qualche spoiler
C'è poco da fare, io voglio bene ai Manetti e non credo riuscirò mai a massacrarli.
Il loro cinema piccolo, artigianale, appassionato, ideativo, stilosamente trash, comunque personale, mi è sempre sembrato un presidio del nostro cinema da difendere, una piccola isola di autori dove ogni tanto far attraccare la propria barca ed esplorare.
Detto questo se nel gioiellino Piano 17 e nel coraggiosissimo e, a mio pare molto riuscito, L'Arrivo di Wang potevo esser trascinato dalle ali dell'entusiasmo mi pare evidente come questo Paura (pensato per il 3D, credo prima volta in Italia) sia un deciso passo indietro.
Ma come in tutti i loro film c'è tanto di buono e tanto di meno buono, è questo che mi piace, danno materiale, invitano ad analizzare, non stanno nella mediocrità.
A differenza dei due film sopracitati qua non c'è un'idea nuova o un soggetto tanto geniale anche perchè, si sa, nessun genere è più saturo dell'horror.
Per la terza volta di fila i Manetti si destreggiano alla grande in un piccolo luogo chiuso come fu per l'ascensore (e il palazzo) di Piano 17, la singola stanza de L'Arrivo di Wang mentre qua abbiamo una villetta con seminterrato del terrore.
C'è da capire se sia un loro marchio, se gli piaccia così o se è solo per problemi di budget.
Il plot è banalotto con la stravista storia del carceriere e carcerato e qualche arrivo "esterno" (in questo caso tre amici, di cui uno lavora, uno studia e uno sona la chitara, che vogliono passare il week end nella villa deserta) a scombussolare le carte.
A proposito del carceriere, interpretato tra l'altro dal fratello di Servillo, Peppe, il cantante degli Avion Travel.
Avete presente Giuseppe Simone?
Alla domanda del mitico Diprè su cosa fosse la prima cosa che vede in una donna rispose "La vagina depilata"
Beh, il villain di Paura credo sia uno dei maggiori fan di Simone.
Mi fermo qua.
L'inizio mi è sembrato un pò deboluccio come ritmo anche se si lascia vedere grazie soprattutto alla sempre spettacolare calata romana che a me fa scompisciare. Gli attori fanno quello che possono, mi ha fatto piacere ritrovare Diele che per me fu l'm.v.p di quell'ottimo film che fu A.C.A.B.
Poi una volta iniziato il confronto ragazzi-"orco" il film prende ritmo, regala qualche scena ben riuscita (ottima l'impiccagione che fa da sfondo per una decina di minuti), i soliti sempre buoni effetti di Stivaletti (anche se almeno in un caso talmente esagerati sa superare il confine della verosimiglianza), qualche scemenza di sceneggiatura (non trovano l'amico, ma mandargli almeno un sms no?/ 3 ragazzi contro un vecchietto, fatelo fuori subito no?/ il ragazzo che ammazza quello di giorno, risale il bosco ed è notte fonda) e il solito "divertimento", almeno mio, di trovarmi dentro un film dei Manetti e "riconoscerlo".
Insomma, c'è di tutto per star sopra la sufficienza ma poi il finale, con quella Sindrome di Stoccolma quasi insensata mi è sembrato davvero fuori luogo, assolutamente incoerente con ciò che viene prima.
Diciamo che l'Idea, marchio di fabbrica dei Manetti, che era mancata per tutto il film alla fine arriva.
Ma è sbagliata.
W Giuseppe Simone.
( voto 6 )
Piano 17 per me è al gradino più alto, questo lo preferisco all'arrivo di Wang :)
RispondiEliminaper me Piano 17, Wang, Paura.
Eliminail che è preoccupante, vanno cronologicamente a calare...
Purammè me piaceno i Manetti, e pur'io non sono riuscito a trovare alibi validi per giustificarli, questa volata:
RispondiEliminahttp://antrodellorco.wordpress.com/2012/11/17/paura-in-3d/
arrivo
EliminaIo di horror non ci capisco niente, anche se mi piace ogni tanto spaventarmi al cinema. Detto questo "Paura" mi ha fatto schifo come non mai...
RispondiEliminabeh, ma questo è un film per puri appassionati del genere o per cultori dei Manetti, altrimenti che possa far schifo credo che sia quasi scontato...:)
EliminaPiano 17 e Wang son due gioielli, questo Paura aè passabile e nulla più, si, si nota la passione dei due simpatici registi, ma il tutto è quasi amatoriale, gli attori sono scandalosi e i dialoghi idem, gli do 6 giusto per un paio di scene estreme ben fatte, per l'impegno appunto e per la bella colonna sonora heavy metal tutta tricolore coi brani dei Sadist e Death SS, i Manetti son due metallari sfegatati come me, quindi mi son simpatici a priori XD
RispondiEliminabeh, ma allora la pensiamo allo stesso identico modo, 2 gioielli gli altri, passabile e nulla più questo.
Eliminaio arrivo al 6 senza metal però
ahahah che poi ora che ci penso c'era anche qualche orripilante brano rap italiano, ma l'ho rimosso XD
EliminaCmq si senza dubbio i primi due son veramente ben fatti, questo lo si guarda ma lo si dimentica anche
sì sì, c'erano due pezzi rap de romani su roma :)
EliminaL'ho incrociato su Sky incuriosito dal titolo minimale e dall'origine italiana, non avevo mai visto un film dei Manetti bro.
RispondiEliminaNon è che mi abbia lasciato granchè da ricordare, hai ragione però che lo stile artigianale si nota e almeno quello si fa apprezzare.
Filippo, devi assolutamente vedere Piano 17 per capire quanto una piccola idea può generare un film gioiello.
EliminaE a me è piaciuto da morire anche L'Arrivo di Wang.
Questo si lascia guardare e niente più.
Ecco un film che sicuramente voglio recuperare. Avevo letto qualche tempo fa la tua rece su l'Arrivo di Wang ed ero rimasto molto incuriosito, l'idea mi sembra più originale di Paura quindi penso che, non avendo mai visto film dei Manetti, comincerò con Wang :-)
RispondiEliminaSe cominci con Paura rischi poi di non vederne altri dei fratelli...
EliminaIo comincerei con Piano 17.
Comunque tu apprezzasti molto La notte eterna del coniglio, quindi credo che anche Wang ti piacerà, una piccola idea, un piccolo film, tanta passione.
visto Wang! Tanta roba.
EliminaAnzi troppa roba. Devo trovare una sintesi perchè così a caldo mi ha dato impressioni opposte e molto contrastanti
Sì sì, c'è tanto di buono e tanto di meno buono.
EliminaMa semmai commenta direttamente lì.
Oppure ti becco su FS
:-) sto scrivendo qualcosa, le riflessioni le porto qui e poi farò un cappello per FS
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