16.11.13

In memoria di te


91 anni fa nasceva quello che sarebbe diventata una delle persone più importanti della mia vita.
Senza averlo mai visto di persona.
Senza averlo mai incontrato.
Ma è come se l'avessi fatto, come se, nemmeno fossi suo nipote, decine e decine di volte mi fossi sdraiato vicino a lui ad ascoltarlo raccontare storie impossibili che solo lui poteva inventare.
Storie di uomini che perdono la vista senza un perchè.
Storie di uomini che vedono sè stessi dentro un film e partono alla ricerca di quel sè stesso.
Storie in cui la Morte si dimentica di uccidere e insegue un uomo per rimediare all'errore. Ma finisce per innamorarsene.
Storie di una nazione, la sua, il Portogallo, che si stacca dall'altra e inizia a navigare per mare.
Storie di un Gesù mai così poco figlio di Dio ma mai così meravigliosamente umano.
Storie dove le donne, sempre le donne, sono quello per cui l'umanità merita di esistere e i cani leccano le lacrime degli uomini.
Storie raccontate solo come lui sa fare, in apnea, senza pause, senza punti, entri in una frase e non sai più quando ne esci.
Storie in cui si mischia tutto, la meraviglia della lingua, la magia della sintassi, la Storia, la politica, la religione, le umane debolezze e le umane schifezze, la bellezza delle piccole cose, la magia dell'amore, l'assurdità della Vita.
Storie raccontate da un vecchio che ha il cervello di un bambino iperdotato.
E io mi sdraiavo lì, ad occhi chiusi, ad ascoltare ogni sua storia, vergognandomi ogni volta di provare a fare in un modo penoso e maldestro quello che lui sapeva fare in modo divino, scrivere.
Non morire, gli dicevo, Sono vecchio rispondeva, Non morire, scrivi ancora, non ci lasciare, Sono vecchio, troppo vecchio, devo andare.
Lo fece poco più di 3 anni fa, a 88 anni, nella sua isola.
Volevo andare a salutarlo, ancora maledico di non averlo fatto.
Ma il suo nome mi mancava e questo cagnolino che ogni volta mi scodinzola davanti l'ho chiamato con quel nome.
E' un bravo cane, probabilmente anche lui asciugherebbe le mie lacrime leccandomi il volto.
Si chiama Jose.

21 commenti:

  1. non ti dispiacerà che il prossimo film di Denis Villeneuve è tratto da "L'uomo duplicato", del nostro Josè.

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    1. non ho parole...
      questa è assurda

      quello che da pochi giorni è divenuto uno dei miei registi preferiti farà un film su uno dei miei libri preferiti

      è una coincidenza assurda, sto tremando

      andrei a vedere l'anteprima anche a 1000 km

      grazie ismaele

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    2. sono andato a cercare

      ti dirò di più, non è che sarà il suo prossimo film, l'ha già fatto!

      e ancora di più

      l'ha fatto prima di Prisoners addirittura

      tertuliano lo interpreta proprio Gyllenhaal che qui dunque era alla prima collaborazione con Villeneuve, non in Prisoners

      c'è addirittura il trailer che ha un pregio e un difetto

      da un lato l'atmosfera ottima, molto raccolta e strana, quel minuto mi sembra un minuto di Synecdoche

      di difetto ha che non si vede minimamente il suo doppio nè si capisce di cosa tratti il film

      ah, il film si chiama Enemy

      ma tutte queste cose le sapevi già sicuramente...

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    3. siccome in Spagna esce il 28 febbraio credo che l'Italia sarà di lì a poco.
      c'è tempo per rileggere con calma....

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    4. ultima cosa

      produzione Spagna-Canada, ottimo, Villeneuve non avrà dovuto "vendere" nemmeno una scena alle regole hollywoodiane

      o almeno si spera

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    5. l'altro giorno frugavo in imdb e trovo un altro film finito "Enemy", lego di Saramago, e so già che sarà bellissimo

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    6. sai che ho questa sensazione anche io?

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  2. commovente... anche la notizia del film ( anche se il cecità era così così...nonostante buoni presupposti..) aspettiamo Tertulliano con ansia comunque, e andiamo da Benjamin al più presto, dai, m'è presa voglia!

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    1. non lo so fede, non lo so

      magari finisco di rileggerlo almeno mi dò la possibilità...

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  3. ho cecità pronto per la lettura da così tanto che ormai è semi sommerso dalla polvere. mannaggia al tempo che non si trova mai!

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    1. lo so, lo so, io da quando c'è internet ho praticamente abbandonato la lettura e parlo di anni con 52 romanzi letti, uno a settimana

      devi trovarlo però

      tanto ti potrebbe succedere quello che è successo a tanti, hanno abbandonato dopo poche pagine

      saramago non è per niente difficile ma è così personale nel modo di scrivere che il non esserci abituato può causare un rifiuto

      ma vale la pena abituarvisi...

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    2. internet o no nel mio caso va a periodi...periodi in cui leggo libri in rapida successione e altri invece...
      inoltre quando inizio a leggere un libro (ma la stessa cosa vale anche per i film) arrivo sempre fino alla fine, anche nei casi più disperati. spero davvero (anche per il fatto di aver letto questa tuo post) di riuscire a leggere non appena avrò finito il maestro e margherita (quindi potrebbe volerci parecchio tempo :) )

      PS ma mi consiglieresti di iniziare proprio con cecità in caso? o ce ne sono altri che secondo te andrebbero letti prima?

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    3. comincia proprio con L'uomo duplicato allora, almeno se ti piace e fai in tempo ti vedi anche il film

      cecità forse è il suo apice

      passa prima per La caverna, Le intermittenze della morte, Tutti i nomi

      ce ne sono quasi un'altra decina di belli ma credo che piacciano più da saramghiani acquisiti

      se non ti piacciono questi qua sopra puoi abbandonare

      ciao Alessio!

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    4. io avevo iniziato con "Una terra chiamata Alentejo":)

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    5. In realtà vanno bene praticamente tutti...

      Ma credo che quelli più romanzati, più intensi, e con meno background storico/reale possano essere più apprezzati e migliori per conoscere Saramago. In molti altri il confine tra romanzo e saggio storico è così labile che un lettore abituato a romanzi puri potrebbe andare in difficoltà.

      Io comunque ho iniziato con Cecità e non ricordo nemmeno come e perchè, forse lo sa il mio amico Federico.

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    6. Ho iniziato cecità 2 giorni fa e l'ho concluso stanotte alle 2.

      beh che dire....il libro mi è piaciuto un casino ( non credo che altrimenti ci avrei messo così poco).. onestamente non so perchè ma dopo le prime decine di pagine me l'aspettavo completamente diverso a livello di trama.

      soprattutto non mi aspettavo alcuni tratti così duri da digerire. la parte che mi ha più mi ha fatto riflettere è quella in cui i soldati richiedono prestazioni sessuali in cambio di cibo. ma davvero se fossimo in una situazione disperata come quella descritta nel romanzo assumeremmo atteggiamenti così meschini?? la risposta secondo me è purtroppo sì. le difficoltà tirano davvero fuori il peggio di noi; quando sei stretto all'angolo tiri fuori i denti. questo incattivirsi della gente, anche di quella che prima consideravi buona ricorre diverse volte nel romanzo. mi viene in mente ad esempio la vicina di casa della ragazza con gli occhiali che questa ultima ricordava come una signora gentile e che dopo lo scoppio dell'epidemia appare invece cinica e subdola. insomma per farla breve credo che le più o meno gravi cattive azioni commesse dai personaggi del mondo distopico di saramago non si discostino poi tanto dalla realtà. mi duole dirlo ma questo lato oscuro insito dentro ognuno di noi io in parte lo vedo accentuato (ovviamente in misura molto molto minore rispetto al libro) con il diffondersi della crisi economica da qualche anno a questa parte. un prete delle mie parti verso cui ho enorme stima diceva in una delle sue spettacolari prediche a messa che se la crisi è quella che ci fà ritornare alle cose essenziali allora ben venga. nella realtà questo non è affatto di facile accettazione.

      ora mi rendo conto che la mia possa apparire come una sfiducia verso il prossimo e di sicuro non è una regola di validità assoluta ma è solo l'idea che mi sono fatto... anche nel libro d'altra parte si susseguono gesti di generosità e solidarietà. come di sicuro ricorderai questa bontà d'animo è incarnata soprattutto dalla splendida figura quale è la moglie del medico.


      finale a mio avviso un pò troppo frettoloso. in ogni caso gran bel libro. di sicuro non è l'ultimo di questo scrittore che leggerò.

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    7. Bellissima analisi Alessio.
      Sì, Saramago è un maestro nel raccontare le miserie umane, specie usando queste sue allegorie.
      L'umanità che racconta è assolutamente verosimile.
      E non c'è nemmeno bisogno di una cecità generale per far esplodere quello che esplode nel romanzo.
      Tutti poi nel momento dell'orrore e della paura possiamo diventare altre persone.
      La cecità è stato come una prova "divina" per metterci alla prova e beh, l'abbiamo fallita, ma era scontato.
      In un solo romanzo di Saramago ti sei accorto anche della bontà assoluta di alcuni suoi personaggi. E nel 90% delle volte saranno sempre donne, l0unica salvezza per l'umanità sono loro.
      E anche i cani sono importanti.
      Quel cane che lecca la lacrima è una delle più belle immagini saramaghiane di sempre.
      E quell'immagine tornerà magicamente in un altro romanzo.
      Non solo quell'immagine ma proprio lo stesso episodio.
      Vai con l'uomo duplicato ora, almeno poi ci vediamo anche il film di Villeneuve.
      A prop, c'è anche il film su Cecità eh,non mi ricordo se già lo sapevi.
      A presto!

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  4. Ormai ho iniziato Cent'anni di solitudine ma a qeusto punto l'uomo duplicato sarà il prossimo o comunque uno dei prossimi. non sapevo che da Cecità ci avessero fatto un film.. ho letto ora la tua recensione (questa è la prima volta che ne leggo una prima ancora di aver visto la pellicola). come spesso accade in questi casi temo che non renda giustizia al romanzo..anche se mi rendo conto che non dev'essere semplice rappresentare un film del genere ma direi che a questo punto una visione è d'obbligo

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    1. Beh, direi che nel frattempo hai iniziato un libro discreto :)

      Quando ho letto cecità mi dicevo

      1 di questo libro non potranno mai fare un film
      2 questo libro è così cinematografico (vediamo tutto quello che accade dagli occhi di lei) che deve diventare film

      insomma, ero molto coerente

      film che ha fatto il suo meglio
      ma impossibile raggiungere quelle vette

      fino a blindness saramago non aveva mai dato i diritti per nessun film

      ora ce ne sono almeno due,quello e Enemy (che ti dicevo prima, da L'Uomo duplicato).

      In realtà non è che ci siano tanti altri romanzi di Saramago trasferibili al cinema

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