3.8.21

Recensione: "Madre" ( Bong Joon-ho - 2009 )

 

Scrivo questa recensione a tantissimi giorni dalla visione. Vi giuro che non è una excusatio non petita ma, davvero, mi dispiace un sacco sta cosa. Provo comunque a dire qualcosa, l'importante alla fine è che voi vediate il film, a me dispiacerà solo non poter aver detto tutto quello che mi sarei ricordato a ridosso dalla visione.

Il film probabilmente (almeno per la massa) meno conosciuto di Bong è forse anche il suo più bello.
La storia di un omicidio, di un ragazzo con problemi mentali che viene accusato e della lotta della madre per scagionarlo, per scoprire la verità.
Sicuramente più "sobrio" degli altri lavori del regista Madre è un film dalla grandissima sceneggiatura, con una mezz'ora finale formidabile che rompe anche tante regole e convenzioni del racconto dei buoni.
Forse un pò lungo ma davvero una perla

PRESENTI SPOILER NEL FINALE DI RECENSIONE

In tanti mi avevan detto che Madre fosse il film migliore di Bong.
Lo ammetto, credevo fosse la solita sparata dei cinefili, sia quelli veri che quelli finti.
Quelli veri perchè qualsiasi opera minore o comunque più sobria di autori affermati è sempre più bella (ma loro ci credono davvero, e spesso hanno ragione), quelli finti perchè si sentono fighi a dire che il film meno conosciuto è sempre il migliore e quelli dal successo conclamato li affossano.
Ebbene, incredibile, la penso come entrambi la schiera (cacofonia grammaticale per accorpare e al tempo stesso distinguere le due categorie).



Questo Bong "minore", questo Bong meno conosciuto di tutti (senz'altro per la massa meno di Snowpiercer, Parasite, The Host, Memories of Murders,  e Okja, insomma, il meno famoso a parte l'opera prima) è davvero probabilmente il suo film più bello.
Io amati tutti quelli che ho visto e, probabilmente, rivedrei più facilmente uno Snowpiercer (anzi, visto 3 volte) o un Parasite di questo qua ma, insomma, è veramente bellissimo.
In realtà, pur avendo tutte le fattezze di un film d'esordio è il quarto film di Bong, arrivato addirittura anni dopo The Host, il primo approccio del regista coreano nel film puramente di genere.

Madre è un film dalla grandissima sceneggiatura, che ha il merito di riservare la sua parte migliore (anche come scrittura) nella straordinaria mezz'ora finale, un pò come successe con Memories of Murders.
E' un film drammatico dalle venature crime e thriller anche se queste restano più riferite al cosa rispetto al come. La storia è senza dubbio quella di un crime (anche qua come Memories of Murders) e i piccoli colpi di scena, un nuovo omicidio e la ricostruzione del primo sono senz'altro elementi da thriller, ma per tutto il film avremo la sensazione di trovarci davanti ad un grandissimo film drammatico, uno di quelli che mette davanti a tutto i rapporti umani.
Il prologo, particolarissimo, ci appare come una scena quasi surreale, con una donna di mezza età che balla in modo ipnotico in un campo di grano. Sembra un incipit puramente "artistico, ed arbitrario, un pò come quello di Animali Notturni, eppure solo alla fine capiremo come quella scena si inserisce in tutta la storia, come sia addirittura "sensata", così tanto sensata che ho provato un brivido e sperato che il film finisse lì (era perfetto).
In realtà il finale che invece sceglierà Bong sarà un altro, magistrale anche quello e, guarda caso, sempre con un ballo protagonista, ci torneremo.

Madre racconta di un omicidio, quello di una giovanissima studentessa, ammazzata da un colpo in testa e poi (molto suggestivo) messa penzoloni sul tetto di un palazzo fatiscente.
La ragazza, stranamente per il tipo di crimine, non ha subito violenza carnale.
 Dopo un pò di tempo viene incastrato da più prove Do-joon, un dolcissimo ragazzo affetto da ritardo mentale. Sua madre non può credere nella sua colpevolezza e comincia quindi delle indagini personali per scagionarlo (anche perchè la polizia, come sempre nei film di Bong, è quasi fantozziana).
Quello che scoprirà sarà terribile.

A livello registico è senz'altro il Bong più controllato, quello meno virtuoso, anche se ci sono almeno 4-5 sequenze di grande tecnica e suggestione. Viene molto privilegiato invece (a differenza di altri suoi film) il racconto, il plot, l'intreccio, tanto che alla fine ci ritroveremo un film dalla sceneggiatura quasi perfetta, con un sacco di formidabili rimandi (ossia elementi che tornano o piccoli cerchi chiusi).
Ovviamente quasi tutto il film si poggia sul personaggio della "madre", una madre coraggio che farà di tutto per difendere il figlio. In realtà ci troviamo davanti ad una madre non perfetta, troppo apprensiva e che, forse per il ritardo mentale, tratta il figlio quasi come un neonato. Insomma, una presenza asfissiante e totalizzante per lui.
Noi, comunque, essendoci innamorati del candore del figlio, non possiamo non tifare per lei.
Ho visto dentro a Madre tantissimi elementi della trilogia di Park, di ognuno dei suoi film (e, se vogliamo, anche del Ferro 3 di Kim con quella mazza da baseball così protagonista).
Riguardo OldBoy ad esempio c'è sia l'elemento del segreto inconfessabile (quello della ragazzina che andava con tutti) sia una scena praticamente identica, ovvero quella in cui il nostro protagonista immagina di vedere qualcosa che sta succedendo in una stanza da uno spioncino (come nel flashback di Oh Dae-Soo).
Tra l'altro quel mezzo volto dell'uomo che intravediamo ricorda anche il celeberrimo frame di Profondo Rosso (anche se qua le cose andranno diversamente...).
Ma c'è anche il mood, il dolore e la disperazione di un Mr Vendetta e un curioso omaggio a Lady Vendetta, con quella torta portata quando il ragazzo esce dal carcere.
Restando alle curiosità, se ci pensate, è davvero particolare poi che anche qua, come in Parasite, ci sia un omicidio perpetrato con una grandissima pietra.
Non possono mancare le scene magistrali sotto la pioggia, sequenze dove Bong è davvero maestro (tanto che le sue scene d'acqua sono quasi sempre le più belle).
A dir la verità il film è lungo e ad un certo punto inizia un pò a faticare ad andare avanti, forse leggermente prolisso, con più di un personaggio ridicolo che magari smorza la tensione (vedi soprattutto l'avvocato) e, apparentemente, tutto procede in modo prevedibile.
Eppure l'ultima mezz'ora, straordinaria, avrà un grande cambio di ritmo e una scrittura grandiosa.




Anche se mai retorico o troppo duro è un film con tanto dolore e squallore dentro, a partire dalla ragazzina uccisa, non solo per l'omicidio in sè ma soprattutto nello scoprire il suo segreto che la rende veramente un personaggio molto tragico.
Ma c'è dolore anche in Do-joon, in questo ragazzo così buono che si è ritrovato in un episodio terribile di cui, almeno volontariamente, non ha nessuna colpa o in sua madre, una donna distrutta che vuole solo salvarlo. 
Dolore della madre che diventerà ancora più forte, insopportabile per lei, quando scoprirà la verità, una verità a cui lo spettatore stava arrivando piano piano ma che, probabilmente, sperava non fosse mai.
Ed ecco così che ci ritroviamo in un film quasi unico nel suo genere, un film ovvero dove i due personaggi principali, i due buoni, sono in realtà i due assassini, anche se uno involontario e l'altra per un raptus di disperazione. Veramente coraggiosa la scelta di sceneggiatura ma, senza dubbio, è la scelta che eleva il film e lo rende, a suo modo, indimenticabile.
E la figura di questa madre diventa così ambiguissima. Non solo l'educazione castrante data al figlio, non solo questo omicidio (in una scena di sangue e fuoco da estasi cinematografica) ma anche quel tentativo di omicidio del figlio tanti anni prima.
In ogni caso, dall'omicidio del rigattiere in poi, siamo davanti al capolavoro.
Il flash back del primo omicidio, quello struggente capire che quella ragazza era stata messa sul tetto non come trofeo o sfregio ma, al contrario, con la speranza che qualcuno la vedesse e la salvasse, l'omicidio del rigattiere, la donna che quasi in stato di trance vaga per la campagna e poi (come sappiamo dall'incipit) si metterà a ballare, la colpa che viene data ad un altro povero ragazzo con disturbi cognitivi - dolcissimo anche lui - la nostra madre che di fronte a questo ragazzo si mette a piangere a dirotto (e solo noi sappiamo il motivo), il figlio che, con immenso candore, le restituisce la scatoletta degli aghi trovata nel rogo e poi quell'ultima sequenza, da brividi, una sequenza che anche qui richiama da morire OldBoy (e anche Shutter Island), ossia il dover dimenticare di esser mostri.
Nel film di Park fu con l'ipnosi, in quello di Scorsese la lobotomia.
Qui no, qui c'è una donna che sa un segreto, quasi una magia.
C'è un punto nella nostra coscia in cui, se mettiamo un ago, ci dimentichiamo di tutto.
Voleva farlo al proprio figlio, per fargli dimenticare il tentativo di omicidio subito da bambino.
Lo farà ora per sè stessa.
E la madre dimentica così tutto.
E si alza, è felice.
E balla, in un film che comincia e finisce in danza.
Prima quella della follia adesso quella della dimenticanza

6 commenti:

  1. Tra il migliore e quello che mi è piaciuto di più c'è differenza per me, Parasite piaciuto tantissimo, Madre un gran film, Bong è comunque un grandissimo ;)

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    1. La tua distinzione è giustissima, anzi, anche per me forse questo è il suo film migliore (nel senso più coeso e scritto meglio) ma magari non quello che mi è piaciuto di più :)

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  2. se Bong facesse un film riprendendo una cena coi suoi amici di sicuro andrei a vederlo (con sottotitoli, naturalmente)

    "Madre" l'avevo visto 10 anni fa

    e "sinteticamente" avevo scritto:

    un film di Bong Joon Ho ti fa vedere tanti punti di vista, ma alla fine ti conquista, e ti prende in trappola.
    non sai se la madre fa bene o male, ma non lo dici a nessuno.
    se il figlio ha capito tutto è il dubbio che ti resta.
    qui c'è una mamma che mi ha ricordato quella di "È stato il figlio", e di "Cuore di madre", di Roberto Alajmo, per motivi diversi.

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    1. la mamma o la nonna di E' stato il figlio? :)

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    2. la mamma di un genitore è sempre una mamma, no? :)

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    3. Ah, ecco, ti riferivi veramente alla nonna :)

      E' che quel personaggio praticamente c'è solo gli ultimi 5 minuti (se ricordo), quindi non ero sicuro

      finale incredibile quello di quel film, ti spezza in due

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due cose

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3 ciao