6.5.20

Recensione: "Wakefield" - Passeggiate, il cinema della poesia - 5 - di Roberto Flauto


Quinto appuntamento con il nostro recensore poeta Roberto.
Wakefield? io mai sentito.
Voi?
Un'ottima occasione per andarlo a conoscere.
---------------------------------------


Questa è la storia della catastrofe di Howard Wakafield.



Howard torna a casa.
La folla di un marciapiede, il silenzio delle voci, le luci della città.
Entra in stazione, sale sul treno, il paesaggio si frantuma nei riflessi sul vetro.
Il traffico, il lavoro, i documenti, il cellulare, le scadenze, la routine.
Il treno si ferma nel bel mezzo del nulla.
Anche Howard si ferma, nel bel nulla del mezzo del cammino della sua non vita.

Non ha risposto alle chiamate di Diana, sua moglie. Ora è sul vialetto, sta per entrare in casa, anche stasera è in ritardo, lei e le figlie sono già sedute a tavola per la cena. È stanco, sa che litigherà, non ne ha alcuna voglia. Poi accade qualcosa. Un procione attira la sua attenzione. Lui tenta di scacciarlo, ma l’animale fugge e si rintana nella soffitta sopra il suo garage, di fronte casa sua. Sale le scale, lo rincorre, poi lo trova e lo manda via. Ora è solo nella soffitta. E qui accade un’altra cosa. Si rende conto che dalla finestra ha una perfetta visuale della sua abitazione, che ha grandi vetrate. Osserva sua moglie, arrabbiatissima ormai, e decide, in quell’istante, di non rientrare a casa per la notte.

Inizia sempre con un attimo di buio. Ogni volta, passa inosservato, non ce ne accorgiamo mai. Comincia con una variazione impercettibile, come un alito di vento che sfiora le tempie. Quello è l’inizio del tornado che ti sconvolgerà l’esistenza. È impossibile accorgersi della sua nascita. Farà molto male. Fino alla fine. E sboccerai.
È la catastrofe.

Si sveglia di soprassalto. La soffitta è in disordine. Osserva sua moglie e le sue figlie. Valuta la possibilità di rientrare, ma lei di certo penserà che lui sia stato con un’altra donna. Non capirebbe la sequenza di scelte del tutto razionali che ha portato Howard a dormire nella piccola soffitta del suo garage. Allora aspetta. Rientrerà quando lei uscirà per andare a lavoro. Howard accenna un sorriso. I pensieri si rincorrono. Un procione gli passeggia nel cervello.

Entra in casa. Si lava, mangia qualcosa. È nella sua camera da letto, sul comodino c’è un taccuino, lo prende, sta per scrivere qualcosa, poi si ferma. In quel momento ha un’intuizione. Pulisce le tracce del suo passaggio, prende poche cose e torno nel suo nascondiglio. Si chiude nel suo mondo, in se stesso, non c’è posto per nessuno. Pensa a lei, a sua moglie. Ecco qual è stata la sua intuizione: «Diana ha sposato l’uomo sbagliato». Ora vede tutto in modo molto chiaro. Lei sta continuando la sua routine. Non è cambiato niente per lei. Vedi, Howard? La tua scomparsa non la sconvolge, anzi per lei è un sollievo che tu sia sparito. Ripensa al suo matrimonio, alla sua storia d’amore, a se stesso, alla sua famiglia. Rivede le immagini della sua esistenza che si affollano, in un turbinio di emozioni confuse, impenetrabili, insaziabili. Ripensa al rapporto con Diana, alla gelosia con cui condiscono i loro momenti di intimità, ai giochi di sguardi, alle provocazioni, al sesso, all’amore, all’odio, all’abitudine, ai giorni uguali, all’assenza. Si avvicina alla finestra. Sua moglie ha chiamato la polizia. Lui osserva le lacrime di quella donna che forse non ha mai amato veramente. Ed è di nuovo notte.



Dopo quell’attimo di buio, invisibile come una colomba nella neve, tutto resta uguale, ma il germe del divenire è già ovunque. Niente sarà più come dopo, perché quel dopo non ci sarà più. Si tratta di futuri abortiti, di deviazioni, di atomi di follia (e di follia di atomi). Si tratta di configurazioni inedite di tasselli primordiali, di nuovi meridiani (come direbbe Paul Celan). È la catastrofe che fa il suo corso, che fa la sua corsa, implacabile e poetica, come un procione affamato che scava tra i rifiuti.

Gli occhi di Howard cominciano a indossare un sguardo del tutto nuovo. A un certo punto, tra le sue infinite riflessioni, ci pone una domanda «chi non ha mai sentito l’impulso di sospendere la propria vita? Ve lo chiedo». Perché è esattamente questo ciò che lui ha fatto. Ha sospeso la sua vita, ha interrotto il fluire della sua esistenza. Pausa. Stop. Potrebbe essere la fine, lo sarà sicuramente. Non è un gioco: ha agito razionalmente, vorrebbe gridarlo in faccia a tutti coloro che ora stanno a casa sua, con la sua famiglia, i quali pensano che se ne sia andato, abbandonandoli. Ma lui è lì, è a pochi metri di distanza, passa più tempo con loro adesso di quanto abbia mai fatto prima. Si prende cura di loro, osserva le sue donne, le ri-conosce, le ri-scopre. Sua moglie, per esempio. Diana era la fidanzata del suo migliore amico, Dirk. Due amici, quasi fratelli, entrambi molto competitivi, e Howard trasforma anche questo in una sfida. Fa di tutto, e riesce a fare in modo, con la disonestà e la manipolazione, che il suo amico sbagli irrimediabilmente. Ora Diana è sua. L’ha conquistata, con l’inganno e la menzogna. A questo pensava quando rifletteva sul fatto che sua moglie avesse sposato l’uomo sbagliato («l’avrei mai voluta se non fosse stata la ragazza del mio migliore amico? È stata solo competizione?»). Lui non le ha dato scelta. La voleva, e non era propriamente amore. Ora lo ammette, lo riconosce. È stato un mostro. L’amore è un’altra cosa. L’amore è dare la possibilità di scegliere, di non essere scelti. Howard lo sa, eppure continua a manipolare sua moglie. La sua assenza è una presenza troppo ingombrante nella vita di Diana: sa che fino a quando lui resterà scomparso, lei non potrà ricominciare a frequentare un altro uomo, non senza lo stigma e gli occhi accusatori dei parenti, degli amici. La sua brama di controllo pulsa ancora molto forte. Si compiace di se stesso. «Sono ancora in possesso di mia moglie». Sparire in questo modo è stata una mossa di potere.
Ecco chi è Howard Wakafield.

5.5.20

Recensione: "A Russian Youth" - L'inMubinologo, alla ricerca di perle nascoste su Mubi - 2 - di Riccardo Simoncini


Secondo appuntamento con la nuovissima rubrica di Riccardo, quella che cerca di segnalarvi quali sono i migliori film presenti nella piattaforma Mubi (dei pochi in sub ita che ci sono).
Questo film sembra proprio una bomba...
------------------------

Disponibile su MUBI fino al 29 maggio (anche sottotitolato in italiano)
Presentato alla Berlinale 2019 nella sezione ‘Forum’.

(presenti spoiler dopo l’ultima immagine)

Non sono così pochi i registi nati sotto l’occhio magistrale di Aleksandr Sokurov, che in prima persona ha da sempre sostenuto i giovani autori, spesso producendo lui stesso le loro opere prime. Pensiamo al caso di Kantemir Balagov, che con soli due film (‘Tesnota’ e ‘Dylda’) ha già praticamente spiazzato a 28 anni intere filmografie di cineasti ormai affermati.
Ma c’è un altro giovane a cui dovremo sicuramente prestare attenzione: Alexander Zolotukhin, 31 anni. Un altro, come Balagov, che ha imparato ad interiorizzare gli insegnamenti del cinema russo passato e contemporaneo (di cui Sokurov è sicuramente un degno rappresentante), per partire e creare qualcosa di personale, nuovo ed inaspettato.
E questa sua opera prima di appena 72 minuti, ‘A Russian Youth’, ne è la testimonianza concreta.

Siamo nel vivo della Prima guerra mondiale. Alexey è un giovanissimo ragazzo. Quasi un bambino. Buttato in mezzo a quei campi di battaglia per servire l’Impero russo.
Ma Alexey di questo ne è contento.
E, fin dal nostro primo incontro con il suo viso innocente, rimaniamo ammaliati dal sentimento che lo pervade. Quello di diventare un grande soldato, utile alla patria nonostante la sua giovane età.
Lo affascinano le medaglie che vede sulle uniformi di chi lo circonda. Le loro forme e i loro colori. Le osserva, le contempla, vuole toccarle, per sentirle vere ed immaginare almeno per un momento di possederle.
È un giovane, come tanti, pieno di sogni e di ideali, forse un po’ incoscienti e un po’ astratti, ma tanto profondamente veri da riuscire a motivarlo nel suo credo e nelle sue azioni.
Un sogno che vede nella guerra e nel corpo militare la principale opportunità della propria realizzazione personale.
Un sogno, che capiamo, non appartiene solo ad Alexey. E nemmeno solo ai giovani dei primi anni del Novecento.
Sono valori ideali radicati nella cultura russa, che superano epoche e guerre.
E non è un caso che al World Press Photo 2019 (il più importante premio di fotogiornalismo al mondo), nella sezione dei progetti fotografici a lungo termine, abbia vinto un lavoro (che si può vedere qui) della fotografa Sarah Blesener che si concentra proprio sull’ideologia e il credo militarista come punti di forza attuali di molti programmi di educazione per giovani russi (e americani).
I sogni del singolo rimandano così ad un immenso sogno collettivo, culturale, senza tempo, che lega indissolubilmente passato, presente e futuro.



E di questa inscindibile connessione parla ‘A Russian Youth’.
Alle vicende del giovane Alexey si intervallano infatti quelle di un’orchestra dei nostri giorni che sta eseguendo due opere monumentali di Rachmaninov.
Le indicazioni e gli appunti tecnici del direttore d’orchestra si fondono con gli ordini degli ufficiali al fronte. È un montaggio che da alternato si fa integrato. Suonare una tromba, un violino, così come muovere le mani sulla tastiera di un pianoforte sono tutte azioni che riprendono direttamente le equivalenti militari di 100 anni prima.
Ogni soldato è come uno strumento, con il suo timbro e la sua voce, che deve trovare la sua intonazione perfetta sovrapponendosi agli altri in un grande schema di armonia.
È un mondo sospeso, senza tempo, dove il presente e il passato si riuniscono insieme, in una dimensione percettiva e sensoriale che diventa, come si vedrà, il pilastro portante di tutto il film.
Tra le opere eseguite dall’orchestra spicca quel Concerto per pianoforte n. 3, il cosiddetto ‘Rach 3’, che tanto ha ossessionato per difficoltà la vita del pianista David Helffgott, interpretato da Geoffrey Rush nel meraviglioso ‘Shine’.
Un’opera pianistica di virtuosistica difficoltà tecnica, tanto da essere considerata una delle più impegnative mai realizzate.
La resistenza, il tempo, il limite sottile che separa la razionalità dell’esecuzione dall’immaterialità dell’ascolto diventano ponte tra la Russia che era e la Russia che è oggi.

4.5.20

I migliori 60 film che ho visto negli ultimi 7 anni (perchè ultimi 7 anni? Lo spiego dentro, anche se forse non ha senso lo stesso) PARTE SECONDA

Ed eccoci arrivati alla SECONDA PARTE della lista cominciata ieri (penultimo post).
Copio e incollo le spiegazioni.
Circa 4 anni fa feci la lista dei miei 30 film del cuore o, come scrivevo in quel post, dei primi che mi venivano in mente.
Quella lista arrivava però solo al 2013 perchè non me la sentivo di mettere film troppo recenti in questa classifica che, riguardando una vita, ha bisogno di sedimentazione.
Ho pensato allora di vedere quali sono invece i film che ho preferito dal 2013 al 2019.
Non sarà una classifica ma una semplice lista.
E siccome non ce la faccio a scrivere un commento per tutti e 50 film mi limiterò a una riga, a una frase, a una suggestione.
Se volete sapere che ne penso avete le recensioni, sapete dove trovarle.

MAGICAL GIRL


Questo pezzo è dedicato a mio papà

THE WAILING


Volere essere tutto e riuscirci

HOLY MOTORS


E' solo per la bellezza del gesto

ENTERTAINMENT

Whyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyy ????

BABADOOK

Se arriva ti difenderò io mamma

I, TONYA

Il ghiaccio che agghiaccia

L'IMMAGINE MANCANTE

Noi, noi siamo quell'immagine mancante

LOVELESS

L'urlo è muto dietro la porta

TOUS LE DIEUX DU CIEL

Il mostro della dipendenza

LA MIA VITA DA ZUCCHINA

Le vent nous portera

SOLE ALTO

L'amore è come la guerra, ritorna sempre

BLADE RUNNER 2049

Quel ricordo è reale

IL SACRIFICIO DEL CERVO SACRO

Mani che tremano e conseguenze

CLIMAX

Una festa, un corridoio, sangria

L'IMPOSTORE

Non può essere vero

DOG

Uomini(e)Cani

THE RAID 2

Non riuscire nemmeno a sbattere gli occhi

THE LIGHTHOUSE

Voler raggiungere la Luce

LOCKE

La coscienza in un abitacolo

THE ACT OF KILLING / THE LOOK OF SILENCE

Campo e controcampo di un massacro

NYMPHOMANIAC

Soffro quindi scopo

MADRE!

Tutti i modi per distruggerla

A GHOST STORY


Non ricordo costa stavo aspettando

EL ABRAZO DE LA SERPIENTE

Viaggi fisici e non

THE CRESCENT

My dear... can you hear me?

THE INVITATION

L'appuntamento è un ritorno al dolore

KAILI BLUES / A LONG DAY'S JOURNEY INTO NIGHT

Quando il cinema riesce ad essere tutto quello che il cinema può essere

LA CASA DI JACK

Io sono Lars Von Trier

BEHEMOTH

L'inferno che non porta a nulla

INTERRUPTION

Noi siamo il Coro

3.5.20

I migliori 60 film che ho visto negli ultimi 7 anni (perchè ultimi 7 anni? Lo spiego dentro, anche se forse non ha senso lo stesso) PARTE PRIMA

Circa 4 anni fa feci la lista dei miei 30 film del cuore o, come scrivevo in quel post, dei primi che mi venivano in mente.
Quella lista arrivava però solo al 2013 perchè non me la sentivo di mettere film troppo recenti in questa classifica che, riguardando una vita, ha bisogno di sedimentazione.
Ho pensato allora di vedere quali sono invece i film che ho preferito dal 2013 al 2019.
Non sarà una classifica ma una semplice lista.
E siccome non ce la faccio a scrivere un commento per tutti e 50 film mi limiterò a una riga, a una frase, a una suggestione.
Se volete sapere che ne penso avete le recensioni, sapete dove trovarle.

THE FLORIDA PROJECT 

"Sei la mia migliore amica"

LUCKY 


L'ultimo sorriso di Harry

ARRIVAL 


L'amore è un linguaggio

UTOYA 22 JULY 


Tra la vita e la morte c'è un'isola

IL FIGLIO DI SAUL 


La sfocatura dell'orrore

IMPRESSIONS OF A DROWNED MAN


La disperazione del ripetersi

HOPE


Si può rinascere da qualsiasi dolore

FOXCATCHER


Megalomania e lotta libera

VICTORIA


La meraviglia non ha bisogno di stacchi

ROOM


Lassù, il vero mondo

THE WITCH


Anche il Male può essere meraviglioso

GATTA CENERENTOLA


Il miracolo italiano

THE GUILTY


Un uomo, una stanza, un telefono, una coscienza

L'INFANZIA DI UN CAPO


La genesi del male

MAGIC MAGIC


Uno scoglio e l'apnea del vivere

INTERSTELLAR


Gli altri siamo noi


SWISS ARMY MAN


Scoprire che esistono ancora film unici

MOMMY


Disperatamente allargare la vita

EUTHANIZER


Il meglio e il peggio di noi

DOGMAN


Raggiungere il limite

KRISHA


Volevo essere amata, il tempo di cucinare un tacchino

BLUE RUIN


La vendetta è improvvisazione

CONTRATIEMPO


Non c'è salvezza senza sofferenza

PARASITE


Mettersi nei panni degli altri

INSIDE OUT


Portami sulla Luna con te

CAFARNAO


Vi denuncio per avermi messo al mondo

HER


Amare una voce

JOKER


Una risata ci addolorerà

LA STORIA DELLA PRINCIPESSA SPLENDENTE


Rivoglio tutte le mie lacrime

BRIDGEND


Così giovani da volersene andare