16.8.15

Recensione: "Starred Up" (Il Ribelle)



Un magnifico film carcerario che attraverso la quasi impossibile rieducazione di un giovane criminale prova anche a raccontare un altrettanto impossibile rapporto padre-figlio.

spoiler pesanti solo dopo l'ultima foto

C'è poco da fare, il genere carcerario (prison movie per quelli bravi) è quasi sempre sinonimo di grande qualità.
Un pò credo derivi dal fatto che, vista la materia, ci sia una sorta di "rispetto" per l'argomento, rispetto che porta non solo a trattarlo, l'argomento, con meno pressappochismo possibile, ma anche con una certa aderenza al vero. Insomma, difficilmente troveremo trashate, film ignobili o divertissement sulla materia, perchè il carcere è una cosa durissima e seria e chi vi sta dentro, in qualche modo, deve essere rispettato.
Non stimato nè compatito attenzione, ma rispettato.
L'altro motivo è che le carceri, c'è poco da fare, sono location suggestive come poche altre per il cinema, se la lottano con la pioggia e basta.
Fatto questo discorso introduttivo è ovvio che poi lo stile, la cifra e l'approccio con il quale si può affrontare il genere cambia moltissimo.
E Starred Up usa quello che è lo stile caratteristico del paese da cui proviene, l'Inghilterra, ovvero uno stile privo di fronzoli, molto realista, durissimo e secco.

Che poi la maggior parte dei prison movie ha comunque molte vie di fuga, abbiamo spesso un "prima", un "poi", o comunque il racconto di molte vicende che si svolgono fuori dalla mura carcerarie.
Starred Up no, credo sia l'unico film che io abbia mai visto ad essere ambientato in prigione dalla prima all'ultima inquadratura. Non solo ambientato (quindi nel tempo presente) ma anche privo di qualsivoglia flashback ante-prigione.


Se poi ci aggiungete l'assenza di colonna sonora (o almeno mi pare, potrebbe essermi sfuggita) avete il pacchetto completo.
Eric è un giovane delinquente, violentissimo, senza alcun freno, molto più di una testa calda, un potenziale assassino ambulante.
Fa specie che ad interpretarlo (meravigliosamente) ci sia Jack O'Connell, un attore che sembra crescere insieme ai suoi personaggi attraverso il ruolo di delinquente, poco più che bambino in This is England, adolescente assassino in Eden Lake e adesso violentissimo giovane in questo Starred Up. E' come se ci trovassimo davanti ad una specie di Doinel truffautiano, uno stesso personaggio cioè che seguiamo nella sua crescita film dopo film.
Nella prigione dove viene trasferito c'è anche suo padre (e anche qui buffo che ad interpretarlo ci sia Ben Mendelsohn, il pazzo criminale Pope del bellissimo Animal Kingdom), condannato, credo, a non uscirne mai più.
Nasce così un film dalla difficilissima sceneggiatura, costretta a muoversi attraverso decine di rapporti. Quello tra Eric ed il padre, ovviamente disastroso (non è un caso se Eric sia diventato criminale), quello tra il ragazzo e gli altri detenuti, o quello tra lui e il terapista Oliver, o ancora tra lui e le guardie, oppure, lasciando da parte il ragazzo, quello tra il padre e gli altri detenuti, o tra gli altri detenuti tra loro contro la "famiglia", o tra le guardie e alcuni detenuti (corrotti), insomma, la vicenda è sì abbastanza lineare ma ogni personaggio è legato a più fili con altri. Ed è qui una delle forze di questo bellissimo film, nel non ingarbugliarsi mai, nel restare sempre chiaro malgrado tutto questo gioco di empatie, gruppetti, rapporti e strade laterali. Una grandissima sceneggiatura insomma.
La prima mezz'ora racconta l'impossibile ambientamento di Eric in carcere. E raramente la prigione era stata raccontata in un modo così chiaro, freddo, naturalistico. A parte le scene di violenza (decine) tutto è mostrato per sottrazione. Una mano ferita racconta di come, presumibilmente, Eric sia finito in prigione, un semplice disegno di bambino di quale sia il suo rapporto di parentela con quel detenuto (prima di sapere esplicitamente che sia il padre), e poi tanti piccoli gesti o sguardi che significano moltissimo.


Le dinamiche sono sempre quelle, tradimenti, alleanze, scatti di violenza, vendette.
L'elemento veramente nuovo, o comunque non frequente nel genere, è questa ritrovarsi padre e figlio dentro le stesse mura. Un rapporto mai cominciato, un pò per contingenze (il padre era già in carcere quando lui era piccolissimo), un pò per un assoluto menefreghismo del senso di paternità dell'adulto. E anche in carcere è dura, a volte un piccolo accenno di protezione c'è, ma per il resto ci viene raccontato un rapporto assolutamente destabilizzante, sbagliato, quasi inumano.
Cosìcche arriviamo alla violentissima scazzottata tra i due che forse rappresenta il loro momento più vero, il loro unico modo di parlarsi e confrontarsi.
Poi c'è la vicenda del terapista, in qualche modo centrale. Il film prova a raccontare che qualsiasi vita, con un lavoro costante dietro, può essere salvata, che tutti hanno la possibilità, e probabilmente anche la facoltà, di capire.
Ma poi qualcosa va per il verso sbagliato, quel ragazzo, quella famiglia, in qualche modo aveva già il destino segnato.
E quando tu, giovane ragazzo che conosce solo la violenza, stavi piano piano scoprendo anche altro, magari un rispetto, magari un'amicizia, magari una fiducia negli altri che a 10 anni un pedofilo ti aveva tolto per sempre, quando poi invece queste possibili scoperte te le sottraggono, ingiustamente, con la violenza, allora diventi ancora peggio di prima.

Risultati immagini per starred up

Gli ultimi minuti sono strepitosi perchè racchiudono i due climax opposti.
Prima quello della rabbia e della violenza con quelle scene in montaggio alternato davvero potentissime.
Poi quello del post apocalisse, di quando ormai sei uscito vivo da un inferno e non resta altro che darsi un abbraccio senza braccia, guardarsi negli occhi e dire una frase che si aspettava da 19 anni.
"Sono fiero di essere tuo padre"
E' tardi, è troppo tardi.
Ma questo non vuol dire che sia lo stesso bellissimo sentirselo dire.
Mentre una lacrima si carica di addio.




22 commenti:

  1. ce l'ho lì...
    il regista è lo stesso di questo : http://markx7.blogspot.it/2015/01/perfect-sense-david-mackenzie.html

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    1. te o li hai già visti o ce l'hai pronto, credo che solo una volta mi hai scritto che lo andavi a cercare ;)

      di lui conoscevo solo (senza averli visti) Toy Boy e Young Adam ma il primo che vedrei è Follia, avendo amato molto il romanzao di McGrath

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  2. Un po' di tempo fa scrissi, sotto una tua recensione (forse proprio sotto la Top dei film del 2014), la mia personale classifica e misi al primo posto Starred Up. Mi fa piacere ti sia piaciuto! :)

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    1. E secondo te perchè l'ho visto?
      Me l'ero appuntato grazie a te :)

      ricordo benissimo, anche che ti chiamavi in altro modo ;)

      Andrea Mannarino, sbaglio?

      filmone

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    1. Il mio autismo mi ha appena comunicato che per lui è stato come bere un bicchier d'acqua ricordarsi sta cosa ;)

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  4. Grande film, che arriva dritto al cuore.
    Promosso anche dalle mie parti.

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    1. Non c'era il minimo rischio che non potesse piacerti ;)

      Anzi, te l'avrei consigliato. Dopo vengo a vedere...

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  5. Ciao Caden!! Dello stesso regista avevo visto The Perfect Sense e mi era piaciuto moltissimo. Ne parlai anche sul blog... questo mi incuriosisce parecchio, già provveduto a procurarmelo. Torno presto!!

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    1. Ti piacerà amico...

      Guarda, sei già il secondo che mi parla di Perfect Sense (vedi Ismaele qua sopra) ma sai che finchè non vedo non posso leggere :(
      Se lo recupero vengo di corsa

      Qui comunque c'è pure in Hd

      http://www.altadefinizione01.com/il-ribelle-starred-up/

      ciao!

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  6. Visto un bel po' di mesi fa, non mi entusiasmò ma mi piacque, soprattutto la parte... intimista di cui parli. Solo che, come con tutte le cose buone, ne avrei voluto di più...

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    1. Frank è proprio cattivello, molto esigente, sempre.
      Mi piaci per questo, un pl ti invidio...
      Io mi lascio quasi sempre rapire.
      Poi, in questo caso, credo di star parlando di un film oggettivamente bello(issimo).
      Pensa che ieri cercando un pò dopo la rece mi sono ritrovato un 99% di rotten tomatoes...

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    2. Più che esigente io mi entusiasmo per quel che mi colpisce prepotentemente. Ad esempio, Interstellar mi ha entusiasmato perché per certi versi mi ha colpito, ma non lo considero un grande film. Questo invece è oggettivamente molto bello però non ha fatto scattare la scintilla (se dovessi dare un voto sarebbe 7,5). Ma non posso criticarlo perché tecnicamente è ineccepibile ed è costruito perfettamente, le dinamiche padre e figlio sono perfette, quelle a "lezione" anche e la parte carceraria è avvincente. Solo che... avrei voluto fosse durato di più, davvero.

      Dai, non sono poi così cattivo :P

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    3. No no, hai perfettamente ragione, anche per me è così.
      Praticamenrte il giusto mezzo sarebbe tra Interstellar 8film che colpisce ma non grande film) e Starred Up (grande film che colpisce poco), ti capisco perfettamente adesso.
      La cosa buffa è che abbiamo usato parole diversissime per un film al quale daremmo praticamente lo stesso voto (forse un 8 per me).
      Poi io mi lascio andare, come tendenza mi piace esaltare, a te invece "criticare" (nel senso generale del termine, non come partito preso).

      Il tuo mini riassunto è praticamente quello che penso io, manca solo il quid in più (coinvolgimento).

      Ciao!

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  7. Questo l'ho visto parecchi mesi fa. Una visione molto emozionante e potente. Ne conservo un ottimo ricordo, e poi ci sta Ben Mendelsohn (che adoro) e Jack O'Connell che io ricordo (positivamente) nel recente '''71'' che ovviamente ti consiglio vivamente, oltre che in ''This is England''.

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    1. Guarda, ho visto Mendelsohn solo in due film (forse più ma ora a memoria ce l'ho nitidamente davanti solo in questi due) e già non me lo scorderò mai più. Non so nemmeno dove sia più bravo, alla fine i due personaggi si assomigliano (anche se Pope aveva una pazzia più marcata e latente).

      Di 71 ho sentito parlar bene, volevo beccarlo al cinema. Vediamo se a settembre lo ripropongono...

      (this is england è tra i 10 film che voglio più vedere e riamndo da più tempo. Pensa che al mio unico Meadows ho messo 9...)

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    2. Io Mendelsohn l' ho visto, oltre a quei due titoli, anche in "Cogan-killing them sofltly" (te lo consiglio), in piccole parti anche in "vertical limit" (lo vidi da piccolo. Da dimenticare), nel " The New World" malickiano (a proposito, non ti ho mai chiesto come stai messo col cinema di Malick...) e nel bellissimo "The Place Beyond the Pines" ( da noi tradotto con un misero "Come un tuono"). È veramente un grande attore.

      '71 spero che tu riesca a beccarlo. Merita;)

      Ora basta rimandare...;) Devi vederlo, e proprio perché il regista è lo stesso di quel Dead Man's Shoes che tanto ti (ci) piace (e tra l'altro me lo hai fatto scoprire tu)E poi ci stanno certi attori...tra cui Thomas Turgoose (Eden Lake) e un enorme Stephen Graham (che conosci sicuramente) e il già citato Jack O'Connell ovviamente. E una bellissima colonna sonora del 'nostro' Einaudi.

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    3. Nella mia solita raffica di risposte tutte insieme avevo saltato questo...

      Guarda, ho visto solo la sottile linea rossa di Malick.
      E sai perchè non ho visto gli altri (mi riferisco principalmente a Tree of Life e To the wonder). Proprio perchè ho paura che mi piaceranno moltissimo. Purtroppo io sono così, più voglio vedere un film più ne rimando la visione, per quello ho fatto quella Promessa, per costringermi a vederne qualcuno.

      Come un tuono mio fratello me ne ha parlato benissimo, ecco, quello solo per coincidenza non l'ho visto. Lo vedrò

      lo so cazzo, lo so ;)

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  8. Siiii grandissimo film! Visto un paio di anni fa al Sottodiciotto a Torino merita tantissimo, soprattutto perche` e` a modo suo un Bildungsroman all'interno del carcere, con il passaggio dalla boyhood adll'adulthood segnato da un tornello del carcere, da una cella all'altra. Veramente bello. E strabravo Jack O'Connell - che anche in '71 si qualifica come uno di quegli attori inglesi veramente rappresentativi del grande cinema inglese, che e` quello che nasce nel kitchen sink e che Starred up rappresenta veramente bene.
    :)

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    1. Oh, ma a Torini fanno vedere tutto tutto eh...
      Incredibile, tutti i più bei film poco conosciuti che ho visto erano passati per Torino.
      Bellissima la tua definizione del film.
      Non so mica se quella fase adulta sia veramente raggiunta, ma insomma, se non ce la fa adesso non ce la farà mai più.

      Sto O'Connel imperversa...

      E su 71, come dicevo qua sopra, ci tornerò...

      Ciao Miriam!

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