4.10.15

Recensione "Sicario"


La conferma di un regista straordinario.
E la storia di una lotta senza quartiere, senza regole e senza confini.
O, forse, solo la storia di un uomo e della propria vendetta.

presenti spoiler

Se con soli due film mi ero azzardato a dirlo adesso con 3 mi sento un pò più tranquillo nel ribadirlo.
Villeneuve è uno dei più grandi registi moderni.
La folgorazione che fu La Donna che canta me l'aveva già fatto pensare, poi la conferma con Prisoners, uno dei veri grandi thriller hollywoodiani contemporanei, e adesso questo Sicario.
Buffo che del regista canadese mi manchi, tra gli altri, proprio quell' Enemy che vorrei vedere da due anni ma che purtroppo rimando di continuo perchè tratto da un libro che amo infinitamente, l'Uomo Duplicato di Saramago.
Mentre molte persone non resistono a vedere i film che più vogliono vedere per me è il contrario, sono quelli che rimando più a lungo.

Polytechnique invece non lo trovo, c'ho quasi rinunciato.
(non so se avete notato come tutti i titoli di Villeneuve, 6 su 6, siano composti da una sola parola, ricordando che il vero titolo della Donna che canta è Incendies).
Se Prisoners, come detto, era la dimostrazione di come si possano ancora fare grandi thriller milionari allora Sicario ne è solo la conferma. Ed è giusto che a darla sia lo stesso regista.
Ci troviamo dalle parti, se proprio devo dare un titolo, di Traffic, ovvero storie di cartelli di droga, poliziotti corrotti e tanti tanti morti.


L'incipit, bellissimo, ricorda più il mondo dell'horror a dir la verità, con quella casa degli orrori che farebbe invidia a tanti film di quel genere. Ma, storia a parte, i primi minuti servono per capire che razza di regia è quella di Villeneuve, piena di riprese aeree mozzafiato (le città nel deserto e il deserto stesso, il viaggio delle 5 automobili tra i caselli), camera car impressionanti e di almeno 4,5 tipologie diverse (non avrei mai detto che un camera car poteva avere così tanti usi), fotografia splendida (ma aspettate, perchè è alla fine che raggiungerà livelli altissimi), una fluidità sia nelle riprese statiche che in quelle dinamiche portentosa. Villeneuve è puro cinema, magari non puro "autore" come quelli con la puzza sotto il naso diranno -che se uno ha i budget poi autore non è più- ma puro cinema.
E sa dirigere gli attori come pochi. I protagonisti di Incendies, quelli di Prisoners, e ora la Blunt, il Del Toro e il Brolin (in un ruolo molto simile a quello di Vizio di Forma) di Sicario, tutte prove memorabili.
In realtà non tutto funziona nel film.
Innanzitutto credo che le parti migliori siano quella iniziale e quella finale. In mezzo ad un certo punto per quasi un'oretta si ha la sensazione che il film non decolli, che non abbia un propria storia principale, un obbiettivo, che sia soltanto una serie di belle scene che alla fine, emotivamente, non ti coinvolgono mai troppo. E' come se fossimo in un encefalogramma piatto, non basso, anzi, abbastanza alto, ma sempre piatto.

Risultati immagini per sicario film

E il personaggio di lei l'ho trovato un filo esagerato nel suo essere per forza "dentro" la legge. Il film racconta di criminali assassini che uccidono innocenti, che li torturano, che li mutilano (che scena quella dei corpi appesi visti con una panoramica circolare dall'auto, che scena...), che comandano il confine tra Usa e Messico con i loro giri di droga. E per sgominarli non sempre si possono seguire procedure standard, anzi, è impossibile fermarli solo con quelle. Quindi io nel lavoro della squadra di Brolin e Del Toro c'ho visto un male necessario. Capisco il punto di vista di Kate (il personaggio della Blunt) ma non la sua, quasi "stupida", ostinazione. E a questo proposito, in un personaggio così "puro" e senza macchie ho trovato sbagliata anche la bellissima scena finale, quella della pistola puntata dal terrazzino. Per un personaggio che per tutto il film non accettava che si uccidessero criminali assassini mi è sembrato davvero fuori luogo che potesse anche solo pensare di compiere un gesto mille volte meno etico e giustificato.
Poi sia narrativamente che visivamente il film porterà ad un'ultima mezz'ora da estasi cinematografica.
Ecco allora il senso di tutto, ecco il vero obbiettivo di tutte quelle confuse operazioni all'apparenza quasi scollegate una dall'altra. Il film si trasforma e non è più il film della lotta tra lo Stato e i Cartelli, ma quello della vendetta di un uomo.
Un solo uomo al quale erano state fatte cose indicibili.


Ed ecco che anche il titolo acquista senso.
Del Toro torna a quello che era 20 anni fa e nel finale regge da solo il film. Tutti gli altri sono dimenticati, non esistono più.
Prima, però, prima ci sono 10 minuti impressionanti, quelli del tunnel.
Riprese in infrarossi, alcune a luce naturale del tramonto, altre "termiche", poi quella sempre a luce naturale all'entrata del tunnel, poi le lanterne. E un montaggio grandioso che ce le alterna continuamente.
Visivamente assistiamo a uno spettacolo come raramente ne vediamo in sala. Sì, magari molto videogame, ma bellissimo.
Ma avevamo parlato di Alejandro (Del Toro) e della sua vendetta.
E adesso lo ritroviamo in una villa di impressionante bellezza, seduto a tavola insieme ad una famiglia di messicani.
"E' il momento di vedere Dio" fa Alejandro.
Ma prima di farglielo vedere preferisce fargli vivere per almeno un minuto l'inferno sulla Terra.
Quell'inferno che visse lui e che ancora lo brucia con le sue fiamme.
Solo il tempo di fargli capire cosa si prova e poi parte l'ennesimo colpo di pistola, una pistola che non sbaglia mai.
Rimane un campo polveroso da calcio dove si svolge un'irreale partita, degna di un famoso cartone animato di un tempo.
Qualche sparo in lontananza, qualche altro piccolo giocatore che rimarrà orfano probabilmente.
E' una terra di lupi, dice Alejandro.
Tu non lo sei, vai via da qui.


74 commenti:

  1. Non vedo l'ora di vederlo, con il tuo commento ai alimentato la scimmia che ho per questo film ;-) Cheers!

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    1. Oh, stavolta c'hai messo 31 minuti per commentare, lentissimo!

      Guarda, , è un film oggettivamente bello, non c'è rischio ;)

      cheers

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  2. Spero di vederlo al più presto, dato che mi ispira.
    E nel frattempo vedo di leggermi "l'uomo duplicato" ;)

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    1. Faresti due cose buone e giuste.
      Ancora al cinema lo prendi.
      Il libro, che dire, sono troppo di parte...

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  3. Gilles Villeneuve????
    Ogni tanto vengo fuori dalla scatola (ahimè). Non conosco e per ora dovrò convivere con l'ignoranza :(
    Scherzi a parte, parente di Gilles?

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    1. In effetti sono entrambi canadesi, anche perchè cognomi francofoni solo lì possono essere.
      Francia a parte ;)
      No, non credo siano parenti ma credo assolutamente che devi vedere qualche film suo, specie La donna che canta

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  4. Villeneuve non delude mai, è davvero un regista impressionante e qui sa creare un ritmo all'apparenza piatto ma dove tutto poi si incastra alla perfezione.
    Cerca in ogni dove Polytechnique, lo amerai ancora di più e troverai il suo esordio uno dei più impressionanti degli ultimi anni!

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    1. E dove lo trovo Lisa?
      Aiutami!!

      No, ormai siamo a 5 su 5, questo è un regista impressionante, hai ragione ;)

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  5. devo dire la verità: come in Prisoners a me di questo film è piaciuto tutto.
    Anche la parte centrale, lenta, discontinua e strana l'ho interpretata come un tentativo di farci immedesimare nello straniamento della protagonista che viene tenuta all'oscuro dell'operazione. La scena che mi è piaciuta di piu' l'attraversamento della città messicana e la successiva sparatoria al casello.
    Comunque come al solito, recensione fantastica, quasi poetica.
    enrico

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    1. Hai perfettamente ragione Enrico, tutta quella parte serve a quello.
      Ma infatti funziona eh, solo che stavo perdendo un pò il coinvolgimento, o comunque dopo la prima mezz'ora si assestava troppo o faceva passi indietro per me.
      Quella scena è impressionante, l'ho citata anche io ma solo velocemente (il viaggio delle 5 automobili tra i caselli), roba di livelli altissimi.
      Se ci unisci l'incipit, il tunnel e la casa abbiamo 4 scene che basterebbero da sole.
      Anzi, avanzano.

      No su, rece normalissima.
      Ma grazie! e anche del commento, credo sia il primo ;)

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    2. No avevo commentato anche altre volte ma mi incasino con gli account, dipende se scrivi da pc, tablet o telefono.
      Io il primo film l'avevo trovato ma non so più in che hard disk l'ho infilato....

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    3. Ah, ma sei hcproducts?
      Allora certo che mi ricordo i commenti, credo anche una ventina nel tempo.
      Non sapevo che fossi tu ;
      Io l'ho cercato solo in streaming, e non esiste. In download credo di sì ma è una cosa che non ho mai fatto, devo imparare ;)

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  6. Sono molto curioso: trovo anch'io che Villeneuve sia strepitoso, anche se il precedente Enemy mi aveva deluso.
    L'hype per Sicario, comunque, è molto alto.

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    1. james, non c'è la minima possibilità che ti deluda ;)
      sei il primo che mi dice qualcosa di negativo su Enemy. Ma tanto per quanto amo il libro non è che posso essere condizionato da altri nè positivamente nè negativamente ;)

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  7. Polytechnique è un film grandissimo, come Elephant di Gus Van Sant, ma di più.
    (?provato qui: http://csfilm00.blogspot.it/2015/07/polytechnique-sub-ita2009.html)

    Enemy, l'ho visto ma lo riguardo, il libro di Saramago è immenso e irragiungibile,ma il film non scherza, merita di sicuro, senza fare confrenti (e c'è Jake G.)

    per uno che non sia Villeneuve, per Sicario avrebbero detto capolavoro,
    http://markx7.blogspot.it/2015/09/sicario-denis-villeneuve.html

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    1. Isma, ma sul limh che mi hai mandato mi sembra ci sia solo il trailer, sbaglio?

      eh, lo so, infatti quando scoprii che la trasposizione filmica di quel film la faceva Villeneuve con Gyllenhall dissi che non potevo chiedere di meglio

      "per uno che non sia Villeneuve, per Sicario avrebbero detto capolavoro"

      hai detto tutto

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  8. Perfettamente d'accordo Caden. Anch'io ho trovato magnifiche le parti che hai descritto, in particolare la sequenza del convoglio che oltrepassa il confine messicano, con quell'alternanza di inquadrature soggettive (dall'interno dell'auto) e riprese aeree che riesce ad esprimere allo stesso tempo ciò che succede "dentro" e "fuori" con precisione infallibile.
    Mi sembra però che Villeneuve esasperi un po' i toni. Dall'inizio alla fine si respira un'aria apocalittica, senza un refolo di speranza. Il volto di Emily Blunt è sempre contratto, una maschera di tensione e integrità morale, come un temporale 365 giorni l'anno. Ci provi solo, a passare una serata un po' diversa dal solito: il buon Villeneuve ha una sorpresa in serbo per lei! Penso che stemperando un po' i toni i momenti tragici avrebbero avuto maggior risalto, evitando l'encefalogramma alto ma piatto che tu descrivi.
    Un consiglio spassionato al regista per il prossimo film? E fattela na cazzo de risata!
    P.s. Hai visto Maelström? Per quanto lontano dai virtuosismi di Sicario, lì secondo me Villeneuve aveva trovato il tono giusto.

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    1. In realtà, come ho scritto, c'è una quantità di camera car impressionanti. Dentro l'auto in soggettiva, dentro l'auto in pseudo-soggettiva, dal posto di dietro, lateralmente da un'altra macchina, da fuori sul cassone e ancora altri.
      Uno spettacolo se poi unito anche alla visioni aeree.
      Grandi considerazioni Ivan, molto interessanti.
      Mi riferisco a quell'aria apocalittica di cui parli, è vero. E il personaggio della Blunt secondo me è un filo, giusto un filo, oltre il limite.
      E hai ragione su un'altra cosa, i film di Villeneuve, almeno i 3 che ho visto, sono sempre disperati e senza un solo momento di rilassamento. E conoscendo i soggetti degli altri credo sia sempre così.
      Ecco, per tutti noi Polytechnique è la sua opera prima, perchè la prima conosciuta o quella che l'ha lanciato.
      In realtà ce ne sono due precedenti.
      Ora mi hai incuriosito su Maelstrom, ma se è difficile trovare l'altro immagino questo...

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    2. Varrebbe la pena di rivederla quella scena, non ricordavo questa varietà di prospettive. La mia memoria mi tradisce anche con Maelström, di cui ricordo più che altro (manco a dirlo) l'atmosfera cupa, ammorbidita però da un interessante espediente narrativo.
      Mi sa che per trovarlo dovrai ricorrere a metodi non ortodossi (il film, non l'espediente narrativo)

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    3. No, ma sono ortodossi visto che sono gli unici che ci consentono di vedere questi film. Il problema è che Polytechnique non lo trovo comunque, streaming zero e download è una cosa che ancora non ho mai fatto. Ma se c'è mettetemi il link. Maelstrom lo crcherò prima in streaming, dubito ma provo

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  9. prova qui:
    http://kickasstorrent1080.com/polytechnique-2009-720p-brrip-sujaidr-t8971787.html
    o qui:
    http://estrenosok.com/polytechnique-2009-dvdrip

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    1. No, niente, solo audio francese senza sottotitoli. Io di un film voglio capire il 100%, non li vedo mai perchè ho fretta di vederli.
      Quindi meglio tra 5 anni con sub ita che adesso capendolo al 70% o quello che è.
      Quello che è strano semmai è che ormai Villeneuve è famoso da 4 anni, possibile nessuno ha pensato di subbare il film precedente? sneza dimenticare che comunque Polytechnique nella cerchia di appassionati è molto famoso

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  10. Per me, capolavoro o quasi. Ci siamo vicini, comunque. Almeno per la concezione che ho del cinema , o almeno di certo cinema che ho sempre amato. Ci voleva un canadese per riportare sullo schermo sguardi, silenzi e attese degni del miglior Mann, Friedkin, Siegel ecc. E' verissimo che nella parte centrale perda un poco della sua efficacia, ma va bene così, se il risultato è quella cena interrotta girata quasi "in punta di piedi". Fenomenale, cazzo. E Benicio che recita solo con gli occhi. Mi è piaciuto moltissimo. Che te lo dico a fare. Al solito, recensione tremenda. Nel senso positivo, bravissimo. Un grande saluto.
    P.S. Guardo che io dovrei averli i sub ita per "Polytechnique", versione Dvdrip, anzi sicuramente.

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    1. Grande Belushi ;)
      Questo film sta passando inosservato sulle sale, un peccato mortale perchè è tra i migliori 5,6 titoli distribuiti quest'anno.
      Forse Del Toro non attira più come una volta, forse il titolo è un pò banalotto, non lo so ma questo è un grandissimo film.
      E' vero, gli sguardi e i silenzi sono potenti quanto le scene deflagrate e Benicio in questo è grandissimo, anche perchè il suo personaggio lo richiede essendo così basato sul togliere.
      Sia qui che altrove ricevo complimenti per questa rece che a me pare normalissima e parecchio incompleta.
      Ti ringrazio moltissimo.
      Guarda, anche Lisa ieri mi ha mandato dei link a tal proposito.
      Solo che mi dovete spiegare per filo e per segno i passaggi che devo fare per scaricare e mettere i sub visto che in vita mia sono andato sempre di streaming (a parte 2,3 titoli che mi mandò il buon Frank).
      Se vuoi c'è la mail in alto a destra

      ciao!

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  11. Ho finito da poco di vedere sicario. Condivido al 100% il contenuto della recensione ma non il giudizio sul film che a me ha deluso.
    Incendies, splendido, prisoneers altrettanto, enemy bellissimo ma questo no. Parte alla grande e finisce alla grande ma tutto il resto si trascina troppo lentamente e soprattutto senza alcun coinvolgimento emotivo. Si salva la scena al casello ed una piccola parte nel tunnel.
    Peccsto ma un film un pò meno riuscito glielo posso perdonare

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    1. Tutto torna perchè anche io condivido al 100% il tuo commento.

      "Parte alla grande e finisce alla grande ma tutto il resto si trascina troppo lentamente e soprattutto senza alcun coinvolgimento emotivo."

      credo ci sia molta verità dentro, anzi, non ricordo la rece ma mi pare che bene o male scrivo anche io tutto questo.

      Però sì, ecco, secondo me è cinema comunque allo stato purissimo, un grande film.

      Cerca anche Plytechnique, è magnifico

      ciao!

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  12. Anch'io sono reduce dal recupero di Sicario, trovo magnifica come sempre la tua recensione, che ti fa calare nel film e lo sviscera da più punti di vista, ne coglie l'essenza.

    Sono d'accordo innanzitutto sul fatto che Villeneuve sia uno dei più grandi registi moderni, e lo dico con all'attivo solo tre film suoi: Incendies, Prisoners e appunto Sicario. La mdp è usata in modo sublime, qui quasi come magica vola e sorvola il film delineando i luoghi e gli animi della storia. Una storia di uomini tutti alla ricerca di un qualcosa che gli attanaglia dall'interno, Del Toro corroso dalla vedetta, la Blunt corrosa dalla conoscenza e dal vedere fino a dove può arrivare, se è lupo o agnello.

    In un paio di punti non sono completamente d'accordo con te, quando dici che il film nella parte centrale non decolla, che si ha la sensazione che giri a vuoto, per me è un merito, agisce un pò tutta la storia volutamente sottotraccia, come quando i due agenti (Brolin e Del Toro) non sono chiari con la Blunt sul da farsi, su quale sia il suo ruolo, io ci ho rivisto in quello il motore del travaglio interno della Blunt, il decifrare chi è il male e chi il bene. (bellissimo ed emblematico il dialogo: "Non teneteci all'oscuro" "Perchè hai paura del buio?").

    E sul fatto che la Blunt sia ostinatamente "dentro" la legge l'ho visto come il degno contraltare, serve per stabilire appunto i paletti (bene e male) e quindi la ricerca della sua natura interiore.

    Per il resto bellissime tante sequenze, si sprecano le scene da ricordare e il finale nel campetto di calcio, cinema allo stato purissimo, esempio di un grande autore che sa flettere e modellare la macchina Hollywood senza perdere lo smalto e il suo stile, non è da tutti, anzi! Faccio tanto di cappello al canadese.

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    1. Finalmente in disaccordo su qualcosa, meno male...

      ahahah

      anche se sul giudizio complessivo ci siamo

      insomma, il contrario del lettore sopra, stesse sensazioni di "ritmo" ma giudizio complessivo abbastanza divergente

      allora, sull'uso della macchina da presa manco a discuterne, ormai che con Villeneuve si gode di cinema è appurato

      Come hai impostato il discorso te non posso che darti ragione. Più il film è fermo, meno è chiaro e fonte di risposte, più il personaggio dell Blunt è riuscito.
      Solo che sulla carta per me questa cosa sarebbe grandiosa ma evidentemente nel ritmo filmico l'ho percepita un pò diversamente. Insomma, non è tanto il plot ad avermi causato quel calo, quanto l'attenzione in sè, che deriva da mille fattori.

      Anche sulla BLunt dici cose giustissime, ci mancherebbe. Eppure per come si era messo il film credo che avrei preferito un personaggio più sfumato, meno forte. E' che proprio a volte sta sua coerenza mi sembrava troppo marcata e inverosimile

      "cinema allo stato purissimo" mi sembra di averlo usato anche io. Se non l'ho fatto te lo firmo col sangue adesso ;)

      Sì, Villeneuve riesce a stare del tutto dentro Hollywood mantenendo una sporcizia e una cifra sua

      grandissimo regista

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    2. Siamo d'accordo più di quello che credi ;)

      Capisco le tue critiche, il film è strutturato secondo me proprio in quel modo, si scopre piano piano e la tensione cresce.

      Sul discorso del ritmo boh, non sempre bisognerebbe ricercare o avere aspettative di ritmo elevato o senza cali di tensione, un calo di ritmo bisogna capire se è funzionale alla storia narrata e se è realmente quello che voleva trasmetterci il regista oppure un problema dell'opera, qui per me in questo senso il tutto viene gestito sapientemente.

      Spero in futuro di recuperare Polytechnique ed Enemy.

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    3. No no, ma te ormai credo mi conosci, per ritmo non intendo velocità, scene notevoli e d'azione o tutte quelle cose.
      Per me nel cinema esiste un solo ritmo e d è quello mentale.
      Se il film ti fa calare d'attenzione c'è un ritmo sbagliato (personale ovviamente), se ti prende sempre più no.
      Per me può avere ritmo anche un film con zero dialoghi e due persone che si guardano in una stanza ;)

      tu in quella parte centrale hai vissuto un aumento di tensione ed attenzione, io un calo

      ma, insomma, siamo sullo stesso voto finale credo ;)

      io enemy

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    4. Si si infatti, avevo capito ciò che intendevi, ti conosco certo, e non potevi intendere diversamente ;) sul discorso di fondo siamo d'accordo, abbiamo percepito diversamente quella parte, e confermo sia uno dei migliori dell'anno scorso.

      Il voto finale per me è 8,5/9 :D

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    5. Oh, ma io l'ho messo sesto film dell'anno eh...

      Insomma, n cosa grande

      però vedo che coi voti veramente forse ho trovato uno più generoso de me..

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  13. Appena finito di vederlo. A caldo sono un po deluso. Certo alcune sequenze sono da fuoriclasse.

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    1. Ci sta, eccome se ci sta Pigione.

      Forse di Sicario ne avremo parlato in pochi ma quei pochi l'abbiamo esaltato anche troppo probabilmente.
      Sentivamo anche il "bisogno" di farlo venir fuori visto quanto è stato sottovalutato nelle sale

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  14. Visto l'altra sera: film stiloso e cupo, esattamente come il personaggio di Del Toro. Ma è anche un film crudo e cinicamente sincero, perché diciamoci la verità, quante volte abbiamo pensato che i limiti della Legge rendano troppo ardua la lotta contro persone spietate e potenti come i signori della droga? Come si può condannare un poliziotto che si fa corrompere da gente che non batterebbe ciglio nel decapitare lui e tutta la sua famiglia per poi appenderlo dai piedi, nudo, sotto un ponte? E' un film che ha il coraggio di mettere da parte i buoni propositi, e di dire le cose come stanno veramente. Due sono le frasi che mi hanno colpito maggiormente in questa bellissima pellicola. La prima è dell'ex capo di Kate, che dice pressapoco così: se il tuo timore è che abbiano superato i limiti (si riferisce a Brolin e Del Toro) non devi, perché quei limiti sono stati spostati. La seconda è di Brolin, che al termine dell'operazione nel tunnel dice finalmente tutta la verità a Kate: perché fino a quando non riusciremo a convincere il 20% della popolazione a non sniffare, l'equilibrio è il massimo al quale potremo aspirare.
    Nessun fronzolo da campagna elettorale, nessun finto buon proposito, solo la nuda e cruda verità. Il conflitto di Kate nel prendere atto che le cose stanno così e non come lei ha sempre pensato, che quella che riusciva a vedere durante le operazioni da SWAT era davvero solo la superficie, è tutto nella scena finale che anche tu hai esaltato.
    Fantastico anche il personaggio di Del Toro, e la fisicità che l'attore riesce a dargli. Sembra che gliel'abbiano cucito addosso. Taciturno e risoluto per gran parte del tempo, lascia intravedere cosa è in grado di fare realmente solo in poche scene, come nel bellissimo conflitto a fuoco nel traffico, o nell'interrogatorio. Quando poi viene fuori allo scoperto nel finale mette i brividi: spietato e letale come uno squalo.
    Insomma, un film con due palle grosse così.

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    1. Bravissimo Domenico...
      Anche io credo che uno dei maggiori meriti di Sicario sia questo suo "dilemma morale" che da parte mia nemmeno dilemma è. Non si può giocare solo pulito con questi assassini, non si può. Per questo mi sembrava esagerato il personaggio della Blunt. Se non agisci così questi continueranno a delinquere ed uccidere. Lo faranno anche così, ma è l'unica strada per arginarli.
      Le tue due frasi in tal senso sono perfette, specie la prima (come pertinenza dico).

      Magnifico il tuo capoverso sul personaggio di Del Toro.
      E bellissimo il commento tutto

      forse Sicario non ha avuto successo proprio per questo suo "coraggio" nel non dare bei messaggi prestampati. Dire le cose come stanno fa paura, specie in America. E che il regista sia canadese (mi sembra che la cosa sia venuta in mente a qualcuno in questi commenti) forse non è un caso...

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    2. I film impegnati non diverranno mai blockbuster. Il successo è per chi intrattiene, non per chi fa riflettere. A parte rare eccezioni come Inside Out, ma lì siamo comunque in un campo molto distante da questo. C'è un altro film che, seppure in chiave comica, parla di rapporti tra autorità americane e cartelli, sto parlando di Cani Sciolti. Un bel film, cazzuto e divertente, almeno fino a prima del finale dove sfocia in una fiera dell'assurdo che nemmeno con tutta la buona volontà del mondo posso farmi piacere. Lì, per esempio, la CIA piglia addirittura tangenti per far passare un certo quantitativo di droga e non oltre. Una teoria che secondo me non è poi così assurda.

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    3. Ma più che l'essere impegnato (ovvio, hai perfettamente ragione), il problema di Sicario è il suo essere scomodo, molto scomodo.
      Inside Out ad esempio è profondo ma 1 è un cartone 2 può essere visto, apprezzato e letto anche solo superficialmente, specie dai bambini 3 lascia messaggi bellissimi e positivi in ogni caso

      Non lo conoscevo sto Cani Sciolti...

      Guarda, io nel mondo credo sia tutto possibile e non c'è alcun campo in cui fidarsi ciecamente di qualcuno. Figurati della Cia...

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    4. Brutta bestia la CIA. Comunque non stare a darti pena per Cani sciolti, se ti capita sotto mano una visione se la merita pure. Ma non è un film che riguardi, poco ma sicuro. Divertente, ripeto, ma il finale per me è da bocciatura senza ricorso.

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    5. Ah, noto ora quel "divertente" che hai messo anche prima. Ah, no, io pensavo na cosa seria alla Sicario o alla Traffic.
      No, allora giusto per sbaglio in tv ;)

      poi con quello che mi dici riguardo il finale ancora peggio

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    6. Non è che sia proprio una commedia, eh. È un film d'azione diciamo sulla falsa riga di Arma Letale ;)

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    7. Sì sì, avevo capito perfettamente, anzi, avrei proprio preso quello come riferimento.
      Non fanno per me. Li posso guardare per sbaglio ma non sono un appassionato. Infatti sono del 77 ma amo pochissimi dei cult degli anni 80 di questo genere. In realtà nemmeno i Rambo, i Rocky, i supereroi e le commedie. Insomma, ho vissuto gli anni 80 in maniera diversa. ;)

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    8. Eeeeeh! Io c'ho passato l'infanzia steso sul divano a guardare con mio padre tutti sti film :D

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    9. Eheh, lo so, sono io quello a non essere normale...
      Ci sono film che hanno visto tutti, ma proprio tutti, e io no

      e ormai non rimedio ;)

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  15. C'è un problema di fondo con questo film, o almeno c'è per me. Alejandro chi è? Discutevamo con mio padre che,in realtà fosse un ex membro del cartello, fottuto dal nuovo boss che viene ucciso alla fine insieme ai figli e alla moglie.
    Cioè, il modo in cui viene uccisa la famiglia di Alejandro è tipica dei sistemi mafiosi. Se cosi fosse, il gesto della Blunt, quello finale, in cui alza la pistola per sparargli non sarebbe cosi assurdo e contro morale.
    Per quanto riguarda la figura della Blunt, non mi trovi d'accordo quando dici "il suo essere per forza dentro la legge". La Blunt nel film RAPPRESENTA LA LEGGE essendo un agente dell FBI. Per chi svolge servizio presso lo stato come appunto gli agenti, rispettare e applicare le norme è il compito principale, non esiste niente al di sopra della legge.
    E questa va applicata sempre, anche quando sarebbe più facile farne a meno.
    Anche quando sarebbe meglio far fuori criminali, che hanno sterminato famiglie e gestiscono il traffico della droga.
    Ho apprezzato moltissimo il personaggio di Kate , il suo essere cosi ferma verso i suoi principi, verso ciò in cui crede. Dicevi a Revu che la sua coerenza era troppo marcata e inverosimile, In realtà ho trovato fosse necessaria,soprattutto in un contesto dove i "buoni"( gli agenti) in realtà non seguono alcun tipo di procedura per raggiungere i propri obiettivi, aprono il fuoco in mezzo ai civili, torturano a morte, non hanno alcun principio etico e morale.
    La questione moralità-legalità-giustizia è un aspetto molto complesso. La Blunt si appliglia alla legge con le unghie e con i denti perchè crede sia giusto e di rimando morale comportarsi secondo legge.
    Del Toro va contro la legge e contro la morale comune, perchè per lui è giusto che chi ha ucciso la sua famiglia paghi con il sangue.
    Forse il pensiero è un po confuso, ma non riesco a spiegarlo meglio.

    La scena iniziale e quella dentro la città messicana sono qualcosa di incredibile. Ho percepito una tensione che rare volte mi è capitato di provare. Merito soprattutto della musica, quei tamburi di sottofondo che ti davano l'idea che stesse per accadere qualcosa da un momento all'altro. La parte centrale non l'ho trovata lenta, di sicuro più piatta rispetto a quella iniziale e a quella finale, ma non mi ha dato fastidio.
    Gli spari dell'ultima scena, il continuare a giocare come se niente fosse, una routine a cui anche i bambini sono abituati, il non avere paura di quello che sta succedendo alle loro spalle, e pensare che queste cose in questo momento stanno accadendo davvero. Brividi solo a pensarci.

    Segno polytechnique e la donna che canta.
    Sto Villeneuve va tenuto d'occhio, in gamba il tipo :D

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    1. 1 Ora non ricordo bene che sensazioni ebbi riguardo Alejandro. Però sì, è forte la sensazione che lui sia di "entrambi i lati" per così dire. Ma è anche indubbio che ora, con i suoi metodi certo, però lavori per il bene.
      Capisco quello che dici della Blunt ma non è in contraddizione con quanto ho scritto.
      Nel senso che la tua è una visione bella e utopica.
      SO benissimo quello che dovrebbe essere, so benissimo quanto quel personaggio sia inappuntabile, ma purtroppo in certi casi è impossibile, per me, restare solo dentro la legge. Il film te lo dimostra benissimo, la pura legge sarebbe un pulcino contro questi mostri giganti.
      La penso come Malawi qua sopra, ma la tua lettura così disperatamente pura è bella.
      Tra l'altro ti sei spiegata benissimo.
      E, ripeto, tutto quello che scrivi non fa una grinza.
      Ma io son più pragmatico, credo che a volte nemmeno il più grande ideale e la più grande morale può far niente contro certe cose.
      La metafora dei lupi è perfetta, se vuoi stare in mezzo ai lupi non puoi comportarti dda agnello, sarai divorato.

      Ci sono scene bellissime qua dentro... Non ricordo nemmeno s ho citato la prima, stupenda, son contento che semmai l'hai fatto te.
      E se ci pensi quel finale ha ancora a che fare con la discussione sul personaggio della Blunt.
      Quel mondo è in quella maniera, c'è poco da fare.
      O continui a giocare a pallone o combatti ad armi pari con loro.
      Dopo aver provato in tutte le maniera ad usare quelle lecite le armi.
      Se quelle non bastano ne servono altre. Meglio centinaia di vite salvate con metodi laterali che centinaia di vite perse per non averli usati

      segna segna...

      e anche prisoners ed enemy. Ma forse l'hai già visti, mi confondo ;)

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    2. Prisoners si, ma ignoravo si trattasse di Villeneuve. Enemy no.
      Di solito tendo a rimandere i film tratti da libri che possono essere nelle mie corde, poichè spero di leggerli prima di vedere il film. Non ci riesco quasi mai, però ci provo.
      In realtà quando Ale( per gli amici) parla del cartello di medellin, mi pare di capire che lui volesse ripristinare quella situazione, e quindi tornare a far parte dei narcotrafficanti che detengono il potere in Messico in accordo con la CIA.
      Combattere il crimine solo con la legge, è impossibile, lo so. C'è gente che c'ha rimesso la vita (Falcone,Borsellino etc per citarti esempi che ci riguardano da vicino), però se lo fai con le loro stesse armi,non diventi anche tu un criminale?
      E poi gli ideali sono importanti, sono ciò che ci rendono migliori, che ci fanno combattare per una vivere una vita più giusta, ci fanno andare avanti in un mondo che ha perso ogni briciolo di umanità, insomma è per gli ideali che vale la pena vivere. Si, lo so a cosa stai pensando, che devo ancora crescere per capire cosa è davvero importante nella vita, che non si campa di ideali e bla bla bla, però,ecco se siamo arrivati a questo punto è proprio perchè si è perso ogni valore, ogni concetto di giustizia, ogni morale in senso assoluto. È tutto troppo personale. Come se il bene fosse soggettivo.

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    3. Io sto rimandando Enemy proprio perchè ho assoluto bisogno di rileggere L'uomo duplicato

      ah, quella cosa sul personaggio di Alejandro non la ricordo, lo ammetto

      no no, aspetta. Io parlo solo di particolarissime situazioni eh. La vicenda dell'antimafia ad esempio è diversa, mai mi sognerei di dire che andava o andrebbe conbattuta in maniera "sporca", coi loro metodi. Ce la si può fare a contenerla anche solo con la legge e, specialmente, con una coscienza civile pubblica diversa.
      Però in alcuni ambienti dove le istituzioni non esistono e dove l'unica legge che c'è è quella della giungla insomma, è impossiible lottare solo con la civiltà

      il criminale fa il male
      uno che combatte un criminale e che salva vite per me non può essere tale
      e pensa che sono contrarissimo alla pena di morte eh, faccio proprio un discorso contingentissimo, da vedere caso per caso

      vedendo il film davvero non riesco a capire come si possano combattere quei cartelli solo con metodi leciti o alla luce del sole

      gli ideali sono di impressionante importanza
      ma ci sono luoghi e situazioni in cui gli ideali non solo non ci sono mai stati, ma non potrebbero nascere nemmeno se dai l'acqua alla piantina tutti i giorni

      e da quei luoghi e quelle situazioni non ti salva il tuo ideale

      o trovi compromessi o ne stai lontana

      quindi credici, io ne ho tantissimi ad esempio, mai disattesi

      ma ci sono cose più grandi di noi e là i nostri ideali vanno a puttane

      e ormai impossibile pensare che il mondo torni indietro

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    4. Giusto Giusè, ci sono ambienti in cui è impossibile agire secondo legge,tipo il cartello messicano, però la Blunt opera negli stati uniti e li la legge esiste e viene applicata, e quando c'hai una certa forma mentis non riesci a cambiare come se niente fosse, e quindi usare mezzi poco leciti.
      Ma la Blunt in realtà, vuole solo seguire una certa procedura mica si scandalizza per un criminale che viene ucciso (guarda caso ne fa fuori 2 nel film). Non seguire la procedura (la legge) significa anche mettere in pericolo civili, vedi la sparatoria al confine.
      E poi, se la legge ci sta, va rispettata non ci sono ne se e ne ma. Se non lo fai commetti un illecito.

      Mi spieghi questa frase? "Il criminale fa il male­
      uno che combatte un criminale e che salv­a vite per me non può essere tale
      e pensa che sono contrarissimo alla pena­ di morte eh"
      Combattere il crimine con metodi poco ortodossi (immagino tu voglia intendere direttamente con la morte del criminale) non è peggio della pena di morte? Almeno in quel caso c'è un processo, il reato viene accertato da un giudice, l'imputato può appellarsi etc. Qui è lo stato che decide dopo una serie di prove inconfutabili, li invece sei tu come singolo che scegli di togliere la vita

      Passo a Jeeg robot:)

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    5. No.
      Il mio discorso era proprio riferito alle contingenze.
      La pena di morte è un freddo processo (per processo intendo susseguirsi di cose) che porta ad una morte a tavolino decisa per legge, aberrante.
      Soprattutto perchè ormai l'hai preso (sempre che sia colpevole ma qui ovviamente non apriamo la parentesi), lo puoi tenere in carcere a vita e dargli tutte le restrizioni che vuoi (se non peggio).
      Quando intendevo contingenze intendevo che quando sei nella giungla oltre al mors tua vita mea c'è anche il discorso che si decide in un attimo. E salvare vite in certe condizioni può portare a gesti estremi, come uccidere (appunto, lo dici anche te riguardo la Blunt che ne fredda due).
      Quindi in questi casi ben vengano le morti di qualsiasi delinquente, se questo serve a proteggere la tua vita e quella di altri.
      Quando invece riesci a farcela con metodi leciti, come un arresto, la pena di morte è omicidio senza attenuanti per me

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    6. Ok, d'accordissimo con te qui.
      Dovevamo solo capirci ;)

      Ma dogtooth? Novità?
      Prendo la palla al balzo ora che sei online, che per email chi ti becca :D

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    7. Guarda che per mail, mi pare, abbiamo solo la lista in sospeso, sbaglio?
      Tra l'altro rispondo domani, per una volta lo prometto

      è che non lavoro, finalmente un giorno del tutto libero

      per dogtooth tranquilla, sento chiara (oppure le scrivi te sul suo bel blog come cirrocumuli)
      ma prima devo sentirla per complimentarmi della laurea, dammi almeno due, tre messaggi prima che le rompa le palle per i film (ne ho tanti da chiederle di cercarmi)

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    8. Seee, e con che faccia mi presento sul suo blog per chiederle il film? Non ho mai commentato.

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    9. Siccome ho commentato la tua rece di Jeeg Robot ma non ho fatto l'iscrizione mail sono venuta a controllare, e ho sentito onde gravitazionali provenienti da questo post. Rachele tranquilla, te lo mando volentieri, ma devi darmi la tua mail. Se non qui, in privato, tipo su google plus si può fare misà. :)

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    10. Oddio,grazie mille Chiara, mi sento quasi in imbarazzo.
      Provo a mandarti la mail su google +

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    12. Ok l'ho segnato, nel caso volessi cancellare il messaggio. Ti mando il film appena posso ;) Ciao!

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    13. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    14. no, ma sta cosa non è possibile,io non ho cancellato nessun commento...

      appena sveglio me inquieta la cosa, meglio non ce penso

      comunque dicevo che avevate fatto bene a fa tutto da sole ;)

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    15. Ahahah
      Me sa che il blog è posseduto
      Oppure sei affetto da sonnambulismo e sei stato tu a cancellarlo

      Eh si, gentilissima Chiara:) per fortuna ha captato le onde gravitazionali, sennò ad aspettare te;)

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    16. Ah, ecco, giusto, avevo anche scritto che finalmente avevo capito il significato di onde gravitazionali

      ah, ma non mi paragonerò mai a chiara, tranquilla ;)

      via, a posto, ci vediamo altrove, almeno in 2,3 altri posti dopo

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  16. mio Dio che film... due ore con la gola asciutta...

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    1. Grande Jacques...

      Il film più sottovalutato del 2015 credo

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  17. Il mio Villeneuve preferito! Un thriller crudele, com’è giusto che sia con questo genere, perché dei thrillerini a tarallucci e vino ne abbiamo piene le palle. Ci vogliono più thriller come questo, spero tanto che Wind River sia allo stesso livello.

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    1. credo lo sia ;)

      anche se con intrecci e scenari praticamente opposti

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  18. A suo tempo l'ho recensito brevemente anch'io: è un film straordinario, sia nelle situazioni (da brivido l'espressione di Silvio, il poliziotto corrotto, così certo della propria fine, quando si trova in macchina con Alejandro) sia nelle immagini e nella tensione, sempre presente.
    Grande film.

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    1. ah, vero, ricordo benissimo quel poliziotto in macchina con Del Toro...

      grande atmosfera, grande caratterizzazione di personaggi, grande film ;)

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  19. [MOLTI SPOILER]
    Blog pazzesco, ero già venuto a "scroccare" dead man's shoes e da lì ho letto buona parte delle tue recensioni con molto piacere.
    Scrivo qui sotto perchè volevo esprimermi su questo film che per me è un capolavoro. Hai (e avete) scritto già egregiamente sui meriti tecnici di questo film ed è inutile aggiungere qualcosa a questa vostra parte dell'analisi. Quello che però nella mia personalissima scala gli ha dato un punto in più, è che ho trovato questo film spiazzante. Mi spiego, messo davanti ad un film sul narcotraffico e sulla frontiera, una volta presentati i personaggi mi aspettavo un altro tipo di interpretazione della tematica "lotta alla droga". Entrano Del Toro e Brolin e pensavo di trovarmi nella solita minestra degli agenti americani buoni ma induriti, costretti ad abbassarsi ai metodi del cartello per portare giustizia nel violento mondo criminale del cartello messicano. Condito poi da Emily Blunt a rappresentare il personaggio che simboleggia le istituzioni e che fa rientrare nei ranghi i colleghi, accettando in parte i loro metodi come necessari, ma limitando la loro "brutalizzazione" per tenerli nel rango del buon agente americano.
    E invece no, Del Toro insegue la sua personalissima vendetta, che eseguirà in modo brutale, facendo andando a distruggere la classica linea personaggi buoni e personaggi cattivi(quasi sempre presente in film dove le forze armate cercano di arginare il fenomeno del narcotraffico), dove nessuna delle tue parti è eticamente difendibile. E l'unico "buono" del film è pesantemente sconfitto, la Blunt infatti viene prima utilizzata come esca e sul finale le viene comunicato che è lì solo per un motivo istituzionale. Quando punterà l'arma verso Del Toro senza riuscire a sparare si prende la sua unica vittoria (o almeno l'ho interpretata così), quello di non aver perso se stessa, di non volersi adeguare a quel contesto brutale.
    Importante sottolineare anche la mezza frase sul scegliere chi è a capo del cartello messicano, che distrattamente si può affibbiare alla strategia vendicativa di Del Toro, è secondo me in realtà una denuncia alle strategie di controllo statunitense sul sudamerica, che hanno diretto tutta la politica a sud degli Usa dalla seconda metà del novecento ad oggi.
    Il finale è coerente con la realtà, i bambini che giocano a pallone con gli spari di sottofondo(la guerra nel quotidiano, ma anche determinati schemi risultano normali, il poliziotto messicano corrotto non è descritto come un personaggio negativo, semplicemente perchè lì è un fenomeno comune e probabilmente non ha molta scelta), a sottolineare una guerra impossibile da vincere e infinita, dove c'è sempre chi è pronto a succedere al boss sconfitto.
    Secondo me è uno dei film migliori del decennio, sarà perchè secondo me Villeneuve ha letto "il potere del cane" di Wislow, che è un capolavoro nel genere del narcotraffico (il protagonista del libro ricorda per certi versi il percorso di Del Toro e scompare quasi totalmente il concetto buono\cattivo) e che resta uno dei miei libri preferiti.
    Rinnovo i complimenti per il lavoro che fai (o fate) e vi saluto :)

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    1. grazie mille!

      ottima la tua analizi

      penso anche io che la vicenda personale di Del Toro sia quel qualcosa in più che rende Sicario davvero notevole

      tra l'altro questi personaggi a 360° li ho sempre adorati perchè penso che qualsiasi essere umano in certe condizioni possa raggiungere qualsiasi estremo, sia nel bene che nel male

      la Blunt rappresenta quelle anime pure che ancora non hanno capito quando la giungla della vita ti porti a dover per forza esplorare anche le tue parti più oscure, anche solo per sopravvivere

      in quel contesto poi impossibile sopravvivere senza dover tiare fuori parti di te stessa che non avresti mai voluto tirar fuori

      sì sì, il film neanche troppo velatamente ci mostra quando gli Usa siano coinvolti nei cartelli messicani

      come nella Mafia italiana queste sono realtà impossibile da estirpare, l'unica cosa che si può fare è limitarle e, magari, far crescere nuove generazioni che non credono e non affidano le loro vite alla malavita

      paradossalmente il male non viene sconfitto se uno pensa di..sconfiggerlo ma attraverso la costruzione del bene

      offrire alternative, insegnare valori, alla lunga sono l'unico modo per provare ad avere un futuro migliore

      non conosco il libro, interessante!

      no, complimenti a te del commento

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  20. HAI BISOGNO DI UN HITMAN CHE TI AIUTA A UCCIDERE QUALCUNO, O IL TUO NEMICO CONTATTAMI ORA EMAIL; hitlerpedro8@gmail.com

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  21. Grazie a rayplay l'ho rivisto per l'ennesima volta. Grande film, almeno per me, la Blunt e Del Toro perfetti come protagonisti e considerato, tenendo conto anche di "Wind River" e di "Hell or High Water", un percorso che conduce i personaggi principali alla rinuncia, obbligata, di una parte importante di loro stessi. Aggiungo ma probabile che vado sbagliando, che in questo film Villeneuve omaggi in più riprese Michael Mann. Mia impressione, sono di parte. Fotografia di Roger Deakins strepitosa.

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    1. Grande film sì, sicuramente il più sottovalutato di Villeneuve

      Eh, mi manca High Water, me ne sono completamente dimenticato.
      Pensa che Wind River era ieri in tv ;) (bellissimo)

      vera la cosa sulla rinuncia, sul compromesso

      ho visto troppo poco di Mann per dire qualcosa

      fotografia incredibile, ma in questo Villeneuve prende sempre i migliori ;)

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