4.6.14

Recensione "Maps to the stars"

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presenti spoiler

Hollywood brucia si diceva una volta.
E qui in un certo senso brucia per davvero perchè il fuoco, l'incendio, è uno dei fil rouge che attraversa l'intero film.
Il fuoco di due incendi nel passato che hanno generato fantasmi veri o fittizi, il fuoco di un suicidio che liberi un mal di vivere e un senso di sconfitta che non ce la si fa più a nascondere, il fuoco metaforico di un sistema che si sta sgretolando.
Hollywood collassa, potrebbe anche dire Cronenberg.
Magari è capitato solo a me ma mentre guardavo questo capolavoro mancato del maestro canadese avevo delle sensazioni che mi rimandavano a un altro film.
Quale, mi chiedevo in sala, quale era.
Poi d'improvviso l'illuminazione, Inland Empire.
Ecco, avevo le sensazioni di Inland Empire ma decriptate, svelate, manifeste.
La stessa tensione, la stessa sensazione di qualcosa in agguato, la stessa atmosfera opprimente, uguale densità, uguale ferocia e pericolo nel vedere rappresentato questo cinema nel cinema, questo film che s'ha da fare dentro il film, questo film che si ricollega al passato, gli stessi fantasmi, quasi un horror sotto le luci dei riflettori, tutto uguale al film di Lynch ma con una facilità di comprensione, o più che facilità di comprensione- perchè Maps to the star è tutto fuorchè un film facile da analizzare- il poter comunque disporre di un intreccio facile, anche banalotto nel quale poter trovare molto più facilmente gli elementi per l'analisi.
Un Inland Empire per il pubblico insomma, non solo per sè stessi.
Dicevamo
Hollywood collassa


Una Hollywood dove ti droghi pesantemente a 10 anni, dove tutti fanno sesso con tutti, dove ci sono santoni guru buddhisti che poi picchiano selvaggiamente i propri figli, dove i soldi, le grandi case, le chevrolet e le piscine sono la patina sotto la quale le star vivono la propria vita infelice, dove tutto è ipocrisia, tutto, perchè il cinema stesso è ipocrisia, perchè anche quando rappresenta il vero lo fa ingannando con l'arte.
E chi lavora nel cinema l'ipocrisia la mangia a colazione servita da una colf.
E il pensiero non può che andare a PSH, o a HL, o a tutti quelli che chissà che provavano, chissà che sentivano mentre faticavano a sorridere davanti alle luci della ribalta.
Credo che in questo film ci siano cose meravigliose, scene superbe.
Cronenberg conosce lo star system e lo massacra letteralmente.
Tutti i rapporti sono basati sulla finzione, tutti poi, a casa, da soli, hanno scheletri nell'armadio.
O fantasmi, sì fantasmi invece che scheletri.
Come quello che vede Havana, il fantasma della madre, quella madre che la violentò e il cui successo passato come attrice la tormenta, quella madre nella quale malgrado tutto vuole identificarsi adesso, vuole interpretarla, così, quasi per sconfiggerla, sublimarla.
O i fantasmi che vede il piccolo e arrogante Benjie, uno che a 10 anni aveva già tutta Hollywood ai suoi piedi, uno che a 13 ha già vissuto tutto (Culkin?) e conosce la vita meglio di tanti altri. Ecco, questo l'ho trovato il personaggio più straordinario perchè per quanto odioso più si va avanti più lo trovi intelligente, consapevole, lucido. Lui vede fantasmi di bambini morti, lui che praticamente lo è stato un bambino morto, e non solo perchè in passato rischiò di morire ma perchè bambino in realtà non lo è mai stato.
Fantasmi, fantasmi, fantasmi.



Ma tutto bene o male si regge in piedi, il castello di menzogne di Hollywood non crolla, anche perchè l'ipocrisia sta proprio nelle sue fondamenta.
Poi arriva lei, la ragazza ustionata, e tutto cambia.
Io credo che la figura di lei sia la figura esterna che entra nello star system portandoci dentro la vita vera.
E l'impatto di questa drammatica vita con il castello delle menzogne è devastante, tutto collasserà.
Ma prima...
Prima due parole su una fantastica Julianne Moore in un ruolo dal coraggio leonino, il ruolo di un'attrice frustrata e depressa che non riesce a cancellare i fantasmi del passato. Un ruolo che la vede parlare di sesso, fare sesso, defecare, drogarsi, di tutto. E questa fantastica attrice ci mette dentro tutta sè stessa.
Ma tutti eccellono in realtà.
E Pattinson lavora ancora con Cronenberg passando soltanto dal sedile di dietro a quello davanti.
Ma torniano alla ragazza ustionata, una Wasikowska che con il ruolo di ragazza difficile o malata ci sta facendo troppo l'abitudine, quasi un Michael Shannon in gonnella.
Lei non fa parte di Hollywwod, lei è qualcosa di vero che torna là.
E niente sarò più come prima, il suo personaggio infetta ancora di più un malato già terminale.
Il problema è che questo film non riesce a non superare un certo limite.
E tutto è troppo esasperato, portato alle estreme conseguenze.
Aveva delle premesse straordinarie ma il collasso è troppo potente, troppo distruttivo.
Fratelli che si sposano con sorelle, figlia piromane e psicopatica, bambini che muoiono di continuo (ma che portano a quella gelida e fantastica scena dell'esultanza della Moore, impressionante), tentativi di omicidi, omicidi, suicidi, pallottole che partono per sbaglio.
No, è troppo, troppo.
Cronenberg perde il senso della misura e arriva alla distruzione completa di una famiglia (metafora dell'intero star system) in tempi troppo rapidi, con modalità troppo esasperate, veloci e automatiche.


Anche l'intreccio non funziona al massimo, qualche storia si evolve male o non si evolve al fatto, il richiamo ai fantasmi e al passato troppo opprimente. Le scene del fantasma della madre di Havana ad esempio sono troppe e troppo simili (secondo me le più deboli del film), i gesti violenti troppi e a volte quasi gratuiti.Questo è un film che un tantino asciugato, con meno cose e meno avvenimenti, un pò più ancorato alla realtà, sarebbe stato indimenticabile.
Ma c'è tantissima roba buona dentro.
Io ho trovato incredibile, forse la scena più forte, quella del padre che picchia la figlia, potentissima, quasi un horror.
Ma si arriva alla fine con la sensazione che manchi qualcosa nell'intreccio ma paradossalmente ci sia qualcosa di troppo nelle scene.
Resta comunque un film da vedere, imperdibile.
Uno di quei film che poi ci pensi sopra.
E ancora, e ancora.

( voto 7.5)

32 commenti:

  1. Mi ha convinto poco.
    Ha me ha dato l`impressione di girare in tondo, senza mai arrivare al nocciolo...

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    1. Ci può stare, ho scritto qualcosa del genere anche io.
      Ma resta un film potente.
      Che ti lascia perplesso magari ma potente

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  2. Non saprei. Dopo Cosmopolis, ho paura di una delusione ancora più cocente.

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    1. Non ho visto Cosmopolis, aveva un soggetto che proprio non avrei digerito.
      Non ci credo non lo vedi, lo vedrai presto, lo so

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  3. Pur con i suoi difetti, Cronenberg questa volta mi ha convinto. Il film è potente, manca qualcosa e qualcosa è di troppo, ma con delle interpretazioni e degli intrecci così, sembra essere tornato in carreggiata.

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    1. Sugli intrecci c'è qualcosa di buono e qualcosa di molto (e troppo) easy.
      Ma il film ha potenza, grandi attori e scene davvero fantastiche.

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  4. Ecco, ricordi la questione della distribuzione della quale abbiamo parlato qualche settimana fa?
    Questo film lo hanno proiettato vicino a casa mia per una settimana. Una sola settimana. La stessa settimana nella quale ho dovuto fare il custode dalle 15 fino a mezzanotte in alcune scuole della zona.
    Quante bestemmie...

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    1. Io non ti farei custodire nemmeno 3 salsicce in cantina.

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    2. E infatti te vai a vedé Von Trier, quindi checceparloaffà con te? :-P
      Con tanto love, ovviamente <3

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  5. Mi sembra il film ideale col quale proseguire la nostra discussione... e mi dispiace essere tanto monotono... sulla produzione del falso al cinema.
    Ti prego Giuse fa sto sforzo, guardati F come Falso di Wells, ti assicuro che non te ne pentirai. E se te ne pentirai sei autorizzato a punirmi con il primo Bela Kun che ti viene in mente.

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    1. Ma è ovvio che non me ne pentirei, stiamo parlando di Welles e di Rocco, più botte di ferro di così.

      Vai a vedere Cronemberg che se non sbaglio lo conosci bene (anche se Existenz mi sa te lo consigliai io) e di spunti ne offre centinaia.

      Il Visti per Voi però l'hai già usato :)

      Scherzo, arriverà.

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  6. ma sentiti libero da recensioni. Mi interessa solo sapere che ne pensi.

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    1. Rocco, guarda che io non mi sento in obbligo di scrivere, anzi, è proprio l'opposto.
      Lo scrivere non è il mezzo ma proprio il fine.
      Ho bisogno di farlo e il cinema diventa il mezzo più bello e quello che mi piace di più.
      Non riesco a staccare le due cose.
      Si dice che l'uomo abbia inventato le parole per dominare il mondo e non averne paura.
      Se incontri qualcosa di cui non sai il nome la temi.
      Ecco, se io non scrivo sul film non riesco a farlo mio, a dominarlo e (specie per alcuni film) non averne paura.

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  7. ecco ora ti invidio... anch'io rimango spesso in quello stato di passione ... per fortuna mia e per sfortuna tua ho questo blog!!

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  8. Io ne devo ancora parlare ma credo che lo tratterò molto peggio di quanto abbia fatto tu. Perché se tu lo paragoni a Inland Empire io lo paragono di più alla Grande Bellezza. Comunque io ho trovato l'ultimo Cronenberg un film sconclusionato in cui il regista prova ad impostare filmicamente una sceneggiatura non sua e a farla aderire a quella che è la sua poetica. Ma, appunto, la sceneggiatura fa acqua da tutte le parti, ponendo elementi che vengono portati avanti ma che, alla fine, rimangono lì senza spiegazione. E io non sono uno che vuole spiegazioni a tutti i costi, ma messa così la questione dei fantasmi (ad esempio) non ha senso. Ecco, io credo che questo non sia un film di Cronenberg. O che almeno lo sia al 50 %, la parte tecnica, quella formale. Riuscitissima, perché David è uno dei migliori.

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    1. Ci sta tutto quello che dici Frank. ti capisco.
      Ma, forse non lo sai, ma l'autore di questo blog considera La Grande Bellezza un capolavoro :)

      ah ah, a parte gli scherzi, ci sono dei limiti molto evidenti (anche io ho scritto che le apparizioni mi sembrano la parte più debole) e una sceneggiatura molto strana nel portare avanti le varie vicende ma rimane un film che ha potenza, ha impatto, ti resta, e io giudico molto anche quello.
      Ma capisco e, anzi, sottoscrivo, molte delle tue critiche.
      Aspetto l'eventuale rece, semmai fammi un fischio

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  9. Sono curiosissima di vederlo, avendo letto tante recensioni contrastanti, ma non sono ancora riuscita a recuperarlo...Appena l'avrò visto ti farò sapere come la penso! :)

    Comunque sono nuova nel mondo dei blog...se ti va, vieni a dare un'occhiata! :)

    http://myindiepoptaste.blogspot.it/

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    1. Stasera ti vengo a trovare anche se io sono un pessimo visitatore purtroppo.

      In bocca la lupo per il blog :)

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  10. È incredibile il grado di somiglianza delle nostre recensioni. La fascinazione per il personaggio di Agatha, la sensazione che ci sia troppo e che, allo stesso tempo, manchi qualcosa. Come dici tu, un Inland Empire (anzi, INLAND EMPIRE sennò certi puristi mi ammazzano che non ho usato i cubitali) per il pubblico, ma, a differenza del capolavoro di Lynch, dove alla fine non c’è una risoluzione nel film, ma c’è all’interno dello spettatore (io dopo un film di Lynch mi sento sempre cambiata, con qualcosa in più, idem per Haneke e von Trier), qui succede un po’ il contrario.
    Complimentissimi

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    1. E' vero, le due recensioni sono molto diverse ma alla fine quasi identiche per sensazioni e giudizio.

      Io INLAND EMPIRE non lo scriverò mai e se me lo chiedessero troverei un carattere ancora più piccolo del normale.
      Sono film che mi hanno dato la stessa atmosfera pur con processi mentali e narrativi diversissimi.
      Grazie :)

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  11. Visto in sala ieri sera.
    Il film e' bello, scorrevole, eccessivo e disturbante al punto giusto; per nulla noioso come le ultime opere di Cronemberg (regista comunque di tanti film eccezionali).
    I molti difetti del film (da te evidenziati) vengono secondo me compensati da ottime interpretazioni (che coraggio la Moore!) e da alcune scene memorabili: la scena sul water, l'assassinio con la statuetta, il suicidio finale dei fratelli.
    Superiore alle mie aspettative.

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    1. Credo che i singoli pezzi (attori/scene) siano di gran lunga superiori al loro insieme.
      Ma quei pezzi, quegli attori, quelle scene (ottime le tue) sono davvero eccezionali.

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  12. Finalmente visto e... non so che pensare. Da una parte capolavoro assoluto, dall'altra fantozziana cagata pazzesca. Un film che credo divida persino chi lo elogia.
    La tua recensione mi ha molto aiutato, comunque :)

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    1. E' proprio così.
      Ci si sente stupidi nel recensirlo, non sai se non hai pienamente capito un capolavoro oppure se stai esaltando un filmetto.
      Credo che la verità stia in mezzo.
      Devo leggerti qua e sui draghi (ma dopo che ne scriverò)

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  13. Appena visto. Grande potenza espressiva. Anch'io ho sentito una grande vicinanza estetica con Lynch, anche se c'ho visto più l'hollywoodiano mulholland drive, e il racconto dell'industria dell'eccesso del cinema e quindi di ciò che viene prima del cinema con tutti i suoi rapporti sociali ed economici, che Cronenberg sa descrivere con la freddezza di un documentarista. L'arbitrarietà del vissuto e dei rapporti tra personaggi sfuma nel rituale con cui ogni azione diventa istituzione, e il mondo hollywoodiano riproduce se stesso, di incesto in incesto.

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    1. Perfetto.
      Eppure c'è anche qualcosa che non convince in questo film, come un progetto non perfettamente centrato, come il non averlo curato nei minimi dettagli e aver messo dentro qualcosa anche un pò a cazzo, diciamolo, non so se concordi

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  14. Ecco, questo è uno di quei film che mi ispira un sacco (al 100 per cento :-) ).

    Domani devo vederlo ASSOLUTAMENTE ( tanto che ho aspettato un po' di giorni senza guardare film appunto per "purificarmi, mondarmi e depurarmi" ).

    Cronenberg è un regista che a me piace (diciamo un 7,8).

    Ho visto quei pochi suoi più importanti film:
    VIDEODROME ( 8,1)→{mio voto}
    LA PROMESSA DELL ASSASSINO (7,6)
    INSEPARABILI (7,6)
    EXISTENTZ (7,5)
    A HISTORY OF VIOLENCE (6,9)
    LA MOSCA (6,8)

    ECCO,questo mi ispira , soprattutto per vedere un film sull' industria hollywoodiana (come ad esempio quei capolavori →—»»>→— "viale del tramonto", "i dimenticati" , "ave cesare", "boogie nights" ecc... sperando che si affacci e avvicini a questi).

    :-) , Giacomo

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    1. oddio, ora cominci a mette pure i decimali giacomino

      e pure ai registi!!!!!!!!!!!!!!!!!1

      me fai paura, ahahahaha

      (belli gli esempi dei film che parlano di Hollywood, sarebbe una bella lista anche questa)

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  15. Visto, e devo dire che si avvicina ad un grandissimo film , certo non un capolavoro, ma un film da 8,1.

    Cronenberg non è un regista che mi piace molto, ma mi ha sempre interessato vedere i suoi film.

    Questo è un film che parla di Hollywood: non in un modo che mi aspettavo ( forse poteva essere più sincero: a Hollywood , si sa, molti sono pedofili, sono propensi a Scientology,a sette, a perversioni varie, a corruzione e chi più ne ha più ne metta), però in un modo che mi è sembrato giusto ( forse ,come dicevo prima ,doveva "shoccare " di più).

    Il film poi parla di relazioni e mondo del cinema: il primo è rappresentato in un modo serio ( diciamo da 1 a 10 (credo!) un 8) , il secondo è espresso in modo coerente e giusto che ha me a detto molto e mi aspettavo qualcosa di simile.

    Comunque questo film fa pensare....e molto.

    A presto :-):-) , Giacomo

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    1. Beh, non sarà stato cattivissimo verso Hollywood ma cattivo di sicuro...
      Insomma, non è che ci siano tanti film che lo raccontano peggio, anzi, di solito il politically correct vince sempre

      la scena di lei che esulta per la parte perchè all'altra (mi pare) è morto il figlio mi aveva dato i brividi

      film molto particolare, difficile da valutare

      comunque contento ti sia piaciuto ;)

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3 ciao