6.2.12

Recensione "I Muppet"

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La prima domanda da porsi è: "Era proprio necessario?"
Si sentiva davvero il bisogno di riproporre al nuovo pubblico, il pubblico del 3D e degli attori sostituibili dalla CGI, dei vecchi pupazzi finiti nel dimenticatoio da non so quanti anni?
La risposta è:
"Sì"
 Nella vita bisogna sempre guardare avanti, rimboccarsi le maniche, fare di tutto perchè i nostri prossimi giorni e quelli di tutte le persone cui vogliamo bene siano i migliori possibili. Ma è innegabile come la malinconia, l'amara presa di coscienza che tutto quello che è passato non sarà mai più, sia uno dei sentimenti che più spesso e più inaspettatamente ci troviamo ad affrontare. Per questo rivedere Kermit, Miss Piggy, Animal, Gonzo e tutti gli altri straordinari personaggi dei Muppets credo che per molti possa essere qualcosa che fa bene al cuore.
E l'intelligenza dell'operazione, oltre all'istanza di far conoscere i Muppets a chi non ne avesse mai sentito parlare di loro, sta nell'idea che sta in fondo alla trama del film.
I Muppets sanno di non piacer più, le loro Luci della ribalta si sono spente già da tempo. Un loro grandissimo fan, Walter, scopre che un miliardario distruggerà il vecchio teatro dove si esibivano i suoi idoli. Decide di cercarli, farli rimettere insieme e metter su un nuovo grande spettacolo (ricorda molto una indimenticabile puntata dei Simpson, quella del ritorno di Krusty "fate entrare i clooooooown"). Loro accettano.

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Per salvare il teatro, ma forse, per salvare sè stessi.
Walter è anch'esso un pupazzo. Si sente diverso dagli altri, non cresce mai nemmeno di 1 cm mentre suo fratello Gary, uomo a tutti gli effetti, diventa 1 metro e 80. Il film affronta con grande classe e dolcezza una tematica difficile come quella della diversità, o se vogliamo, dell'handicap fisico. Walter riconosce nei Muppets se stesso, il suo amore verso di essi ha radici molto più profonde di quelle del semplice fan televisivo.
I Muppets stessi si rendono conto che da soli valgono poco e niente, che l'unica loro forza è lo stare insieme (Lost?), il cercare di rivivere gli straordinari tempi che furono.
E così tra risate fragorose, canzoni (è un semi-musical) a tratti irresistibili, trovate geniali (il viaggio attraverso la mappa, il montaggio veloce per il reclutamento, grande metacinema) e più di un momento in cui lo spettatore viene assalito da una malinconia incredibile, ripensando a quando ancora ragazzino si metteva davanti alla televisione a vedere rane e orsi di pezza che lo facevano ridere, che lo facevano ridere tanto, arriviamo così al grande spettacolo finale. Le lancette tornano indietro, il cinema si trasforma in tv a tubo catodico, il teatro si riempe e i Muppets fanno quello che sanno fare.
Poi, mestamente, non avendo raggiunto l'obbiettivo di salvare il teatro, camminano per le file della platea dirigendosi all'uscita.

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 E a me piace pensare che tutte quelle persone nella platea vedano sfilare vicino a loro un pezzo della nostra storia, della storia dei loro padri e dei loro nonni. Forse avrebbero dovuto alzarsi in piedi al loro passaggio. Poi fuori succede l'incredibile ma quello è cinema americano, è l'happy ending per emozionarci un pò, è il potere e l'irrealtà di questa magnifica arte. No, i Muppets purtroppo sono quelli che si avviavano all'uscita, è da ricercare lì la vera emozione, sono un gruppo di personaggi probabilmente sconfitti per sempre ma che hanno in 1 cm quadrato di pezza tutto quel cuore e quell'anima che tutti i milioni di euro del cinema moderno (e non solo nel cinema, anche nella vita) non potranno mai comprare.
E adesso devo chiudere. Ci sono quei due vecchietti in galleria che non mi sopportano più.

( voto 8,5 )

17 commenti:

  1. Non mi sarei mai aspettato un impatto di questo genere. A questo punto sono quasi curioso di vedere il film.

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  2. James, sai come io sia tremendamente sentimentale e malinconico.
    E i Muppets sono come uno di quegli oggetti nel quale trasferisci le tue emozioni, le tue insicurezze e le tue gioie, i tuoi ricordi e le tue speranze.
    Come i peluches da piccolino.
    Già, i peluches.
    Appunto.

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  3. mmm...
    8,5 al film dei muppets?
    non so se lo vedrò mai, comunque
    mmm :)

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    1. Marco, il voto non è riferito tanto al film (a cui darei un 7 credo) ma, come ho malamente cercato di spiegare in rece, è un voto all'operazione globale e i Muppets stessi.
      E' un film che secondo me fa bene a tutti quelli che li hanno amati, gli altri possono risparmiare i soldi (o la memoria dell'hard disk). :)

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  4. i muppets son geniali, se il film è quasi da 9 a questo punto credo che meriti una visione...

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    1. Lorant, il film non è quasi da 9 (vedi risposta a Marco) ma lo è il piacere di rivedere questi straordinari pupazzetti. :)

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  5. Li ho sempre adorati, penso che il film meriti una visione. Ovviamente ci porto anche i bimbi

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    1. Ecco, di te mi interesserebbe sapere cosa ne pensi per due motivi.
      Uno perchè credo che tu abbia un'età (intorno ai 35, sbaglio?) per cui davvero ci potresti esser cresciuta insieme, l'altro per capire se i bimbi d'oggi possono ancora apprezzarli.

      Ti devo un pò di visite (senz'altro Shame, forse anche Acab?), uno di questi giorni mi faccio il solito tour compensativo dei 10/15 giorni persi di tutti i blog che seguo...

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    2. Non sbagli sull'età...purtroppo.....Secondo me i bimbi di oggi riescono decisamente ad apprezzare. Shame si, Acab non ancora. Era tra i candidati per una serata al cinema, ma poi è arrivata una metrata di neve e ci ha sepolti tutti in casa...aspettiamo di riuscire a muoverci agevolmente...

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  6. Ma tu pensa...
    Adesso lo guardo così magari un domani lo mostro a Leonardo!!

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    1. Quando Leonardo sarà grande dei Muppet (ahimè) resterà un ricordo lontanissimo.
      Tienili in vita.

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  7. Molto bravo, ottimo pezzo. L'ho trovato bellissimo pure io, nonostante "The Muppets" siano ormai di proprietà della Walt Disney Pictures, che tende al livellare la comicità sarcastica dei personaggi, per ovvi motivi(pare che i dirigenti della WD non volessero, in un primo momento, affidare il progetto a Jason Segel, a causa della sua scena di nudo frontale integrale in "Forgetting Sarah Marshall/Non Mi Scaricare", di Nicholas Stoller. Comunque film riuscito, che lascia giustamente spazio ai Muppets, veri protagonisti (Segel e la Adams si ritagliano alla fine dei ruoli di contorno, però bravissimi, come Jack Black del resto)e ad una marea di citazioni culte e semiculte, senza tralasciare il grande "The Muppet Movie" (1979) di James Frawley, che ti consiglio, sempre che tu non l'abbia già visto. Vabbè, un grande saluto. Ti aspetto sempre dalle nostre parti, ahaaha, ciaoooo!

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    1. Grazie!
      Interessantissime le tue considerazioni, specie quella sul fatto che l'acquisto di parte dei Muppets da parte della Disney abbia senz'altro appiattito il sarcasmo degli stessi e reso un pò più classico un film che aveva tutte le carte in regola per non esserlo.

      Mi vergogno come un cane della tua ultima riga. Spero di poter rimediare :)

      Ciao!

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  8. a quanto ho capito non sei il solo che lo considera un buon film, in rete ne ho sentito parlare bene. Boh, non so...non conoscendo nemmeno i Muppet lo eviterei senza pensarci tanto...mmm...sono indeciso. ciao :)

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    1. Non conosci i Muppets?
      Allora evitalo, senza nemmeno pensarci troppo. :)

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    2. lo so, ma dimentichi che ho molta considerazione della tua opinione. I tuoi voti alti per me hanno sempre una certa importanza.

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    3. Ti ringrazio moltissimo Wayne, ma qui è diverso, il voto è fortemente inficiato da una grande componente affettiva verso I Muppet, non è riferibile soltanto al film.
      Prendilo come un 7 :)

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due cose

1 puoi dire quello che vuoi, anche offendere

2 metti la spunta qui sotto su "inviami notifiche", almeno non stai a controllare ogni volta se ci sono state risposte

3 ciao