Anatomia di un disastro.
"NON SONO GLI OCCHI LO SPECCHIO DELL'ANIMA, MA IL POKER"
legge ad un certo punto in un improbabile libro la Stefania Rocca. Come se il nostro Riandate Rogo (anagramma del fu regista Dario Argento) avesse voluto addirittura ammantare d'esistenzialismo una pellicola che già fa fatica ad arrivare a livelli scatologici, figuriamoci escatologici.
Quindi, secondo il Nostro, si può parlare di anima solo a partire dal 1800 come se, fino all'arrivo del poker, essa non esistesse. A questo punto molto più convincente la posizione presa dal mentore Tinto Brass il quale, l'anima di cui sopra, tende a localizzarla nel culo. Almeno, il culo, da che mondo è mondo, c'è sempre stato.
Il Cartaio, e questa seconda visione me l'ha confermato, è probabilmente il più brutto film degli anni 2000 tra quelli che, sulla carta, avevano ambizioni d'esser seri.
Senz'altro vince a mani basse il premio di Peggio Doppiaggio Di Tutti I Tempi.
Ogni personaggio riesce nell'impresa sia d'essere fuori sincrono sia di avere una voce terribile.
Uno degli ispettori, ad esempio, ha una voce da ragazzina isterica e il suo:
"BRUTTO BASTARDO DI MERDA!"
è già nella storia. E non solo per il tono della voce -da ucciderlo subito- ma anche per questa stranezza nell'usare due offese, "BASTARDO" e "PEZZO DI MERDA" che, se da sole hanno la loro forza e significato, messe insieme rendono l'epiteto di un non sense e di un bambinesco ai limiti dell'analfabetismo.
Del resto completamente scritta da un analfabeta appare una sceneggiatura di commovente imbecillità, eroico panesalamismo, olimpionico disastro.
Una sceneggiatura nella quale dopo solo 2 minuti e 23 secondi dovremmo considerar credibile uno scontro a poker tra un killer demente e una polizia che, invece, di dementi ne ha a decine.
Nemmeno il tempo di iniziare il film e Argento, senza prepararci, senza prologhi, ci dice subito:
RAGAZZI, STATE VEDENDO UNA CAZZATA IMMANE, SCUSATEMI
Non si riesce a salvar nulla, nemmeno la focaccia che se magna la Rocca, priva com'è di qualsiasi farcitura, secca come non mai.
Ma quello che resterà principalmente nella storia italiana del non cinema italiano è il Piano di Ascolto di questo film.
Il Piano di Ascolto è tendenzialmente rappresentato dai personaggi che stanno ascoltando, vedendo, assistendo ad una determinata discussione, un avvenimento o quant'altro.
Quando insomma invece che porre l'attenzione su chi parla (o su chi sta facendo qualcosa) la si pone sull'altro, su chi ascolta o assiste. Su tutte cito una scena di Shame, quella in cui Fassbender sente cantare sua sorella. Non è tanto straordinaria lei, ma lui. Un piano d'ascolto magnifico.
Nel Cartaio potremmo individuare un piano di ascolto particolare. Mi riferisco al gruppo di dementi che alla stazione di polizia vede giocare a poker il malcapitato di turno, Santamaria prima e Muccino poi.
Vi invito non tanto a guardare il focus principale -il giocatore- ma lo stuolo di lesionati mentali alle sue spalle. Vedrete 7,8 volti di ridicola resa che fanno a gara a chi fa le espressioni più teatrali, innaturali, esagerate possibili. A me hanno ipnotizzato.
Come se non bastasse Rogo inserisce nel primo quarto d'ora un personaggio arbitrario, insensato, probabilmente un personaggio di un'altra sceneggiatura finito, magari durante la centrifuga di un lavaggio di un paio di pantaloni, nelle tasche invece dei pantaloni della sceneggiatura del Cartaio.
Mi riferisco al grasso anatomo patologo.
Un nano obeso amante del Bolscioi che non ha alcuna ragione di esistere e che è talmente ingiustificabile da non permetterci nemmeno di ridere.
Se, infatti, il nostro termometro delle Crasse Risate arriva a quota 91 (e ci arriva) quello dell' Ingiustificabile lo supera con un bel 98.
Annullando il primo.
Ma non finisce qui...
Di solito si tende a usare la carta del cameo con grandi attori, se non con gli stessi registi, hiccicoccaniamente.
Nel Cartaio abbiamo il capolavoro di ritrovarci il Cameo di una non attrice, quella Elisabetta Rocchetti famosa per aver interpretato un solo film- L'imbalsamatore- e poi fatto interpretare tutti i seguenti dal suo culo (che, lo ammetto, vince sempre).
Qua cammina per 5 secondi di inquadratura, vista da davanti poi.
MA CHE CAMEO E??
Dopo essere passati attraverso un'altra ridicola partita a poker con l'assassino (conclusa col nostro disastroso Piano di Ascolto che esclama "Poverina!" "L'hanno uccisa!") abbiamo la scena della tavola rotonda, quella dove l'insopportabile psicologa formula le sue teorie.
Mai nel cinema avevo visto una tavola rotonda di un livello così infimo.
Un Brain Storming a cui andrebbe aggiunto Brandelli.
E poi, finalmente, LUI.
Arriva Muccino!!!!!
E ci regala un magnifico
FISTEMA
in luogo di "sistema"
SCHEFFO
in luogo di "scherzo"
e altre diavolerie varie. Un 19enne col mal di pancia.
Tra l'altro si chiama REMO.
Ora voi ditemi come fa un 19enne a chiamarsi REMO.
Ma del resto il capo del locale dove andava a giocare a poker si chiama ALVARO.
E l'unione di AL-VARO e REMO fa pensare ad un'inaugurazione di una barca andata male.
Attenzione, Remo vince una partita. Anche se lui dice, in maniera molto modesta, che è
"FOLO CULO"
La ragazza vittima del killer riesce a liberarsi e il nostro Piano di Ascolto (ricordo, tutti professionisti di polizia) urla attraverso il collegamento Skype:
DAI, SFERRA UN CALCIO!!!
Mi ricorda le nostre buone casalinghe vogheriane che, davanti alle loro soap, commentano con improbabili:
"LASCIALO PERDERE, E' UNO STRONZO!"
o
"DAI, BACIALO"
ma mica finisce qui...
Per tutto il film il grassone e un'altra larva capellona cercano disperatamente di capire da dove provenga il segnale Skype dell'assassino.
E dopo un'ora di film, dopo 5,6 ragazze morte ammazzate, ecco che se ne escono con un:
LOCALIZZATO!!! STA A ROMA!!!!
un graziearcazzo grosso come un grattacielo
Tutte le ragazze sono state rapite a Roma e in tutti i casi dopo pochi minuti Il Cartaio si collegava con la polizia.
Dei geni.
Oltre Casal Palocco non poteva stare.
Ma la cosa più incredibile è che quando Er Zeppola vince la sua partita col killer il nostro Piano di Ascolto esulta in un modo talmente irrefrenabile che io, personalmente, ho fermato il film col MySky, ho cercato un contatto di Argento e ho provato a chiamarlo.
Gli volevo chiedere se, sinceramente, ci stesse prendendo per il culo in quella scena.
Ma no, la scena prosegue, arrivano tortine e pasticcini, il Dio della Privazione di Senso si abbuffa al buffet.
Poi Rogo commette pure un altro errore.
Si sa, in ogni film ci deve essere anche la scena del Dolore e quella del Sesso.
Ma lui, forse per sbaglio, le unisce tra loro. La Rocca non fa in tempo a raccontare della straziante morte del padre che, manco il tempo di asciugarsi le lacrime, l'ispettore inglese la tromba.
Appare poi la figlia di Argento brutta, Fiore (sempre se Asia la considerate bella, io a volte sì).
Doppiata in un modo indecente la prima volta che la sentiamo parlare, buttata nella spazzatura dopo essere stata graziata dal killer, tenta addirittura la strada del lirismo
PER FAVORE, CHIAMA LA POLIZA
IL MIO NOME E' LUCIA
cadendo però in un imperdonabile errore sillabico che fa perdere di musicalità il componimento
dopo riesce anche a dire
"SENTIVO QUALCOSA, RUMORE DI UCCELLI, FORSE PICCIONI CHE TUBAVANO"
confondendo, forse, i rumori d'ambiente del luogo delle sevizie con quelli che albergano nella sua testa
E poi, e poi ragazzi arriviamo al finale.
Che sarà ricordato come la più improbabile, disastrosa, ridicola e comica Risoluzione dei Conti mai vista in ambito horror.
Il Cartaio, Santa Maria!!!!, si lega sulle rotaie insieme alla Rocca.
Niente, per completare una non sceneggiatura decide di fare una partita di poker con lei in quel modo.
Prima aveva acceso la radio in macchina, portando l'uso della musica diegetica nel cinema ad un punto di non ritorno dello schifo.
I due giocano a poker urlandosi di tutto.
Dovrebbe essere una scena tesa.
Ma io sono più teso, molto più teso, quando cerco il calzino che fa la coppia con quello rimasto solo dopo una lavatrice.
Santamaria fa una Scala Reale.
"SCALA REALE, HO VINTO!!! AHAHAHAHAHAHAHAH"
ma anche lei ne fa una
e urla
"NO, IO HO VINTO! TRA DUE SCALE REALI LA MINIMA BATTE LA MASSIMA!"
mentre sta arrivando il treno alle loro spalle
questa è Storia. Siamo colmi, troppa bellezza, non ci crediamo.
Ma Rogo ci regala l'ultima perla, la telefonata sui titoli de coda.
La Rocca è incinta.
Cazzo, nella centrifuga è finito dentro anche il foglio di una terza sceneggiatura