26.2.15

Sulla malinconia post piccione. Ma soprattutto su uno straordinario pezzo di sè raccontato da un amico.


A volte mi chiedono perchè sia sempre così malinconico nelle recensioni o negli altri "pezzi".
Se fosse tutto così semplice basterebbe ricordare anche tutte le altre recensioni a cazzo e i post di puro divertimento che faccio.
Che mica una parte di me è vera e l'altra falsa, o le prendi tutte e due o nessuna.
Ma, se vogliamo rispondere a queste persone in maniera più completa e complessa, forse è meglio dire una cosa.
La malinconia, mica per definizione eh -ci mancherebbe-, ma per come la intendo io, non è un sentimento come gli altri.
Non è come la gioia, la tristezza, il dolore, il desiderio, l'amore, l'angoscia o l'entusiasmo.
La malinconia, sempre nella mia v(ers)(is)ione è qualcosa di molto più grande di tutto questo.

Perchè può esistere a prescindere da tutto il resto.
Se sei malinconico non sei per forza triste, addolorato o angosciato.
Si può essere malinconici e provare grandi sprazzi di felicità.
Si può essere malinconici e desiderare.
Si può essere malinconici e innamorati.
Si può essere malinconici ed entusiasti.
La differenza è che la malinconia è la tela che raccoglie tutte queste pennellate di diversi colori. E non è una tela nera, anzi, ma bianchissima, che i colori, quando arrivano, risaltano ancora di più.
La malinconia è un sentimento lungo, un "sentirsi" che può durare anche una vita. Ed essere malinconici significa amarla la vita, non odiarla. Solo le cose che ami profondamente possono generarti malinconia.
La malinconia non è roba come il desiderio, l'entusiasmo, la disperazione o la tristezza, che arrivano e poi se ne vanno via.
La malinconia non è un sentimento usa e getta come gli altri ma, semmai, il contenitore dove vengono gettati.


Ieri l'incipit del piccione è stato sì un guardarsi un pò allo specchio, ma poi nemmeno tanto, che certe cose a volte sono oggettive ed è inutile farci tanti giri di parole.
Ma quelle righe personali mi hanno rimandato alla memoria un pezzo magnifico di un "amico" blogger, Massimo, un pezzo che lessi 2 anni fa precisi e trovai così bello e personale che non riuscivo a smettere di leggerlo.
Mi ci ritrovavo tantissimo. Ma solo una lettura superficiale può farlo apparire come autocommiserazione. In realtà è una fredda (e caldissima insieme) lettura di sè stessi, non priva di orgoglio e della rivendicazione che, malgrado tutto, ci "piaciamo" così.
Ho chiesto a lui di poterlo pubblicare e ha detto sì.
Fatevi un giro nel suo blog, raramente ho trovato un mix così ben dosato tra cultura e intelligenza (oltre a una scrittura formidabile).
Di solito quando c'è una manca l'altra.
Siate malinconici.
E siate felici.
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Sempre fuori tempo massimo

La mia vita è monotona, mediocre, ripetitiva, stancante. Ne ho passate talmente tante che che mi va bene così, ormai. Una vita diversa, come la vorrei, non è probabile, almeno a livello lavorativo. Però chi sa. Uno spiraglio lo tengo sempre aperto.
Ho due lavori, il che, in un momento di crisi è buona cosa, ma insieme mi fanno poco più di uno stipendio medio, qui al nord: 1500 euro mensili per capirci. Il mio lavoro principale, mi consente di avere il tempo di leggere e scrivere. Senza questa possibilità, sarei perduto.
Ho dunque, nella mediocrità, un certa fortuna. Ben meritata, se penso che  sono stato precario e ridotto a lavori di merda, dai 40 ai 45 anni. Proprio nell'età in cui avrei dovuto, come si dice, cominciare a godere dei frutti, ho perso tutto quel poco che avevo. Quello che sta succedendo a molti adesso, a me è successo 10 anni fa. Sempre fuori sincrono.
All'epoca non potevo neanche godere del mal comune, che come si dice ...
Se penso che ho vissuto momenti in cui non avevo neanche i soldi per mangiare, quello che ho adesso, con tutta la sua mediocrità, ripetitività e stanchezza, mi va bene.
Da un paio di anni, però il mio corpo si ribella. Soffro di attacchi di panico. Mi è precluso prendere un aereo. Non riesco a guidare in autostrada o nelle tangenziali. Sto bene in pratica, solo se non sono costretto a uscire di città. Siccome non mi è possibile (grazie alle amorose e direi incalzanti insistenze della mia compagna) seguire questa inclinazione, ogni vacanza per me è un dramma.
La mia compagna, già. Vivo da quasi otto anni con questa donna a cui voglio molto bene e che amo, ma con la quale ho un rapporto conflittuale e spesso frustrante. Su questo di più non voglio dire, per rispetto e pudore
La realtà della mia vita è questa. Questa.
Non ci sono cieli nuovi e mondi nuovi, per me.
Sono un grigio ometto del XXI secolo, un topo di città, pieno di problemi. Non voglio finzioni. Nulla al ver detraendo, diceva il Leopardi. Non voglio edulcorare nulla.
Non ho mai voluto aderire ai “valori” della società in cui vivo.
Ho sempre provato repulsione per le cose che sembravano, chissà perché, interessare ai più. E quindi ho coltivato la mia diversità, senza ritegno, né intelligenza: il mio mondo interiore, le mie mitologie.
Ho fatto il bohémien senza averne la vocazione. Sono sempre contro tendenza, anche contro me stesso.
Non per questo mi sento libero, perché il mondo intorno mi schiaccia. Avrei voluto essere accettato, un tempo, ma era una pretesa puerile, essere accettati senza accettare le regole del gioco. Adesso "accetto" il mio isolamento. Non sono un outsider, ma un insider scontento.
Certi giorni mi sento ancora sul punto di decollare, finalmente, ma la realtà è che sono sicuramente più vicino all'atterraggio che al decollo.
Quanto tempo ho perso, che non mi verrà mai restituito, correndo dietro a sogni e incertezze. Io solo ne sono responsabile, anche se non c’è nulla di quello che ho fatto e vissuto nella mia vita, che avrei potuto o saputo fare diversamente, nel momento in cui l’ho fatto.
È sempre stato tutto così strambo, per me, tutto sempre fuori tempo massimo.
Non ho mai fatto parte di niente, veramente.
In questo mondo, sono come uno che è salito sull’autobus sbagliato e ha mancato un appuntamento importante, perdendosi per giorni interi dall'altra parte della città.
Sono come uno che non ha mai accettato le regole del gioco, pur facendo finta di capirle e accettarle.
Sono come uno che tutti pensano in un modo, invece è in un altro e viceversa.
Sono come uno che non vuole starci, non ha mai voluto starci, in mezzo a quegli ipocriti, ma che soffre di solitudine e, a volte, quegli ipocriti mancano.
Sono come uno che ha preso solo cavalli sbagliati.
Sono come uno che arriva a una festa dove non conosce nessuno e nessuno bada a lui ma non ha la forza di inserirsi sfacciatamente, anche a costo di farsi insultare e se ne torna a casa, solo come sempre.
Sono come quello che ai colloqui viene sempre scartato, perché non appare sufficientemente motivato.
Sono come una comparsa di un film muto.
Sono l'orfanello arrabbiato, il bullo pentito, la debole vittima del cattivo di turno.
Sono come quell’indiano che viene ammazzato nei film western e cade da cavallo ai margini dello schermo, mentre l’azione e gli eroi sono al centro. Nessuno quasi lo nota cadere. Io invece, fin da piccolo, guardavo proprio quelli che morivano al margine dello schermo, invisibili a tutti e li sentivo fratelli.
Sono come uno che arriva sempre ultimo e che quando arriva penultimo, si dispiace per l’ultimo.
Sono la pietra scartata dal costruttore, la partita di merce da cambiare, il prodotto che non si vende, la seconda o terza scelta.
Sono il bambino che gioca solo.
Sono quell’uomo laggiù, seduto solo in un bar.
Sono l’ambulante sotto la pioggia cui nessuno compra nulla.
Sono come il Vagabondo di Charlot, senza le capacità acrobatiche.
Sono l'uomo nudo alla festa, ma con la faccia coperta.
Sono il patetico orfanello.
Sono la persona sbagliata al momento giusto.
Sono quello che fa fatica, ogni giorno, ogni settimana, senza scopo, senza calcolo, solo perché non sa che altro fare.
Sono quello che cammina senza meta.
Sono quello che piange per una parola d’amore, ma se ne vergogna.
Sono quello che non capisce mai bene quello che gli viene detto.
Sono quello che va avanti, come un mulo, perché ha paura di fermarsi.
Sono quello maldestro, a cui sfuggono tazzine e piatti e fili e pinze e non vede nulla intorno a sé.
Sono quello che sorride imbarazzato.
Sono quello che quando si arrabbia, balbetta.
Sono quello che alle feste cui viene trascinato, fa finta di divertirsi.
Sono come quell’uomo strano, che la gente evita.
Sono quello che da una montagna fa partorire un topolino. E viceversa.
Sono quello che vedi ogni sera quando entro dalla porta, con il mio sacchetto di libri in mano.
Sono quello con l’occhio miope proiettato verso il futuro.
Sono quello che sente il furore delle cose intorno a sé e che nessuno ascolta.
Sono quello che cerca di sollevare quella ruota staccata dal carro e piove e nessuno lo aspetta. Arriverà a casa fradicio e gli chiederanno “dove cazzo eri finito?”
Sono un uomo così.


11 commenti:

  1. "È davvero incredibile come insignificante e priva di senso, vista dal di fuori, e come opaca e irriflessiva, sentita dal di dentro, trascorra la vita di quasi tutta l'umanità. È un languido aspirare e soffrire, un sognante traballare attraverso le quattro età della vita fino alla morte, con accompagnamento d'una fila di pensieri triviali.... La vita d'ogni singolo, se la si guarda nel suo complesso, rilevandone solo i tratti significanti, è sempre invero una tragedia; ma, esaminata nei particolari, ha il carattere della commedia. Imperocchè l'agitazione e il tormento della giornata, l'incessante ironia dell'attimo, il volere e il temere della settimana, gli accidenti sgradevoli d'ogni ora, per virtù del caso ognora intento a brutti tiri, sono vere scene da commedia. Ma i desideri sempre inappagati..." (da Il mondo come volontà e rappresentazione, Arthur Schopenhauer)

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    1. A Roma direbbero "mettece na pezza"

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    2. Ahahah
      Visto il post davvero intenso, mi sembrava giusto far fare un commento ad una penna doc... un omaggio alle tue parole ed al tuo amico ;)

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    3. Eh, ma cos' c'hai bruciato ;)

      Ahah, grazie Santa

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  2. Volevo tirarmi un po su, cosi mi sono detta : " cosa c' è di meglio che leggere Giuseppe? 4 risate sono assicurate".
    Ho notato cosi, sul lato destro del blog, "racconti di vita". Ok. È fatta. Per una mezz'ora questo stato d'animo negativo, che mi attanaglia da giorni andrà a farsi fottere, mi sono detta.
    Inizio a leggere "una giornata antropologicamente rilevante". C'è un passaggio dove, ho alzato gli occhi al cielo e ,non ho potuto trattenere una risata. Era quello che cercavo, però non è abbastanza. Continuo con i successivi 4 post.
    Mmm, si mette male la cosa. Niente risate, ne sorrisi, ma solo riflessioni e ricordi. Ed io, oggi, non ne ho bisogno.
    Di solito, mi piace riflettere. Mi piace farlo quando ho lo stato d'animo giusto per poter dire qualcosa di intelligente o quanto meno di sensato. E per poter commentare 'l'uomo a compartimenti stagni', non è giornata.
    Noto che sei molto sulla tonalità del grigio, però.Io invece, sono o nero o bianco. Per me il grigio non esiste.
    Per farti un esempio, richiamando il tuo post: se sei razzista non puoi essere un buon padre, perché insegnerai a tuo figlio principi sbagliati, e gli farai credere di essere superiore ad altri.
    Passo al post sul piccione.
    Ecco, se l'uomo adulto è composto dal 70% di acqua, io lo sono di malinconia. Il restante 30% devo ancora scoprire di cos'è fatto.
    Mi piace la versione/visione che dai di questo sentimento.
    Se la malinconia fosse solo tristezza+angoscia+altre cose non proprio positive, starei sdraiata su un un letto, con le persiane chiuse anche durante il giorno e senza uno scopo nella vita. Per fortuna, non è cosi(magari sull'ultimo punto non ne sono tanto sicura), però non posso lamentarmi, non oggi almeno. Sono anche tutte le altre cose che hai scritto. E grazie per averlo messo nero su bianco, da sola, probabilmente, non avrei avuto una visione tanto positiva della malinconia.
    Leggere il post del tuo amico mi ha spaventato però. Mi rivedo in quello che ha scritto, ed io ho solo 26 anni!!! Della vita non ho sperimentato/vissuto/goduto niente e già ho una visione cosi negativa. In realtà, sto solo scoprendo l'acqua calda. Ho sempre saputo di avere "un lato oscuro"( non cito star wars di proposito. Mai visto un film ). Confido però, nella mia giovane età (a 26 anni sono giovane, vero? ) e nella mia mancanza di esperienza, che fa di me una persona che ancora deve crescere e scoprire la vita,per poter dare una svolta. Insomma, imparare ad essere felice.
    Sarà dura, ma non impossibile.

    Ti ho scambiato per un prete oggi xD Sembra quasi una confessione.

    Ps: Menomale che esistono le lampadine fulminate;)

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    1. Ho risposto a tutto tranne questo.
      Come ti dicevo l'altra volta solo buon segno.
      Tengo salvata la pagina, tranquilla

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    2. Ho riletto il commento.
      Ci sono virgole e parentesi "a cazzo di cane"- giusto per essere raffinata- e tantissime ripetizioni.
      Bah, ormai la figura da semianalfabeta l'ho fatta. Non pensiamoci più.

      Va bene. Tanto sta cosa patetica manco merita risposta;)

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    3. Ascolta, poi non lo dico più

      Ma te mi hai letto tante volte no?
      e non lo vedi come scrivo senza alcuna regola o grammatica?

      ti ho già detto di non scusarti per gli errori, non solo perchè scrivi benissimo ma perchè, al contrario, post scritti perfettamente, che si nota che uno è stato attento anche alle virgole, appunto, a me mi danno fastidio

      quindi mi hai offeso due volte in 3 righe

      uno perchè io stesso scrivo pieno di errori (sì, volendo ne farei molti di meno o quasi nessuno, ma non mi frega niente), due perchè definisci patetico un commento come questo

      che porta quindi ad essere patetico anche il mio post e il 70% delle recensioni che scrivo

      quindi basta, divertiti e sta libera

      e anche quando non ti diverti, come su sto post, sta libera

      ora shhh, posa la penna

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    4. "Va bene, va bene non mi scuseresserò pìù cualora dovrebbi fare erori gramaticali" ;)

      Buonanotte Giusè:)

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  3. Mi ritrovo in tutte le parole di Massimo. E mi viene in mente il regista Hu Bo di Elephant Sitting Still "il mondo non e' fatto per me e io non sono fatto per il mondo"

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    1. che post hai ritirato fori...

      non so se rileggerlo mi farebbe male o bene, vediamo ;)

      su quel film prima o poi arrivo

      e, ovviamente, anche su chi lo ha diretto

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due cose

1 puoi dire quello che vuoi, anche offendere

2 metti la spunta qui sotto su "inviami notifiche", almeno non stai a controllare ogni volta se ci sono state risposte

3 ciao