Altro imperdibile pezzo del nostro Frank di Visione Sospesa sul viaggio nel cinema più nascosto e inaccessibile.
E' la volta della regista belga Chantal Akerman.
Per cultori veri.
In fondo all'articolo trovate tutti i link alle recensioni complete dei film e, qualora esistesse, anche il link per la visione.
Per ogni chiarimento, richiesta o altro potete contattare Frank nel suo blog o, da adesso, anche nella sua pagina facebook di Visione Sospesa (omonima).
Ci sono vari motivi per approfittare del quarto appuntamento con "Lo Spazio (In)Visto" e stendere così un concentrato, per quanto possibile, sul primo cinema formativo, quello realizzato nei Settanta, dell'avanguardista Chantal Akerman (Bruxelles, classe 1950). Uno è sicuramente l'immediata sintonia provata entrando in contatto con i suoi film; per il sottoscritto (ma non solo), infatti, la cineasta belga resta tra le esponenti antesignane più rappresentative di quel cinema che ad oggi, abbiamo finito per descrivere come minimalista (o contemplativo). Un altro motivo è che nonostante ciò, in rete (perlomeno nei risultati in italiano), esiste ancora una certa scarsità d'informazioni su tale cineasta e i suoi lavori.