5.4.15

Il Pozzo e il Colpendolo


Buona Pasqua a tutti

Buio.
Il buio più nero che si possa immaginare, il buio perfetto.
Non ricordava nulla.
Come fosse finito là dentro, da quanto tempo.
In realtà non ricordava nemmeno chi fosse.
Era come se si fosse risvegliato in quel luogo, nel buio primordiale, completamente privo di memoria.
Sono morto, pensò.
Questo deve essere ciò che viene dopo la morte, questo deve essere l'inferno.
Cercò di ricordare qualche cosa della propria vita, magari qualche dettaglio che potesse giustificare questo inferno, ma niente, buio completo anche lì.
Il fatto è che, oscurità a parte, per il resto si sentiva perfettamente vivo.
Se sono un'anima allora l'anima ha la stessa identica percezione del corpo, pensò.
Cominciò a toccarsi, sentiva ogni parte di sè, senza poterla vedere sì, ma la sentiva.
Se provate a chiudere gli occhi per tanto tempo e poi toccarvi avrete una strana percezione, come se quello che toccate allo stesso tempo appartenga e non appartenga a voi.

Stava bene, qualsiasi cosa fosse successa certo non era caduto in un pozzo o chissà dove. Non sentiva dolore da nessuna parte, anzi, sentiva un corpo vigoroso, come nuovo.
C'era uno strano odore, dolciastro, molto forte. Un odore che gli sembrava molto familiare ma a cui, visto l'abisso in cui la sua memoria sembrava essere precipitata, non riusciva a dare un nome.
Cominciò con molta cautela a camminare, come un cieco privo di bastone, mettendo il piede avanti a perlustrare per capire cosa avrebbe trovato nel passo successivo.
Si accorse di essere su una superficie non piana. Non crediate che sia facile, nel buio più completo, riconoscere un leggero declivio. Ma ne era sicuro, la sensazione era troppo forte, netta.
Fece tre, quattro passi e la sensazione di scendere sempre un pò più giù era fortissima.
Arrivò il terrore.
Si convinse che quello doveva essere un pozzo (che strano, pensò, mi ricordo tutti i nomi delle cose ma niente di quello che riguardi me, la mia vita, le mie sensazioni, le mie esperienze, i miei sensi).
Cominciò ad immaginare una voragine alla quale piano piano si stava avvicinando, Probabilmente di rischi non ce n'erano, bastava sempre mandare quel piede avanti per capire. Ma si convinse che la leggerissima pendenza in cui credeva di trovarsi adesso poi di punto in bianco si sarebbe trasformata in un ripidissimo scivolo mortale in cui precipitare..
La paura si trasformò in assoluta certezza, Fece alcuni passi indietro, immaginando di tornare al punto di partenza e si sedette.
Pianse, poi si addormentò.
Quando si risvegliò decise di fare il percorso contrario, quello in leggera salita.
Durò solo pochi passi, prima il suo piede, poi le sue mani, incontrarono una parete completamente liscia, del tutto priva di irregolarità o crepe. Provò a muoversi lateralmente tenendo le due mani fisse sulla parete. Gli sembrò quasi di fare il giro completo, impossibile dirlo ma la sensazione era quella.
Già, il giro completo. Sì perchè non notò nessun angolo, come se fosse finito dentro una gigantesca palla nera.
Poi durò tutto pochissimi secondi.
Prima delle urla fortissime, che gli parve di sentire dietro la parete. Poi quel mondo di cui non vedeva nemmeno un contorno sembrò alzarsi, letteralmente alzarsi. Poi sentì solo il suo corpo volare e la sua testa sbattere più volte. Come in un vortice. Quasi privo di conoscenza si accorse e capì di essere al centro esatto della sua prigione, quel centro mai raggiunto prima, perchè in quel punto la superficie era perfettamente piatta.
Le urla proseguirono, poi cominciarono i colpi, fortissimi.
Nel buio più completo, in quel luogo così chiuso, quei colpi risuonavano ancora più forti.
Credette di impazzire.
Aveva il cuore in gola.
Urla e colpi, come se qualche mostro stesse provando ad aprire e penetrare in quel suo mondo.
Poi sentì un colpo più forte e d'improvviso arrivò la luce, intensissima.
Uno squarcio nelle tenebre.
Poi ancora due colpi e di quelle tenebre non restava traccia.
Si abbandonò alla luce.



"Guarda mamma, un pupazzetto!"
"Ma è bellissimo Daniele!"
"Sai mamma, appena ho aperto l'uovo mi è sembrato che c'aveva la faccia spaventata, ahahaha"
"Forse perchè aveva paura di stare lì dentro"
Mamma e figlio risero insieme.
Daniele se ne andò in camera con un pezzo di cioccolato in una mano e il suo nuovo amico nell'altra.
Il pupazzetto, adesso, sorrideva felice.

8 commenti:

  1. Mi ha fatto pensare a un episodio di "Ai confini della realtà". Ed è una cosa assurda dato che ne ho visti solo 2, al massimo tre settimane fa poi.

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    1. Il file che mi hai mandato per fb non si apre.
      Ma ho febbrilmente cercato informazioni sull'episodio che citi "5 personaggi in cerca di un'uscita" e mi sono venuti i brividi, è praticamente la stessa cosa.
      Io l'ho scritto mezzoretta stamattina dopo aver aperto l'uovo di pasqua, m'è venuto così.
      Però in tutti i link che ho trovato nessuno parla del finale.
      Ovviamente ti chiamerò e me lo dirai a voce, ho scritto tutto anche qua sia per rispondere al commento che per incuriosire semmai qualcuno

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  2. All'inizio avevo pensato a qualcosa di molto strano, tipo la reincarnazione in un altro corpo, modello "La metamorfosi" di Kafka (un autore a caso)...poi mi 'prendi' e mi sorprendi col pupazzetto nell'uovo di Pasqua...io non ti dico più niente.
    Solo, bravo (e in mezz'ora).

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    1. P.s.: il passaggio dal punto di vista del pupazzetto ("...si abbandonò alla luce") al dialogo tra mamma e figlio ha creato uno straniamento bellissimo.

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    2. Ti ringrazio moltissimo Gianluca.
      Sì, in effetti quello è il passaggio che piace più anche a me (l'unico), anche perchè quando ho aperto l'uovo la mattina e c'ho trovato il pupazzetto che mi guardava ho pensato solo a quello "stacco", tutto il resto era obbligatorio riempitivo :)

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  3. La parte precedente è funzionale (e ben strutturata: il buio, l'odore dolciastro ecc. ecc.) a quello stacco.
    Complimenti.

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  4. Bello !
    Veramente!
    Le ultime dieci righe mi han fatto tornare bambino , per pochi secondi me sembrato di sentire l'odore del cioccolato fondente!
    Fino alla rivelazione /sorpresa del finale credevo stessi descrivendo un travaglio vissuto dall'"interno"!
    Comunque in un certo senso hai descritto una nascita no?
    Originale davvero.
    Complimenti ,ma l'hai scritto apposta sotto Pasqua?
    Ciao
    Max

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    1. Ahah, sì, mi sono svegliato la mattina de Pasqua, ho preso il pc e tempo un quarto d'ora ho scritto sta cosa, un gioco alla fine ;)

      contento che ti sia piaciuto, l'impegno è stato poco più di zero..

      visto che poi hanno trovato un episodio del vecchio Ai confini della realtà simile?

      l'ho anche visto poi

      ancora una volta sei andato "oltre"

      no, come ti dicevo per me è stato un divertimento, mi sono svegliato e mi sono immaginato ad essere un pupazzetto dentro l'uovo. Senza tante metafore credo (non sono sicuro eh, dovrei tornare a quel giorno)

      era una specie di gioco col lettore

      forum è più lungo, lo leggo quando ho più tempo

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