26.6.13

Recensione "Tarnation" - Visti per voi - 5 -Jonathan Caouette

In realtà questo utente non ha mai lasciato commenti e si è messo solo da poco come lettore fisso anche se mi ha scritto che segue da tantissimo il blog. Però la sua richiesta è stata una manna per me, dovevo recensire questa perla da più di un anno e avevo sempre rimandato. Quindi, non me ne vogliano gli altri, Jonathan (che poi è il nome del protagonista del film) in questo momento per me veniva davanti a tutti. Non posso dir altro di lui (come ho fatto con gli altri) ma chiunque sia gli voglio troppo bene. Magari fatti vedere ogni tanto.
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Dormi mamma, dormi.
Dormi e non sai che ci sono qua io che dormo vicino a te mentre David ci riprende con la telecamera.
Dormi e riposati.
Ma lo sai che questo è il primo video dove ti vedo dormire? Negli altri sembri sempre una pazza, canti, balli, salti, deliri.
Hai quel tuo modo così dolce di farlo, vezzosa e vergognosa assieme, star e comparsa.
Lo sai che ho recuperato e messo insieme tutti i filmini che ho?
L'ho fatto per te, per far capire chi sei, quello che hai passato e per dirti quanto ti amo.
Guarda questo nel quale mi riprendevi te, forse è l'unico, poi quella telecamera l'ho sempre tenuta in mano io.
E guarda qui le tue foto, ma quanto cazzo sei bella mamma? Guarda, qui eri in tv, qui in una pubblicità, qui in un giornale di moda, sei di una bellezza devastante. E guarda quanto eravamo felici insieme, anche se già da tempo avevano cominciato a massacrarti la psiche, la vita, l'anima.
Li hai mai visti i filmini che mi facevo in camera da bambino?
Guarda, qui sono una donna maltrattata, violentata e infelice che si difende in tribunale per aver ammazzato quel mostro del marito. Le vedi quante smorfie faccio? Non ti sembro ridicolo?


Parlare a 11 anni di queste cose, rivederle ora, mi fa impressione ma ne avevo già passate tante mamma, come te. Mi hanno legato, picchiato, violentato, già a 4 anni. Non lo so se è per questo che sono diventato  quello che sono ma qui in questo filmino ormai lo ero di già, un omosessuale. E un bambino con una vita tremendamente segnata.
Guarda la nonna senza denti come parla della tubercolosi. T.B, tabacco e birra, :)
Ce l'hai con lei mamma?
Io non lo so, i nonni mi hanno voluto bene ma quello che ti hanno fatto non riesco a togliermelo dalla testa.
Eri così bella...
Buffo che in questi video sembriamo quasi sempre felici vero? E' il potere della telecamera e del cinema. Perchè in realtà non lo siamo mai stati completamente, vero?
Ah ah, qui la nonna era veramente alla fine, guardala con quella parrucca.
E questo è il ricordo più bello, la prima volta che mi sei venuta a trovare qui a New York.
Qui provo a chiederti di raccontarmi ancora una volta tutto ma questa volta davanti alla mia amata telecamera. E guarda quando ti chiedo della caduta dalla finestra come reagisci. Scusa mamma, non volevo.

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Tutti e 3! C'è anche il babbo! Ma che giornata è stata? Sta scena è così terribilmente finta e vera allo stesso tempo da far paura. Tutti e 3 insieme per la prima volta in tutta la nostra vita. E guarda quanto sei dolce quando gli tocchi la guancia, un uomo che non vedi da 30 anni e ti ha abbandonato, guarda quanto sei dolce.
E' identico a me.
Queste non te le vorrei far vedere, è quanto sono tornato in Texas, la casa in quelle condizioni, te in quelle condizioni. Piango sempre ogni volta che ti vedo con quella zucca, non guardare perchè non accadrà più.
Ora apri gli occhi, sei sulla spiaggia qui a New York e ti diverti con me e David.
Quanto hai sofferto mamma?
E lo sai quanto ho sofferto anche io?
Il nostro problema è che non abbiamo mai sofferto insieme.
Non abbiamo mai sofferto insieme.
Altrimenti forse sarebbe stato tutto diverso.
Però adesso giorno dopo giorno, con una fatica immensa proviamo a raggiungere la vetta più alta che la vita ci può dare, la felicità.
Tu sali prima di me così che io possa vedere se metti i piedi nei posti giusti e la strada migliore per andare su.
E se cadi mamma, se la forza di gravità del Male ti scaraventerà lontano dalla vetta devi avere i riflessi pronti perchè puoi provare ad aggrapparti a me.
Ma non mancare la presa perchè non abbiamo più corde.
Non abbiamo più corde.
Finisci di dormire, da domani proviamo a salire.

( voto 9 )

19 commenti:

  1. Documento toccante, che mi ha commosso parecchio. Ottima la tua scelta di scriverne attraverso ricordi e sensazioni, come se fosse proprio Jonathan a parlare. Devo però dire che mi incuriosisce un pò questo tuo accostamento ad un film che, anche se documentaristico, è costruito con uno stile che richiama le avanguardie americane di fine anni '60...
    Ad ogni modo, segnalazione particolare e alternativa ;)

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    1. Capisco cosa vuoi dire Frank...
      In realtà potrei risponderti che sono un uomo dalle mille sorprese ma non è così :)
      E' solo che quando un film ha dentro quello che ha dentro Tarnation la forma rispetto al contenuto va in secondo piano.
      Anche se ti dirò di più, la forma in questo caso spacca.
      E poi certi documentari mi piacciono da morire, penso anche a Una storia americana ad esempio

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  2. umm... potrebbe essere interessante. segnato!

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    1. Va sicuramente visto, poi mi dirai Ciku.

      Ormai Myers ti ha superato in carrozza e sarà irraggiungibile visto che a lui i commenti non si cancelleranno mai (contano gli ultimi 2000 e lui è arrivato solo da un mese...)

      prima o poi il regno doveva finire, forse ora vivi meglio

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    2. mannaggia, è avvantaggiato perché guarda un sacco di horror :(

      ma per lo meno son riuscita a farti vedere l'età dell'innocenza quindi posso lasciare il trono a testa alta. batti 5, myers!

      (ma come sto messa a buonuscita? mi spetta un vitalizio?)

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    3. Ma no, alla fine gli horror saranno il 30% nemmeno. E' avvantaggiato perchè è un pazzo e poi perchè quando comincia una discussione non la abbandona mai, è un grande.

      la buonuscita è un altro film

      ma la gente deve essere vestita in maniera normale

      o nuda

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    4. ok, voglio una recensione de "i pornonani"!

      anzi no, facciamo così. a breve dovrebbe uscire il film "oltre il guado" di bianchini. magari è una porcata, magari è bello, non so, ancora non l'ho visto, ma è horror e ci recita una coppia che fa teatro con me. non erano nudi, però. va bene lo stesso? sennò resta l'opzione dei nani.

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    5. e pornonani sia






      ( ma anche l'altro )

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  3. Sarò crudele: 9 è il voto che mi sembra giusto per la tua recensione, bellissima. ma il film non mi è piaciuto affatto, quella prima mezz'ora piena di scritte, lui narciso fin dalle prime scene, poi quei vaneggiamenti da underground americano ma malfatti a mio avviso. E lui come personaggio principale non ci sta proprio, gli sta largo, non è all'altezza. Johnathan non mi é piaciuto insomma nè come figlio nè come regista. Il mio voto del film è 5. Ma una cosa buona l'ha prodotto sto film in me, mi ha fatto ricordare un capolavoro: Anna del fu Alberto Grifi, lui sì regista underground vero, l'inventore ante litteram di Blob.

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  4. Per prima cosa Paolo devo dirti che questa tra circa 500 è forse la recensione cui tengo di più, per mille motivi.
    Per seconda cosa mi dai la conferma che questo è un film senza mezze misure, o lo ami o fai una fatica immensa ad andare avanti.

    Ora, riguardo quello che dici...

    Per me, ripeto per me, hai sbagliato del tutto il presupposto.
    Parli di film, di artista, di regia (ci metto dentro anche i commenti su facebook).
    Ma questo non è un film, non è l'opera di un artista e non c'è regia.
    Questo è il rimettere insieme dei documenti a bocce ferme per ricostruire la propria storia e riscattare la figura di una madre.
    C'è del narcisismo evidentissimo ma è un'egocentrismo che deriva dal dolore.
    Quando hai un'infanzia e un'adolescenza in quella maniera per sopravvivere puoi fare di tutto.
    Jonathan ha sublimato tutto lo schifo che aveva intorno attraverso quello che hai visto, una continua ricerca di identità, un continuo sdoppiamento, un farsi forza da solo contro tutti.
    Non si può parlare di un'opera di un narcisista se poi lo vedi bambino a 6 anni fare già quelle cose.
    E' tutto tremendamente coerente, ogni video, ogni ripresa sembra portare a quello che poi sarà questo montaggio.
    Ma che non può esser stato deciso a 6, 8, 10 anni.
    Io l'ho trovato uno dei documento più forti, veri e duri che abbia mai visto.
    E la storia di un amore incredibile, tormentato.
    L'amore per la madre, il coraggio di mostrare lo stesso amore.
    Quindi per come ho approcciato Tarnation io l'unica critica tua di cui possiamo parlare è quella del "non mi è piaciuto come figlio".
    E lì non posso dirti nulla, son cose delicate che ognuno di noi assorbe in maniera diversa.
    Per il resto io di cinema non vedo niente.
    Sì, ci sono le scritte, le musiche, le distorsioni, i video, mille cose.
    Ma è semplicemente il modo "umano" con cui Jonathan, coentemente al suo personaggio e passato, vuole raccontare, non il modo cinematografico.

    Grazie della critica.

    Che poi sai che c'è?

    Questi son quei piccoli film che se poi agli altri non piacciono quasi quasi ne sei solo più contento. Restano più tuoi, non so come dire.

    Mai sentito quell'Anna, molto interessante.
    Ma credo sia un film vero e proprio, non il racconto della propria vita da di dentro.

    Grazie ancora

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  5. No, è il racconto di una vita vera e propria, con Anna vera emarginata, vera pazza. Tornando al nostro film, con tutto il rispetto per il dramma umano di johnathan, il documento a cui assistiamo (non lo chiamo più film quindi, e siamo daccordo) non mi commuove, se non quando c'è di mezzo la madre, la matta vera. Ma lui di lei si importa per fare il film, a mio avviso, è troppo concentrato.su di sè

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    1. Su Anna o.k, davvero mai sentito.

      Sul resto finalmente ti ho capito.
      Ovviamente non condivido ma si era detto che in film che parlano di queste tematiche "credergli" o no è l'ago della bilancia.
      E noi siamo andati uno a destra e uno a sinistra :)

      Che poi il personaggio più commovente e vera vittima di tutto sia la mamma ci sta assolutamente.
      Ma dimenticarsi del tutto di quello che ha passato lui non è facile.

      A presto

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  6. Ciao, non riesco a trovare questo film in streaming, non è che sapresti aiutarmi? grazie!

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    1. Guarda, puoi scaricarlo qui in nemmeno 10 minuti

      devi solo cliccare

      https://mega.nz/#!hqAkhRKa!K2NcD9h1L4aemzdS28kH2QT3kQaFCMzh5K5fT_eLsas

      sperando che vada, ma penso proprio di sì

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  7. L'ho visto ieri, dopo averlo scaricato dal " guardaroba".
    Ti dico la verita' dopo quaranta minuti, volevo chiudere...non riuscivo piu'a reggere la confusione, la depressione, lo smarrimento che mi stava trasmettendo.
    Mi piacciono molto i film drammatici, ma qui è diverso, la ripresa diretta con una videocamera, piazzata in faccia, al dolore, mi ha messo a dura prova.
    Il montaggio poi delle immagini, fatto apposta per dare secondo me, anche il senso della confusione che regnava nella vita di Jonathan e della madre, era allucinante.
    Poi c'è l'ultima mezz'ora, dove si capiscono tante altre cose... durissimo e bellissimo. Non mi aspettavo che finisse, cosi', ero pessimista, ma nel vedere l'ultima scena...mi son commosso.

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    1. hai veramente detto tutto

      sì sì, visione destabilizzante che può tranquillamente allontanarti, sia per il tema, sia per quanto la cosa è intima sia per il modo, così "allucinante"

      bisogna sempre pensare però che anche il modo in questo senso è il cosa. Se Jonathan ha raccontato così è perchè, come dici, la sua psiche è così

      in quella psichedelia, in quel montaggio e in quelle distorsioni c'è tutta la devastazione e genialità di una mente

      son contento sei arrivato in fondo ;)

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  8. Finalmente l'ho visto. Ieri notte, dopo averne rimandato la visione per una vita. Queste ultimi mesi, praticamente da dopo il raduno, sono stati un crescendo di impegni incredibile, il tempo libero è evaporato, e sto vedendo pochissimi film (e leggendo altrettanto poco, sicuramente meno di quanto vorrei). Ma va bene, è la vita. Perciò sono molto contento di aver scelto Tarnation, in una della ormai rare sere/notti libere.

    Un film pieno di vita e di vite, vissute e non vissute. Quella di Jonathan e di sua madre, quelle dei genitori di lei. Intrecci e frammenti di due esistenze - quella di lui e quella di sua madre - che si mischiano in una danza isterica e disperata. Questi tasselli lunghi più di vent'anni che messi insieme restituiscono una vita morta tante volte, e ogni volta capace di ritornare, in qualche modo, con sempre più cicatrici, alla luce. Quel finale, quella carezza, quella vicinanza. Forse è proprio come dici tu: la scalata verso il cielo è appena cominciata.

    Alcune scene mi hanno toccato moltissimo. Quanto dolore che c'è in Tarnation. Quando la madre, ormai completamente smarrita a sé stessa, canta e sorride con la zucca in mano, si arriva all'apice della disperazione. Come si può assistere allo spettacolo dell'assenza della propria madre? Consci delle devastazioni che ha subito, che le hanno strappata l'identità - nonché del baratro che ha accompagnato la tua vita fin dall'attimo in cui è cominciata. Quegli interminabili minuti mi hanno davvero colpito. E poi, naturalmente, lui, il figlio di questa donna il cui cuore è stato masticato da tutti e sputato via. Un film che non è un film, piuttosto un ricamo di momenti, perlopiù tristemente disperati, nel tentativo di assegnare un nome al passato, di curare il disordine dei giorni, di ricostruire ancora una volta quello che è crollato mille volte.

    Mi ha ricordato, a tratti, il monumentale Dear Zachary. Il paragone è certamente esagerato, perché Dear Zachary è immenso, ma Tarnation è in qualche modo una lunga lettera di un figlio per sua madre. Un testamento. Una traccia, un indizio, una seduta di psicanalisi, un modo per guardarsi allo specchio e non scoppiare a piangere.

    :))

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  9. Beh, dai, non "pochissimi" film, diciamo meno del solito ;)

    a sto film sono legatissimo, ma forse lo sai. Tra l'altro (ma magari lo dico anche sopra) lo beccai la prima volta una notte su Mtv e non riuscii a staccarmi

    la mia è una "non" recensione dovuta ad un particolare momento della mia vita e a un mio rapporto (ma tanto sai benissimo che scrivo in base a questo, l'ultimo anno ad esempio ogni recensione aveva dentro una persona).

    Sì, la scena della zucca è la più disperata, quella che veramente ti uccide. Soprattutto perchè, coem dici, sappiamo da cosa deriva.

    Ed è vero, è un film-terapia che prova a ricostruire un passato e, insieme a quello, la propria identià, un rimettere insieme i pezzi di sè stesso una volta che si è accettato che tipo di intero siamo diventati, tipo le istruzioni per costruire un mobile Ikea di un mobile ormai costruito

    ricorda tantissimo Dear Zachary! (che all'epoca non avevo ancora visto)

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  10. Un'ora e 30 che rompe l'anima, di una forza e un dolore clamorosi.
    Raramente ho visto opere (non parlo di film, ma di qualsiasi cosa in generale attraverso qualsiasi mezzo) con questo impatto straziante.
    Forse solo psychopathia sexualis nel fumetto. Forse.
    A pelle non mi viene altro.
    19 anni di una vita vissuta oltre il limite. Due esistenze rovinate senza aver avuto la minima possibilità di dire la propria. Un domino di dolore che raramente ho visto.
    19 anni passati nel dolore piu totale, tutta l infanzia e l adolescenza semplicemente divelte. Che poi...un qualcosa del genere puo' distruggere l infanzia e l adolescenza di un bambino in un attimo, altro he 19 anni. Che mica sono periodi temporali quelli ma stati d'animo. (per citare la tua rece di room).
    Nonostante questo si cela tanta forza per andare avanti e non cedere.
    Solol ultima mezz ora laascia un po di speranza. Ed è SBALORDITIVO vedere quella madre veramente malata, veramente a pezzi, eseere a volte piu lucida di un padre mangiato dall ignoranza, dall incuria, dal disagio. A volte sembra quasi normale, sana, altro che elettoshock... quello sembra che sia stato fatto ai genitori. Fatto sta ch3 rimane un pugno nello stomaco.. e per carita il contenuto va sopra la forma e ok...ma che forma abbiamo qui! Non capisco chi mi viene a parlare di regia in questo contesto
    Non un film ma un'esperienza
    Non un documentario ma un documento
    Non una storia ma una vita.

    Se volete crescere e uscire un po' dalla vostra comfort zone, fatevi un favore e guardatevelo

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