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6.2.15

Recensione: "Il Superstite"


Spoiler abbastanza pesanti dopo la linea divisoria nel finale

Che poi in realtà superstiti lo siamo tutti.
Essere in vita vuol dire essere superstiti della morte.
Essere in vita vuol dire anche essere superstiti di milioni di persone che se ne sono andate o se ne vanno ogni giorno.
Perchè sopravvivere non è per forza qualcosa di strettamente relativo, come la parola superstite presuppone.
Poi si può anche essere superstiti di un dolore o di un amore, di un incidente o di una gioia, di un terremoto che distrugge case o di uno interiore.
Aaron è un giovane ragazzo superstite, l'unico superstite, di un tremendo naufragio del quale poco o nulla sappiamo, solo un'istantanea di un mare che si ingrossa e inghiotte.
Aaron nel naufragio ha perso suo fratello, praticamente la seconda metà della sua anima.
La piccola comunità dove vive non gli perdona di essere ancora in vita mentre tutti gli altri sono morti.
E nemmeno Aaron se lo perdona.
Questo è un film su chi rimane, su chi ha avuto la (s)fortuna di salvarsi e deve vivere ogni giorno non solo con il senso di colpa e con il ricordo che ti dilania dentro, ma anche in mezzo a persone che non sopportano che tu sia ancora vivo mentre tutti i loro affetti sono morti.
Il Superstite è un'opera prima a tratti straordinaria, scritta e girata con una sensibilità pazzesca.

3.2.15

Recensione: "The Raid"



Non mi piacciono gli action movie. Davvero poco.
Non mi piacciono i film di arti marziali. Ma zero proprio.
Figuratevi quanto mai potrà piacermi un action movie di arti marziali.
Sì, ma un annetto fa ero rimasto folgorato da un episodio del discreto collage horror V/H/S 2, in particolare quello della troupe televisiva che andava ad intervistare il guru di una setta.
Allucinante, debordante, inquietante, un cortometraggio "inside" davvero magnifico.
Alla regia c'era un gallese, Gareth Evans.
Scopro poi che questo ragazzone britannico oltre a quell'episodio aveva diretto soltanto film di arti marziali indonesiane (girati in loco con attori locali poi). E scopro anche che il suo secondo film, The Raid, è considerato come un vero e proprio capolavoro di genere.
Decido di vederlo.
E sì, non c'è proprio niente da dire, The Raid per gli amanti del genere credo sia davvero un film strepitoso, così strepitoso che è piaciuto anche a me che di solito al terzo urlo da karateki e al quarto salto inizio a diventare scemo ed innervosirmi.
The Raid parte da un'idea di soggetto talmente semplice da risultar geniale.

27.1.15

Il Buio in Sala Streaming, parte il vero progetto. Per vivere il cinema insieme. E gratis. E magari pure sul letto. (con programmazione)


Tutto nacque qui e poi confermato e spiegato meglio qua.
Ci terrei che leggeste, avrete già molto risposte.
Sta di fatto che grazie alla piattaforma LEGALE di streaming di MyMovies io posso vedere tutti i loro film, anche quelli ON DEMAND (che necessitano di un account a pagamento che io possiedo).
Per farla breve io ho la possibilità di invitare fino a 25 persone per volta sui film che mi guardo o, per usare un termine più consono, proietto.
Ci tengo a dire, oltre alla legalità della cosa, che tutti questi film sono opere o già passate da tempo nei cinema, o mai uscite in italia o distribuite in maniera pessima. Insomma, il vero cinema, ossia quello delle poltroncine non virtuali, rimane l'altro, le due fruizioni dovrebbero complementarsi.

11.10.14

Recensione: Big Bang Love, Juvenile A

Risultati immagini per big bang love juvenile a poster

Il mio rapporto con Miike non è ancora definito.
E come può essere definito e defintivo il rapporto con un regista così diverso da sè ogni volta, così inafferrabile, così capace di farti gridare al capolavoro e poi, tre minuti dopo, mostrarti senza pudore la sua parte più trash.
Qual è il vero Miike?
Quello grottesco, eccessivo, sanguinariamente visionario di Ichi?
O quello disturbante, metaforico e psicologicamente violentissimo di Visitor Q.
O quello classico della prima parte di Audition?
O quello pazzo e freddamente sadico della seconda?
Oppure questo qua, quello di un film inafferrabile come il suo cinema, un film, e un cinema con esso, che passa senza ritegno e senza soluzione di continuità da impressionanti sequenze visionarie a lordi e stretti interni, dalla sensazione di trovarci davanti a qualcosa oltre la realtà, trascendentale a violentissime scazzottate e spargimenti di sangue.
Che film è Big Bang?
Difficile dirlo.
C'è un carcere, c'è un timido ragazzo gay diventato mostro per una notte che vi entra, ce n'è un altro violento e carismatico, c'è un direttore subdolo.
Il ragazzo violento è stato ucciso, non si sa da chi, non si sa perchè.

Risultati immagini per big bang love juvenile a

E parte così un'inchiesta, e il film diventa qualcosa di strano, una serie di domande che non vengono mai pronunciate dai protagonisti del film ma appaiono invece sullo schermo, qualcosa di trierano, come se ci fosse qualcuno al di fuori della diegesi, che sia più un qualcosa di un qualcuno non si sa, una morale, una ricerca della verità, una tesi che entra nelle vicende, forse noi stessi.
In realtà non siamo davanti a un giallo, non è che ci interessi così tanto chi sia l'assassino, ma se giallo dev'essere è un giallo che nel nostro mondo indaga pochissimo, che le prove e gli indizi più che qua, da noi, le cerca in un mondo altro, parallelo, un mondo fuori dal mondo o forse sopra di esso, e come tutto questo non richiami quel capolavoro di Una pura formalità in cui più si andava avanti più i contorni di quel luogo si facevano sottili, eterei, trascendenza.
E qui lo stesso, Miike fa di tutto per non ancorarci alla realtà e ci fa perdere tra quelli che sembrano palchi teatrali, luoghi prima angusti e poi vastissimi, estratti di cartone animato e spazi e cieli irreali, che quello lì fuori dal carcere sembra un tempio azteco e là, lassù, c'è un razzo che mi porterà via, dagli alieni, in Paradiso, dove volete voi.
E allora ci sono uomini che vogliono uccidere per poi trovare la forza di suicidarsi e altri che si suicidano mente vengono uccisi forse perchè quel razzo desiderano prenderlo il prima possibile.
E c'è un ragazzo dolce che si innamora di un altro ma trova un raggio a trafiggergli il cuore.

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Miike cerca di raccontare sensi di colpa e desideri di redenzione e lo fa in maniera evocativa, metaforica, lievissima alternando tutto alle sue tremende scene di violenza.
Forse non comprendiamo tutto, forse è tutto troppo maledettamente difficile, quei colori ocra che dominano dapertutto, quell'uomo che sempre viene a chiamare la sua vittima mentre l'altro, il ragazzo buono, cammina sopra l'aqua che i loro vestiti laverà, quelle scale orizzontali, quella semplice vicenda di omicidio che si fa così complicata.
Chissà cosa è sto film.
Forse non è niente di complicato.
Forse è solo la storia di un uomo innamorato, di uno che non riesce più a vivere e di loro due che parlano di tripli arcobaleni e di amori che non saranno mai.



30.7.14

Recensione "The Search for Weng Weng" - BuioDoc - 10 -



Weng Weng era la stella più luminosa del cinema filippino.
Negli anni 80 i suoi film potevano incassare anche un milione di dollari, cifre veramente astronomiche.
E lo stesso cinema filippino in quegli anni, e per quasi una decade, fu addirittura il secondo cinema al mondo (inutile dire il primo) per numero di produzioni e incassi.
E molto grazie a lui.
Weng Weng si rifà soprattutto a James Bond. Le sue sono sì parodie, ma non nel senso più trash del termine. Anzi, se non fosse per come è Weng Weng  potremmo definire questi film semplici remake di serie b di film americani, non parodie.
Se devo essere sincero, e il doc è pieno di spezzoni, non sono nemmeno girati male per essere degli b movie.
Già, se non fosse per come è Weng Weng dicevamo...
Perchè Weng Weng combatte il male, spara, salta, è esperto di karate, tromba come un sorcio, fa tutte le cose che fa James Bond nei suoi film. E non solo Bond, ma rifà pure personaggi di supereroi amerigani.
Sì, sto Weng Weng è una stella luminosissima.
Ma è alto 90 cm.
E' un nano, anzi, un supernano. E pure brutto.



Potete capire che qualsiasi tentativo di remake diventi parodia, anche senza volerlo.
Il doc parte dalla volontà di un malato di cinema (che aveva il più importante negozio di rarità in dvd nell'intera Australia) di ricercare notizie su questo Weng Weng.
Chi era in realtà, che fine ha fatto, come ha potuto avere tutto quel successo.
Per scoprirlo il regista del doc va direttamente nelle Filippine.
Intervisterà vecchi registi di Weng Weng, vecchi colleghi attori, vecchi membri della troupe, storici e appassionati.
Le Filippine negli anni 80 sfruttano il successo avuto con Apocalypse Now e diventano un luogo ideale per gli americani sia per le location che per i costi di produzione dei film.
I filippini costano pochissimo, lavorano 24 ore e hanno posti splendidi.
Poi piano piano sono gli stessi filippini a voler crearere un loro proprio cinema copiando ovviamente il modello Hollywood sia nel suo essere industria che, soprattutto, nei film, nei generi.
Weng Weng inizia la sua carriera quasi per caso. Ma da comparsa diventa ben presto la star, qualsiasi film dove sta lui diventa una miniera d'oro.
Vedi questo nano sulle copertine di tutti i giornali, lo immagini pieno di soldi e di pollastre, credi che faccia una vita da star e invece...
E invece il doc scopre piano piano che dietro la facciata tutto era diverso.



Che Weng Weng era una specie di giullare del Re che lo stesso Re usava per divertirsi.
Scopri che il sanguinario dittatore Marcos, al capo delle Filippine per più di 20 anni, portava Weng Weng a casa, ci si divertiva e forse è dietro la sua spinta che il nano è diventato una star.
C'era il cinema di propaganda, lo stesso Marcos usò la settima arte per acquisire i voti all'inizio.
E far diventare il nano una star, permettere che "anche un deforme possa avere successo" è simbolo di democrazia.
E poi c'è il modello americano con i suoi film.
Il nano funziona, porta incassi incredibili. Ma lui non vedrà mai una lira.
Tutto sembra essere bellissimo, i film del nano che portano gli USA laggiù vanno alla meraviglia, molto meglio dei pomposi film autoctoni. Meglio il trash. Che poi Weng Weng sembra tanto Gesù Bambino e si sa, le Filippine sono il secondo popolo al mondo per cattolicesimo. E Gesù Bambino è considerato una star là, il supererore di quelle latitudini.
Sì, ma poi le Filippine cominciano a vergognarsi che la loro immagine nel mondo sia associata ad un nano deforme.
Weng Weng sembrava lo Sean Connery delle Filippine ma in realtà era soltanto il cane ammaestrato di due produttori senza scrupoli.
E della stessa dittatura.
Forse il difetto del documentario sta nel fatto che sebbene tante cose si scoprano piano piano il climax ascendente non vada di pari passo ma, anzi, c'è l'impressione che la parte migliore resti la prima, quella in cui scopriamo la storia di Weng Weng.
Ma resta un'opera affascinante e quasi obbligatoria per chi ama le storie nascoste del cinema e quella cinematografia un pò grottesca e al limite dell'etica.



Alla fine il doc si chiede se lui in realtà sia stato mai felice.
Se dietro quel successo, quei film, quelle donne, se dietro tutte quelle cose che in realtà erano solo e solo finzione ci sia stato un piccolo uomo che era comunque contento di farle, comunque contento di essere il giullare star anzichè passare una triste vita nella sua catapecchia con la sua famiglia.
Forse sì, forse Weng Weng era felice.
Ma credo che Ernesto De La Cruz, il suo vero nome, avesse un dolore dentro inimmaginabile.
Il nano di 90 cm che stregò Cannes e annusò le palme più alte soffrirà paralizzato due anni in un letto.
Au revoir Weng Weng.
Sua Altezza.

( voto 7)


18.7.14

Recensione: "Oltre le colline" (e due parole sugli autori riconoscibili)


Avverto sempre un piacevole brivido quando riconosco in un film la cifra di un regista.
In effetti mentre nelle altre arti lo stile di un autore è quasi sempre molto riconoscibile, nel cinema è sempre molto difficile da individuare. Questo non solo perchè il cinema è un'arte un pò "sporca" che ha dietro delle logiche che con l'arte hanno pochissimo a che fare (la produzione che ti impone qualsiasi cosa in nome degli incassi, il pubblico o le tendenze che ne impongono altre, la catena di montaggio delle sceneggiature) ma anche perchè quella cinematografica è l'arte che ne "comprende" al suo interno di più (scrittura, regia, fotografia, recitazione, scenografie solo per citare le più evidenti). Insomma, riconoscere la mano di un regista in un film, poterla individuare con certezza è sempre più raro.
Quindi "riconoscere" Mungiu (regista dello splendido 4 mesi, 3 settimane, 2 giorni,) dopo soli 5 minuti mi ha dato subito una piacevole sensazione, quella di trovarsi davanti un autore che riesce ad esser più grande dell'opera che presenta.
La stessa sporcizia del precedente film, lo stesso stile di regia -che a dei perfetti quadri fermi (come dimenticare ad esempio l'impressionante cena di 4 mesi? ecco, in piccolo la ripropone qua) alterna dardenniani "inseguimenti" alle sue protagoniste- lo stesso realismo purissimo, non sporcato da alcun marchingegno cinematografico, la stessa cura nelle sceneggiature che solo apparentemente appaiono semplicissime, addirittura l'uso ancora una volta di due giovani protagoniste femminili (anche qua un rapporto fortissimo e ambiguo), insomma, respiravo 4 mesi e Mungiu fotogramma dopo fotogramma.

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Parlavo di sceneggiature apparentemente molto semplici perchè i film del giovane regista romeno non sono opere minimaliste in cui ricercare, sempre che ci siano, chissà quali significati, ma opere che invece le tematiche te le sbattono prepotentemente in faccia pur mantenendo un profilo molto sobrio.
Insomma, film d'Autore con la "A" maiuscola, o almeno nelle intenzioni.
E con me, si sa, il 90% delle volte sti film riescono a convincermi. O fregarmi.
Alina torna in Romania per portar via dal convento in cui vive la sua amica d'infanzia (e d'orfanotrofio) Voichita, ma quest'ultima non vuole abbandonare la strada intrapresa con Dio. Alina, consciamente o no, inizierà a ribellarsi a tutto questo. E ne pagherà le conseguenze.
Amo i film che si prendono tutto il tempo per raccontare (anche questo significa non sottostare a delle regole) ma è indubbio che Oltre le colline rispetto al soggetto che racconta duri un pò troppo. Già l'ambientazione (il convento) e l'assoluta mancanza di cambi di ritmo o di incursioni "esterne" da parte di altri personaggi rendono tutto un pò pesantuccio, se in più non si riesce ad asciugare il tutto il più possibile la visione certo non può considerarsi leggera.

Risultati immagini per dietro le colline

Ma quello che apprezzo in Mungiu è il non cadere mai in facili e retoriche prese di posizione, il saper raccontare una realtà (come nel precedente film) senza la sensazione di un suo marcato schieramento.
Sarebbe stato infatti facile usare i soliti clichè per la denuncia di certi ambienti (abusi sessuali, plagi, costrizioni, corruzioni etc...) mentre, sebbene non possiamo comunque escluderne nessuno, abbiamo la sensazione e avvertiamo la "possibilità" di trovarci davanti a qualcosa che sì, molto probabilmente è sbagliato, ma in qualche modo "leale". Ogni frase, ogni gesto, ogni comportamento delle suore e del padre appaiono quindi sbagliati quanto vogliamo ma comunque meno subdoli del previsto, come se chi li compie ci credesse davvero.
L'ultima mezz'ora, molto intensa, testimonia questo perchè se è vero che il calvario e le "torture" subite da Alina sono aberrazioni e derive religiose senza se e senza ma è anche vero che pare autentica anche la gioia per la sua presunta "guarigione" e la disperazione per quello che accade dopo.
E lo stesso comportamento di Alina è tutt'altro che responsabile e rispettoso anche se la sua ribellione a quel mondo in nome dell'amore per Voichita ha una sua bellezza grezza indiscutibile.
Insomma, Mungiu sembra rispettare (e al contempo attaccare) entrambe le parti.
E non presenta persone cattive ma solo persone coinvolte in delle logiche insensate.
Plagiate forse, ma non diamolo per scontato.
In realtà questo è essenzialmente un film sull'amore puro (nel senso di grezzo, animale) e sulla gelosia che ne consegue.

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Alina non è altro che una ragazza che vede nella sua amica l'unica persona che ha realmente mai amato e l'unica che possa amarla. E tutto quello che si frappone tra lei e lei, che sia un'altra ragazza o lo stesso Dio, è qualcosa che deve combattere. Non è quindi un film contro i conventi e le religioni ma contro tutti quei cappi che privano l'uomo della propria libertà e del proprio libero arbitrio (che son due cose diverse ovviamente).
Magnifiche le due attrici, come sempre nel cinema dell'est.
Mi fermo qua, altrimenti faccio lo stesso errore del film.

( voto 7,5)

12.7.14

Programmazione Buio in Sala Streaming 14- 31 Luglio

Visto che tanto almeno due film a settimana me li vedo ho pensato di creare due appuntamenti fissi con i film in streaming multiplo.
Sono appuntamenti che esisteranno a prescindere in quanto comunque personali ma, ovviamente, spero che possano essere occasione per vedere film insieme.
L'ultima volta eravamo in 8, risultato straordinario se pensiamo che è estate, la sera la maggior parte delle persone esce, la pubblicità che posso fare all'inziativa è comunque limitata e i titoli presentati sono perlopiù sconosciuti.
Ho pensato di fare due appuntamenti fissi il lunedì e il giovedì, uno con i Documentari più interessanti, l'altro di veri e propri film, certo la maggior parte un pò autoriali e pesantucci ma tanto è gratis e nessuno obbliga nessuno.
Questa la programmazione che mi sono fatto, programmazione che a prescindere dai problemi che potrò avere io sarà rispettata al 100% perchè  l'evento lo creerò lo stesso, che io ci sia o non ci sia.

LUNEDI' 14 LUGLIO BUIO IN SALA STREAMING DOC


MY NAME IS JANEZ JANSA
Un particolarissimo documentario su quello che significa e può rappresentare il Nome. Diretto da Janez Jansa, sceneggiato da Janez Jansa e prodotto da Janez Jansa. Che sono tre persone diverse. E questo la dice lunga...


GIOVEDI' 17 LUGLIO BUIO IN SALA STREAMING


OLTRE LE COLLINE
Per chi ha amato come me lo splendido 4 mesi, 3 settimane e 2 giorni, ecco il film successivo di Mungiu. Da non perdere.


LUNEDI' 21 LUGLIO BUIO IN SALA STREAMING DOC

 - In streaming su MYmovieslive

WOODY
Credo ci sia poco da presentare, il documentario definitivo su uno dei registi più importanti degli ultimi 40 anni.


GIOVEDI' 24 LUGLIO BUIO IN SALA STREAMING

 - In streaming su MYmovieslive

RIO 2096
Vincitore di numerosissimi premi una pellicola d'animazione molto particolare, un viaggio nel passato, nel presente e nel futuro di un paese, il Brasile. E nel contempo un viaggio dell'Uomo.


LUNEDI' 28 LUGLIO BUIO IN SALA STREAMING DOC

 - In streaming su MYmovieslive

THE SEARCH FOR WENG WENG
Negli anni 80 nelle Filippine un nano nemmeno alto un metro era una star del cinema nelle parodie dei film occidentali d'azione, specie quelli di James Bond. Il documentarista va nelle Filippine per cercare le sue tracce. Ma forse troverà proprio lui.


GIOVEDI' 31 LUGLIO BUIO IN SALA STREAMING


THE DAUGHTER
Per chi come me ha visto tanta roba e amato molto il nascente cinema greco un altro (possibile) grande esponente del filone. Una 14enne rapisce un coetaneo perchè crede che il padre sia responsabile del fallimento economico del proprio. La Grecia figlia della crisi ma potentissima nel cinema.

per il resto ricordo che chiunque voglia vedere film me lo dice e io glieli faccio vedere. Non vergognatevi, è già successo 2 volte

8.7.14

Recensione: "La Demora"


La Zona...Lo vidi precisamente 5 anni fa. Mi colpì in modo incredibile. Terminata la visione invece che davanti al solito pezzo di carta mi trovai davanti al pc. E decisi allora di scrivere là. Dopo un'ora era nato Il Buio in Sala, piccolo blog che per 2 anni ha letto solo mio fratello. E adesso gli amici con cui scambiare due opinioni non sono tantissimi ma comunque più di quanti potessi mai sperare. E,soprattutto, di grande livello.
Dopo 5 anni noto questo nuovo film di Plà, il regista de La Zona, e, come con quello inaugurai il blog,scelgo quindi questo regista per inaugurare (anche se avevo fatto una prova il giorno precedente) Il Buio in Sala Streaming, ossia il "servizio" che ci permette di vedere film insieme in contemporanea e magari commentarli live. Il sistema funziona alla grande, ovviamente ieri eravamo pochi e ci sono stati problemi di connessione per alcuni, ma quello che contava era capire se funziona. E funziona.
( per vedere di cosa sto parlando ci sono i due post precedenti. Ah, adesso è possibili invitare ANCHE TRAMITE MAIL).
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La Demora non è ai livelli del meraviglioso La Zona, questo bisogna dirlo subito.
Se devo trovare un film che gli somiglia basta andare indietro di un solo giorno, a quel Wendy and Lucy recensito ieri, ossia dalle parti di quei piccoli film che raccontano dei semplici spaccati di vita nel modo più asciutto, essenziale e semplice possibile.
Come in Wendy anche La Demora (o almeno tutta la seconda parte, la più importante) si svolge nell'arco di un solo giorno o poco più.
Un vecchio probabilmente affetto da Alzheimer inizia a pesare sulla vita di sua figlia, stanca di accudirlo e doverlo controllare nei suoi tentativi di "fuga". Cerca di piazzarlo in una casa di riposo ma la domanda non viene accettata. Lo abbandona.
La prima parte del film racconta semplicemente la vita di famiglia, le difficoltà nel gestire quell'anziano e il crescere di una certa tensione e malcontento. Plà si prende i suoi tempi, non inserisce nessuna azione notevole o nessun cambio di ritmo, il film procede stancamente, forse troppo.
Poi la figlia chiede al padre di sedersi in una panchina e se ne va, lasciandolo lì.
E qui il film cambia, magari non nel ritmo ma riusciamo finalmente ad interessarci per le vicende e cominciare ad empatizzare.
La Demora, ossia Il Ritardo.

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Ma inizialmente credevo che il significato fosse La Casa e già mi immaginavo una lettura in tal senso. Un vecchio che un tempo aveva una casa tutta sua (e che ricorda più volte nel film), che adesso aveva la casa della figlia, che avrebbe anche la casa dell'altra figlia, che hanno tentato di mandare in una casa di riposo, e alla fine sei lì, in una panchina abbandonato, in quella che qualcuno ha fatto diventare la tua nuova casa.
"Se non riesci a ricordare dove abiti è come non avere una casa" sussurra il vecchio ad un passante.
Frase malinconica che attraverso il filtro della sua malattia, l'Alzhaimer, racconta di qualcosa che si è irrimediabilmente perso, e non solo nella memoria.
Agustin è come un bambino, aspetta lì sulla panchina il ritorno della madre, anche se in questo caso la madre è sua figlia. I vecchi, i bambini, le persone con deficit mentali, spesso sono quelle prive di sovrastrutture, quelle che non riescono a vedere trame e orditi ma si fidano ciecamente del prossimo. E Augustin sta lì, non si muove, non vuole andare con nessuno, sa che la figlia (madre) tornerà. La sua figura è meravigliosamente tragica, le sue parole sommesse, il suo viso buono e speranzoso.
Poi la figlia si pente e passa tutta la notte a cercarlo, specie nei ricoveri e case per anziani.

Risultati immagini per la demora film

Ma Augustin è rimasto sempre là dove lei gli ha detto, lo cerca dapertutto ma lui non si era mai mosso.
Forse lo troverà. O forse no.
Ma poi arrivano i titoli di coda e scopro che quel La Demora significa Il Ritardo.
E tutto cambia, l'ho trovato un titolo magnifico.
Il ritardo, il troppo tempo che ci mette lei per tornarlo a prendere.
Il ritardo, il troppo tempo che ci vuole a capire le cose, a rendersene conto.
Il ritardo, quello che a volte non ti fa fare più in tempo a recuperar qualcosa mentre altre volte hai la fortuna di essere ancora in tempo per rimediare.
Il ritardo, quello che a volte può anche non esser tale.

( voto 7)

7.7.14

Recensione: "Wendy and Lucy"


Risultati immagini per wendy and lucy poster

(leggerissimi spoiler)

Questo film è più unico che raro.
Perchè di opere minimaliste se ne vedono tante ma la maggior parte vogliono semplicemente raccontare una piccola storia.
Wendy and Lucy no, se lo prendi come semplice racconto della storia di questa ragazza e del suo cane non capisci davvero che senso abbia avuto girarlo.
Perchè il cinema del niente e del piccolo è un cinema meraviglioso ma qua raggiungiamo livelli visti poche volte prima.
Non accade praticamente nulla, un piccolo furto, lei al commissariato, il cane che non si trova, la macchina da aggiustare, nulla.
Ma Wendy and Lucy non è un propriamente un film ma una dimostrazione, una tesi.
Se lo guardi solo come film rischi davvero di non arrivare alla fine ma se capisci quello che in maniera essenziale, di un'essenzialità come poche volte ne ho viste prima, vuole raccontare e dimostrare allora cambia tutto.
Wendy è una ragazza timida, introversa, remissiva, buona in maniera quasi fastidiosa, probabilmente anche affetta da un leggerissimo ritardo. Vuole andare in Alaska con il suo cane. Ha i soldi contati al centesimo per i vari autobus, non ha più una casa, non ha più un marito, ha solo Lucy, il suo cane.

Risultati immagini per wendy and lucy

Beh, questo film è la straordinaria dimostrazione di come col niente, senza fatti eclatanti, ma in maniera subdola e strisciante il sistema ti annienti, ti distrugga, ti faccia crollare tutti quei piccoli sogni che con umiltà e passione vorresti portare avanti.
A tal proposito anche la scelta spaziale è metaforicamente indovinatissima, tutto succede in pochi km quadrati, il parcheggio, il negozio, il commissariato, l'officina.
Il film è pieno di personaggi perfettamente inseriti nel sistema Usa, quelli incapaci di ragionare ma semplici esecutori di ordini.
Dal vecchio che ti fa spostare la macchina senza alcun motivo al commesso che ti tratta come un criminale solo perchè hai rubato una lattina di mangime per il tuo cane. E lo fa in maniera orgogliosa, in nome di un'etica e di una morale che in certi casi è vergognoso possedere.
E poi il proprietario del negozio che DEVE chiamare la polizia, la polizia che ti fa stare ore ed ore da loro per delle pratiche burocratiche da criminali insensate. E poi il carrozziere che nemmeno ti guarda negli occhi e fa in modo di spillarti più soldi possibili. Sono cose minime ma quando capisci il senso del film ti prende l'ansia, diventa quasi un horror sulla lenta, invisibile ma inesorabile distruzione di una ragazza e de suo sogno.
L'unico personaggio che sembra aiutarla è il vecchio guardiano del parcheggio. Ma anche lui lo fa in maniera "istituzionale" offrendogli il telefono o frasi di circostanza nello steso modo in cui l'aveva fatta togliere dal parcheggio, così, in maniera scontata. Nel bene o nel male sono tutti personaggi con frasi e comportamenti prestabiliti, non c'è interazione, non c'è voglia di capire, non c'è umanità vera.
Wendy non voleva far male a nessuno.

Risultati immagini per wendy and lucy

Ma solo andare in autobus in Alaska con il suo cane.
Ma il sistema senza bisogno di mandare in campo l'esercito, il sistema con le sue piccole regole ti distrugge.
Gli toglieranno i pochi spiccioli rimasti.
Gli porteranno via Lucy.
Wendy aveva solo una vecchia macchina, un cane, pochi spiccioli e un sogno.
Ma in un solo giorno di ordinaria e subdola vita nella società Wendy tornerà indietro.
Sola, senza auto, senza soldi e senza Lucy.
E senza più sogni.
Ma con le lacrime agli occhi.

( voto 7)

6.7.14

Il Buio in Sala Streaming funziona!



Allora, in soli due giorni sono riuscito ad organizzarmi e... funziona!
Per chi non sapesse di cosa parlo legga il post precedente.
Comunque...

Senza fare tanti giri di parole e confondervi ecco cosa è Il Buio in Sala Streaming.

Io ho un abbonamento UNLIMITED a MyMovies live.
Questo vuol dire che posso vedere tutti i film del loro archivio e a qualsiasi ora.
Ma posso anche creare un evento, ossia invito chi voglio a vedere il film con me.
Quindi...

1 Voi fate un account a mymovies gratis. Ci si mette un secondo.
(se poi volete fare l'UNLIMITED meglio per voi,almeno vi gestite da soli)

2 se ce l'avete datemi il profilo facebook e vi inviterò nel gruppo che ho creato

io sono Giuseppe Armellini

NEL GRUPPO 

1 vedrete con facilità quale film e a che orari "proiettiamo"
2 potete propormi qualsiasi film volete, ovviamente preso dalla lista di MyMoviesLive
3 possiamo parlare dei film che si sono visti, si devono vedere o di cinema in generale

COME VEDERE I FILM
Una volta che avete l'account troverete nel gruppo il post con il film e il LINK per prenotarne la visione

voi PRENOTATE un posto (sono 25). Vedrete che la vostra poltroncina si colorerà.

Poi quando arriverà l'orario di inizio del film vedrete che magicamente la locandina scomparirà e partirà il film.
E noi saremo tutti lì in contemporanea a vederlo.
Stasera abbiamo fatto una prova (eravamo solo in 3, io, mio fratello e un amico) e tutto funziona perfettamente.
C'è anche la possibilità (che ad alcuni darà fastidio ma tranquilli, non ci sono beep di avviso) di avere una chat prima, durante e dopo il film.
Ah, credo che se uno arriva tardi può "recuperare" il film entro un'ora. O se per qualsiasi motivo dovesse stoppare la visione ha sempre quell'ora di margine. Perderebbe la contemporaneità con gli altri ma vabbeh.

Quindi, l'unica cosa da fare è crearvi un account ed entrare nel gruppo.
E potete sfruttarmi come volete eh.
Metti che ad esempio dopodomani Filippo mi chiede di vedere un film, che ne so, Il Profeta alle 11 di mattina.
Beh, a prescindere dal fatto che io ci sia o meno gli creo l'evento (ovviamente all'ora che vuole Filippo) e lui se lo vede con chi vuole. Compresi tutti voi perchè ogni volta che io creerò un evento-film metterò il link nel gruppo.

Insomma, abbiamo un cinema privato di cui nessuno è capo, ognuno può proporre film e orari.

Per CHI NON HA FACEBOOK mandatemi una mail e credo un modo si trovi tranquillamente. L'unico problema è come farvi sapere quale film si fa e a che ora, ma al limite creo una pagina qui sul blog.

Che sia sempre solo a vederli o che la cosa funzioni non c'è niente da perdere, solo da guadagnare, io metto il link e se c'è qualcuno meglio. In più non è che se prenotate e poi non ci siete vi arriva equitalia.

Per qualsiasi domanda usate questo post, la mail o il gruppo facebook.

Stasera 7 luglio 21.30 secondo film, La Demora di Rodrigo Plà, il regista de La Zona


5.7.14

Se volete vedere il bel cinema "insieme a me". Stando comodamente a casa vostra. E gratis



Leggete il post fino in fondo perchè ne vale la pena.
Un pò di mesi fa ho scoperto il bellissimo servizio Mymovieslive.
E' un servizio del sito Mymovies che offre film in streaming legale.
Vabbeh, direte voi, noi ce li vediamo lo stesso gratis senza tante seghe.
Però ci sono cose che dovete sapere.
Per prima cosa il poter usufruire di un servizio streaming legale io lo trovo sempre preferibile, sarà che lo vedo come il futuro del cinema online e mi piace contribuire al suo possibile sviluppo.
Secondo, la selezione di film di MyMovieslive è davvero straordinaria, tanti piccoli o grandi film di assoluto valore. Ultimamente io ne ho visti e recensiti parecchi presi da là.
Ma, terza cosa. l'aspetto più incredibile della faccenda è che alcuni film di Mymovieslive NON ESISTONO IN RETE nè download nè in streaming. Non so come facciano, ma è così. Ad esempio il sito alcune volte presenta in anteprima film IN CONTEMPORANEA con i festival che li stanno presentando.
Che ne so, siete appassionati di film orientali? l'anno scorso davano in contemporanea i film del Far East Festival di Udine, il migliore nell'intera Europa per il cinema orientale, festival che ha visto vincere in passato robetta come Castaway on the moon e tanti altri.

Comunque, andiamo avanti.
E leggete fino in fondo perchè lì sta la sorpresa.

Ci sono due tipi di abbonamento, quello FREE e quello UNLIMITED.

- Quello FREE è gratuito, potete usufruirne stasera stessa volendo, e funziona come andare al cinema.
Nel senso che avete un film in "sala" per sera, dovete prenotare il vostro posto e ve lo vedete al'orario stabilito.
Se "vi si ferma la macchina" o vostro figlio quella sera ha deciso di rompere i coglioni ve lo perdete insomma
In realtà potete recuperare la visione fino a un'ora di ritardo. E quindi di conseguenza anche stoppare durante la visione, sempre non superando l'ora di "distacco". O almeno così era una volta, adesso per me è diverso.

- Quello UNLIMITED (il mio) invece costa qualcosina, pochissimo, 3 euro al mese, come il noleggio di un solo film per un solo giorno di un tempo e vi dà 3 vantaggi grandissimi:

1 tutti i film FREE che con l'altro abbonamento dovevate prenotare ve li vedete senza prenotazione, un posto per voi c'è sempre

2 oltre il film a sera in anteprima c'è una selezione ON DEMAND di circa 50 film che ogni mese si rinnova. Ovviamente voi potete vederli tutti e a qualsiasi orario. Io ultimamente ne ho visti 4 là (Garage, Il Libraio di Belfast, Wrong Cops e Nord) e due di questi non esistevano nemmeno in rete o se esistevano non avevano i sub ita.
In più ci sono alcune COLLEZIONI, ad esempio ci sono già quelle con TUTTI i film di Bergman, di Truffaut e di Rossellini. Sono lì ferme e buone, potete veder tutto.

Ora, prima del punto 3 fate una cosa però, almeno ci capiamo meglio.

Andate sul sito MYMOVIES.
Poi in alto a destra su MYMOVIESLIVE.

Ci siete?
o.k

adesso guardatevi tutta la lista di film. Noterete un livello altissimo e tanti film che nemmeno conoscerete ma che hanno vinto premi su premi. Per esempio adesso c'è la serie tv Carlos, dicono un capolavoro.
O.k, ancora più in basso invece ci sono tutti i film FREE, quelli con un unico orario e che tocca prenotare.
A me ispira tantissimo quel I AM JESUS di mercoledì 9 ad esempio.

Visto tutto?

Ecco, se vi dicessi che voi potete vedere tutti questi film, anche quelli a pagamento, GRATIS?

Sì, perchè io che ho l'abbonamento UNLIMITED posso creare UNA MIA SALA CINEMA nella quale posso INVITARVI e si vede il film insieme. Sì, io pago e voi vedete.
Posso invitare fino a 25 persone per volta.

Ovviamente fare un abbonamento tutto vostro è preferibile perchè potete vedere qualsiasi film a qualsiasi ora senza dipendere dagli orari di un altro.

Ma se vogliamo vedere un film insieme io ci sono.
Credo che durante la visione si possa addirittura scambiare chiacchiere virtuali. Potrebbe essere molto divertente.

Quindi :

1 contattatemi via mail (dovreste trovarla nel profilo, evito di scriverla qua per tutto lo spam a cui potrebbe portare) o su facebook (Giuseppe Armellini) se vi interessa la cosa.

2 guardate sempre la lista e chiedete o proponetemi VOI stessi che film guardare, poi ci si organizza

Magari c'è un film che vi interessa tanto, me lo dite, troviamo un giorno e un orario e poi invitate chi volete.
Voi ogni tanto date un'occhiata e non vi vergognate a chiedere. Anche chi non avesse mai commentato nel blog, non c'entra nulla.

La cosa migliore sarebbe trovare un modo, magari proprio qui nel blog, per annunciare il film che si vede e a che ora. Magari nelle colonne ai lati, una specie di link fisso tipo STASERA SI PROIETTA.
Voi ogni tanto dateci un'occhiata, come una programmazione. Programmazione che, ripeto, potete propormi voi stessi.
Cercherò di capire come funziona. Ad esempio, se io interrompo la visione per andare al bagno si interrompe anche a voi?
O se per qualsiasi motivo a me salta la serata salta anche a voi?
Anche se credo che una volta programmata la visione questa parti a prescindere da me, insomma, sarei un vero proiezionista per voi :)

Ancora sono molto vago sul come si fa perchè non l'ho mai fatto, appena scoperto.
Ma si fa.

Potrebbe essere il futuro del cinema, o almeno di quel cinema d'autore che purtroppo non arriverà mai nelle vere sale, vere sale che ovviamente rimangono le mie preferite e il miglior metodo di fruizione cinematografica.
E qualche volta non arriva nemmeno nella rete...

Io ci sono, fate voi.

Ovviamente vi consiglio di fare un abbonamento vostro, magari anche uno soltanto per poi condividere visioni con i vostri amici.

A presto :)