Torna Giovanni con i suoi sempre interessanti e "scomodi" pezzi.
Usando Joaquin Phoenix come trait d'union si parlerà di interazione tra specie, da quella appassionata tra l'uomo e l' OS di Her a quella distruttiva tra il genere umano e quello animale di Earthlings
Pensare che quando lo vidi per la prima volta, nel film "Il Gladiatore", mi suscitò al massimo sentimenti di insofferenza, quando non antipatia.
Joaquin Phoenix mi sembrava un attore americano troppo americano e mal inserito in una parte per la quale non aveva il fisico di ruolo, troppo fisicamente occidentale per essere credibile come imperatore romano.
Non ho rivisto il film con Russell Crowe, ma ho visto film, molti, in seguito, di entrambi gli attori, che sono tra i due che oramai preferisco e che trovo più interessanti. Lo sono in modi naturalmente diversissimi tra loro, mi verrebbe da dire quasi agli antipodi; ma in questo sta la grandezza - il carisma scenico - di un attore, che è allo stesso tempo istrione e mimo-Imitatore. Ciascuno imprime la sua firma al personaggio che di volta in vola interpreta e allo stesso tempo, ogni bravo attore in qualche modo "scompare" dietro la maschera che sta portando in vita, a cui sta dando carne e movimenti. Cancella se stesso e allo stesso tempo rimane individuo unico, irripetibile, irrinunciabile.