27.7.22

Recensione: "Veleno" - Le Serie tv de Il Buio in Sala - Su Prime

 

A fine anni 90 in due paesini emiliani scoppiò il caso dei "Diavoli della Bassa Modenese".
Abusi in famiglia, messe nere, omicidi rituali.
Tutto questo raccontato da dei bimbi presi da famiglie in grossa difficoltà economica.
Decine di persone arrestate, 16 bambini portati via ai loro genitori, una vicenda terribile, inumana, vergognosa, che solo tanto tempo dopo ha rivelato la sua verità, peraltro palese.
Tutto, o quasi tutti, era stato inventato. Assistenti sociali e inquirenti senza scrupoli che, senza uno straccio di prova, hanno ucciso o fatto uccidere (in alcuni casi non solo metaforicamente)  tante famiglie che avevano solo la colpa di vivere un grande degrado.
Pablo Trincia ho ha voluto portare allo scoperto questa incredibile e vergognosa pagina di storia italiania.
Lo ha fatto nello splendido podcast Veleno.
Da qui questa bellissima miniserie tv.
Che vi farà incazzare.
Che vi farà piangere.
Che vi farà pensare.

Più di un mese dall'ultima recensione.
E 14 giorni da quando ho visto questa splendida miniserie. Ero gasato, emozionato, pieno di cose in testa, convinto che c'avrei scritto tantissimo sopra.
Poi, però, oltre al mood davvero basso per quello che mi è successo in famiglia, si è aggiunto un covid davvero pesantissimo.
E l'umore è andato ancora più in basso.
E' il momento di reagire e ricominciare.
Peccato scrivere solo adesso di una cosa così complessa come Veleno.
Perchè oltre al rischio di scrivere meno della metà di quello che avrei scritto potrei anche commettere errori, essere impreciso.
Mi scuso preventivamente per questo, non solo coi lettori, ma anche con le persone eventualmente interessate alla vicenda.

Veleno è una miniserie di Amazon Prime "figlia" di un podcast omonimo andato in onda  - in 8 puntate - negli anni precedenti.
Il podcast è di Pablo Trincia, ex Le Iene.
E' un'inchiesta su un oscuro, terribile e doloroso fatto di nera italiana, ovvero la vicenda dei Diavoli della Bassa Modenese, questo il nome che venne dato ad un manipolo di persone accusate di uno dei più terribili dei crimini, ovvero quello di tremendi abusi verso i propri figli.
L'appellativo "Diavoli", in realtà, non fu casuale, riguardava accuse ancora più pesanti e specifiche.
Messe nere, sacrifici, bambini uccisi da altri bambini, violenze sessuali nei cimiteri.
Di tutto e di più.
Una vicenda incredibile che, in realtà, nasconde una vergognosa pagina italiana.




Emozione, rabbia, dolore, profonde riflessioni.
Durante le 5 puntate della miniserie non c'è stato un solo momento in cui non mi sono sentito profondamente coinvolto.
Quello degli abusi ai minori è un argomento che mi ha sempre interessato molto.
Se poi, come in questo caso, è associato al tema della manipolazione mentale ancora di più.

Alla fine degli anni 90, nella bassa modenese, precisamente nei paesi di Mirandola e Massa Finalese, fu scoperchiato un tremendo vaso di Pandora.
Più famiglie si ritrovarono accusate di abusi contro i propri figli, messe nere sataniche con tanto di sacrifici e altre terribili cose.
Tutto è partito dal disagio di un bambino ("il bambino 0" come si dice in questi casi), figlio di una famiglia con gravissimi problemi finanziari, "adottato" dai vicini di casa, costretto a raccontare cose terribili che poi, tra un'accusa e l'altra, porteranno al coinvolgimento di sempre più bambini, di sempre più famiglie.
Tutto "per colpa" degli assistenti sociali, in particolare quello di Valeria Donati (di cui, ahimè, dovrò dire quel che penso), probabilmente donna in buona fede ma con evidenti problemi d'esperienza nel campo e, se posso permettermi, personali.
Vero, la situazione del bambino 0 era di forte degrado.
Famiglia poverissima, al limite della sopravvivenza.
Probabilmente anche anaffettività, vero.
Probabilmente anche qualche esperienza traumatizzante (ma quanti bambini ne hanno avute?).
Fatto sta che quel bambino ha dei problemi e che la Donati si convince che ci siano state delle molestie. Da lì partirà uno tsunami incredibile che travolgerà tutto e tutti.

Degrado, ecco, forse la parola che meglio racconta Veleno è questa.
Degrado morale, degrado fisico, degrado strutturale, degrado statale.
Una storia di persone poverissime uccise dalle istituzioni.
Tutto viene raccontato nella serie in più modi, sostanzialmente tre.
Attraverso degli agghiaccianti filmati dell'epoca, specie quelli delle registrazioni degli "interrogatori" (colloqui) ai bambini.
Delle ricostruzioni di fiction (quelle tipiche dei docufilm per capirsi) che raccontano - tramite attori - come andarono le vicende al tempo, sia quelle reali (come ad esempio le perquisizioni) che quelle immaginarie (come i racconti delle messe nere).
E poi l'oggi, ovvero l'inchiesta fatta da Trincia e dalla sua collega Rafanelli.

Se devo trovare un piccolo difetto a Veleno è solo in questa parte.
Trincia mostra sì cose che ha fatto realmente (le indagini, lo studio del materiale, i contatti e gli incontri coi protagonisti) ma, non avendo filmati di tutti quei momenti, li "reinterpreta" adesso.
Una piccola opera di finzione che avrei evitato.
Vero che dà ritmo alla serie, vero che "vedere" le cose che una voce solo può raccontare è sempre preferibile, ma immaginarsi Trincia che "rifà sè stesso" un pochino fa storcere il naso.

Madonna, mi accorgo adesso che pur ricordandomi poco della visione le cose da dire sono un'infinità, e non ho nemmeno cominciato (meno male il block notes...).
E siccome non ho ormai la forza mentale per fare un discorso ampio e strutturato credo che l'unico modo per scrivere questo post siano delle considerazioni sparse

- I filmati degli incontri coi bambini fanno veramente male. Sarà la grana dell'immagine, sarà aver visto qualche film sull'argomento, sarà quell'atmosfera da found footage ma, davvero, sembra quasi di ritrovarsi in un film del terrore. Ma, immagini e contesto a parte, fa veramente specie e sconcerto il contenuto degli incontri.
Qualsiasi persona senziente, oggettiva e in buonafede avrebbe capito che quelle dichiarazioni non fossero spontanee nè veritiere.
Quando un bambino di 6-7 anni ti dice che "uccideva altri 5 bambini a settimana" hai la prova provata di come quel povero ragazzino sia ormai entrato in un mondo immaginario di mostri completamente inventato. E' incredibile come delle dichiarazioni così dolorosamente fantozziane abbiano potuto portare all'arresto e alla rovina di decine di persone




- Veleno ha il merito di porre l'attenzione in un mondo che, diavoli inventati a parte, è purtroppo diffusissimo e quasi sempre nascosto. Mi riferisco a quello della povertà, etica, morale o monetaria, di tantissime famiglie italiane. A quanti bambini crescano senza agi, con poco affetto e in situazioni di grande indigenza. Bambini magari insospettabili di famiglie insospettabili. Sono migliaia, milioni. 
Ma queste povere famiglie raccontate in Veleno, oltre a tutti i problemi che già avevano, sono state pugnalate ovunque, nell'affetto, nella dignità, nella speranza. Vedere questi genitori adesso 40enni/50enni, vedere i loro occhi, ti mette una grandissima tristezza. E forse la sensazione più forte che ti lascia questa miniserie è che c'erano persone meravigliose considerate invece dei mostri e persone considerate meravigliose per quello che stavano facendo comportarsi invece in modo mostruoso.
Sì, i mostri, semmai, erano dalla parte dei presunti buoni

- Questa vicenda non ha solo seminato dolore, rabbia, ingiustizia.
Ma ha portato via più d'una vita.
Quella splendida madre suicida per aver perso la figlia ti distrugge.
L'ha cresciuta da sola, era un tutt'uno con lei, una viveva per l'altra.
E quei farabutti si sono permessi di portargliela via, senza un grammo di prova.
Capisco il suo dolore, capisco il suo suicidio.
Fa male, tanto
Non parliamo del parroco, un parroco amato da tutti, anticonformista, buono, intraprendente.
Anche lui, dal nulla, accusato di cose che definirle ridicole è poco.
Un intero paese a difenderlo, nessuno che crede a quelle voci.
Nemmeno questo basta, anche senza una prova, anche con centinaia di persone che testimoniano il contrario, basta un racconto messo in bocca a un bambino per far di quel prete un mostro.
Anche lui pagherà con la vita tutto questo.
E poi ancora un altro brav'uomo, anche lui morto di infarto per le accuse infamanti.
E' vero, tutti i protagonisti di Veleno in qualche modo sono stati uccisi.
Alcuni, però, non solo metaforicamente

- Valeria Donati...
Per tutta la serie avrei voluto strangolarla. Una sola persona, in teoria con un potere anche limitato, che è riuscita a rovinare decine di persone.
Non credo sia un essere umano riprovevole. Non credo che il disastro che ha fatto, gli errori che ha compiuto, siano stati decisi a tavolino.
Il problema di Valeria Donati è a monte.
E' un assistente sociale che ha un tremendo pregiudizio verso gli adulti.
Gli adulti fanno male ai bambini, spesso.
Se un bambino ha un disagio è quasi sicuramente colpa degli adulti.
La Donati odia i genitori, la Donati ha dei problemi personali tali che non riesce ad essere oggettiva, troppo forte il suo amore per i bambini, troppo forte il suo odio per i genitori.
Che sia finita a fare l'assistente sociale era al tempo stesso la cosa più scontata del mondo e anche la più sbagliata.
Perchè abbiamo messo un potere decisionale in mano ad una persona che, a prescindere, difenderà sempre i bambini, anche quando questi, su sua imbeccata, diventeranno dei piccoli mentitori inconsapevoli.
Ho odiato la Donati con tutto me stesso.
Solo alla fine, nell'ultima puntata, sono riuscito a placarmi.
Quando ho visto una donna sconfitta, una donna perfettamente consapevole dei danni causati (altrimenti non direbbe "ho commesso molti errori") ma che per sopravvivere deve continuarsi a dire che ha fatto il suo lavoro nel migliore dei modi.
Altrimenti non potrebbe andare avanti.
In quel suo piccolo crollo finale il mio odio è scomparso.
Ho visto una donna che fu un assistente sociale impreparato e criminale. E che ormai non può fare nulla per rimediare. Le avrei dato quasi un abbraccio

- "I bambini dicono sempre la verità".
E' proprio questo assioma falso e terribile (alla base anche dello splendido Il Sospetto) che, paradossalmente, avrebbe dovuto fermare gli assistenti sociali e gli inquirenti.
Perchè se è vero che tutto quello che è stato fatto è figlio di questa convinzione, allora, de facto, sarebbero veri anche i racconti di bambini di 5 anni che hanno ammazzato decine e decine di altri bambini della zona. O altri racconti parimenti ridicoli. Alla luce di quell'assioma che tanto veniva sbandierato e di queste pacchiane bugie, unendo le due cose insieme, ecco che qualsiasi persona per bene e coscienziosa avrebbe fermato tutto.
Sì, i bambini dicono bugie.
Specie se sono indotti a farlo

- Incredibile come siano stati condannate decine di persone con mille accuse di cui non esiste nemmeno una prova.
Morti ammazzati nei cimiteri. Mai trovata mezza ossa.
Festine e messe nere. Mai trovata nemmeno una candela.
Video terribili di abusi e uccisioni. Nemmeno un frame.
Centinaia di foto dello stesso tenore. Non ne esiste una.
Abusi terribili sui bambini. A parte qualche ambigua e poi addirittura smentita analisi di qualche medico (non approfondita, solo ad vista) anche qui nessuna prova.
Incredibile.
Decine di capi d'accusa.
Centinaia e centinaia di materiale di prova.
Tutto esistente solo nei racconti estorti ai bambini.
Anche qui torniamo a Il Sospetto.
A quella bambina che parlava di violenze in un seminterrato.
Ma Lukas il seminterrato nemmeno ce l'aveva.

- Tutti i compaesani sono con i genitori.
Tutti sono con i genitori, compreso il Parlamento.
Dall'altra parte della barricata solo gli assistenti sociali e i nuovi genitori affidatari.
Per chiunque è palese lo scandalo che sta avvenendo.
Per chiunque è palese che quei racconti dei bimbi sono completamente inventati o, nel migliore dei casi, gonfiati all'inverosimile.
Si arrivano a dire cose che offendono la dignità e l'intelligenza umana, come il fatto che tutti i bimbi morti durante le messe sataniche non siano mai stati denunciati perchè li riportava don Giorgio Govoni dalla Bosnia.

- Fa davvero incazzare come queste cose capitino sempre ai poveri cristi.
Famiglie disastrate già di suo, con mura che stanno in piedi solo con sudore e affetto.
Sono le vittime perfette.
Se un bambino sta male in quel degrado sicuramente subisce degli abusi.
Mai avrebbero colpito famiglie benestanti.
Che schifo

- Trincia è straordinario in questa inchiesta. Si vede da lontano che la sua è una missione umana prima ancora che giornalistica. Si è innamorato di quella vicenda, si è innamorato di quelle persone, ne ha sentito il dolore e lo sconcerto. E ha tirato fuori questa inchiesta che è una perla del giornalismo italiano.
La miniserie, a quanto ho letto, è stata decisa e scritta da altri.
Ma resta Trincia l'anima di tutto, la sua colonna portante.
Lui è tutti noi, sconcertati, vogliosi di capire, incazzati.
Eppure riesce sempre a mantenere una grande forza, sempre a dare rispetto a chi rispetto nemmeno lo merita.
Ma bravissimi anche gli autori della serie perchè hanno dato voce anche a chi, invece, non la pensa come noi, come quasi tutti del resto (su 100 persone che si informano della vicenda se va bene 2 possono credere a quelle cazzate. Ma, ora che ci penso, forse saranno di più visto il mondo di decerebrati complottisti in cui viviamo).

E le altre voci hanno un nome, appunto "Voci Vere".
Sono quegli ex bambini abusati ancora convinti, da adulti, che tutto fosse vero.
E, ovviamente, i loro genitori affidatari.
Fanno tenerezza.
Ma li capisco.
Capisco questi adulti ex bambini perchè se a 5 anni ti hanno convinto di essere abusato, e se "grazie" a quella convinzione la tua vita è cambiata e anche la tua famiglia è cambiata è normale vivere per tutta la vita in quel falso ricordo.
Serve a sopravvivere.
E' un ricordo poi che per loro può essere assolutamente reale.
Io stesso, persona equilibrata e dall'infanzia invidiabile, ho dei flash di ricordi da bambino molto brutti.
Saranno veri o falsi?
Non lo so.
Immaginiamoci dei bambini ancora più piccoli che per mesi e mesi hanno dovuto raccontare cose raccapriccianti (mai successe, e questo è sicuro).
Quelle cose diventano reali, e loro non hanno nessuna colpa.
E capisco anche i genitori affidatari.
Sono sicuramente splendide persone, magari davvero migliori dei genitori biologici a cui hanno "rubato" i bambini.
Magari davvero grazie a loro quei bambini hanno vissuto una vita migliore.
Persone eccezionali in questo, ci vuole forza.
Eppure anche loro perse in quel castello di bugie che non possono buttar giù perchè, facendolo, cadrebbero le loro stesse vite.
Li capisco.
Nella bellissima metafora fatta da Trincia è come se metti dell'inchiostro in un contenitore d'acqua. Aggiungi piano piano sempre più inchiostro.
Ad un certo punto sarà impossibile l'acqua dall'inchiostro, saranno un tutt'uno.

In questo film sono tutti vittime.
I bambini, i loro veri genitori, i genitori affidatari, i paesi, il prete, la stessa assistente sociale Donati.
Tutti hanno perso qualcosa, tutti.
Qualcuno ha perso tutto però.


- Che persone meravigliose troverete dentro Veleno.
Federico Scotta, che a 20 anni sembrava averne 40. Un viso d'angelo, una determinazione feroce a far venir fuori la verità.
Un pover'uomo a cui hanno tolto tutto e che ancora sta lottando.

Oddina, una donna incredibile che mi ha commosso.
Non aveva figli in mezzo (anche se il bambino 0 ha vissuto da lei) e che per tutta la vita ha raccolto materiale, fatto indagini, dato tutto sè stessa per dimostrare al mondo l'orrore che stava avvenendo.
"Un giorno tutto questo mio lavoro servirà a qualcuno" dirà.
Oddina morirà senza sapere che sì, che tutto il suo lavoro finirà nella mani di Trincia.
Che davvero è servito.
Un'anima rara

Don Giorgio Govoni, un prete così eccezionale che nemmeno tutte le accusa infamanti che ha avuto hanno fatto vacillare qualcuno dei suoi parrocchiani.
Da benefattore a satanista mascherato istigatore di omicidi rituali tra bambini.
Il suo cuore non reggerà.

Lorena Morselli, forse il vero "volto" di tutti i genitori coinvolti.
La portavoce.
E' andata ovunque, non ha mai avuto paura di farsi vedere.
Ha perso tutti i suoi figli, ne ha dovuto fare un altro all'estero per lenire e soffocare il dolore.
La dignità e la forza di persone come lei, come Federico, e come altre coinvolte, sono pazzesche.
Ma quando un genitore che non ha fatto nulla si vede privato dei figli con l'accusa di abusarne come fai a nasconderti?
Come fai a non gridare al mondo lo schifo?

E ancora tante altre come la psicologa Giuliana Mazzoni, a differenza della Donati vera esperta di quel delicatissimo mondo che è quello dei bambini e dei loro segreti.
La sua perizia farà a pezzi il (penoso) castello di bugie eretto per anni da inquirenti e assistenti sociali

- Ad un certo punto delle vicende scoppierà lo scandalo Bibbiano.
E solo allora si capirà che quello che era successo anni prima a Mirandola e Massa Finalese era prassi consolidata.
Impossibile fare commenti su tutta questa merda, come preferisco non farli su Claudio Foti, ormai una macchietta che morirà soffocata dal suo narcisismo

- Ci sono momenti che spezzano il cuore.
Come tutte le lettere che Lorena continua a mandare ai suoi figli, senza saltare un compleanno o una festività.
E quella figlia ormai persa nel "personaggio" che gli crearono da bambina che non si emoziona nemmeno.

Come il peluche lanciato dalla madre nel cortile dell'oratorio.

Come Davide Galliera che ritorna dalla famiglia che lo accolse da piccolo.
Lui, il bambino 0 che adesso, finalmente, sta dicendo tutta la verità.
E' straziante vederlo adulto, spaesato, con una psiche piano piano da ricostruire tutta.
Il montaggio tra l'abbraccio con il suo patrigno quando era bambino e quello che si son dati adesso mi ha ucciso.
Ti auguro il meglio Davide.
Mi ha ucciso anche la bambina che racconta della "gioia" nel ritornare nel suo paese natio, quello dove viveva con la sua splendida madre, poi suicidatasi per lei.
E l'assistente sociale che fa di tutto per farle dire che oltre alla gioia ci deve essere qualche altro sentimento che ha provato, impossibile che essere tornata nella terra dei mostri l'abbia fatta star bene.
Ma quella bimba, tornando in quei luoghi, quello ha rivissuto, l'immenso amore della madre.
E solo un essere immondo può sradicargli quel ricordo, quell'ancora di salvezza, quell'oasi di verità in un oceano di menzogne.

Al mio babbo




7 commenti:

  1. Avevo già ascoltato il podcast e avevo visto qualche ricostruzione giornalistica in tv, così questa docu_serie non ha aggiunto molto a quello che già sapevo; purtroppo.
    Credevo e speravo di poter avere un quadro più ampio e chiaro, invece rimangono i dubbi, le perplessità e l'assenza di risposte esaustive.
    Non c'è piacere nel tifare o nello schierarsi, ma se c'è da credere al giornalista Trincia o allo psicologo Foti? mi sento più dalla parte di Trincia.
    Eppure la violenza sui bambini c'è in tutto il mondo e qui non basta un induzione di ricordo per convincere così tanti bambini (ora adulti) e diversi "giudici", che ciò che è stato raccontato, è davvero successo.
    Storia che mette i brividi, anche perchè ho conosciuto chi lavora come assistente sociale (professionisti che dedicano tempo e passione), conosco ragazzi dati in affidamento (vittime), conosco famiglie affidatarie (splendide) e .... e le brutte storie sono tante. Piuttosto fa impressione la quantità di casi in un territorio ristretto dove in teoria tutti dovrebbero sapere tutto di tutti. Ancora più impressione il ricorrere di nomi, personaggi e azioni.
    Il bellissimo film "Il Sospetto" ci ha raccontato uno schema simile, e nel mio giudizio tendo a farmi influenzare, ma i "mostri" esistono e sono tra noi.
    Sarebbe necessario dissipare i dubbi, ma questi resteranno e Bibbiano è troppo recente per poterlo approfondire.

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    1. poi qualche giorno dopo

      https://www.open.online/2021/06/14/inchiesta-diavoli-bassa-modenese-parla-davide-bambino-zero/

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    2. "rimangono i dubbi e le perplessità"

      come avrai visto non per me, ahah

      ma qui non è questione di tifo, qui è pacifico che il 90% di quello per cui quelle persone è stato accusato sia inventato

      non c'è una prova, le cose dette oltre che infondate sono ridicole, non c'è un solo elemento che può supportare la tesi del "era vero"

      ok, magari alcuni bambini stavano in famiglia disagiate e ok, meglio che siano andati altrove

      ma otlre questo non c'è NIENTE

      ma certo che gli abusi esistono ed è vero che sono migliaia di casi in più di quello che la gente pensa

      gli abusi domestici ci sono ovunque, e i bambini che hanno perso l'infanzia per questo milioni

      questo non vuol dire che essendo il problema così vero e urgente - allora le cose dette da quei bambini, palesemente finte, siano appunto vere

      "Piuttosto fa impressione la quantità di casi in un territorio ristretto dove in teoria tutti dovrebbero sapere tutto di tutti."

      ahah, la risposta è semplice, non è vero niente ;)

      (come del resto in altri episodi scandalosi di questo tipo, vedi Bibbiano e Rignano su tutti)

      i mostri esistono e sono tra noi

      milioni, in tante famiglie

      ma qui no. Qui al massimo c'erano famiglie non in grado di far vivere infanzie felici

      riguardo l'articolo che mi mandi sì, lo conoscevo, ma non ne avevo nemmeno bisogno

      per me è tutto così evidente...

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  2. Al di là dei molteplici spunti di riflessione, che hai giustamente notato e provato a mettere nero su bianco, quello che più mi è rimasto dall’ascolto del podcast (la serie non l’ho ancora vista) è stato conoscere uno (dei tanti) aspetti complessi, affascinanti e “terrificanti” legati al funzionamento del nostro cervello. Già le psicosi di massa sono fenomeni che la dicono lunga su dove ti può portare la testa ma ancora più sconvolgente è la questione dei falsi ricordi, che si possono creare molto facilmente, anche senza quella sorta di lavaggio del cervello di questa vicenda e anche su soggetti adulti (come dimostra l'esperimento di Hyman, Husband e Billing della Western Washington University citato nella pagina wikipedia sul falso ricordo).

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    1. grande Ciana

      vero, fuori dalla rabbia forse l'aspetto più interessante di Veleno è questo, la manipolazione (criminale o no) che può avere il nostro cervello. E come è facile in un bambino creare falsi ricordi. Ripeto, io ho avuto un'infanzia bellissima e comunque ho dei ricordi veri/falsi molto brutti. Figurati chi aveva il disagio di quei bambini ed è stato costretto a dire/immaginarsi cose terribili come quelle

      entrano a far parte PER FORZA dei tuoi ricordi

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  3. Grazie Giuse.

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due cose

1 puoi dire quello che vuoi, anche offendere

2 metti la spunta qui sotto su "inviami notifiche", almeno non stai a controllare ogni volta se ci sono state risposte

3 ciao