10.10.24

Recensione: "Il Buco - Capitolo 2" - Con molte letture personali per ogni vostro dubbio, probabilmente sbagliate

 

Dopo non so quanti mesi (sì, lo so, 3) torno a scrivere un film.
Ci tenevo a parlare di questo secondo capitolo de Il Buco, film che amai moltissimo avendo avuto la fortuna di vederlo in anteprima a Torino.
Era quasi impossibile restare al livello del primo, non foss'altro perchè non c'è più l'effetto meraviglia-sorpresa della location e delle dinamiche della Fossa (due degli elementi che rendevano "grande" il capostipite).
Quindi il senso di deja vu era abbastanza scontato ma forse si è andati anche troppo oltre in quanto a ripetitività :)
E, altro difetto, Il Buco 2 è troppo caotico, confuso, di quella confusione che più che stimolare fa innervosire.
Eppure, in qualche modo, resta un esperimento riuscito, un bel film - spietato, cinico, violento e con una grande protagonista - che spiega alcuni passaggi del primo ma crea, paradossalmente, ancora più domande.
In questa recensione provo a darvi qualche risposta, le mie risposte.
Risposte, citando Guzzanti, probabilmente sbagliate.

Non so che futuro avrà questo blog visto che ormai da mesi, mesi e mesi l'ho quasi abbandonato.
In realtà non c'è nessuna motivazione in particolare di questa pausa nè alcuna voglia di chiuderlo.
Probabilmente è solo "stanchezza" mentale, e dopo 15 anni ci sta :)
Comunque sono ottimista e ogni volta mi dico "dai che riprendo", per poi non farlo.
Quindi boh, i problemi della vita sono altri, vediamo che succede e intanto dopo 3 mesi scriviamo un nuovo film (nel frattempo ne ho accumulati tipo 25 visti e non recensiti, mannaggia).

E' che io a Il Buco son legato.
Visto in anteprima al TFF di Torino, folgorò quasi tutti.
Ma nessuno di noi si sarebbe aspettato che quel piccolo film - visto di straforo - poco più di un anno dopo potesse finire su Netflix e divenire - con merito - un successo planetario.
Successo planetario talmente grande che - credo - sia alla base della scelta di voler fare questo sequel (coff coff coff).
Era necessario?
Boh, non credo, pochissimi sequel sono necessari (a meno che ovviamente non ci troviamo davanti ad una saga concepita come tale o a film tratti da una serie di libri).
Però, ecco, secondo me come idea ci stava anche se ora andiamo a vedere, però, cosa ne è venuto fuori :)



Cominciamo col dire che era quasi impossibile che il secondo capitolo stesse ai livelli del primo.
E questo non tanto per la bellezza del primo (opinabile, ovviamente) ma perchè un merito quasi "oggettivo" di quel film era il catapultarci in un immaginario originalissimo, nuovo, strano, affascinante e perturbante.
Ecco, anche i detrattori del Buco 1 sicuramente non potranno non riconoscerne il fascino dell'ambientazione e del concept.
Ci troviamo quindi in una location identica (e quando dico identica intendo identica), con dinamiche già viste, con passaggi narrativi già visti.
Insomma, potevano anche fare i salti mortali nella sceneggiatura del 2 ma comunque avrebbero perso in partenza, qualsiasi cosa avessero scritto avrebbe avuto il sapore del già visto.
Ecco, fossi stato in loro io avrei inserito cose fuori dalla Fossa, tipo qualche flash back dei protagonisti, del perchè arrivano al colloquio per entrare, o magari la storia di un cuoco del mega ristorante in cui si cucina tutto, o quella di uno dei Creatori, o qualsiasi cosa avesse potuto farci uscire di lì.
Se ci pensate in due film così completamente dentro La Fossa sarebbe stato paradossalmente il mondo di "fuori" a creare shock e destabilizzare.
Insomma, per me ambientarlo tutto dentro al Buco mi ha dato una sensazione non solo di già visto (riferendomi al primo) ma anche di ripetitivo (riferendomi alle dinamiche, alle azioni).
Quindi, la domanda da porci è una, "hanno fatto qualcosa gli sceneggiatori per darci qualcosa di diverso"?
Mmm, sì, ma troppo poco.
Due secondo me le cose più interessanti.
La prima è regalarci un film che per 45 minuti ci dà la sicurezza di essere un sequel (chi di voi non ne era sicuro? chi di voi quando parlano del Messia non ha pensato che si riferissero al personaggio principale del primo? ) per poi, con l'apparizione "sorprendente" di Trimagasi (il "vecchio" del primo) farci capire che tutto quello che stavamo vedendo era un "prima".
Un prequel insomma.
Ecco, sta cosa mi è piaciuta moltissimo.
E, se ci pensate, cambia anche la lettura del film.
Perchè questo nuovo elemento della Legge secondo la quale ognuno doveva mangiare solo il proprio piatto fino a quel punto eravamo sicuri fosse stata maturata dai carcerati (aka, l'Umanità in senso lato) dopo mesi e mesi (anni?) di creazione della Fossa (o comunque dopo le vicende del primo), e invece no, e invece questo tentativo di creare un metodo che potesse salvare tutti era un qualcosa di tentato all'inizio e che poi fallirà miseramente (già in questo Capitolo 2 e, ovviamente, nell'intero primo capitolo).
Non abbiamo assistito quindi ad un'Umanità che ha provato a migliorarsi e salvarsi (fosse stato un sequel sì) ma, al contrario, al manifestarsi di una barbarie sempre più selvaggia.
Ovviamente anche questo nuovo film ha molte letture sociali o sociopolitiche.
E' interessante soprattutto il concetto per cui non per forza il creare e far seguire una Legge equa (e sì, quella di "ognuno il proprio piatto" lo è al massimo) corrisponda al mettere dalla parte dei buoni chi la segue, dei cattivi chi non la segue.
Anzi, nel film alla fine saranno proprio gli Unti (ovvero i carcerati che hanno avuto la fortuna di "vivere" il Messia) e i Lealisti (quelli che li seguono ed applicano la Legge) a rivelarsi come i mostri (o i villain) di questo microcosmo.
E' interessante, dicevo, perchè dimostra come le leggi vanno applicate sì, ma se non si ha l'elasticità di capire le trasgressioni nei momenti del bisogno (mi vengono in mente quei poveretti che rubano il pane nei supermercati) o comunque tali leggi le si fanno rispettare attraverso il Terrore, le punizioni e le torture, nessuna Legge, de facto, è più importante, visto che viene surclassata dalla disumanità.
E vedere quei lealisti che amputano teste e braccia, che mutilano, che uccidono, che seviziano, è senz'altro uno degli elementi più forti del film ma anche uno dei più interessanti perchè, appunto, generano discorsi etici non banali.
Del resto viene proprio detto "il Terrore è il Messaggio", citando, mutatis mutandis, "La Panna Cotta è il Messaggio" del capostipite.
Ora, prima di andare a dare qualche interpretazione ai punti più oscuri del film due cose al volo.
Il Buco 2 è un passo (e mezzo) indietro al capostipite.
Intendiamoci, non aveva chances (vedi discorso introduttivo) ma ha anche difetti congeniti.
E' un film molto confuso, di quella confusione che non ha il fascino della complessità (cosa che adoro) ma la frustrazione e incazzatura di quando vedi cose spiegate male, narrate male, non chiare.
Una nottata a pensarci mi ha portato, credo, a capirlo tutto ma la sensazione che il film fosse caotico rimane, e quello che si vive durante il film è sempre la cosa più importante.
Anche tutte queste persone che si dividono tra Unti, Lealisti e Barbari (cambiando anche spesso le parti manco fossero politici italiani) è sicuramente un metodo in sceneggiatura di creare un gioco delle parti che, però, mica riesce tanto.
Chè a volte lo spettatore manco capisce il dato personaggio da che parte sta, quelli che arrivano da sopra da che parte stanno, quelli che si troveranno sotto lo stesso.


Mi è piaciuta moltissimo lei, la protagonista, bellissima, espressiva, perfettamente capace di restituire la complessità del personaggio.
Mi è piaciuto, come detto, questo split del passaggio da sequel a prequel.
Mi sono piaciuti altri attori e/o personaggi.
Mi è piaciuta la violenza.
Mi è piaciuta, ovviamente, la location, specie questa ormai iconica tavola imbandita, metafora di tutte le risorse che l'umanità ha per sopravvivere, troppo spesso mal distribuite, distrutte o non rispettate.

29.7.24

Dodicesimo Raduno Il Buio in Sala - 6/8 settembre 2024 (Perugia, Paciano e dintorni)



 E come sempre a fine luglio ecco il post ufficiale sul raduno de Il Buio in Sala, arrivato (incredibilmente) alla dodicesima edizione.
Quest'anno potremmo avere la grande sorpresa di un ospite internazionale ma, insomma, anche non fosse così il raduno sarà bellissimo lo stesso.

Ovviamente straconfermata la "nuova" location per la serata principale, ovvero l'Agriturismo Borgo Elenetta a Paciano.
Ma, come sempre, vediamo abbastanza nel dettaglio il programma.

QUANDO


Il raduno si svolgerà da Venerdì 6 a Domenica 8 settembre 2024


DOVE

Il raduno si svolgerà tra Perugia, il posto che eventualmente sceglieremo di visitare sabato e Paciano dove si terrà la serata principale, quella del sabato sera (all' Agriturismo Borgo Elenetta).


COSA


VENERDI'

Per chi è già arrivato faremo un pranzo tutti insieme molto probabilmente in un posto che ho scoperto da poco dove si mangia (benissimo) anche con soli 6 euro (e parliamo di due etti di pasta eh).
Pomeriggio, come sempre, abbastanza libero, si può visitare Perugia oppure chi starà in agriturismo goderselo :)

La sera si sta insieme, probabilmente si va al cinema se c'è qualche film valido in sala, altrimenti si fa qualcos'altro.
ATTENZIONE: se arrivasse l'ospite straniero e potesse farci vedere il suo film solo venerdì sera ovviamente faremmo così, magari andando entrambe le sere in agriturismo.

SABATO

Pranzo o a Perugia o - lo decideremo insieme questi giorni - in un borgo nella zona tra Paciano, il lago Trasimeno e Città della Pieve.
Nel primo caso (se mangiamo a Perugia) potete poi tornare eventualmente in albergo (chi sta a Perugia) e poi ripartire la sera, nel secondo caso dopo pranzo ed eventuale visita al borgo andremmo direttamente all'agriturismo, sin dal pomeriggio.


LA SERATA

 dalle 20 in poi: Megacena a volontà come tutti gli anni con una decina di portate (antipasti, verdure, pasta, zuppe, cinghiale, carne alla griglia e altro).
 Prezzo tra 20 e 25 euro, bevande comprese

Ci sarà poi il mega quiz di cinema a squadre nella magnifica versione inventata l'anno scorso da mio fratello (per chi non c'era non svelo niente).

MOLTO PROBABILE (non dico sicuro nel caso lo vedessimo il venerdì) la visione di un film e/o cortometraggi, in entrambi i casi, semmai, con registi presenti.

DOMENICA

Pranzo tutti insieme con i reduci rimasti, da decidersi dove

DOVE ALLOGGIARE

Due possibilità

AGRITURISMO BORGO ELENETTA A PACIANO






Abbiamo pochissimi posti e privilegeremo chi starà lì entrambe le notti.

HOTEL SIGNA A PERUGIA (centro)

Come sempre avremo anche il Signa nel centro storico di Perugia, con i suoi prezzi convenzionati (anche se, con sincerità, più alti degli anni scorsi).

Sta a voi capire (magari parlando con me) dove vi fa più comodo stare, dipende anche se avete macchina o no, se domenica mattina avete treni a Perugia e via dicendo

In ogni caso persone stupende, cibo ottimo, cinema, bellissimi posti, vi aspetto!

24.7.24

Recensione: "Dostoevskij" - Al Cinema 2024

 

L'opera quarta dei gemelli D'Innocenzo (una miniserie che uscirà su Sky ma che sta passando adesso nei cinema anche come "film lungo") è, ancora un volta, la conferma di trovarci davanti a dei grandi talenti, a dei veri autori che fanno un cinema in Italia che pochi hanno il coraggio di fare.
Un cinema che racconta violenze sempre più estreme, dolori mai superabili, vite perse mai più recuperabili, un cinema "nero" e pieno di cose orribili ma che, per eleganza e qualità di scrittura, emoziona come le cose belle.
La storia di un serial killer che lascia "lettere letterarie" sui luoghi dei suoi omicidi.
E la storia di un poliziotto, uomo devastato da un senso di colpa insuperabile, che prova a dargli la caccia, in un misto tra odio e fascinazione.
E anche la storia di una figlia anch'essa devastata dalla vita e da una mancanza d'amore e d'affetto ormai croniche e probabilmente mai più guaribili.
Dostoevskij (girato in pellicola) è grande cinema, cinema della disperazione e del dolore.

PRESENTI SPOILER!



"Le bombe delle 6 non fanno male,
è solo il giorno che muore
è solo il giorno che muore"

cantava tanti anni fa Antonello Venditti, tra l'altro romano come i fratelli D'Innocenzo.
Le bombe, a Roma, sono bomboloni dolci che, di solito, come nel brano di Venditti, si mangiano la mattina presto (o la notte tardi, per i festaioli).
E proprio una bomba fritta ripiena di cioccolato sta mangiando adesso Ambra, ragazza problematicissima e tossica, figlia del poliziotto Enzo Vitello.
Ecco, in quella strofa di "Notte prima degli esami" sembra esserci gran parte dell'anima di questa miniserie (ma io l'ho vista come film lungo al cinema) dei gemelli D'Innocenzo, loro opera quarta e - per l'ennesima volta - bellissima.
Perchè quella bomba "che non fa male" rimarrà proprio l'unico momento in cui una ragazza con la disperazione addosso e un padre che addosso ha anche cose più grandi - tipo la voglia di morire e un senso di colpa mai più estirpabile - dicevo quello rimarrà l'unico momento in cui i due, in qualche modo, vivranno un momento di "fottuta vita normale", quella cosa che quasi tutti noi viviamo costantemente ma che loro, insieme, non sanno nemmeno cosa sia.
Lei mangia di gusto, lui la guarda, le consiglia come inzuppare il bombolone e in questa stupida ma incredibilmente magnifica scena ci rendiamo conto di come questo minuto e mezzo sia magico, unico e, forse, irripetibile.
Nemmeno le successive scene alle giostre riusciranno ad avere questa potenza della "condivisione", perchè Ambra - tornata bambina - guiderà un autoscontro e si tufferà dentro palle colorate senza che suo padre trovi la forza di vivere quei momenti insieme a lei.
Anzi, se ne andrà al bagno, lasciandola sola.
E noi ci incazziamo, ci chiediamo come cazzo fa un padre che ha finalmente l'occasione della vita di riavvicinarsi alla figlia a scappare poi in quella maniera, l'unico giorno in cui stanno in qualche modo riuscendo a stare insieme.
Sembra quasi un errore di sceneggiatura, una forzatura.
No, non lo è, ma lo scopriremo solo poi, quando ci verrà rivelato il "segreto".
E allora capiremo perchè quel padre, anche provandoci, non si sentiva "degno" di essere felice con sua figlia, non si sentiva libero nel vivere momenti di svago con lei.
Un senso di colpa troppo forte lo uccideva, un senso di colpa che poi si "raddoppiava" con quello di non averle detto ancora niente.
E allora in 5 ore di film o, se volete, in 12/13 anni di vita di quella ragazza dopo l'abbandono, solo quella "bomba delle 6" resterà l'unico momento di "connessione" e leggerezza tra un padre e una figlia che, una connessione, mai l'hanno avuta e mai più potranno averla.



"E' solo il giorno che muore
è solo il giorno che muore"

prosegue poi Venditti.
Anche questa è un'immagine che racconta tanto della serie.
Non solo perchè si svolge in gran parte di notte ma anche perchè tutto in quest'opera muore o sta morendo.
Le vittime di Dostoevskij muoiono continuamente, tutte in maniera diversa e tutte, in qualche modo, senza alcuna motivazione.
Lo stesso serial killer è una persona che brama la morte, vista come unica salvezza dalla sofferenza della vita.
La morte che "regala" alle proprie vittime è, filosoficamente, una guarigione, guarigione che probabilmente auspica anche per sè stesso ma - e nel finale questa probabile ipocrisia verrà fuori - non riesce a darsi.
Voglia di morire ce l'ha anche lo stesso Enzo Vitello che, anzi, a morire c'aveva pure provato, eppure poi si era alzato e aveva camminato nel fango e nel sole, fino a quella chiamata dei colleghi che, forse, avrà visto come un segno del destino.
Ritardo la mia morte per depressione per inseguire un killer che quella depressione la canta e glorifica.
Con la morte flirta continuamente anche sua figlia Ambra, ragazza tossicodipendente poliedrica (si fa di tutto quello che ci si può fare) che è probabilmente morta già quando era bambina, adesso ridotta a magrissima e distrutta ragazza, potenzialmente bellissima (interpretata in maniera egregia da Carlotta Gamba, la ragazza di Fabio D'Innocenzo) ma completamente spenta, e non solo dalle droghe, ma soprattutto da una cronica e ormai non più recuperabile mancanza d'amore.
E una stanchezza di vita sempre più prossima alla depressione ce l'ha anche Antonio, superiore e amico di Enzo, un uomo che sta vedendo lo stesso amico
sempre più abbracciato alla perdizione - andarsene via, un uomo con una moglie che risponde a domande esistenziali parlando del meteo o a quelle esiziali sul loro rapporto con una faccina che ride e la richiesta di comprare il latte (ho trovato incredibile quella faccina che ride in risposta al messaggio di Antonio, una sola emoticon e hai raccontato una vita intera).

Enzo, sua figlia Ambra, Antonio, Dostoevskij, tutte le vittime di quest'ultimo, ogni personaggio della serie muore, vuole morire, è morto dentro o sta morendo.

E la location per morire è più morta dei morti che raccoglie, una provincia fatta di sterpaglie, cemento, case non finite, altre cadenti e decrepite, altre sporche, una provincia in cui anche quando ti imbatti per caso in qualcosa di bello e lucente (come il bar dell'ottima scena del tramezzino e del ragazzo) quello è comunque perso in non-luoghi bui e deserti.
I D'Innocenzo creano una specie di Gotham City dove è sempre notte, dove le persone sono quasi sempre sporche e cattive, dove si nascondono segreti terribili e inconfessabili dietro ogni essere umano, dove la stessa stazione di polizia è decrepita e malmessa.
E ad accrescere questa sensazione di "irreale realismo" è soprattutto questa stazione di polizia dove è sempre buio e ci sono dentro una decina di poliziotti a non fare un cazzo, a qualsiasi ora, anche di notte, con un effetto veramente straniante.
Se non fossimo in un film che - comunque - racconta fatti realistici, penseremmo di essere nella stazione di polizia di quel capolavoro che fu "Una pura formalità", dove quel luogo era anch'esso decadente, ipnotico e malmesso, ma per ragioni trascendentali che, in teoria, non fanno parte invece di Dostoevskij.
E' come se i D'Innocenzo usando luoghi veri abbiano comunque voluto portare tutto al parossismo (come del resto fanno coi loro personaggi) cercando di raccontare luoghi, fatti e persone sempre attraverso una luce nerissima, incapace di far venir fuori i colori, le speranze, i bagliori.
Ma del resto - vedi Favolacce ad esempio - anche quando usavano un significante opposto (le villette a schiera, i giardini verdi e curati, le famiglie "per bene" e ricche) poi quello che c'era dentro era esattamente quello che c'è dentro Dostoevskij, ovvero il racconto di anime morte (non alla Gogol), di malattie, di perversioni, di violenze, di disamore, di schifo, di voglia di farla finita.
Non c'è niente da fare, il mondo raccontato dai D'Innocenzo sembra dover escludere a priori la serenità, l'amore, la felicità, l'affetto, la speranza.
Questo è sicuramente il loro marchio (e anche uno dei motivi per cui adoro i loro lavori, io persona comunque molto lontana da certi concetti ma terribilmente affascinata da essi) e mai come in Dostoevskij sono arrivati all'estremo di questa "poetica".
Mi auguro che nei loro prossimi lavori qualche volta possa essere visibile una luce perchè sono convinto che due ragazzi di tale sensibilità e "poesia" quella luce ce l'abbiano dentro, la conoscano, possano raccontarla e crederci.
E stavolta, a differenza dei film precedenti, non abbiamo nemmeno donne o madri a provare a fare da contraltare a questi uomini e padri sempre terribili, sempre sbagliati.




La prima parte di Dostoevskij è leggermente più debole o, se vogliamo, più classica.
Un serial killer, gli indizi lasciati, i sopralluoghi, le indagini annacquate, ci sono molti elementi di un crime visto tante volte (del resto obbligatori in un soggetto del genere).
Certo la grana della pellicola (bellissima), la presenza di un personaggio principale così tormentato e complesso, l'idea delle "lettere letterarie" lasciate dal killer, danno comunque a Dostoevskij una sua anima abbastanza riconoscibile che, pur in binari visti e rivisti, fa uscire prepotentemente una propria personalità (che verrà poi completamente fuori nella stupenda seconda parte).

Lo stesso film (perdonate se a volte l'ho chiamato "film" ed altre "serie", questione che alla fine non è affatto di lana caprina in effetti ma, anzi, potrebbe offrire spunti di analisi) parte con una lettera, quella "suicida" di Enzo.
Poco dopo avremo la prima lettera del killer.

16.6.24

Sondaggio Miglior Film distribuito in Italia nel 2020, finalmente i Risultati Finali !!!!




 E così finalmente ce l'abbiamo fatta, il Sondaggio del 2020 saltato per mal d'amore è stato recuperato e ancor più finalmente (visto che sono due mesi che dovevo farli, mortacci mia) abbiamo anche i risultati!

Ovviamente - ma lo sapevamo - non c'era alcuna possibilità che questo sondaggio avesse l'adesione di uno "normale" di fine anno (per tantissimi fattori) ma è andata comunque benissimo con ben 82 giurati e, quindi, risultati finali "blindati" (nel senso che anche con i soliti 130 votanti bene o male sarebbe andata così) e di grande qualità.

Il 2020 è stato ovviamente un anno strano, quello del primo terribile Covid.
Quasi la totalità dei film l'abbiamo visti a casa, pochissimi in sala, pochi italiani (perchè gli italiani senza sala hanno davvero pochissimo spazio) ma la qualità è stata comunque alta.
E niente, vi lascio alle sempre laboriosissime classifiche ricordando che il numerino che trovate dopo ogni titolo è quello del numero di segnalazioni e che dopo le classifiche se scorrete ancora troverete come sempre alcune curiosità e statistiche.

Daje!
Siamo in pari, vi voglio bene.

113° 2 punti
Ultras
Antebellum
Figli
Galveston

108° 3 punti
La Candidata Ideale
Enola Holmes
L'anno che verrà
Georgetown
Piccole Donne

101° 4 punti
Villetta con Ospiti
Eurovision song contest
Lontano Lontano
Notturno
Wasp Network
Un divano a Tunisi
The Hater

99° 5 punti
Bombshell
Ma Rainey's black bottom (2 segnalazioni)

97° 6 punti
Hamilton
Il Grande Passo

92°  7 punti 
Underwater
Gamberetti per tutti
Padrenostro (2)
La verità su La Dolce Vita
Nessuno sa che sono qui (2)

91° 8 punti
Borat - Seguito di film cinema (2)

84° 9 punti
Doppio Sospetto
I predatori (3)
Dopo il matrimonio (2)
Time
Siberia
Guns Akimbo (2)
In viaggio verso un sogno

82° 10 punti
Midnight Sky (2)
Bliss (2)

74° 11 punti
The Beach Bum
Found (di Scott Schirmer) (2)
The Call
The Hunt (2)
La storia dei Beastie Boys
Il Giorno Sbagliato
Tyler Rakke (2)
They shall not grow old - Per sempre giovani

73° 12 punti
Semina il vento (2)

69° 13 punti
18 regali
Zio Frank (2)
Cosa sarà (2)
Greyhound - Il Nemico Invisibile

66° 14 punti
Palm Springs (2)
Gretel e Hansel (3)
Assandira (2)

63° 15 punti
Hammamet
L'hotel degli amori smarriti (3)
Queen & Slim 

60° 18 punti
Da 5 bloods - Come Fratelli (3)
Un'intima convinzione (3)
Antrum (3)

58° 19 punti
L'incredibile storia dell'isola delle rose (4)
His House (3)

56° 21 punti
La Gomera - L'isola dei fischi (2)
Il colore venuto dallo spazio (3)

52° 22 punti
Non conosci Papicha (4)
Odio l'estate (2)
Onward - Oltre la magia (3)
Il Re di Staten Island (3)

TOP 50

48° 24 punti
The Specials - Fuori dal comune (5)
Cattive Acque (4)
Little Joe (4)
Il diritto di opporsi (3)

47° 25 punti
Honeyland (4)

46° 26 punti
Monos - Un giorno da ragazzi (2)

45°  29 punti
Varda par Agnes (3)

43° 30 punti
Miss Marx (4)
Muori papà muori (5)

42° 33 punti
Labyrinth of cinema (3)

41° 35 punti
Il Lago delle oche selvatiche (7)

40° 38 punti
Il Talento del Calabrone (6)

39° 39 punti
Volevo Nascondermi (6)

38° 40 punti
The Invisible Man (8)

37° 41 punti
Matthias & Maxime (7)

36°  43 punti
Doppia Pelle (7)

34° 45 punti
Mank (7)
The Gentleman (7)

33° 48 punti
The Lodge (10)

32° 52 punti
Tigers are not afraid (6)

31° 57 punti
Vitalina Varela (7)

TOP 30

30° 58 punti
Hagazussa (8)

29° 63 punti
Richard Jewell (11)

28° 69 punti
Alla mia piccola Sama (8)

27° 70 punti
Wolfwalkers - Il popolo dei lupi (10)

26° 74 punti
Mai raramente a volte sempre (14)

25° 76 punti
Soul (12)

24° 78 punti
Le sorelle Macaluso (10)

23° 82 punti
High Life (14)

21°85 punti
L'immensità della notte - The vast of night (11)
Undine - Un amore per sempre (12)


TOP 20

20° 86 punti
I Miserabili (13)

19° 94 punti
Tenet (12)

18° 105 punti
Il processo ai Chicago 7 (18)

17° 109 punti
Sound of Metal (17)

15° 122 punti
Ema (15)
A sun (14)

14° 127 punti
Roubaix, una luce (15)

13° 130 punti
Swallow (17)

12° 132 punti
Dogtooth (13)

11° 135 punti
Un lungo viaggio nella notte (14)


LA TOP TEN

10° 138 punti

IL BUCO - EL HOYO (21)



9°  146 punti

LA VITA NASCOSTA - HIDDEN LIFE (14)



8° 164 punti

SORRY WE MISSED YOU (20)




7°  182 punti

1917 (23)



6° 227 punti

JOJO RABBIT (24)



LA TOP 5

5° 234 PUNTI

LA RAGAZZA D'AUTUNNO - DYLDA (22)



4° 266 PUNTI

FAVOLACCE (35)



3° 273 PUNTI

STO PENSANDO DI FINIRLA QUI (33)



2° 314 PUNTI

DIAMANTI GREZZI - UNCUT GEMS (36)


1° 387 PUNTI

THE LIGHTHOUSE (42)



Film più menzionato

42 THE LIGHTHOUSE
36 DIAMANTI GREZZI
35 FAVOLACCE
33 STO PENSANDO DI FINIRLA QUI
24 JOJO RABBIT

Miglior Film Italiano (regia)

FAVOLACCE
LE SORELLE MACALUSO
VOLEVO NASCONDERMI
IL TALENTO DEL CALABRONE
MISS MARX

Miglior Cartone Animato o Stop Motion

 SOUL
 WOLFWALKERS
 ONWARD

Media Punti (almeno 5 menzioni)

10.66 DYLDA
10.42 HIDDEN LIFE
10.15 DOGTOOTH
9.64 UN LUNGO VIAGGIO NELLA NOTTE
9.45 JOJO RABBIT
9.21 THE LIGHTHOUSE

Maggior numero di primi posti

THE LIGHTHOUSE 11
STO PENSANDO DI FINIRLA QUI 5
 LA RAGAZZA D'AUTUNNO 5
 UN LUNGO VIAGGIO NELLA NOTTE 5
FAVOLACCE 4
HIDDEN LIFE 4
DOGTOOTH 4
JOJO RABBIT 4

Film più in alto in classifica senza alcun primo posto

1917 (7imo)
IL BUCO - EL HOYO (10imo)
SWALLOW (13imo)
UNDINE - UN AMORE PER SEMPRE (21imo)
LE SORELLE MACALUSO (24imo) 

E FINALMENTE COPRIAMO IL BUCO DELL'ALBO D'ORO!!

2016 Il Figlio di Saul
2017 Arrival
2018 Il Sacrificio del Cervo Sacro
2019 Parasite
2020 THE LIGHTHOUSE
2021 E' stata la mano di Dio
2022 Spencer
2023 As Bestas