2.9.20

Recensione: "Gretel e Hansel"


Oz Perkins centra il suo terzo film su tre.
Questa sua rilettura della fiaba dei fratelli Grimm è davvero notevolissima.
Il film, apparentemente un gotico fantastico, diventa in realtà una metafora del potere della Donna, dell'importanza del "femminino", della scoperta di sè. Ne viene fuori un'opera che flirta costantemente col femminismo più becero ma che, invece, riesce proprio in extremis a diventare un bellissimo apologo sull'amare sè stessi, sull'indipendenza dai ruoli prestabiliti, sulla forza derivante dallo scoprire la propria natura. 
Solo amandosi si può amare.
Ne nasce un film con una parte centrale più debole ma che resta potente per tutta la sua durata.
Un The Witch a cui Perkins aggiunge la "luccicanza" di Shining e le tematiche dello straordinario Thelma.
Da vedere al cinema.


 E così il figlio di Perkins ha fatto 3 su 3.
Dopo il bellissimo February e l'elegantissimo Sono la bella creatura che vive in questa casa il buon Oz ha probabilmente alzato il tiro firmando quello che secondo me è il suo film più autoriale (certo merito di una sceneggiatura però non sua).
Uno spettatore non sprovveduto nota subito che il titolo ha un curioso ribaltamento nell'ordine dei nomi, mettendo prima Gretel di Hansel.
Ecco, l'anima del film è già qua, nel titolo.


Perchè questa rilettura della fiaba dei Grimm (assurdo l'errore "Grim" sulla locandina) è tutta incentrata sul femminile. Ma non solo perchè mette in netto primo piano Gretel rispetto ad Hansel (ah, tra l'altro il ribaltamento è anche fattuale, visto che nel film la più grande è lei e lui il fratellino più piccolo) ma specie perchè tutto un film è una metafora del potere dell'esser donna, della forza che viene dall'indipendenza dall'uomo (e da altro, lo vedremo) e dalla scoperta da parte di Gretel della sua vera essenza.

Ma andiamo con ordine.
Il prologo è bellissimo, raccontato magnificamente.
Da subito vediamo l'esattezza delle inquadrature di Perkins (spesso a camera fissa), le sue geometrie, i suoi colori, la sua cura (già ammirata nei precedenti film).
L'ambientazione boschiva è magnifica, anche perchè Perkins riesce a dare vari volti al bosco, in tantissime sfumature.
Sophie Lillis a 16/17 anni (all'epoca del film) è già un'attrice adulta, capace di reggere da sola un film. Il suo viso è cinema, ce la terremo stretta per decenni.
All'inizio c'è una scena che pare quasi inutile ma che invece ci farà capire il taglio che Perkins (e lo sceneggiatore) hanno deciso per questa rilettura. Mi riferisco al vecchio bavoso che chiede a Gretel se sia vergine. La ragazza, con molta maturità, scappa via.
Capiamo già che il tema del rapporto uomo/donna, dei ruoli, delle dipendenze, sarà cruciale. E capiamo già che Gretel ha in nuce quella incredibile potenza che hanno le donne sicure di sè, potenza però che solo la strega le farà conoscere completamente.
Ad un certo punto mi sono appuntato un'altra piccola frase ma che mi ha dato la conferma di dove stava andando il film, ovvero quando Hansel dice alla sorella "Avresti potuto avere una stanza tutta per te". Impossibile non ripensare a Virginia Woolf e a quel simbolo di indipendenza, la stanza tutta per sè che ogni donna dovrebbe avere.
Iniziamo a vedere dei fantasmi. Ricordiamo che Perkins è ossessionato dai fantasmi, lo dimostrano i due film precedenti. Solo poi capiremo che Gretel ha lo stesso shining del piccolo Danny del film omonimo. Lei sa vedere "oltre", ha un potere che solo la strega riuscirà a farle capire.
Tralasciando alcune scene riempitive come quelle col cacciatore (però splendido quell'urlo afono dell'uomo-mostro) o quella dei funghi allucinogeni (evitabile) si arriva alla casa della Strega che, a differenza della fiaba, non è di marzapane. Scelta ottima perchè per l'autorialità che Perkins ha scelto per questo film sarebbe stata rovinata da quell'aspetto che lo avrebbe reso meno credibile, un pò grottesco e troppo infantile.
C'è da dire che se è vero che il cuore del film e del suo significato sono praticamente tutti nelle scene a casa della strega la prima parte, quella del viaggio, è forse visivamente la più bella e la più piacevole da seguire.
 Da qui in poi il film a volte sarà leggermente ripetitivo (e forse anche troppo verboso, tanto da rendere quasi didascalie alcune tematiche che era bello estrapolare da soli).
Ma il livello visivo resta eccelso.
Ovviamente qualcosa rimane della fiaba originale, ad esempio l'abbondanza di cibo e il voler far ingrassare Hansel per poi mangiarlo. Ma tutto, anche questo aspetto, è da leggere solo sotto metafora.
Diciamoci la verità, "Gretel e Hansel" stravolge il testo originario. E secondo me in maniera eccezionale.
A questo punto vado diretto nei significati, tanto quanto le location, la messinscena, le inquadrature e i colori son belli l'ho detto.

La strega ha un solo obiettivo, far conoscere a Gretel il suo potere.
Lei ha riconosciuto che la ragazza è una "come lei" ma che ancora non se ne rende conto.
E qual'è questo potere?
Lo scoprirsi Donna.
Non è un caso che la prima bevanda che preparerà per Gretel le farà venire le mestruazioni (scena delicata e resa benissimo). Ma più che lo scoprimento fisico alla strega interessa che Gretel capisca il ruolo che deve avere.
Ed è un ruolo che oggi definiremmo "femminista". Ovvero completa indipendenza dagli uomini e da tutte le figure che possono condizionare la propria libertà. Non è un caso che la strega sia contro l'esser madri (poi scopriremo che lei stessa lo fu e in maniera tragica dovette non esserlo più) e voglia togliere a Gretel anche la presenza ingombrante del fratellino.


Molto interessante che questo voler togliere di mezzo il fratellino richiami proprio i due film che ho citato sopra. Sia perchè la scena in cui Hansel viene rapito è similissima a quella in cui venne rapito il fratellino della ragazzina di The Witch, sia perchè queste creature maligne che dicono alla protagonista di liberarsi degli affetti non possono non richiamare Lloyd e Mr Grady in Shining, loro e i loro continui consigli a Jack di uccidere moglie e, soprattutto, figlio.
Insomma, per la strega il destino di Gretel (e delle donne tutte) è l'esser sole, perchè il loro essere donne è un Dono di una potenza inaudita. In questo senso FANTASTICHE le sequenze in cui Gretel domina la natura, reifica quel dono "concettuale" in qualcosa di reale (e qui la mente va a Thelma, film che sotto questo punto di vista è autentico capolavoro).
I simboli sono tanti, il Bastone del comando, la Regina sugli scacchi che è bellissima e il doppio più grande del Re, la straordinaria (una delle più belle sequenze dell'anno) scena di Gretel che esce dalla porticina in cantina e cammina verso quell'enorme porta che, con un gioco di prospettive incredibile, sembra anche un buco, una piscina o, anzi, una vagina da dove uscire "nuova".
I bambini devono essere mangiati (altro simbolo del femminismo "sbagliato" e radicale), bisogna liberarsi di essi. Anzi, Gretel deve proprio mangiare suo fratello, in un atto simbolico.
La Strega sta riuscendo nel suo tentativo.
E proprio questo apparentemente inumano agire della Strega diventa invece la parte più complessa e interessante del film.
Perchè se è vero che le cose che chiede a Gretel sono terribili è anche vero che questa specie di processo di maieutica che attua con lei ha dei lati bellissimi.
Ogni donna dovrebbe conoscere sè stessa, ogni donna dovrebbe esser consapevole del potere che possiede, ogni donna dovrebbe ricercare una propria identità e liberarsi dal giogo dei ruoli, delle convenzioni, di essere considerata il "sesso debole".
La strega servirà a questo.
Dimenticando però un aspetto cruciale, che poi è l'essenza di ogni nostra esistenza.
Gli altri, l'Amore.
(adesso ripenso a Into the wild e al suo "la felicità è vera solo se condivisa").


Ed è così che potremmo vedere "Gretel e Hansel" come un gioco di ruoli.
La Strega è il femminismo decerebrato e assolutistico (poi non ho mai capito perchè per le femministe il "maschilismo" è termine negativo e il suo corrispettivo "femminismo" positivo, mah).
Hansel invece rappresenta gli altri, gli affetti, gli amori, le dipendenze, il legame col resto del mondo.
E in questi due estremi, in un finale veramente bello, sboccerà Gretel, una ragazza consapevole della propria grandezza, consapevole del proprio potere, consapevole della propria forza ma ancora capace di amare l'altro.

Hansel sarà mandato via perchè quello è il suo destino.
Ma Gretel lo farà star bene, lo seguirà, lo proteggerà.
Perchè l'unico vero senso che possiamo dare a questa vita è volere bene a se stessi, amarsi.
Ma amarsi senza poi saper amare è come un meraviglioso campo di fiori, il più bello di tutti.
Ma è un campo di fiori che nessuno vedrà mai.

12 commenti:

  1. Bella recensione, ho visto il film e (come mio solito) non avevo assolutamente colto gran parte di questi simbolismi.
    Mi chiedo però il motivo per il quale Hansel sentisse le voci (quelle che gli ordinano di prendere le lame dal capanno)

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    1. grazie Marta

      credo che sia un ribaltamento dei ruoli, ovvero lui che viene comandato dalle donne. E anche un'umiliazione visto che quelle stesse lame servono proprio a tagliare le ossa dei bambini

      insomma, quasi un robot che viene comandato e guidato verso la sua stessa distruzione

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  2. L'ho visto qualche mese fa e l'ho trovato visivamente molto bello e metaforicamente molto interessante (seppur non manchino dei didascalismi di troppo come dici anche tu). Però devo dire che è un horror che merita molto.

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    1. specie la voce fuori campo che ci dice troppo. Rende il film più accessibile e fruibile (e comunque, vedi marta qua sopra, tanto resta nascosto e difficile da vedere) ma secondo me per sfiorare il capolavoro (di genere eh) doveva dire ancor meno

      invece voice off e dialoghi molte volte vanno sul super esplicito. E a quel punto diventano gli oggetti, le azioni, le location gli elementi sui quali lavorare la metafora

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  3. Stasera con un amico sono andato al cinema a vederlo, e confermo in toto la tua opinione, il film parla chiaramente del femminismo e di essere e diventare donna, soprattutto del potere delle donne..
    Ha molte pecche a mio parere, è troppo "recitato" e le prove attoriali in generale non sono granché, è più un film teatrale con le sue immagini e musiche, immagini che sono il meglio di questo film (è chiaramente un film di immagini)..
    Ma nella scenografia e fotografia ha dei punti forti questa pellicola, oltre al fatto che ho trovato (come te) bella e potente la sottotrama del "essere donna"..
    Una piccola mia impressione, ho trovato che il regista si sia molto ispirato nelle musiche al magnifico It Follow e ho notato molte similitudini,a livello di atmosfera, con un altro horror notevolissimo come Starry Eyes..

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    1. resta sempre una fiaba, quindi secondo me quel senso di artificioso e recitato c'è per forza, al di là degli attori che non ti sono piaciuti

      ho parlato troppo poco della scenografia, magnifica, come ad esempio la casa delle strega, era interessante parlarne

      sì, ci sono dei punti in comune con Starry Eyes, anche nella tematica

      ma se in quel film la ricerca di indipendenza e la scoperta di sè avevano connotazione negativa (sia per i compromessi sia perchè facevano venir fuori la nostra parte più nera) in gretel è l'opposto, il film racconta la scoperta della parte più bella di noi, della nostra natura, del non dover dipendere da nessuno e di avere nelle mani tutte le armi per dominare il mondo (e le donne per me da sempre hanno molta più potenza di noi, qualcosa in più di indefinibile che me le rende così affascinanti)

      ma non direi che è una sottotrama, anzi, è IL film

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    2. Si hai ragione, mi sono espresso male, è il film base non la sottotrama in effetti.. ed è il motivo che lo rende molto interessante (adoro la Lillis e credo avrà un gran futuro ma qui non mi è piaciuto nessuno)..

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    3. sì sì, intendevi metafora con sottotrama, l'avevo capito :)

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  4. Bella recensione... se non fosse per quello scivolone assurdo sul presunto errore del poster... :-(
    È un riuscitissimo gioco di parole ("grim" inteso come tetro, cupo, sinistro, secondo il significato che l'aggettivo ha nella lingua inglese), altro che errore...

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    1. ahah, bella figura di...

      e pensare che l'inglese, almeno come termini, lo so abbastanza bene

      grazie sia dei complimenti che della doverosa correzione (magari tolgo l'errore, ma forse è bello tenerlo)

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  5. Film interessante, grazie, lo metto in lista! Detto ciò. ..Ma chi è quel mona che che chiude le porte e le sbatte urlando?

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due cose

1 puoi dire quello che vuoi, anche offendere

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3 ciao