26.4.22

Recensione: "The Northman"



 Non lo dico per provocazione (mi conforta che tutti i miei 3 compagni di visione la pensavano allo stesso modo) ma se devo scegliere un film epico, violento, ancestrale e che racconta di Uomini e Dei allora il nostro sottovalutatissimo Il Primo Re è due spanne sopra The Northman.
E' che mentre il film di Rovere raccontava la violenza e la presenza del divino attraverso l'assenza e le suggestioni, il film di Eggers, invece, è un grande blockbuster che, giocoforza, deve sottostare a regole di estetica e di accumulo.
Gran bel cinema da vedere, solita operazione filologica di Eggers (che resta per me un grandissimo), sceneggiatura debole e poca complessità per un film che gli amanti di leggende nordiche adoreranno.
Ma, per quel poco che conta, non io

 Appena usciti (eravamo in 4) eravamo tutti concordi sull'essere mezzi delusi.
Probabilmente perchè nessuno è un fan del genere, sapevamo a cosa andavamo incontro ed è giusto così, nessun rimpianto.
Ma la cosa buffa è che io, veramente senza provocazione ma con profonda convinzione, ho detto: "Secondo me Il Primo Re è molto più bello".
Ecco, stavo già per scusarmi con gli amici della cosa (chè quando si dice che un film piccolo e italiano è più bello di uno milionario e americano sembra o di fare gli snob o chissàche), dicevo stavo già per scusarmi quando tutti e 3 mi hanno confermato la cosa, anzi, qualcuno se ne è venuto fuori con un "Ma certo, nettamente migliore".
Lo credo anche io.
O meglio, credo Il Primo Re sia nettamente migliore per uno come me o che vede il cinema con gli stessi occhi miei. O che cerca le stesse cose mie.
E' molto più bello perchè entrambi raccontano di antiche leggende, di uomini valorosi, di violenze, di Dei, di lotte epiche, di religioni, di storie ancestrali.
Ma c'è una profonda differenza.
Nello stupendo "Il Primo Re" di Rovere tutto il trascendentale era "nascosto", a noi sembrava di stare nei panni di questi uomini che credono a cose molto più grandi di loro ma in una cornice completamente realistica, basata sull'assenza e sulle suggestioni.
C'era  la stessa violenza, le stesse dinamiche, le stesse lotte fratricide (in tutti i sensi), la stessa presenza di stregoni, gli stessi villaggi.
Tutto uguale eppure tutto diverso.
Perchè The Northman, inutile nasconderlo, è un blockbuster fatto e finito (non lo dico in maniera denigratoria eh, ma come dato di fatto) un film con un budget straordinario e che ha bisogno di incassare.
E allora tutta quell'atmosfera dannatamente umana de Il Primo Re qui si va quasi completamente a benedire in un film che, a tratti, sembra un Marvel in versione norrena.
La cosa che mi dispiace più, poi, è che il massiccio uso di effettivi visivi a volte è anche disastroso (mi riferisco ad esempio a tutte le "visioni" e profezie viste "dentro al sangue", veramente terribili), il che mi porta ad un rimpianto ancora maggiore per non essermi trovato davanti un film più spoglio, meno kolossal.
Vi giuro che anche questa non è una provocazione (e chi ha visto il film secondo me capisce che non lo è) ma la scena più bella di tutto The Northman è per me un dialogo, quello tra Amleto e sua madre (una gelida e splendida Kidman).


Due persone, una stanza, un dialogo.
Una scena senza effetti, senza battaglie, fatta solo di uomini e parole.
Eppure magistrale, tesa, emozionante, dura, più spietata di tutte le efferate morti che vedremo nel film.
Questa scena mi ha fatto pensare a cosa poteva essere The Northman con meno soldi dietro.
Voglio dire sin da subito che io amo veramente zero le leggendo nordiche, i re e i cavalieri, tutto l'immaginario di un Trono di Spade per capirsi.
Non posso farci niente, ad ognuno i suoi gusti.
Ma è anche vero che quando il cinema si fa grande (nel senso di grande cinema prima ancora che cinema grande) non esistono generi tabù, se un film è un mezzo capolavoro travalica i gusti e i generi.
Non è stato così per me in questo caso.
Peccato perchè i primi due film di Eggers sono per me immensi, The Witch una delle più grandi opere prime degli ultimi 20 anni e The Lighthouse un film "unico" indimenticabile.
E sapevo che con tutto quel budget a disposizione e con quel progetto Eggers avrebbe fatto un'opera terza molto più lontana dalle mie corde.
Intendiamoci, c'è sicuramente una continuità in questo lavoro, terzo lavoro su tre in cui Eggers, ad esempio, si tuffa in un dato periodo storico e in una maniera maniacale e filologica (a partire dal linguaggio, vero marchio di fabbrica di ogni suo film) ce lo restituisce in maniera perfetta.
I suoi film sono colti, sono frutto di ore di scrittura e ricerca, sono vere opere d'arte.
Ma il progetto di The Northman era troppo grande e prevedeva alcune regole che Eggers non poteva esimersi dall'eseguire.
Ogni tanto penso come il mio amore per i film possa essere rappresentato da una torta.
Una torta d'amore.
E più la torta è grande, più spicchi diversi ha (più personaggi, più soldi, più ambizioni, più di tutto) più è difficile che il sapore non venga rovinato.
Per questo quasi sempre i miei film preferiti sono film piccoli, perchè la torta d'amore è piccola e di un unico sapore.
E' anche vero che ci sono film giganteschi, dove si aggiungono grandezza e gusti diversi ma il risultato è talmente straordinario da non rovinarla.
Ma quasi sempre un film con troppe cose non resta poi con me.
Che poi i due film precedenti di Eggers avevano una componente psicologica incredibile, ci turbavano dentro prima ancora delle immagini.
In questo The Northman, invece, film di sangue, Dei e violenza, è l'immagine a farla da padrone, lasciando pochissimo spazio a contenuti e turbamenti interiori.
Ma basta lamentarsi e parlare di aspetti che DOVEVANO essere così, mi aspettavo che così fossero e così è stato.
Inutile quindi che qua nel Buio in Sala chi perde tempo a leggermi si aspetti che gli parli delle leggende del film, dell'accuratezza, dei riferimenti culturali etc.
Sono cose che non so, che potrei leggere altrove e poi riportare qua ma non so a che pro, ovunque cercherete troverete di meglio che qua.


E allora la faccio breve parlando delle cose che mi sono piaciute.
M'è piaciuta tantissimo la scena del rito d'iniziazione, vero quasi "trash" per quel rutto e quella scoreggia ma non per me, anzi, l'ho trovata davvero una perfetta unione di realtà e trascendenza e un bellissimo ritratto di quello che spesso The Northman racconta, ovvero di questa similitudine uomo-animale, vero fil rouge del film.
A tal proposito ho amato tanto anche la prima scena in cui vediamo i guerrieri-Lupo, quella che finisce con il primo ululato di Skarsgard.
A livello di regia magistrale il piano sequenza appena successivo, quello dell'attacco degli stessi guerrieri-Lupo (so che ci sono termini più specifici ma, ve lo ripeto, non è il mio mondo) al villaggio.
Amleto che con i suoi uomini si aggira tra le tende ammazzando a destra e manca, una scena di furore, violenza, onnipotenza (sembra quasi che loro non possano essere uccisi, camminano a petto nudo incuranti di qualsiasi cosa) che è un vero spettacolo di regia e costruzione coreografica.
Ho amato - come sempre, mannaggia a lei - la Taylor-Joy, attrice che è sempre un valore aggiunto per gli occhi e per il film stesso.
E che emozione quella scena di lei nuda nel bosco, un meraviglioso autocitarsi di Eggers al finale di The Witch (film che rappresentò il debutto nel cinema di Anya).


E che bella quella "costruzione di membra" di quei corpi mutilati messi in vetrina sulla capanna, un pò alla Casa di Jack (The Northman mi ha ricordato il capolavoro di Trier anche in quei corpi della mamma e del fratellastro messi per terra - simili a quelli del capitolo della "caccia" nel film del regista danese - e anche nello stesso finale "infernale", finale che, boh, per me ha un'estetica ancora una volta troppo marveliana, uno scontro tra Titani in una cornice di fuoco e lava. Bello però il concetto del destino, alla Samarcanda, per cui solo lì poteva morire lo zio).
Per il resto tutto gradevole agli occhi (oddio, a parte le già citate premonizioni in CGI..., per non parlare del terribile sogno della Valchiria), un bel filmone violento e macho con un protagonista violento e macho cui l'orrore del passato ha tolto quasi tutta l'umanità.
Eppure la sceneggiatura è debole, certi passaggi faciloni (il regazzino che con una barchetta si fa tutto l'Oceano, lui che scopre Anya incinta e, boh, si tuffa e se ne torna a nuoto ad ammazzà lo zio, la partita de calcio d'antan - violenta come un match di Terza Categoria umbra - che sembra il Quidditch de Harry Potter, lo schiavo che non riesce a toglie la spada dal fodero e gliela lascia lì) e di fondo il film non riesce mai a farsi complesso (nel senso positivo del termine) nei personaggi, nelle scelte etiche e morali o nelle tematiche.
Purtroppo niente di che nemmeno il cameo della mia amatissima Bjork (che evidentemente è destinata ad esser cieca al cinema).
Non la mia tazza di thè, nè il tipo di tazza nè l'aroma del thè.
Ma un thè fatto da Eggers, alla fine, è sempre un bel bere

7

46 commenti:

  1. SPOILER


    ho detto SPOILER


    non proseguire se non hai visto il film


    ahimè ... per 10 minuti, ad un certo punto, ho avuto la sensazione che il regista sia andato a prendersi il caffè. Peccato in quei 10 minuti tutta la tensione accumulata si è sgonfiata e non è più tornata.
    Può essere un auto boicottaggio?


    Ok … Hamlet è a testa in giù, legato per i piedi, pestato a sangue
    non lo uccidono e gli lasciano l’arma (apparentemente inutilizzabile)
    solito canovaccio discutibile, ma pazienza
    da qui partono 10 minuti di puro boicottaggio…
    chi non ha visto il film, non prosegua, ….

    “novello Rick (& Morty) re dei Corvi, viene liberato dal pennuto di casa, e in trans onirica viene liberato da lei eterea bionda slava su cavallo bianco.
    Ok … dove ha preso il cavallo? Possibile che nessuno l’abbia vista?

    Fuggono verso il valhalla… mmh non proprio, lei ha prenotato in una SPA fuori porta, con jacuzzi naturale e vista sulla cascata…
    WOW che figata, finalmente si lavano. In un film dove il fetore, gli umori corporali, il sudicio umano sono parte integrante, se non protagonista della pellicola, un bel bagno è una gradita eccezione…

    Ed ecco che i novelli fidanzatini, sono puliti, profumati, pettinati e …
    vestiti in meravigliosi e caldi tessuti, stole, dai colori più “alla moda” del 2022.
    Ecco, parliamone, va bene la Spa naturale, va bene lavarsi, va bene la storia d’amore, ma dove cribbio si sono procurati quei tessuti? E’ tutto il film che a parte il sangue degli avversari, hanno addosso solo stracci umidi e sudici.

    A questo punto, e lo capisco, il novello fidanzatino, che mai ha avuto spazio per l’amore, si lascia travolgere dal momento e rinuncia alla sua vendetta e quale grande idea, se non scappare dai lontani parenti alle orcadi (???)
    va bene dall’Islanda alla Scozia è un bel viaggio, ma Hamlet che ne sa dei parenti e loro che ne sanno di lui? Ok pazienza, questo passaggio è debole, ma perdonabile…

    Bene abbiamo il piano, ma le Orcadi sono a 21 giorni di navigazione, come fare? Hamlet chiama l’Huber dei mari (???), attraversa l’islanda in un amen (all’andata è stato un pelo più lunghetto e faticoso) e belli puliti e freschi come una rosa, sono già sul taxi del mare; che ovviamente puntuale era lì pronto ad accoglierli. Ovviamente il taxi è gratis e il tassista non si pone dubbi, ad Hamlet e consorte, in teoria 2 schiavi, se la cavano con una bugia stupiderrima <>

    Questa scena è tanto stupida da risultare imbarazzante. Credo davvero che Eggers sia andato un attimo in bagno e qualcuno lo ha sostituito, ma al peggio non vi è mai fine.
    Lui vede la ferita di Lei e percepisce che avrà 2 eredi e…
    allora, in un imbarazzo percepibile anche dagli attori, il nostro neo Ken Shiro dal trapezio sovraesposto, ritorna sui suoi passi, saluta l’amore e ciuf… torna alla vendetta.
    Minchia ma che è sta roba? Fermiamoci un attimo, nulla di questi 10 minuti ha senso, anzi, la storia senza questo siparietto stava in piedi lo stesso.

    Riavvolgiamo il nastro, torniamo che lui ha appena ucciso il figlio dello zio, e si da alla macchia …e riprendiamo qui la storia.
    Aggiungiamo una scena drammatica, dove Lei viene picchiata, violentata, in punto di morte gli confessa di essere di lui in cinta e il nostro Hamlet ha così modo di sfogare la sua ira di vendetta. Oppure, vogliamo salvare lei e la sua discendenza? Ecco c’era bisogno della jacuzzi? dell’Huber dei mari? Delle stole della compagnia delle indie? …

    Credo, spero che Eggers abbia voluto boicottarsi. Del tipo, volete un po’ di harmony? Ok allora che si capisca che non fa parte del “mio” film.

    Fine SPOILER

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    1. Ammazza! il tuo commento più lungo credo ;)

      Pensavo di dover fare una risposta lunghissima punto per punto e invece analizzi (ahimè, son d'accordo con te) una unica parte del film davvero debole debole...

      le scene nella barca dove fuggono sono per me le peggiori e sì, poco sensate

      però Uber, non Huber, altrimenti la gente non capisce, ahah

      (un altro errore invece te lo dico in privato)

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    2. Wow. Cioè, wow. Stefano, senza nessuna concessione alle provocazioni, prendo spunto da Giuseppe, non c'è una tua parola che non trovi sbagliata. E siccome scrivi bene e in modo divertente, segno che sei una persona intelligente, vorrei intromettermi e fare possibilmente critica costruttiva, punto per punto approfittando di una recente seconda visione in cui ho tenuto conto delle tue critiche. Anche perché questa è forse la mia sequenza preferita del film.

      "Hamlet è a testa in giù, legato per i piedi, pestato a sangue"
      No, cioè proprio no. Amleto è sì stato pestato, ma è legato solo alle mani, e di certo non a testa in giù. Poi viene liberato dai corvi, e mi piace pure l'ambiguità della cosa: non è così improbabile che un corvo becchi una corda intrisa di sangue, poi nella mitologia del film c'è la possibilità che suo padre il Re sia effettivamente incarnato nell'animale totemico, in favore del figlio.

      "in trans onirica viene liberato da lei eterea bionda slava su cavallo bianco.
      Ok … dove ha preso il cavallo? Possibile che nessuno l’abbia vista? [...] va bene la Spa naturale, va bene lavarsi, va bene la storia d’amore, ma dove cribbio si sono procurati quei tessuti? E’ tutto il film che a parte il sangue degli avversari, hanno addosso solo stracci umidi e sudici."
      Quando Amleto scopre la verità su sua madre, avvisa subito Olga, e fugge. Ok, non la porta con sé e questa è una forzatura, ma le dice testualmente "tieniti pronta a fuggire". Ricordiamo che lei lavora nella cucina. Quanto sarà mai stato difficile nascondere un abito maschile e uno femminile dei padroni per una notte? I cavalli, due possibilità: o li ha rubati quando è fuggita, approfittando che ogni guardia della fattoria stava venendo pestata a sangue da Amleto, o direttamente quando lo ha liberato dalla cella, certo approfittando del funerale che stava occupando tutti i presenti. Poi porta il suo amato ad una fonte di acqua calda per guarirne le ferite, normalissimo d'altronde visto che siamo in Islanda, e siccome si sono lavati e cambiati per la prima volta nel film appaiono puliti. Per me fila alla perfezione.

      "si lascia travolgere dal momento e rinuncia alla sua vendetta e quale grande idea, se non scappare dai lontani parenti alle orcadi (???)
      Hamlet che ne sa dei parenti e loro che ne sanno di lui?"

      Qui subentrano i gusti, ma io ho sofferto e sperato in quella storia d'amore, nella possibilità di Amleto di scegliere la "benevolenza verso i consanguinei" invece che la vendetta, possibilità che non aveva mai considerato prima. E la sua idea di rifugiarsi dai parenti è sensata, d'altronde è un principe, ha l'anello di suo padre che serve sia come riconoscimento che per pagare il viaggio. I legami di sangue e i lasciapassare di questo tipo, in un mondo senza telefoni o internet, erano spesso l'unica garanzia: non importa se non li conosce, importa che siano di famiglia, ed è perfettamente sensato che stiano alle Orcadi, colonizzate dai vichinghi proprio in quell'epoca.

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    3. "attraversa l’islanda in un amen (all’andata è stato un pelo più lunghetto e faticoso)"
      Questa è facile: hanno i cavalli. All'andata erano a piedi, in catene e arrivavano dalle steppe russe dopo un viaggio da incubo.
      " Hamlet e consorte, in teoria 2 schiavi, se la cavano con una bugia stupiderrima"
      La bugia ha convinto poco anche me. Ma se fossi un barcarolo dell'Islanda vichinga (mica Alcatraz) e vedessi due vestiti da nobili che promettono garanzie di pagamento a peso d'oro me la berrei più che volentieri.

      "Lui vede la ferita di Lei e percepisce che avrà 2 eredi e…
      allora, in un imbarazzo percepibile anche dagli attori, il nostro neo Ken Shiro dal trapezio sovraesposto, ritorna sui suoi passi, saluta l’amore e ciuf… torna alla vendetta"
      Il fatto che Amleto percepisca i suoi due eredi dal sangue è coerente con quanto mostrato all'inizio, dove lui tocca la ferita di suo padre e vede l'albero dei guerrieri. È capace di vedere la discendenza dal sangue di famiglia, può non piacere ma fa parte del mondo creato per questo film. Lì si ricorda della profezia e decide di esaudire il (piegarsi al?) destino invece di seguire una scelta come avrebbe voluto Olga, che infatti si dispera in quella scena meravigliosa dove invoca i venti.

      Insomma, abbiamo visto due film diversissimi hahaha. Ma per come la vedo è anche questo che rende grande The Northman ;)

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    4. Ottimo Enrico, mi hai quasi convinto.
      sai quando si è davanti ad un quadro d'avanguardia (quella che ti garba di più) e quello a fianco a te inizia a vedere cose che te, "umano", non puoi neanche immaginare?
      Comunque la mia era una ricostruzione volutamente iperbolica. Mi rendo conto che volendo si può giustificare qualsiasi passaggio, ma ho trovato davvero questi 10-12 minuti fuori contesto, fuori luogo, incastrati a forza e decisamente mal montati.
      Mi sono focalizzato su questi passaggi, perchè fino a quel momento ero piuttosto "gasato" e, dopo, puff...
      mi sono sgonfiato e non sono più riuscito a riprendere la tensione.

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    5. Grazie Stefano di aver risposto (e soprattutto di non averla presa sul personale hahaha), anch'io nella mia difesa ho fatto il precisino a tratti iperbolico, ma puramente per amore di questo grande film e non certo per dimostrare che io "capivo" e tu no. Semplicemente a te non è arrivata, io invece l'ho trovata una parte coerente, eccitante e straziante, dove numerosi nodi vengono al pettine. Specie nel dialogo dopo il bagno, ci scriverei un trattato solo sulle soluzioni di regia che accompagnano la storia haha. Piuttosto sul duello finale la penso abbastanza come Giuseppe, ma Eggers si è salvato in corner con quella lacrima e non dico altro perché ho già scritto troppo, mi limito a rimarcare l'ovvio, che adoro questo film di più ogni volta che ci penso.

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    6. 1 sui corvi sono d'accordo con Enrico, ma non tanto per la questione fisica "possibile" ma proprio perchè parliamo comunque di miti e leggende, che ci siano elementi trascendentali o ambigui ci sta alla grandissima

      2 su cavalli e abiti non so che dire e non mi interessa, non nel senso negativo del termine ma perchè è una questione che, se ben fatta, non me ne sono accorto, se mal fatta neanche, ahah

      3 Ma alle Orcadi il sindaco si chiama Orcodio?

      4 la faccenda della bugia sulla barca non me ne sono accorto, mi son perso un minutino forse perchè stavo dicendo a Rocco "è il padre di The Witch!"

      5 La faccenda delle profezie viste nel sangue per me è il difetto oggettivamente più grande del film. Mi hanno fatto male gli occhi, non riuscivo a vederle proprio a livello estetico, ahah

      Per il resto tutti siamo esagerati, a volte ironici, ma sempre col massimo rispetto, specie di un bel film come questo

      ecco, la cosa dove sono più lontano con Enrico (cioè, tante,ma quella più) è quel "straziante" visto che purtroppo io non mi sono emozionato un solo secondo del film (forse solo al dialogo con la Kidman)

      ma siccome io dico straziante di 8 film su 10 è giusto che altri abbiano ste sensazioni in film diversi dai miei ;)

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    7. 1 - 2 direi niente da dire, siamo sulla stessa lunghezza :)

      3 ho riso più del dovuto, avrei voluto pensarla io hahaha

      4 pensa che io il contrario, ero talmente preso dalla storia da non accorgermi di lui, me l'ha fatto notare un mio amico :,)

      5 mah forse è una cosa mia, ma non mi è dispiaciuto neanche come tocco estetico. Certo gli effetti sono visibilissimi ma è un po' il punto, è una premonizione nel sangue, non credo si supponga sia realistica haha. Però i volti in cgi sono abbastanza disturbanti, concesso per onestà intellettuale :)

      L'ultimo forse è uno dei motivi per cui ho apprezzato tanto The Northman, nonostante sia grosso e apparentemente solo estetico, è proprio questa vicinanza con i personaggi. Non è un film di Chaplin eh, intendiamoci, ma ho sofferto con loro, specie i protagonisti, e questa è per me una conquista grandiosa di Eggers.
      (Non ti sei emozionato neanche con Anya? Cuore di pietra! ;)

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    8. 4 ahah, esattamente l'opposto

      5 no, ma non contestavo l'uso della CGI, è che le ho trovate veramente veramente brutte

      come sempre i film che amiamo più sono quelli dove siamo coi personaggi. Io qui non ce l'ho fatta. Ma sì, quando vedo la Taylor-Joy ho comunque sempre emozioni, con quegli occhi non puoi restare distaccato. E' uno di quei visi che mi emozionerà sempre. Tra l'altro si percepisce una ragazza di notevole intelligenza e sensibilità

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  2. Ça va sans dire, io invece, che di vichinghi sono appassionato da almeno quindici anni, l'ho proprio apprezzato 🤣 anche se l'essere nel mio habitat non mi ha impedito di vederne le debolezze (la scena sulla nave è proprio da rigirare tutta) ma Eggers, nonostante le imposizioni dall'alto, ci ha regalato grande cinema ancora una volta.

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    1. Ma infatti per un appassionato deve esse na goduria sto film, bene!

      E' un pò l'opposto, per restare a un altro film che abbiamo visto di recente, quello che ci è successo per The Sadness, amato da me che volevo solo sangue e budella, trovato terribile da chi ste cose non le ama tanto ;)

      in ogni caso per me non è un passo falso di Eggers, è solo che preferisco di gran lunga i primi due film

      Per quello che gli avevano chiesto ha fatto benissimo

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  3. L'ambiente è quello giusto, al cinema (nella sala top) c'è tensione e si percepisce dai commenti, una certa attesa. Eggers è maestro nel creare suggestioni e l'inizio tra paesaggi perfettamente fotografati, riti di iniziazione grevi, primi piani angoscianti, musiche incalzanti e primi brutali combattimenti in piano sequenza, introdotti da sabba tribali di uomini alcolicamente provati, ... l'"hype" è al massimo. Il film stupisce più per la messa in scena che per la trama abbastanza canonica, ma il piacere visivo e sonoro è altissimo. Si ha la sensazione di essere davanti ad un opera cruda, carnale, di pancia, ma dove la cura dei dettagli, delle inquadrature è maniacale e il compromesso eccellente.
    Sono molte le sequenze efficaci, quasi indimenticabili, alcune più sofisticate e artefatte (ma a mio parere perfettamente riuscite, tipo la conquista di "excalibur"), altre più sanguigne. E' un film di genere e come tale ha i suoi limiti/pregi, ma non c'è pausa, Eggers è bravo a calibrare violenza, horror e dialoghi mantenendo sempre alta la tensione fino al magnifico dialogo madre/figlio, capace di cambiare totalmente la prospettiva del film. In quella scena Kidman e Skarsgård danno il loro meglio, portando ad un epilogo che dona nuova luce alla vicenda. Poi ... puff come un grande pallone, la tensione scema improvvisamente e non torna più.

    ahimè ... poi arrivano i 10 minuti di cui sopra

    Mi era già capitato con l'ultimo THE BATMAN, 3/4 di film eccellenti, poi dopo una scena di dialogo ben preparata, il film naufraga a causa di una scrittura stupida, una sceneggiatura lacunosa, passaggi deboli.

    va beh Northman è comunque un film da vedere (meglio al cinema), per diversi motivi anche eccellente.

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    1. Mi ritrovo molto nel tuo commento anche se io ho dato più spazio ai difetti. Però mi sembra concordiamo sulla scena più bella, ed è paradossale che sia un dialogo ;)

      concordo come gli ultimi 20/25 minuti siano nettamente i più deboli

      ma contento di averlo visto, come vedrò tutti i film suoi

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  4. Premetto che con alcuni autori fatico a rimanere oggettivo e critico, tra i contemporanei: Tarantino, Refn, Lanthimos, Aster, Mainetti, i D'Innocenzo e il qui interpellato Eggers.

    Ammesso che The Northman sia un blockbuster nelle intenzioni, nel budget e nel marketing, ho constatato con sollievo quanto non lo sia nel senso pop (e dispregiativo?) del termine.
    Mi dispiace leggerlo accostato ai film Marvel, segno che il lavoro promozionale di Universal ha avuto la sua influenza in tal direzione, locandine (orribili) da Avengers adamitici in primis. Vorrei quindi spendere alcune parole per calare un'ascia che recida questa comparazione.
    Il fluire della prosa è spesso anticlimatico (non ci sono cliffhanger da serie tv o twist un tanto al chilo), ma perfettamente in linea con la metrica medievale a cui si ispira, digressioni incluse. I combattimenti sono in tempo reale e in piano sequenza (il ralenti l'ha consumato tutto Snyder), c'è una focale fissa che segue l'azione senza montaggi esasperati a più punti di vista. Il combattimento finale è il contrario di quello che ci si aspetterebbe da un cinecomic o da un fantasy commerciale: i protagonisti nudi, avvolti dal fumo e in controluce, sono silhouette che si confondono (non ci sono spade laser verde e rossa, o tuniche bianche e nere); nessuna coreografia spettacolare, solo fendenti solenni e fatali (nel senso etimologico dell'aggettivo). Inoltre la violenza è spesso fuori campo, non sono lo shock e la brutalità il focus di Eggers (per quanto non possano mancare).

    Aggiungo poi, come mio solito, delle annotazioni puntuali per evidenziare spunti di riflessione e curiosità; in particolare mi vorrei soffermare sugli aspetti in comune tra i lungometraggi di Eggers.
    1. Le sue opere sono storie folk - filologicamente ed esteticamente certosine - dove il mito si sovrappone alla realtà dell'epoca narrata e la fiaba diventa immagine. Ricerca storica e linguistica maniacale.
    2. Sono storie di uomini isolati e timorati da forze superiori.
    3. Il finale rappresenta sempre l'ascesa - o caduta, punti di vista - onirica ed orgasmica del protagonista: il sabba liberatorio, la conoscenza dannatrice del faro, l'ammissione al Valhalla.
    4. La natura e gli animali come presagio ed entità ultraterrene: Black Phillip, il gabbiano senza un occhio, i corvi di Odino (figura divina rappresentata senza un occhio, coincidenza curiosa).
    5. Olga, la strega slava interpretata da Anya Taylor Joy (grazie Robert), è l'unico personaggio a difendere e credere nella possibilità di una scelta (in parte anche la madre), e mi piace leggerlo come un gustoso omaggio, e una sorta di prequel spirituale, a Thomasin in The VVitch.

    P.S.: ho letto di un doppiaggio penoso, con accenti slavi da commedia fantozziana, che sopprime l'ottimo lavoro linguistico della versione originale. Non aggiungo altro :D

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  5. Che bello che ci sia il commento di uno che ne è rimasto esaltato ;)

    Io ho letto tutto quello che dici ma purtroppo ricordo perfettamente come ho vissuto il film, ovvero come un blockbuster in ogni singolo minuto.
    L'ho visto solo perchè era di Eggers, altrimenti sono film che nemmeno sotto tortura, non fanno per me.
    Però sono state due ore e 10 molto piacevoli.

    Andando al sodo.
    Anche io non riuscirò mai ad essere obiettivo con gli autori che amo, e anche qua credo alla fine son contento del film solo perchè è suo.
    I combattimenti son davvero belli, non a caso ho citato la scena del massacro al villaggio (quella dove ci sono più corpo a corpo e più sangue) come la più bella del film, dialogo con la madre a parte
    No, il duello finale per me è assolutamente marveliano, nel senso che non ha nulla di umano (se questo è realistico quello tra Romolo e Remo in Il Primo Re cos'è?) con loro che sembrano Titani alti 5 metri con sfondo infernale. Ok, non ci sono superpoteri ma l'estetica è quella, completamente (e volutamente, ci mancherebbe, funziona) irrealistica.
    Ma è un comnbattimento epico,quello che si aspetta per tutto il film, e in maniera epica, da Supereori del bene contro il male, è girato

    bellissimi i confronti/rimandi/punti in comune che citi rispetto ai tre film, interessantissimi e calzanti

    sì, il doppiaggio di lei è bruttino, ma non mi avbrebbe cambiato niente vederlo in originale

    quindi viva The Northman, viva chi l'ha amato, come sempre

    con me non sarà in una eventuale top ten di fine anno ma speriamo che abbia più successo possibile

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    1. Se per "marveliano" intendi "irrealistico/superumano" allora non è il paragone più corretto, perchè è "irrealistico/superumano" in quanto "mitologico" (e torniamo all'origine della ricerca di Eggers/Sjon, il mettere per immagini il mito).
      Esteticamente non è per niente "marveliano" per i motivi che elenco sopra, e sono convinto che se Universal non ci avesse fatto un certo tipo di marketing non si creerebbero questi accostamenti. La distinzione tra bene e male è volutamente sfuocata, dal dialogo con la madre a seguire.

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    2. Di certo la mia è una forzatura da "non esperto" ma per marveliano intendo proprio questo duello finale tra i due antagonisti, non realistico, superumano (mattè, lottano dentor la lava a piedi nudi...)

      a livello di sceneggiatura lo trovo assimilabili a un film di supereori, a livello estetico anche (ovviamente nella mia testa dove sti duelli finali non realistici vanno tutti in un unico calderone)

      ma certo che sì, è un paragone forzato e da non addetti ai lavori

      beh, però continui a dire che la Universal ha fatto una cazzata a vendere il film così. Ma io posso ribaltare la cosa, se l'ha venduto così, e il film è suo, non potrebbe essere proprio perchè quello è il film? ovvero un blockbuster d'autore (e intendiamoci, ben vengano, li fa anche Nolan a cui piazzo sempre 9 a tutti i film) finalizzato all'incasso?

      cioè, quello che tu vedi come un errore potrebbe essere invece la risposta alla domanda principale, cosa è The Northman

      quello che mi dispiace,semmai, è che - dicono - abbia incassato molto meno del previsto, e questa sarebbe una mazzata...

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  6. Non so a voi ma a me da oggi (nel pc) c'è un'area commenti molto più bella

    Blogger resta sempre un disastro (2022 e ancora niente emoticon, niente possibilità di mettere file, video, immagini) ma un 5% meglio è ;)

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  7. UBA UBA SCIABA SCIABA UBA UBA

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    1. Sono d'accordo solo con una piccola parte del tuo commento

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  8. Rispettosamente, non sono d'accordo :) ho amato profondamente The Northman, e me lo fa amare ancora di più questa sua posizione scomoda, impopolare. Ecco, The Northman è un film impopolare. Troppo colto e che "pretende" per un pubblico generico, troppo ricco e grande per molti cinefili che ammettiamolo, a volte sono come dei bambini convinti di essersi visti rubare il giocattolo, della serie "io Eggers lo conosco da The Witch, quello di oggi è un venduto che va nei multisala" (lo so di non parlare di te Giuseppe, ti ho spesso letto a favore della diffusione e non dei settarismi).
    Io personalmente ho visto The Witch in sala, e sì, è ancora il suo film migliore. E qualche tempo fa, ricompensato della pazienza, ho visto anche The Lighthouse in sala, e mi deluse abbastanza cocentemente. Rimane uno dei miei registi preferiti in attività, e questa terza fatica si pone nel mezzo, dove ci sono difetti, ma dove soprattutto c'è il cinema, quello da amare, quello da sostenere nelle sale morenti perché è lì il suo posto. Ora, veramente basta, parliamo del film.

    Allora, visivamente è uno spettacolo come sempre. Quello di The Northman non è un paesaggio da cartolina, ma un mondo vivente, pulsante, sia quando è protagonista la Natura, sia quando è al centro l'Uomo. La poesia di Eggers (concordo con chi vede fili, parola non a caso, a collegare i retroscena folkloristici delle sue pellicole) si trova nell'unione dei due, nel passato, nelle religioni e superstizioni antiche, nei canti, nei balli, nei boschi dove si aggirano le sue Olga e Thomasin.
    (Aspettiamo tutti che per il bene del cinema la Taylor-Joy si faccia mettere nel contratto che deve partecipare a tutti i film di Eggers vita natural durante. È quasi commovente vedere come in entrambe le performance, così materiche, di donne legate al sangue, alla terra, agli umani istinti, Eggers giri intorno alla sua musa con riserbo, quasi pudicizia, come avesse paura di rovinarla al suo troppo avvicinarsi)
    Passato dicevo, la cui riproposizione è spesso lodata per l'accuratezza, molto meno l'assenza di idealizzazione. Certo, c'è la sbornia norrena in piena regola, con tutto il ripieno di Odino, valchirie, Yggsdrasil, guerrieri Berserk, sepolture nelle barche, spadoni incisi dalle rune. Ma c'è anche un dire "ecco cos'erano i vichinghi nel tardo IX secolo": vivono di schiavitù, sono uccisori spietati, le loro corti di nobile hanno solo i titoli, i loro riti d'iniziazione sono ringhi canini, rutti e scorregge.
    C'è tutto l'amore e tutta la presa di distanza nel pennello di Eggers, che non registra, dipinge. Sì, come per la madre Amleto, nella scena più sorprendente del film, questo film è pieno d'amore. E mi ha fatto cambiare idea su buona parte del cast, con la Kidman che nonostante i lifting sembra sempre aver fatto parte di quei ruvidi panni islandesi; Skarsgard regge i suoi dialoghi un po' troppo improntati sulla vendetta solo con le spalle, i grugniti e le espressioni (bellissimo il sorriso che ha nella notte degli incubi); Dafoe è il solito matto che alla sua età ancora non si tira indietro da ruoli potenzialmente ridicoli per chiunque altro. Ma veramente tutti potrei lodare, dalla star alla comparsa occasionale.

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    1. E fin qui va beh, son capaci tutti. Ma alla seconda visione mi sono davvero goduto la storia di The Northman, una premessa talmente classica da aver ispirato la più classica delle storie di vendetta, ma che gioca con le regole di uomini costantemente osservati dagli Dei, vedi lo splendido inizio con l'invocazione a Odino, che ti spoilera di fatto il finale nei primi secondi. È un gioco tra destino e scelta, dove risiede tutta la bellezza della storia con Olga (non mi dilungo perché vorrei rispondere ad un altro commento su questo), forse veramente filato dalla Norma Bjork, o forse solo tessuto dalle donne e madri che "possiedono i segreti degli Uomini", come quella madre, schiava e regina, che ovunque appaia ha sempre un telaio con sé.
      Ci sono anche dei difetti, certo, facilonerie come il fatto che Olga non scappi dopo l'uccisione del primogenito anche se sarebbe sospettata sicuramente, come il soldato che lascia la spada nella cella solo perché non riesce a sfoderarla. E poi sì, il combattimento finale è poco ispirato, poco complesso, forse frutto di quelle famose concessioni agli studios (da qui a dire che non fosse un progetto personale ce ne vuole comunque). Però cavolo, Eggers da vero Autore con la A maiuscola si salva all'ultimo secondo, con quella lacrima che Amleto versa, la prima dai tempi della debolezza, quella che gli sarebbe stata "restituita nel momento del bisogno". Amleto sta morendo, ascende al Valhalla. Eppure non riesce a pensare che a lei, che vede già in salvo, con i suoi figli.

      Evviva Robert Eggers, evviva The Northman!

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    2. 1 Essere registi è un lavoro. Se Eggers lo hanno chiamato a fare sta cosa dovremmo esse tutti contenti. E' ovvio che poi uno può dire "si è venduto o no", e quello sì, dispiace nel caso. Non mi sembra il caso di Eggers che semplicemente era un talento della serie A, uno dei più grandi, e giustamente è stato comprato da una squadra che vuole vincere la Champions.
      E ormai difficilmente lo ritroveremo a lottare per l'Uefa.
      Si spera solo che anche con mezzi diversi e con le mani più legate resti sè stesso e qui secondo me c'è rimasto molto

      2 Sì, è cinema colto e per appassionati. Non che per questo non possa essere molto amato dai non colti o dai non appassionati, ma è ovvio che chi è già dentro quei mondi qui sbava. E magari farà entrare altri che invece sti mondi non li frequentavano. Non sarò di certo io che proprio faccio tanta fatica co st'immaginario

      3 A me ha emozionato molto che la Taylor-Joy abbia ritrovato Eggers. Sono queste connessioni umane che spesso mi rimangono addosso. Molto bella la tua descrizione dei due personaggi anche se, ormai l'hai capito, io da questa Olga non ho ricevuto emozioni (anche se lo trovo un gran bel personaggio)

      4 "Passato dicevo, la cui riproposizione è spesso lodata per l'accuratezza, molto meno l'assenza di idealizzazione. Certo, c'è la sbornia norrena in piena regola, con tutto il ripieno di Odino, valchirie, Yggsdrasil, guerrieri Berserk, sepolture nelle barche, spadoni incisi dalle rune. Ma c'è anche un dire "ecco cos'erano i vichinghi nel tardo IX secolo": vivono di schiavitù, sono uccisori spietati, le loro corti di nobile hanno solo i titoli, i loro riti d'iniziazione sono ringhi canini, rutti e scorregge."

      perfetto, niente da dire :)

      5 A me il cast è piaciuto molto, tutti. A differenza di altri non ho trovato indimenticabile lo zio, l'antagonista, ma credo sia una questione proprio di pelle, di viso.
      Skarsgard mi è sembrato ottimo, alcuni lo hanno criticato ma il suo personaggio richiedeva questa mascolinità, quest'essere animalesco, questo non avere mille sfumature (ma qualcuna sì), insomma, un Amleto diverso da quello che conosciamo

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    3. Sì sì, il concetto di destino l'ho amato anche io. Certo è un pò "meccanico" nel senso che è un destino ibrido e cercato (Amleto un paio di volte poteva ucciderlo ma non è che cause esterne glielo hanno impedito, ha scelto di non farlo perchè il suo destino era farlo altrove. Ecco, avrei amato un destino che travalicasse le scelte dell'uomo (non a caso cito Samarcanda) ovvero che qualsiasi cosa si fa lui comunque non poteva ucciderlo che al vulcano

      2 Mi conforta che tu parli del finale così, sì, è un finale da Studios, come dici, il perfetto finale di un blockbuster (sicuramente Eggers, se "solo", lo avrebbe girato in modo completamente diverso)

      3 La lacrima è bella. Ma io quella computer grafica della Valchiria non gliela posso fa, ahah

      difendilo sempre!

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    4. 1 Perfetto, hai detto tutto e sottoscrivo ogni parola :)

      2 Capisco e condivido ancora una volta, peccato che l'humus culturale di questo film ti abbia tenuto un po' lontano. Io sono un medio estimatore del mondo norreno e ho trovato tanto che non mi sarei aspettato, ho proprio goduto dell'operazione. Finora in generale Eggers mi ha proprio rapito a prescindere dal periodo storico, è davvero il suo forte.

      3 Bellissimo davvero che si siano ritrovati, ho sentito che Anya avrebbe voluto essere anche in The Lighthouse, ma capisco il ragionamento di Eggers fatto allora. Adesso che l'attesa per una nuova collaborazione è finita, per di più con un personaggio che ho amato, posso dirmi soddisfatto (almeno fino al prossimo lavoro) hehe

      5 Sì, forse non è stata una performance memorabile (a parte quando si dispera per il cuore strappato al figlio, anche grazie probabilmente al doppiatore), ma in generale avevo seri dubbi su quanto avrebbero funzionato attori come la Kidman e Skarsgard in questo contesto, ed è stato fatto un mezzo miracolo perché ora non vorrei assolutamente quest'opera senza di loro

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    5. Oh, a me piace molto il concetto di destino di The Northman, con questo Amleto che non è certo l'intellettuale contorto shakespeariano cresciuto in una corte europea, infatti prova subito ad uccidere lo zio e non lo fa solo perché gli si blocca la spada, e da lì decide di assecondare quello che crede il filo delle Norme. Si scombinano le carte solo quando incontra Olga, che invece sembra credere molto più negli uomini, nelle scelte che li guidano...

      Sì, se solo Eggers avrebbe proprio fatto un film diverso... eppure a suo modo sono contento che sia finita così, a prezzo di un paio di combattimenti ignoranti, per quanto possano essere ignoranti in un film così colto, abbiamo avuto qualcosa di una grandezza degna dell'ambizione del regista, e non potrei esserne più contento ;)

      La lacrima è tutto, capovolge in un secondo quel finale a tratti esagerato. Ma anche la Valchiria mi è piaciuta! Haha, ogni volta in sala rimanevo fino alla fine dei crediti solo per sentire il suo urlo accompagnato dalla musica :,)

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    6. 2 speravo di appassionarmi alla questione ma no, niente. Però solo un cieco potrebbe dire che questi mondi non siano affascinanti

      3 poteva fare la ragazza sirena!

      5 La Kidman veramente perfetta... Sensuale, paracula, algida, sono i suoi ruoli a 50 anni

      a me pare che ad un certo punto lui è dietro una porta e dice "no, non devo ucciderlo ora ma dove ha detto la profezia. Ecco, se ho ragione l'ho trovato un concetto di destino forzato, non provi a cambiarlo perchè Bjork t'ha detto n'altra cosa, boh

      i conbattimenti però son belli quasi tutti eh, è muscolare ma anche abbastanza verosimile

      ahha, io niente, quella CGI della Valchiria no, non m'è piaicuta. Anzi, forse a differenza delle profezie del sangue questa l'avrei fatta addirittura senza computer grafica, reale ma metaforica

      boh ;)

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  9. Rispondo supervolentieri appena posso, tanto siete tutti amici che vengono comunque a rileggere le risposte e sanno che a volte tardo, ahah

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    1. Per me non c'è problema, sono sempre pronto qui ad entrare in modalità Berserkir per difendere questo film hahaha

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  10. Io adoro Anya, ma per il film non mi pare di provare interesse. Sbaglio?

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    1. Bobby se non t'interessa un blockbuster d'autore sui vichinghi dal regista di The Witch non so cosa può interessarti nel cinema odierno haha.
      Scherzi a parte, quel che ne penso è chiaro e non può certo valere per tutti, ma anche solo per lo spettacolo visivo direi che vale oggettivamente una visione in sala :) te lo consiglio (e poi c'è Anya in un magnifico ruolo quindi il consiglio è doppio).

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    2. Ah, ecco, anche Enrico che l'ha amato in modo infinito lo chiama blockbuster d'autore, la cosa mi conforta

      assolutamente Bobby, è da andare a vedere subito

      al massimo resti un filo deluso come me ma devi andare

      a dir la verità ho un paio di grandi amici che l'hanno trovato proprio "brutto" ma mi sembra assurda la cosa, è oggettivamente un bel film, ci sono poche discussioni ;)

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    3. Sì sì, è oggettivamente un blockbuster d'autore direi, ci sono decine di milioni di budget, star internazionali, compromessi coi grandi studios.
      Ma soprattutto c'è una voce forte e precisa a guidarli, in direzioni che il grande pubblico potrebbe non apprezzare, ed è questa la cosa che mi entusiasma: ultimamente se ne vedono davvero pochi di film così, e deludono tutti al botteghino (The Last Duel, Nightmare Alley), quindi teniamoceli stretti perché temo ne vedremo ancora meno in futuro...

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    4. Assolutamente, si notano alla grande entrambe le istanze, quella milionaria (in alcune scelte) e quella autorale

      E' un gran bel film in questo ma forse la parte grande a me ha un pò offuscato l'altra

      non visti quei due anche se Nightmare ce so andato vicino ;)

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  11. Concordo con la recensione, come (quasi) sempre. Sono andato al cinema con aspettative mammut, un po' come per The Batman, e, un po' come per The Batman, sono rimasto un filo deluso. Il 7 finale ci sta tutto, ma mi sembra un film che non riesce a trovare la sua collocazione tra le spinte autoriali di Eggers, la necessità di fare li "sordi", e la ricerca di un realismo epico solo accennato. Per dire, se in futuro vorrò vedermi un film misticheggiante con i cavalieri, i misteri e il medioevo, più probabile che recuper il bellissimo The Green Knight. Allo stesso tempo, se voglio le mazzate e basta, boh, forse il buon vecchio 300 è ancora il top della gamma. :) Grazie per la segnalazione su Il Primo Re, l'ho snobbatto per colpa dei miei pregiudizi sul cinema italiano. Lo recupero!

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    1. Io arrivo sempre tardi stefano e siccome è il tuo primo commento (mi pare) speriamo torni a vedere!

      le tue 3 righe mi sembrano PERFETTE, è tutto quello che penso anche io di questo film. E son sicuro che quello di Lowery sia molto più coraggioso e particolare (ma del resto Eggers non poteva fare altrimenti di come ha fatto)

      speriamo ti piaccia Il Primo Re!

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    2. Ci mancherebbe, già la vita è una fretta continua. :) A prestissimo!

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  12. Ciao a Tutti

    Una sola parola: delusissimo!

    Visto questa settimana

    Aspettative enormi dato il cast; il risultato a malapena decente... credo sinceramente che si potesse fare meglio con il budget e gli attori a disposizione...ma quando mancano e idee e quelle che ci sono sono pure confuse viene fuori un polpettone in salsa BBQ alla americana.

    Perfino Pathfinder mi risulta più credibile, e ho detto tutto
    Mandi Mandi

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    1. Madò, ce sei andato pesantissimo....

      mi dispiace un sacco. Non sposo la tua posizione (a me è piaciuto) ma abbastanza la tua delusione ;)

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    2. Giusè
      Con un film o c'è feeling o non c'è

      Gran parte delle cose che ho letto esservi piaciute non solo non mi hanno emozionato, ma in alcuni casi mi hanno fatto prorompere in una chiassosa risata
      Mentre quelle che non sono piaciute neanche a Te, come le "animazioni" alla the Fountain o le Valchirie "Bat out of Hell", mi hanno addirittura innervosito per la pochezza

      Credo che sia uno dei pochi film dove non ho trovato convincente nemmeno la Kidman e il tanto declamato discorso al figlio ritrovato (che avrebbe dovuto essere il twist nelle intenzioni del regista) personalmente lo ho trovato grottesco e comico. Un pò come mi era capitato per il finale di Hereditary o anche il finale di VVitch.

      Evidentemente questo modo di fare cinema mi lascia emotivamente indifferente e ne vedo solo le lacune.

      Ma ribadisco la delusione visto che le aspettative erano alte e il cast stellare

      In questo caso è stato un per Astra ad aspera

      Mandi Mandi

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    3. Ah, proprio niente salvi ;)
      No, davvero, su quelle animazioni non solo siamo d'accordo ma credo siano tra i momenti più brutti di questa mia annata cinematografica

      Ecco, sulla Kidman e su quel dialogo siamo proprio agli antipodi, vero. Ma ovviamente te eri nel mood "sto film non me prende, è ridicolo e brutto" e quindi qualsiasi scena, giustamente, finiva in quel calderone

      Io ho trovato bellissimi entrambi i finali che citi (Hereditary e The Witch)

      per il resto perfettamente d'accordo, se un film fa st'effetto...fa st'effetto, inutile girarci intorno

      ciao!

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  13. La strega, la sirena, il Valhalla. Cioè The Witch, The Lighthouse, The Northman. Adoro Eggers, è un autore raffinato, colto, preparato. Considero davvero suggestivo e intrigante, a tratti sublime, il modo in cui si rapporta alla complessità del Mito. Lo ha fatto in maniera egregia anche stavolta, seppure senza raggiungere la meraviglia e la potenza poetica dei primi due film (per me, il suo capolavoro resta The Lighthouse, opera di uno splendore travolgente). A ogni modo, per come la vedo io, The Northman è un grande film. Mi è piaciuto tanto, al netto di mancanze ed eccessi, che ho perdonato all’istante.

    Ho letto con grande interesse la tua recensione e i commenti qui sopra, e sai cosa? Condivido e comprendo ogni riflessione, incluse le argomentazioni volte a sottolinearne incoerenze, forzature e contraddizioni. Sono tutte cose fondate, in qualche modo. Va bene così. Eppure, per me, siamo di fronte a un film che ha la sua identità. Così simile e così diverso da Il primo re, altro film meraviglioso, che per ovvie (?) ragioni ho sentito profondamente mio.

    Eggers mi ha sedotto ancora una volta. Per me il “difetto” vero di The Northman è il suo essere meno metaforico e più didascalico di The Witch e di The Lighthouse (sì, avevo aspettative e pretese altissime, lo ammetto). Lì la narrazione era pura allegoria (in The Lightouse raggiunge vette forse interstellari), qui il racconto – che si muove su livelli pregevoli eh – si intorbidisce di didascalia. Non è metafora al 100%, ecco. Non so se mi spiego, ma in ogni caso resta un film di enorme valore.

    Un racconto – fotografato in maniera stupenda – che mette in scena alcune delle variabili fondamentali della mitologia norrena, in maniera visivamente sublime e intellettualmente stimolante, a prescindere da alcuni innegabili passaggi non propriamente riusciti (che a me non hanno fatto male).

    Una storia di vendetta, di fuoco, di violenza, di destini che devono essere compiuti, di padri e di figli, di madri e di morte, di divinità e di lupi, di lacrime che contengono intere esistenze.

    Un abbraccio a te e a tutti :)

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    1. Eccomi Roberto!

      Sai che anche se sto film l'ho visto da relativamente poco non ricordo quasi niente?
      E questo è un segno...
      Contentissimo che ti sia piaciuto tanto (delle persone che conosco veramente bene sei solo il secondo entusiasta che trovo, insieme a Matteo (scapin).
      Ti spieghi benissimo quando dici di troppa didascalia. Di certo, come dici, in The Lighthouse non ce n'è mezza, anzi, forse a volte un aiutino potevano anche darlo,ahah

      Però, ecco, lo ricordo purtroppo come uno spettacolone visivo e da Eggers mi aspettavo altre emozioni. Ad esempio a differenza tua a livello intellettuale non ho proprio provato niente

      Sicuramente, e le tue ultime due righe lo sintetizzano perfettamente, è un film di ruoli, di archetipi, molto scespiriano

      Non lo considero nemmeno un passo falso di Eggers, solo un progetto troppo grande che forse poteva esser compiuto solo così ;)

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due cose

1 puoi dire quello che vuoi, anche offendere

2 metti la spunta qui sotto su "inviami notifiche", almeno non stai a controllare ogni volta se ci sono state risposte

3 ciao