Il rumore della pallina da ping pong
risuona dentro il garage ossessivamente.
Quel rumore monotono simbolo di svago, di
rilassamento.
E fuori dalla porta del garage la gente
conduce la propria vita tranquillamente, passa trafelata con la sua 24 ore, si
scambia un bacio fugace, pensa che bel paese è questa Argentina bagnata dal
sole e con un ragazzino che col pallone li farà credere che Gesù Cristo esiste,
ed è pure sceso in Terra anche se invece di essere alto e biondo è basso,
tarchiatello e con un cestone disordinato di capelli neri.
Già, probabilmente Gesù Cristo però,
quello vero, si è fermato alla porta di quel garage e non perchè non ami il
ping pong ma perchè, purtroppo, la vita ci dimostra che non sempre può essere dapertutto.
Certo non è mai entrato nel Garage Olimpo.
Vi è entrata Maria però, presa a forza da
casa e condotta in questo Inferno di persone scomparse che tali, ahimè,
resteranno per sempre.
Perchè l'Argentina del Maradona giovane è
questa, uno stato terribile dove basta poco, alcune volte niente, per esser
portato via per sempre, interrogato, torturato, umiliato, ucciso.
Ne avevamo parlato con Polanski, già.
Garage Olimpo è la visualizzazione di quello che La Morte e La Fanciulla
raccontava soltanto. Badate bene, anche in Garage Olimpo la componente sadica
non prende mai il sopravvento, c'è un senso della misura in quello che viene
mostrato ed anche gli aguzzini sono raccontati in maniera così banale e
déshabillé che quello che in realtà sono veramente, dei sanguinari ed
indifendibili mostri, sembra una cosa del tutto naturale. Ma la gente appesa ai
ganci, legata nuda sopra degli sporchi tavoli, bendata, seviziata e umiliata
son lì, e Bechis ce li mostra con un senso "etico" davvero raro,
figlio forse del rispetto dovuto a un pezzo della storia sudamericana che il
regista conosce benissimo essendone stato anch'esso una vittima.
Se c'è un difetto in Garage Olimpo, e
questo è davvero strano vista la storia e la materia raccontata, una
inaspettata freddezza nello spettatore, l'incapacità di entrare completamente
in empatia col personaggio, comunque molto ben caratterizzato, di Maria.
Straordinaria nel prefinale la chiusura
del cerchio con la prima scena del film, e quell'inquadratura sotto il letto
del Generale è veramente geniale. Terribile la vicenda della madre di Maria,
forse ancora più esplicativa rispetto a quello che accadeva nel Garage
su cosa fossero capaci di fare quei farabutti, sull'inumanità di tutto
quello che stava accadendo (e qui non eravamo sotto l' "ipnosi" del
nazismo, il mondo era andato avanti lordo del suo sangue, certe vicende così
"istituzionalmente" terribili sono ancora, se possibile, più
ingiustificabili).
Si entra nel Garage Olimpo non sapendo
niente di quello che sta accadendo.
Si mette una benda.
Si viene stuprati, torturati e umiliati.
Intanto si sente nella radio una gioiosa
musica, la trascinante musica latina.
E quella pallina da ping pong che
lentamente va da una parte all'altra.
ping
pong
ping
pong
poi si prende un vaccino o almeno così
dicono.
Ci si addormenta.
E poi il Mare.
E intanto Il Ragazzo d'oro fa un goal
scartando 7 avversari.
E nella stessa partita, perchè il
calcio a volte, come la Vita, ha un'ironia incredibile, segna di mano
anticipando il portiere.
E' la Mano di Dio dirà il Pibe.
No, caro Diego, la Mano di Dio non butta
un pallone in rete.
E non butta uomini vivi in mare.
(voto 8 )
Interessante la riflessione finale.
RispondiEliminaA me verrebbe da dire che tutto quello che fa l'Uomo - dalla mano alle vittime gettate in mare - è l'ennesima conferma che il signor Dio non è pervenuto, in questo universo.
Ad ogni modo, film straordinario.
Ovviamente non entro nel discorso, non ne usciremmo più.
EliminaGodiamoci il film e basta, ciao!
Solo a ripensare a quel bellissimo film provo dolore, e rabbia.
RispondiEliminaSì, anch'io, è una delle vicende della nostra storia recente che mi provoca più rabbia oltre che incredulità. Mi pare impossibile che queste cose siano avvenute in un paese civile (e non permeato da derive religiose) in tempi così recenti.
EliminaUn paese vicino a noi per storia e cultura. Anche il materialismo e l'ateismo di stato, comunque, hanno mietuto non poche vittime...:-(
EliminaIndubbiamente.
EliminaQuello che sorprende di questa vicenda è la crudeltà e l'assoluta pianificazione statale, non erano gruppi di esaltati.
Interessante. Ti stai buttando sull'impegnato di brutto, eh!?
RispondiEliminaPer me in questo periodo non è il caso ma quello di polaschi e questo me li metto nel cassetto che non si sa mai! ;)
Fammi sapere quando aprirai il cassetto!
EliminaLe cose impegnate le ho sempre viste e questo in particolare è un argomento che mi interessa moltissimo.
Ciao!
Ma La notte delle matite spezzate di Olivera l'hai mai visto?
RispondiEliminano, e credo manco mai sentito...
EliminaSe scrivi di due film con a tema la peggiore Argentina non puoi non conoscere questo del 1986.
RispondiEliminami cospargo il capo di cenere
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