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7.8.19

Blog ai confini del mondo - 6 - "Beetlejuice" di Marco Gelmetti


Dopo un trilione di giorni rispolvero questa mia rubrica, ovvero quella in cui presentavo e cercavo di aiutare piccoli blog un pochino defilati e poco conosciuti.
Nelle 5 puntate precedenti ho visto che ci sono blog definitivamente chiusi e altri che non scrivono da mesi o anni (tranne uno) quindi, insomma, sembro tipo Cannavacciuolo che fa "Ristoranti da incubo" e poi quei ristoranti chiudono comunque dopo mesi (anche se il mio esempio per un verso è sbagliatissimo visto che io, al contrario, cerco di segnalare blog che hanno poco seguito ma grande qualità).
Poi, diciamocelo, il mondo dei blog è in crisi nera, aprirne uno adesso avendo velleità è da pazzi. E anche il mio aiuto serve a poco, la blogosfera è agonizzante.
Ma anche se solo una decina di persone cominciassero a conoscere e seguire Marco per me ne sarà valsa la pena.

Marco è un lettore diventato anche amico poco tempo fa, quando ci siamo conosciuti nella sua bellissima Cremona.
Marco da un annetto commenta spesso nel Buio in Sala e ho sempre trovato questi suoi commenti tra i migliori nel blog.
E così, dopo tutto questo tempo, scopro ADESSO che aveva un blog suo.
Questo a dimostrare quanto Marco stia nascosto, quando sia umile e quanto scriva solo per la voglia di farlo, senza ricercare il successo.
Persona pacata (più de me), simpatica e intelligente, ottimo scrittore e amante dell'horror (ma non solo)

Questo è il link che porta al blog, a seguire la sua auto-presentazione




Buongiorno. Lei è Marco Gelmetti?
… ma stai facendo finta di non sapere chi sono?

Senta, sarebbe già abbastanza mortificante fare un’intervista a uno come Lei. Si figuri lo strazio di fare questa autointervista proprio a Lei. 
Oh Dio no… adesso dovremmo fare la scenetta che io… insomma che tu fai le domande e poi io…

Faccia silenzio per favore. Allora, mi dica Gelmetti, lei è un sedicente blogger di cinema.
… Sì. A Settembre 2018 ho aperto questo blog. Si chiama Beetlejuice. Faccio recensioni di film... diciamo con una certa predilezione per quelli di genere.

Nel 2018. Un blog.  Ho capito… Lei è una specie di genio. Insomma, un precursore,  un visionario! E per l’anno prossimo che progetti ha? Aspetti non mi dica niente! Mi butto?… Un noleggio di CD musicali! Nastri per macchine da scrivere? Maniscalco?
Sa che Lei è davvero divertente? E sì che a vederla uno non lo direbbe.

Guardi, potrei dire lo stesso di lei. Vediamo di tornare a questa penosa autointervista: perché un blog e perché di cinema? Sempre se ha una risposta eh. Se non ce l’ha meglio, così abbiamo già finito e vado a fare qualcosa di meglio, cioè qualsiasi altra cosa.
Beh, perché… perché amo il cinema. Come del resto amo la musica, la letteratura o i videogame. Ma col cinema ho un rapporto, come posso dire?, più naturale probabilmente. Ho la tendenza a vedere film continuamente, occupando tutto il mio tempo libero. A volte è la realtà che mi sembra scritta male rispetto a un film, se capisce cosa intendo.

Capisco, sì, Lei è uno di quei fuori di testa col cervello fritto dal cinema degli anni ‘80. Andiamo avanti, che qui si fa notte e comincio anche a non sentirmi troppo a mio agio con lei. Il blog, perché?
Sì il blog… Senta, mettiamola così. Io sono anni che ormai leggo di cinema sul web e penso che alcuni blog, come Il Buio in Sala, siano un patrimonio culturale incredibile. Dietro a questi blog ci sono autori serissimi, alcuni scrivono da Dio, altri scrivono da dieci o quindici anni, altri hanno delle competenze di cinema sovrannaturali, e sono tutti così personali e sinceri che fanno un baffo a tutti gli insulsi siti e magazine cinematografici di cui le ricerche di Google sono piene.

Ma si vergogni. Tutto questo pippone solo per fare la sviolinata a Giuseppe. Mi dice una buona volta perché ha aperto lo stramaledetto blog?
Ah quello… sì beh, in effetti una risposta non ce l’ho. No zero, davvero, vuoto assoluto... Anzi, aspetti!  Posso azzardare? Diciamo che quando uno scrive quello che ha in testa, si accorge immediatamente se sta pensando una scemenza, perché la pagina scritta non perdona. In più se pubblichi quello che hai scritto, i commenti perdonano ancora meno. Penso che potrei sintetizzare dicendo che è un modo per riflettere di più sul film che ho guardato.

L’avverto, ancora una risposta del genere e mi alzo e me ne vado. Anzi, sa che le dico? Che mi alzo e me ne vado comunque, perché Lei è riuscito a portare il mio personale concetto di noia a un livello che non credevo possibile. L’ultima domanda, solo per rispetto a Giuseppe: perché www.beetlejuice.it?
Come perché? È un cult, un capolavoro, è uno dei miei film preferiti! È divertente, è horror, è pieno di attori fantastici, c’è Winona, ha uno dei migliori protagonisti di sempre, è scritto benissimo e diretto anche meglio! C’èBanana Boat

Gelmetti, mi dica la verità.
Il dominio costava 1 euro.

Lei è inqualificabile. La disprezzo con tutto me stesso. Se ci dovessimo mai incontrare allo specchio farò finta di non conoscerla, La pregherei di fare lo stesso.

Lo consideri già fatto.

3.1.17

Blog ai confini del mondo (5) - L'Uovo del Curato - Ivan Paio

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Ivan Paio è un amico e lettore del blog da un paio (ahah) d'anni credo.
Ha sempre commentato magari poco ma con grandissima attenzione e competenza.
Ricordo che al tempo mi scrisse che aveva un blog. Andai a visitarlo e vidi che era in inglese. Trovai la cosa straordinaria (noi italiani restiamo sempre sbalorditi quando troviamo uno che sa alla perfezione l'inglese) non tanto per la cosa in sè ma perchè mi immaginai quanta competenza di quella lingua devi avere per fare post non "tecnici" ma discorsivi come, ad esempio, può essere l'analisi di un film.
Se poi aggiungiamo che Ivan è laureato in matematica la sua poliedricità è ancora più curiosa ed interessante.
Due mesi fa ha aperto zitto zitto un blog IN ITALIANO (festeggiamenti per tutti noi che conoscicchiamo l'inglese ma che senza italiano non viviamo).
L'ho seguito, gli ho dato due piccoli consigli ed ho aspettato che mettesse "ciccia" per poterne parlare.
E adesso il blog di ciccia ne ha abbastanza e Ivan lo aggiorna veramente di frequente.
Ivan è un animale da sala, recensisce quasi tutti film appena usciti.

Buffo che, per ora, abbia recensito solo film in sala (Dolan, Sully, Elle, Loach, Dardenne, Plà etc...) o cult degli anni 60, senza vie di mezzo.
Quello che però è più importante è che Ivan sa scrivere, ha competenza e, soprattutto, identità, personalità.
Certo, malgrado le sue rece siano molto stimolanti, per niente noiose e personali sempre studente di Matematica rimane, quindi c'è anche un certo rigore e poca attitudine allo sbraco (vedi sottoscritto) 
Date un occhiata a questo ragazzo anche se, purtroppo, la penultima rece che troverete è una mezza stroncatura a Dolan.
Forse non era il momento migliore per visitarlo, ahaa
Cercate, specie gli ultrà dolaniani, di andare oltre, pensate che ognuno ha i suoi registi amati e non.
Visitatelo, leggete altro, vi piacerà.
Ancora ha solo un paio (ahahahaha) di lettori fissi, rimediate.
Il blog è qua sotto, cliccate sul titolo
Segue la (notevole) presentazione di Ivan

L'UOVO DEL CURATO

Perché un blog di cinema?

Uh... se intendi perché di cinema e non di altro, ti posso dire che è l'unica arte che mi interessa in tutte le sue forme, a prescindere da generi, epoche o autori. Non ho nessun filtro, sono sempre in esplorazione, amo allo stesso modo il più becero cinema di Hollywood e i film di marionette cecoslovacche. Ho giusto qualche piccolo problema con i film di mafia, che mi fanno star male fisicamente.
Se però intendevi perché un blog e non una moleskine, faccio più fatica a rispondere... una volta non mi sarebbe mai passato per la testa di mettere nero su bianco i miei pensieri, tantomeno in uno spazio pubblico.
Se invece intendevi perché un blog e non due, beh ti sbagli, avevo un altro blog prima di questo.

Non mi sembrava una domanda ambigua. Perché sei sempre così polemico?

Polemico, dici? La tua affermazione è un po' come l'uovo del curato: eccellente solo in parte. Conosci la storia dell'uovo del curato che dà il nome al mio blog, vero? Beh, è un'espressione inglese che mi mette istantaneamente di buon umore...

Ma veramente...

...dunque c'è questa vecchia barzelletta in cui un umile curato di campagna viene invitato a pranzo dal vescovo. Ogni commensale ha un uovo sodo nel piatto, e ad un certo punto il vescovo dice al curato, "signor Jones, temo che le sia capitato un uovo guasto", al che il curato per non offendere il padrone di casa risponde, "oh no, signor vescovo, le assicuro che in parte è eccellente!"
È una cosa che mi fa morire dal ridere!

Davvero molto interessante. Provo a riformulare la domanda: perché sei sempre così polemico?

Ah già. Beh sai sono fatto così, non posso farci niente. Quando guardo un film, per me è vitale chiedermi se si tratta di un'impostura, se la finzione viene messa al servizio di un'idea o di un'ideologia, insomma se il regista è animato da intenzioni oneste oppure mi sta coglionando. Nella mia prima recensione parlai de "La scelta di Barbara", film tedesco che mi fece arrabbiare moltissimo perché raccontava la storia di una donna apparentemente libera di scegliere, ma che in realtà si trovava in un vicolo cieco, una trappola architettata dal regista allo scopo di dimostrare che nella Germania dell'Est non si viveva poi tanto male. Ecco, sono piuttosto sensibile a questo genere di sotterfugi, mi viene un desiderio istantaneo di smontarli per smascherare l'inganno.

Ma il cinema è inganno per definizione... e "La scelta di Barbara" era un bellissimo film, che mi stai a dire?!

Eh no, non sono per niente d'accordo! Certi film sono delle truffe belle e buone, come quel vecchio film, "L'attimo fuggente", propugnatore di una libertà fasulla e prefabbricata. Come se dei ragazzini ricchi e viziati avessero qualcosa da perdere a ripetere poesie altrui e saltare sui banchi di scuola!

Terremo la tua opinione nella dovuta considerazione. Un tempo avevi anche un blog in inglese, ora defunto. Perché questa scelta bislacca?

Ti ringrazio per la domanda. All'epoca leggevo molto i critici americani e mi venne naturale provare a scrivere in quella stessa lingua, anche se non la padroneggiavo affatto. È stato anche il motivo per cui alla fine ho abbandonato il blog: troppa fatica! C'era però un grande vantaggio a scrivere in una lingua che non era la mia: mi sentivo protetto, come se in realtà fossero le parole di qualcun altro.

Le parole di qualcun altro... ma certo, capisco perfettamente quello che vuoi dire (*coff coff*). Oltre al blog hai avuto altre esperienze di scrittura in passato?

Dunque, fammi pensare... ecco, alle elementari ci obbligavano a tenere un diario in cui dovevamo raccontare i fatti salienti di ogni giornata che dio mandava in terra, sabati e domeniche comprese, cosa che puntualmente mi mandava nel panico perché mi sembrava che non succedesse mai niente che meritasse di essere raccontato, un po' come in quel romanzo di Sclavi. E poi avevo un taccuino su cui annotavo i sogni.

Vediamo se ho capito. La più recente esperienza di scrittura nella tua lingua madre risale a quando bagnavi il letto. Vent'anni più tardi, quando hai ripreso la penna in mano, hai scelto una lingua in cui faticavi ad esprimerti. E per finire hai intitolato un secondo blog a una barzelletta che fa ridere solo te, e dove ti proponi di smontare quei film che secondo il tuo illustre parere sono delle imposture. È corretto?

Per niente! Come ti ho già detto ogni film mi lascia qualcosa, ma per me è fondamentale chiedermi...

Ho capito, ho capito! Mi piacerebbe sapere cosa pensano i tuoi amici di questa idea balzana del blog...

Ehm... a dire la verità non lo sa nessuno.

Perbacco! questo è quello che si dice avere il bernoccolo degli affari. Ora scusami ma ho un impegno urgente sul pianeta terra...

2.12.16

Blog ai Confini del Mondo (4): "Pietro Saba World" di Pietro Sabatelli


Ah, che bello, dopo praticamente un anno esatto ecco che riprendo in mano la rubrichetta dove cerco di presentarvi (anche se, a dir la verità, alla fine a presentarsi sono "loro" stessi) quei blog che per un motivo o per l'altro sono ancora abbastanza nascosti.
Trovate tutto nell'etichetta "blog da seguire"
L'incrocio con Pietro è avvenuto da poco (almeno da parte mia). Purtroppo nell'ultimo anno ho limitato ancora di più le mie sortite "esterne", le letture altrui. Tutto il tempo che riesco a dedicare al mondo blog, ahimè, lo riempo infatti nello scrivere post, confezionare quelli degli altri e rispondere ai commenti.
Però, ecco, provo sempre ad andare a fare almeno un paio di letture in ogni blog nuovo.
Da Pietro ho letto 3 recensioni e specialmente Anomalisa m'ha colpito molto. Non ha paura di andare "lungo", è molto personale e cerca di analizzare il film più a fondo che può.
Poi magari fa periodi vorticosi, ancora più lunghi de Saramago, ma ad ognuno il suo stile ;)
Troverete un blog, a differenza dei 3 precedenti (la Chiarina, Belushi e Death), molto aggiornato, vivissimo.
Tantissimi film, tantissime serie tv, tanti approfondimenti. Un archivio che, se lo leggete, sembra quello di un blog almeno 5enne, non di poco più di 1 anno.
Purtroppo proprio nell'archivio c'è la magagna più grande, ovvero la lista in ordine pubblicazione e non alfabetica. Insomma, se vi cercate un film dovete avere molta pazienza...
In ogni caso lascio la parola a lui.
Ah, ho visto Boogie Nights, l'incubo "punizione Moccia" è un pò più lontano. Ma sempre troppo vicino...

ecco il suo blog

PIETRO SABA WORLD

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Come quasi tutti nella blogosfera anche io sono nato a cavallo degli anni '80.
E' quindi abbastanza facile capire i miei gusti in fatto di cinema.
 Certo il mio blog non parla solo di cinema, è molto di più, c'è musica e tanto altro ma sapere i miei gusti è d'obbligo, anche se i film che recensisco sono frutto delle mie visioni cinematografiche su Sky e in televisione e non di vecchia data (se così possiamo dire) o film di prossima uscita (il cinema come sala non fa più per me) come invece l'autore del blog, che ovviamente ringrazio per questa occasione, fa in questo spazio. Perciò non vi sorprenderete se vi dicessi che rimpiango più di tutti la fine anni 80, quegli anni in cui il bagaglio cinematografico iniziava ad annidarsi nella mia testa, è anche per questo che ho aperto il mio blog.
Una cosa che forse nessuno sa è che riconosco facilmente attori e attrici, i film o solo qualche scena di tutte le pellicole che vedo me li ricordo tutti, ma non solo, perché oltre al cinema, la televisione per quanto concerne telefilm, programmi e quant'altro mi ha cresciuto e acculturato. Per esempio dei miei tanti ricordi di gioventù risalenti alla mia crescita ne ho parlato nel corso dei 16 mesi da quando ho aperto il mio blog, dai programmi, telefilm, giochi e giocattoli, cartoni animati e tanto altro, cresciuto a pane-acqua e 883, dalle prime console di gioco a ricordi di viaggi. Ma tornando al cinema non posso non citare alcuni miei miti, miei capolavori visti in quegli anni e mai dimenticati.
 E' impossibile infatti dimenticare la saga di Rocky e Ritorno al Futuro, di Rambo o Jurassic Park.
Spielberg è diventato uno dei registi che più apprezzo, ancor di più dopo Lo Squalo e Indiana Jones con Harrison Ford, eccezionale in Star Wars e Blade Runner.
Sempre con Spielberg è diventato grande Tom Hanks, attore straordinario di cui ho adorato Forrest Gump.
Poi ho conosciuto il mondo dell'horror e paranormale con It e L'esorcista, e poi, dopo, molto dopo, il fantasy con Il Signore degli Anelli.
 Insomma, sono così tante le influenze ricevute che in ogni caso vedo praticamente di tutto, senza tante distinzioni perché il cinema è arte capace di farci sognare e divertire. Perciò se vi interessa sapere qualcosa di me, dei film che ultimamente vedo, delle serie che ultimamente seguo, della musica che ultimamente ascolto, dei ricordi che periodicamente saltano fuori, vi basta venire nel mio spazio, uno spazio sempre in aggiornamento e movimento, che spero grazie a questo bellissimo post di poter aumentare di 'seguaci', di ospiti e soprattutto amici. Vi aspetto, ciao!

30.11.15

Blog ai confini del mondo (N°3): "L'Osceno Desiderio" di Belushi



trovate nell'etichetta "blog da seguire" le precedenti puntate

Belushi è un blogger particolare.
Non c'ha voglia.
Non fa post.
Ora non dico che ne scrive uno ogni morte di Papa ma vi assicuro che di vescovi ne son morti di più in questi anni rispetto a quanti pezzi ha scritto.
Belushi è uno vero però.
Uno dalla competenza infinita, uno che i generi, specie i degeneri, li conosce in maniera incredibile.
Uno che sa scrivere, uno che ha passione, uno che aggiorna pochissimo sì, ma mai banalmente.
I suoi film a volte li conosce solo lui. Ma è questo il bello, sono i suoi film, non quelli che deve recensire per volontà divina.
Il suo blog ha uno stile essenziale, elegantissimo secondo me, anche se il 90% dei film che recensisce di elegante non ha un cazzo.
Ci conosciamo poco ma ci stimiamo molto, sia come scribacchini de cinema che come persone.
E la malattia che cita nel finale è troppo forte da curare per entrambi.
Magari sto post gli farà da calcio sul culo, lo farà smuovere.
Casomai non accadesse, lo giriamo e glielo diamo sui coglioni.
Lo trovate qui, cliccando.
Poi, come al solito, l'autopresentazione.


Caden mi ha detto di fare un pò come me pare. Non mi viene in mente niente per cui parto dall'inizio, vale a dire le 20.30 di una sera del 1983. Mi pare sia il 1983. Come sostiene Caden (nel giusto) sono un pigro che levati quindi non ho nemmeno controllato. Ricapitolando, 20.30, Italia 1, Prima Visione TV. Zombi di Romero. Mè cojoni. Il mondo si ferma e per mondo intendo il bar in cui stiamo assistendo all'evento. Ai tempi ero un pischelletto, ma avevo talmente rotto i coglioni a "quelli grandi" che alla fine qualcuno mi ha portato al bar a vedere lo spettacolo, manco fosse il cinema. E' finita, la Disney se ne può andare tranquillamente affanculo (si scherza). Si è aperta una porta che forse sarebbe stato meglio non aprire.
Tutto qua. In realtà non è proprio così, perchè essendo un ragazzino degli anni ottanta Stallone, Schwarzy, Bruce, JCVD, Steven Seagal, Dudikoff, Lundgren, Mickey Rourke, Mel Gibson, sono (ancora oggi) nel mio DNA di spettatore, senza contare i film di De Palma, Friedkin, Carpenter, Coppola e Cimino. Si. Solo che mi è impossibile stare lontano da cose come "Violenza ad una vergine nella terra dei morti viventi" (che poi è di Rollin), "Porno Holocaust", "Le Notti Erotiche dei Morti Viventi", "Il Braccio Violento della Mala" e tutto quel che fa parte della "degenerazione dei generi". Da qui viene fuori L'Osceno Desiderio, il blog non il film, che nasce in un periodo per me piuttosto complicato e che ho usato come vera e propria terapia, nel senso che mi sono dato la licenza di sparare un sacco di cazzate. Dopo sono passato in un blog collettivo, ma mi hanno sbattuto fuori. Fine. Però il cinema mi piace ancora moltissimo. Come ebbe a dire una mia ex: "Per l'alcol e le droghe ci sono associazioni che ti aiutano a smettere, ma questa cosa del cinema, è incurabile".

11.11.15

Blog ai confini del Mondo (N°2): "Death Row - Il Braccio della morte" di Death


Due mesetti fa leggevo un post nel bellissimo blog di Frank, Combinazione Casuale, e ad un certo punto mi ritrovo nei commenti un certo Death.
Morte.
Mi tocco i coglioni con entrambe le mani e vedo che scrive.
La sensazione provata è strana da descrivere.
Ma intravedevo un'umiltà e un orgoglio di fondo veramente merce rara in questo mondo, o forse nel mondo tout court. Mi sembra che si parlasse di blog, AI PRESUM, e Death diceva qualcosa del suo, che non lo legge quasi nessuno, che lo aggiorna poco etc.. etc...
Ma senza la minima lamentela, anzi, come detto, veniva fuori un orgoglio veramente autentico.
Lo vado a visitare e trovo un ragazzo che scrive benissimo, sciolto, divertente, cattivo e competente.
Uno che parla molto spesso di film di merda o di cassetta (thriller, horror e action), ma che se ne frega di qualsiasi filtro o "tattica" per poter far arrivare più gente.
Alla fine somiglia alla nostra Chiara della prima puntata di questa rubrica.
E' praticamente l'opposto per un certo verso, la grazia di una contro l'irruenza verbale e quasi fisica dell'altro.

26.10.15

Blog ai confini del mondo (N°1): "Come Cirrocumuli" di Chiara


Intanto volevo dirvi che siete stati fantastici.
Nel post del quiz cinematografico avete (nemmeno "abbiamo" perchè io dei 28 che sapevo non ne ho detto mezzo) scoperto 53 film su 54. 
In 7,8 casi avete poi indovinato delle cose veramente incredibili per me.
Tipo ieri con Pietro che tira fuori dal cilindro, solo come immagine flash d'infanzia, il numero 44, il 53imo pezzo del mosaico, The Astronaut Farmer con Billy Bob Thornton (non si ricordava nemmeno il titolo, solo l'immagine).
Credo che quel frame mancante, il 41, non verrà mai fuori ma se un giorno vedete un film che inizia e finisce con un fiume ricordatevi di questo post, non si sa mai...

Nella blogosfera ci sono tanti bei premi che oltre ad una certa soddisfazione personale aiutano a scoprire altri blog o a valorizzarli.
Il problema (per me eh, ne parlai già qua) di questi premi è che alla fine i blog citati sono al 90% sempre quelli, che quasi sempre sono blog già conosciuti e che c'è quell'effetto catena di Sant'Antonio per cui uno ne cita dieci, poi gli altri continuano e così via.
In più citare un blog mettendo solo il link, specie in mezzo ad altri 9, a volte serve veramente a poco.
Ho pensato allora di creare una piccola rubrica per presentare in modo esclusivo (nel senso di uno per volta), (quasi) esaustivo e non solo un pro forma un pò freddino dei piccoli blog ancora poco o pochissimo visitati, o perchè appena nati, o perchè per casualità mai venuti fuori, o perchè il blogger è un pigrone che mette un post al mese o per altri mille possibili motivi.
Non credo sia un'idea nè nuova nè così tanto originale ma, insomma, ci tenevo.
Il primo blog è di una ragazza, questo:



Sinceramente credo che come scrittura pura sia quella che preferisco nell'intero internet.
Parlo proprio della scrittura in sè eh, non del blog.