1.5.14

Recensione "13 - Tzameti"

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piccoli spoiler

E così quasi per caso mi capitano sotto le mani due film georgiani nello spazio di soli 3 mesi.
E se già 247° F era un thrillerino abbastanza discreto, anche se solo per appassionati, questo 13-Tzameti (che significa 13...) è di tutt'altra pasta, niente da dire.
In realtà la produzione è francese perchè il regista, Babluani, si trasferì dai mangiarane giovanissimo.
Ma tant'è.
Girato in bianco e nero Tzameti ha almeno 3 punti di forza.
Il primo è quello di mischiare un'atmosfera noir anni 50 (la prima mezz'ora nella quale si sprecano gli stilemi del giallo, dalle facce losche al suicidio inaspettato, dai dettagli -ad esempio la lettera che vola via- all'uso del bianco e nero, dalla lentezza della narrazione all'assoluta incapacità di capire il quadro generale) con un'intera parte centrale che strizza invece molto l'occhio al cinema sadico moderno, non tanto quello dei torture, da cui Tzameti di discosta totalmente, ma comunque ad una certa tendenza del cinema di genere degli ultimi anni, quella in cui il cinismo, la morte, l'inumanità sono presenti una volta sì e l'altra pure.
Molto interessante poi è la scelta narrativa per la quale noi spettatori scopriamo le cose insieme al protagonista, assolutamente ignaro di dove quel biglietto ferroviario e quella promessa di un mucchio di soldi lo porteranno. Se vogliamo è una specie di trucco alla Old Boy ma ancora più accentuato perchè qua, davvero, noi non vediamo e sappiamo nulla finchè non lo vede e lo sa Sebastien, il giovane operaio catapultatosi, suo malgrado, in un terribile gioco di morte.



 Notevole poi la fotografia (ovvio che il b/n dà sempre quel qualcosa in più) e la regia che senza tanti virtuosismi riesce comunque a muoversi e raccontare perfettamente il piccolo luogo nel quale si svolge la mattanza. Ad esempio ho trovato straordinaria la panoramica circolare che tiene come baricentro la lampadina e scivola piano piano sui volti dei concorrenti, stupenda.
Non tutto è perfetto. La prima parte è sì affascinante ma manca un pò di ritmo restando troppo ferma su sè stessa. Tutta la parte del "gioco" d morte è straordinaria ma è innegabile non ritenerla prevedibile, duello su duello. Di solito queste piccole produzioni nascondono all'interno dei piccoli colpi di genio, dei tentativi di ribaltare completamente la narrazione che ci si aspetta, classica. Invece qua no, si ripetono 3 duelli completamente uguali uno all'altro senza quella genialata che mi aspettavo (poteva essere qualsiasi cosa, il suicidio di un concorrente, uno che infrangeva le regole, una truffa, il fratello che uccideva l'altro, la morte del protagonista persino etc...).
Babluani invece va sul sicuro, gira un piccolo gioiellino che non vuole sorprendere ma soltanto portare piano piano lo spettatore dentro le vicende.
Anche se quel mastodontico fratello che in entrambi i duelli finali preme il grilletto per secondo un pò  fa pensare, impossibile che uno con la sua esperienza si lasci anticipare così. Probabilmente c'è la voglia di farla finita, di sfidare la sorte ancora di più, di non darla vinta ancora al proprio fratello.Risultati immagini per 13 tzameti movie

Da apprezzare, anche se un pò inverosimile, l'assenza assoluta di gore, di sangue e dettagli macabri.
Come sempre nel cinema francese, attori eccellenti.
E il finale (che poi sarà un pò richiamato 5 anni dopo nel bellissimo Drive) è senz'altro riuscito.
Un finale di losers con un omicidio che si rivelerà inutile e con un giovane ragazzo che ha percorso un calvario incredibile senza, molto probabilmente, vedere poi la luce.
Quasi totale l'assenza di tematiche e neanche gigantesca l'empatia con il personaggio, di cui sono riuscito a condividerne il dolore solo nel finale. Ma uno straordinario esempio di piccolo cinema di qualità.
Peccato che poi Babluani abbia fatto il remake al soldo degli americani.

( voto 7,5 )

14 commenti:

  1. davvero un film bellissimo,
    avevo scritto:
    "un film formidabile, non ti stacchi fino alla fine, un bianco e nero senza tempo, una tensione crescente, una sceneggiatura a orologeria.
    ricorda tanti altri film, ma è originale, originalissimo, a suo modo.
    in sintesi: un film imperdibile"

    in più il padre di Gela è un grande regista georgiano, di nome Temur,
    avevo visto, subito dopo il film di Gela Babluani, "Udzinarta mze" ( Temur Babluani)

    avevo scritto (te lo dico per incuriosirti):
    un film che è stato premiato a Berlino nel 1993, regista è il padre di Gela Babluani (quelli di 13 tzameti), è un bel film, strano, è georgiano, le case sono come quelle dei film di Sergei Parajanov o dei primi film di Otar Ioseliani, la storia è quella di uno scienziato che segue un suo sogno, una sua ricerca per sconfiggere il cancro, ha una famiglia da accudire, una vita complicata, in un ambiente arretrato, un film che sembra arrivare da un altro mondo, un film unico.

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    1. Sei un grande Ismaele.
      Ora cerco.

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    2. padre e figlio nel 2006 hanno fatto insieme "L'heritage" (ce l'ho da qualche parte, lo cerco), l'anno dopo "13 tzameti", poi Gela ha fatto solo quel remake.
      peccato :(

      altri film di Temur si trovano in georgiano, ma senza sottotitoli (non ne ho trovati) sarà impossibile vederli.
      .

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    3. E' molto famigliare la cosa allora, visto che Sebastien qui poi lo interpreta il fratello di Gela :)

      L'heritage l'ho sentito in effetti più di una volta

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    4. e un personaggio che si chiama Sadik è proprio il padre Temur :)

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    5. Allora ci deve essere anche la mamma o moglie da qualche parte.
      Ma l'unica donna del film, l'unica, è quella bellissima ragazza dell'inizio.
      O lei o nessuno.

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  2. hai tirato fuori una mia vecchia perla. ricordo che lo vidi tanto tempo fa, e rimasi un sacco colpito. sorprendentemente bello.

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    1. Se non si sa nulla è davvero una perla inaspettata.
      Per un pò ero indeciso se metterlo negli horror underground ma poi ho pensato che non era così disturbante, anzi, se il soggetto lo è poi la messa in scena è molto pulita, quasi pudica nel mostrare la violenza. Gioca molto più sull'attesa.

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  3. Decisamente tosto.
    Prevedibile, forse, ma tosto.
    Sono anni che non lo rivedo, potrei rispolverarlo.

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  4. ...e io, ovviamente, mi sono beccato il remake stelleestrisce

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    1. Che in questo caso non solo è inferiore ma, dicono, tremendamente inferiore.
      E ora te sei bruciato anche il rpimo forse, perchè non saper nulla di quello che gli sarebbe accaduto è una delle qualità migliori

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  5. Un film che non mi esaltò particolarmente ma che di roba da dire ne ha tanta. Certo, disturbante ma con dei buchi e una tendenza ad esagerare. Siamo comunque sopra la media.

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    1. Buchi?
      Io non ne ho visti, se ti ricordi dimmi quali.
      E nemmeno una tendenza a esagerare, anzi, mi è sembrato molto misurato nel mostrare la violenza.

      Ah ah, sopra la media invece siamo d'accordo!

      Se l'hai recensito linka

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