25.1.17

Recensione "Allegro non troppo"

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Esistono film unici ed altri irripetibili.
Non so se "Allegro non troppo" appartenga ai primi (credo di sì) ma ai secondi certamente, senza dubbio.
Un'opera geniale, anarchica, cupa e divertente, un'unione tra musica classica, disegni animati e riprese dal vivo senza precedenti.
Il capolavoro di un artista incredibile, Bruno Bozzetto

E' il 1977, anno infausto per via della nascita di chi scrive.
Esce finalmente in Italia "Allegro non troppo", talmente poco considerato da noi da esser stato addirittura prima distribuito negli Stati Uniti.
Ecco, a me se dite "animazione italiana" la prima cosa che viene in mente è Bozzetto.
E se mi dite "Bozzetto" la prima cosa che penso è "Allegro non troppo".
Credo, molto sinceramente, che questo film sia la vetta più alta di sempre della nostra animazione.
Che poi chiamarlo film d'animazione non sarebbe esaustivo visto le tante, tantissime cose che questo film è.
Talmente tante che credo fermamente che questo sia uno di quei film non tanto unici, ma irripetibili.
Pensare ad un progetto cinematografico di questo tipo adesso è una cosa folle, un fallimento già in partenza.
Ma tanto, di cose folli, fallimenti, non riconoscimenti, Bozzetto ne sa qualcosa.
Perchè se è vero che di premi ne ha vinti tanti, se è vero che nel settore da molti è venerato come un Dio, è anche vero che il dimenticatoio nel quale è finito è di imbarazzante miopia e ingratitudine.

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Bianco e nero.
Un teatro vuoto.
Un presentatore ci annuncia che vedremo un film magnifico, qualcosa di mai visto.
In poche righe il progetto di "Allegro non troppo" è enunciato.

"Illustrare la musica, dare corpo e colore alle note"
"Vedere la musica, ascoltare i disegni"

Vedere la musica, ascoltare i disegni, che meraviglia.
E questo è "Allegro non troppo", un incredibile, pazzo, anarchico, vorticoso, serio e faceto esperimento.
Prendere la musica classica più grande e "disegnarla", crearci storie attorno (Bozzetto dirà che lui, a differenza di Fantasia -cui esplicitamente si ispira- non si limitò ad usare la musica per liberare un estro grafico, ma scrisse vere e proprie mini storie per ogni brano).
E così quasi ogni tratto, quasi ogni movimento, va perfettamente a ritmo di musica, una cosa pazzesca.
E non solo in questo Bozzetto, il piccolo Bozzetto (che poi, che buffo sto cognome per un vignettista) provò a superare il gigante Disney, ma lo fece anche in un impegno, in un buttar dentro delle tematiche che il capolavoro disneyano non aveva nè, diciamocelo, poteva avere, con sè.
Ne nasce così un film per adulti, cupo, malinconico, sferzante, irriverente, politico, rivoluzionario, accusatorio.
Un film nero, forse nerissimo, di completa sfiducia nell'uomo e nel progresso.
Ma del resto l'atmosfera tutt'altro che leggera (anche se rimane tutto molto divertente eh, parliamo di "sotto le righe") la si vede sin dalle prime inquadrature.
La banda di vecchiette presa da una specie di macello e portata in teatro.
Il disegnatore (il grande Maurizio Nichetti) liberato dalla segreta dove era incatenato da anni e portato anch'esso in teatro.

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Insomma, Bozzetto ce lo dice da subito, gli artisti sono carne da macello, reclusi, nascosti, li tirano fuori solo quando gli fa più comodo. E questa metafora degli artisti trattati peggio che cani continuerà per tutta la parte "vera" del film (quella con attori, la cornice in bianco e nero). Alcuni uccisi, altri trattati malissimo.
 E poi il rancio e poi il fare dittatoriale del direttore d'orchestra...
Bozzetto ci aveva visto lungo, lunghissimo, quel Nichetti è lui, è stato lui, sarà lui negli anni successivi.
Comunque l'artista, il disegnatore, è pronto.
L'orchestra di vecchiette e il loro terribile direttore stanno per partire.
Verranno suonati sei brani, il disegnatore dovrà dargli vita.

DEBUSSY

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C'è una specie di Eden che pare un raduno hippie.
Tutti i fauni hanno intorno belle ragazze, c'è vino e sesso.
Un vecchio, piccoletto e brutto fauno invece è solo.
Cortometraggio molto malinconico all'inizio che poi diventa un'accusa alla superbia, una critica ante litteram al voler apparire per quello che non si è.
E anche un omaggio alla bellezza infartuante della Donna

DVORAK

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Come tutti i corti anche questo è profondamente accusatorio.
Stavolta ad esser presi di mira sono quei popoli che, come marionette, imitano e fanno tutto quello che un leader, un dittatore, dice di fare.
Un corto sul Potere, sulla manipolazione, una ballata vorticosa disegnata in toto dallo stesso Bozzetto (perchè, non l'avevo detto, "Allegro non troppo" nelle parti animate ha avuto moltissime mani dietro).
Il popolo tende a seguire chi, almeno apparentemente, sembra poter fargli migliorare le proprie condizioni (il leader infatti inventa e costruisce sempre nuove abitazioni).
Ma anche il popolo, ad un certo punto, non è così stupido come lo si crede...

RAVEL

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Il cortometraggio simbolo di "Allegro non troppo", probabilmente il vero capolavoro del film.
Già la partenza è fulminante.
Nella cornice dal vero viene scagliata una bottiglietta di Coca Cola. L'artista disegnatore ne vede la traiettoria e, simbolo dell'ispirazione momentanea se ce n'è uno, comincia il suo disegno proprio con l'atterraggio di questa enorme bottiglia nella Terra.
Dalla bottiglia di Coca Cola (simbolo di consumismo) esce una goccia.
E, insomma, quella goccia diventerà l'Origine di tutti noi.
Difficile raccontare una cosa così bella (con un brano così bello sotto poi)
L'origine, l'evoluzione della specie, i dinosauri, tutte le altre forme di vita vivente, e poi la scimmia, e poi il fuoco, e poi la religione, e poi la guerra e poi il consumo e poi il progresso che tutto sotterrerà sotto di se.
E quel Dio distruttore chi cela dentro di sè?
L'Uomo, un uomo scimmia malvagissimo.
Una cosa da pelle d'oca, da una goccia di Coca Cola a tutto questo...

SIBELIUS

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L'episodio più triste e malinconico ma del resto gli fa da colonna il Valzer Triste di Sibelius.
Un rudere di casa in mezzo alla città.
Un gatto che ci vive dentro e che, con l'immaginazione, ripensa ai momenti felici in cui quella casa era viva e colorata.
Momenti che saranno poi sempre annientati dalle nuda realtà.
E' forse l'unico corto in cui, almeno in alcuni frangenti, c'è un'immagine positiva dell'uomo, uomo visto come presenza amorevole, calorosa e giocosa dal gatto.
Tra l'altro la tecnica usata è davvero sorprendente con questi disegni che si mischiano ad immagini reali, ma nascoste e tremendamente filtrate, di vere persone.
Persone poi... Sono Bozzetto e la sua famiglia.

VIVALDI

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Il Direttore d'orchestra è stufo che l'artista disegni cose tristi.
Lo costringe quindi ad un amplesso dentro un pianoforte con una prostituta, così, per fargli venir voglia di cose divertenti.
E in effetti il corto che disegnerà è più leggero degli altri.
Un'apetta vuole fare un pic nic.
Ma nel suo pratino vengono a farlo anche una coppia di fidanzati umani.
E quei due corpi diventano montagne per lei, pericolosissime.
Magnifici i giochi di ombra

STRAVINSKIJ

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Adamo ed Eva rifiutano la mela del serpente tentatore.
E allora sarà lo stesso serpente a darle un mosco.
E piomberà così in un Inferno di demoni che altro non è che la nostra società consumistica.
Il corto più psichedelico e vorticoso. Il serpente sarà invado da televisori, pubblicità, lavatrici, automobili, abiti su misura, tentazioni, progresso.
Una vera e propria Cura Ludovico.
Tornerà nell'Eden schifato

Allegro non troppo sarà anche tante altre piccole cose.
Come la meravigliosa sequenza del Signor Rossi e del suo foglio bruciato.
Come la tenera storia di primo amore tra il disegnatore e la ragazza delle pulizie (sequenze che richiamano Chaplin).
Come quel finale da trovare in quei palcoscenici che tiene il mostro in casa.
Ci si diverte e si rimane a bocca aperta.
In realtà questo è un film cupissimo di un uomo che ha un'immagine del genere cui appartiene di devastante negatività.
Un uomo, un artista, che in maniera geniale, colorata, irripetibile, lanciò un grido d'allarme.
Un fortissimo grido d'allarme.
Chissà se un disegno animato può bastare per portare a così tante riflessioni.
Forse il suo destino è quello di venire bruciato.
E non potersi salvare, chiuso com'è nei limiti di un foglio.





6 commenti:

  1. Questo l'ho sempre sentito nominare, ma non conoscevo neanche la trama.
    Devo dire che mi hai acceso una super lampadina di curiosità! Proverò a rimediare al più presto, mi intrigano molto i corti sui miei amati Debussy e Dvorak.

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    1. Dalla tua immagine profilo deduco che non solo sei un competente, ma un musicista...

      allora devi proprio vederlo Alex

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  2. Film superlativo, che esalta un disegnatore fantastico e rincuora lo spirito al cospetto di tanta, pura genialità. Grazie per averne rinfrescato la memoria. Oltretutto un'opera ancora attualissima, tanto era all'avanguardia all'epoca...

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    1. battaglia che glie piace un firm!!!!!!!!!!!!

      eh, ma perchè è vecchio, se era de adesso e lo esaltavamo sa quanto lo massacrava...

      ahahha, sì Franco, incredibile quanto quel film fosse avanti

      Bozzetto aveva già capito tutto...

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  3. porca miseria, ho visto west and soda, vip, i corti ma questo mai...tocca assolutamente rimediare, e col boccia

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    1. cazzo, ma allora non puoi perdertelo...

      in realtà qua Bozzetto disegna da solo un solo episodio ma, insomma, questo film rimane suo in tutto e per tutto

      piacerà anche al boccia

      tutto sta trovare un buon link e avere una bella tv

      o compri il dvd, ne vale la pena

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due cose

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3 ciao