'ho pensato?
Perchè almeno tagliavo la testa al toro, non c'avevo niente da capì e andavo a dormì contento.
E invece no.
Lo dico da subito, è il Nolan che ho meno amato. E' proprio una cosa personale che proverò a spiegare, non è assolutamente un giudizio che ha qualche aspetto oggettivo.
O meglio, forse qualche critica che farò oggettiva lo è, ma questo resta un filmone ambiziosissimo che chiunque può adorare senza che io possa minimamente trovare strana la cosa.
Voglio partire con Dora l'Esploratrice.
Dora ogni tanto si fermava, guardava in camera (mai guardare in camera in un film Dora!!!!) e ci sottoponeva domande difficilissime.
Ad esempio un cursore andava su un ponte e lei chiedeva a noi a casa:
"Sai come si chiama questo?"
E dopo 3 secondi si rispondeva sempre da sola facendo finta che lo avevamo fatto noi a casa.
"Un ponte! Brava!"
Poi il cursore si spostava ad esempio nei fiori dell'immagine qua sopra e lei chiedeva:
"Sai come si chiamano questi?"
E dopo 3 secondi.
"Fiori!!! Brava!!!!!"
Ecco, non solo Dora ci sottoponeva le domande più stupide ed umilianti della faccia della terra dei cartoni, ma faceva pure finta che sentiva la nostra risposta.
Io mi immaginavo sempre lei che faceva vedere un ippopotamo e chiedeva:
"Sai come si chiama questo?"
E una bambina scema a casa rispondeva alla tv:
"Rinoceronte!!""
E un secondo dopo Dora:
"Ippopotamo!!! Brava!!!!
e la bimba
"Ma io ho detto Rinoceronte!!! Mamma, Dora è cattiva!!!!!!!"
Detto questo in confronto a Tenet anche film come Inception e Interstellar paiono i quiz di Dora l'Esploratrice.
Dora in poi spiegherò perchè.
Sarebbe gravissimo pensare che un film per poter essere amato debba esser capito. Io stesso adoro tutti i film che lasciano domande non risposte, quelli che fanno sorgere dubbi, quelli che mi fanno lavorare il poco cervello che ho rimasto, volendo anche quelli che sono pieni di incongruenze perchè, cristo, la fantascienza è fantascienza, non scienza.
Il problema è che questi film che mi stordiscono o che non riesco a capire devono affascinarmi, devono rapirmi, devono portarmi con leggerezza a districarmi nelle loro difficoltà.
Tenet no, non l'ha fatto.
Perchè io in mezzo a tutte quelle teorie, in mezzo a quei - contati - 22 dialoghi lunghissimi su Ipocentri, Algoritmi, Tempo a Tenaglia e altre molto più difficili parole che nemmeno ricordo, mi sono annoiato, mi sono sentito quasi preso in giro, violentato. Non c'era un attimo di respiro, il nostro cervello non poteva mai elaborare o cercare di capire perchè ad ogni spiegazione (o spiegone) ne seguiva un'altra e un'altra e un'altra ancora, uno tsunami di informazioni veramente indigeribile.
Talmente tanti i dialoghi, talmente verbosi che a quel punto il Cinema nemmeno contava più. Non si può assistere ad almeno 50 minuti di parole per spiegare concetti difficili. O se lo si fa lo si deve fare con contesti talmente affascinanti (come Interstellar, come Inception) in cui la parte verbale viene anestetizzata da quella visiva e dalle emozioni, quasi un metterci in trance per poi spiegarci la fisica quantistica.
Qui invece ci spiegano la fisica quantistica senza averci messo in trance, da lucidi.
Dico la verità, io mi sono emozionato soltanto due volte, entrambe negli ultimi 10 minuti del film. E il perchè è facile spiegarlo, se avete tempo ve lo dirò.
Tenet è un film d'azione, punto.
Ok, è un film d'azione pieno dei maremmamaiala di Nolan ma è un film d'azione.
E io i film d'azione li digerisco poco, anche per questo nel mio giudizio SOGGETTIVO non ho amato il film.
Vorrei proporvi una sfida.
Togliete tutte le scene di azione pura (pistolettate, fughe, bombe, inseguimenti, scazzottate etc...) e ora togliete anche tutte quelle "ferme" ma con dialoghi scientifici difficilissimi atti a spiegare il film.
Quante scene restano?
Credo non più di 3.
E non è un caso che una di queste 3, quella finale sullo yacht, sia forse la più bella di tutte.
E sapete perchè? Appunto perchè togliendo azione e spiegoni scientifici resta L'UOMO, restano i personaggi, restano le persone, ovvero gli unici elementi che ci danno vere emozioni, non solo visive.
Ma ci tornerò.
Tenet si apre in un modo sorprendente per me, perchè la prima scena, son quasi sicuro, deve per forza ispirarsi all'attacco al Teatro Dubrovka di Mosca, lo stesso attentato che ispirò uno dei miei film preferiti recenti, Interruption.
Già nel prologo lo spettatore perde pezzi, fa fatica a seguire ma, c'è poco da dire, tutto è girato magnificamente.
Di lì in poi partirà un action movie che io maldestramente ho paragonato a 007 (mi hanno già bacchettato). Non ho mai visto un film di Bond ma mezz'ora in tv di uno di quelli di Craig mi è sembrata identica a tantissime parti di Tenet. In ogni caso parliamo sempre di un action movie sui generis, con una base fantascientifica, sociale e forse filosofica pazzesca, quindi ben venga.
Ci sono scene indimenticabili in tal senso, su tutte direi quelle del "dirottamento" aereo e quelle dell'inseguimento con automobili e camion che si uniscono tra loro. E per citare queste scene che io normalmente odio credo che la mia onestà intellettuale sia salva.
Quello che Nolan inserisce in questa azione è un concetto del Tempo straordinario.
Qualcuno nel futuro ha inventato il modo di invertire il Tempo. Questo non andrà più solo in avanti ma anche all'indietro. L'invenzione è meritoria ma, sempre nel futuro, è finita nelle mani di qualcuno che vuole usarla per distruggere tutta la storia della Terra e dell'Umanità, per non meglio specificate ragioni (mi sembra tipo ambientaliste, tipo che noi abbiamo rovinato la Terra e il nostro futuro e quindi solo distruggendolo possiamo crearci una nuova possibilità, una nuova vita magari in qualcosa di parallelo).
C'è molta confusione, Nolan ha avuto un'idea geniale ma poi l'ha talmente complicata che, a mio parere, se l'è quasi rovinata. I 9 pezzi, l'algoritmo, l'ipocentro e tante altre menate io non l'ho capite. Quando lei sta morendo e loro tornano all'aereo veramente per 10 minuti non riuscivo a capire cosa stava succedendo. Scemo io eh, ma secondo me Nolan è andato oltre, troppo oltre e con troppi elementi. Tra l'altro non capisco il concetto di palindromo visto che il palindromo è vero che va in due versi opposti che si incontrano al centro, ma quei due versi, quelle due "traiettorie", sono identiche (stesse lettere) mentre in Tenet assistiamo solo a due tempi, passato e futuro, che si muovono uno contro l'altro per incontrarsi in diversi presenti.
Ma vabbeh.
Se è vero che le spiegazioni scientifiche del film mi hanno annoiato e infastidito (ho spiegato sopra perchè) è anche vero che le implicazioni che tutto ciò comporta sono MAGNIFICHE.
Il film alla fine diventerà uno straordinario esempio di discussione su Destino e Libero Arbitrio, su qualcosa di già scritto o che noi possiamo creare o modificare.
E tutto questo avrà il suo apice nell'unica scena umana del film, come dicevo sopra quella dello Yacht.
Ma prima di parlare del finale e tralasciando eventuali spiegazioni del film (ci saranno entro due mesi siti interi che le faranno, figurati se mi avventuro io che ho faticato così tanto) impossibile non citare alcuni aspetti.
Il primo sono gli attori (materiale umano, tanto per cambiare), davvero eccellenti.
Il figlio di Denzel Washington è bravissimo, Pattinson si conferma ancora uno dei migliori di adesso, Aaaron Taylor-Johnson più lo vedo più diventa uno dei miei preferiti.
Ma è lei, Elizabeth Debicki, una ragazzona che non finisce più di 1.90, la vera star del film.
L'ho trovata straordinaria, emozionante, al tempo stesso timida e diva. Senza di lei quella parte umana che ricerco sempre nei film qua in Tenet sarebbe completamente inesistente.
La regia, la fotografia, gli effetti speciali e visivi, ogni elemento tecnico del film è ovviamente mostruoso. Nolan è stato molto bravo a creare questa fantascienza verosimile, ovvero a girare tantissime scene "impossibili" rendendole credibili, quasi nemmeno di genere fantscientifico.
Anche perchè l'anima del film proprio questo riguarda, qualcosa che viene dal futuro ma che piano piano si sta mischiando e sostituendo al nostro presente, un' "inversione di rotta" non sempre percettibile ma che ci sta minacciando.
Ma in questa recensione scritta in fretta e che vuole essere solo un piccolo spunto di riflessione (faccio sempre fatica a scrivere di film di cui scrivono tutti e con molto più materiale di me) arrivo finalmente a quello yacht.
In realtà è molto bello anche il finale nel deserto tra Pattinson e Washington, finalmente un dialogo difficile ma stimolante ed emozionante. Anche perchè sappiamo che molto probabilmente Pattinson sta andando indietro a morire (anche se è già morto, anzi, appunto perchè è già morto).
Lo yacht.
Quando ho visto lei tuffarsi finalmente il mio cuore ha avuto un sussulto.
Ho ripensato all'inizio, a quando raccontò di aver visto quella donna tuffarsi dallo yacht di suo marito, a come la invidiò, a come la vide libera, in contrasto alla sua condizione di donna non amata e costretta a stare con un mostro.
Quando alla fine vediamo che quella donna che lei invidiò era in realtà sè stessa in un solo piccolo istante, altro che in 2000 spiegoni, abbiamo dentro tutto Tenet.
Il senso del Tempo, il Destino che alla fine non è un vero Destino ma siamo noi a crearcelo, l'aiuto dal futuro verso una sè stessa che soffre in un passato.
C'è di tutto in quel tuffo, filosofia, umanità, metafora.
Abbiamo bisogno di questo nei film, abbiamo bisogno di Noi.