14.7.16

Recensione "11 Minuti"



Una perla di Skolimoswki.
All'apparenza un adrenalinico puzzle film, quasi pop.
In realtà questo è, e grandissimo, cinema della minaccia.
Con un finale talmente bello e "superiore" da non riuscirne a vederne i limiti, da ictus intellettivo.

Oh, ma avete votato? tra 4 giorni finisce TUTTO.


presenti piccoli spoiler, specie ALL'INIZIO

Consiglio veramente a tutti di vedere prima il film. Poi, se vorrete, io sono qua

Sto sul divano davanti al televisore.
Il finale di 11 Minuti si sta materializzando davanti ai miei occhi.
Si sta formando.
Chi vedrà il film capirà con questi termini a cosa mi riferisco.
E mentre si materializza, nel momento in cui realizzo, intuisco, quello che sta venendo fuori mi prende tipo un ictus estetico/intellettivo.
Ecco, ci sono finali grandiosi nel cinema, emotivamente devastanti, drammaturgicamente perfetti, twistamente sorprendenti.
Finali che te ne resti lì, inebetito, estasiato, commosso, stordito.

E poi ci sono finali come quello di 11 Minuti che vanno oltre.
Che te prendono alla testa, che ti fanno vivere un paio di minuti "superiori", che ti innalzano.
"No dai" mi dicevo quel paio di minuti.
"No dai".
Di quei "No dai" che stanno a significare che quello che ti trovi davanti è troppo bello, troppo geniale, troppo profondo. Un regalo.


Quel disastro, quell'incidente. Quel fumo nero che sale su. E quell'inquadratura che va lentamente indietro. L'incidente diventa schermo a circuito chiuso (movimento di macchina opposto al grandioso incipit di Violet).
E lo schermo che piano piano si fa sempre più nero di fumo diventa sempre più piccolo, uno schermo tra tanti schermi.
E poi, e poi inizi a capire.
E aspetti solo che quel piccolo schermo diventi una piccola macchia nera nel cielo.
Quella macchia nera, anzi, quel qualcosa -perchè noi che fosse una macchia nera non l'avevamo mai saputo- che i personaggi vedevano continuamente nel cielo.
Quella macchia nera che, per caso, si era anche formata nel dipinto.
"Allora l'hai vista anche tu?" fa il ragazzo al pittore.
E il corto circuito che ne viene fuori è qualcosa di troppo grande.
L'incidente visto nello schermo ha "formato" la macchia nel cielo.
Ma era stata, probabilmente, quella stessa macchia nel cielo a formare l'incidente.
Ma che bellezza...
11 minuti è un film di Skolimowski, non l'avevamo ancora detto.
Di lui avevo visto solo il bellissimo Essential Killing,
Dove uno era manifesto dell'essenziale, un solo uomo, un deserto, qua il regista polacco gioca invece nell'aggiungere. Tantissimi personaggi, tantissime storie, tante dinamiche, tanti intrecci.
Ecco, ho scritto "gioca" non a caso.
Perchè è sorprendente che un uomo di 77 anni possa aver girato un film che pare quello di un esordiente, di uno di quei giovani registi che, appunto, si divertono a giocare con il cinema.
Perchè questo è un film adrenalinico che prende gli 11 minuti di vita (dalle 17.00 alle 17.11) di parecchi personaggi. E li muove singolarmente, poi li fa incrociare, poi ci mostra, alla Elephant per capirsi, la stessa scena vista da varie prospettive diverse.
Dai, uno di quei film puzzle alla Pulp Fiction. Con, in più, anche il vezzo di questo limite temporale di 11 minuti. Questa è roba da ggiovani, altro che da maestri ormai alla fine del loro percorso.
Ecco, sì. la piccola sensazione del (piacevolissimo) giocattolone c'è.
Ma per scovare l'autore non bisogna vedere l'epidermide, bisogna prendere un bisturi ed entrar dentro.
E così ti accorgi che 11 Minuti è un film magnifico. Un film quasi apocalittico, un film della minaccia e della suspense come se ne vedono pochi.
A me è sembrato un Melancholia sulle montagne russe.
C'è la netta sensazione che stia accadendo qualcosa di brutto. C'è gente, come nel capolavoro di Trier, che vede qualcosa nel cielo. Quel qualcosa è un presagio, e uno spettatore attento non solo lo capisce, ma lo "vive".
E accadono tante piccole cose.
Un cane ulula, un uccello si schianta dentro un appartamento, una falena vola impazzita in un'ascensore, un aereo passa vicinissimo ai palazzi, una bolla si aggira per la strada, prima o poi scoppierà.
Sono tutte scene quasi invisibili, quasi inutili nell'intreccio. Ma se uno 11 minuti lo "vive" e non si limita solo a vederlo il senso di minaccia lo sente palpabile.
Anche aiutato, in questo, da una regia superiore che grida grande cinema quasi ad ogni inquadratura.
Non so se avevo mai visto in vita mia un film che allo stesso tempo avesse dentro una confezione così pop unita ad un'atmosfera così dannatamente autoriale.
La prima, la confezione pop e quell'intreccio così particolare lo rendono un prodotto cinematograficamente interessantissimo, quasi "divertente", perfetto per qualsiasi tipo di pubblico.
Ma è l'atmosfera che riesce a creare sottopelle ad elevarlo.



Ci sono tantissimi rimandi all'11 settembre.
Intanto, lo stesso numero. Che non è solo quello dei minuti in cui si svolge la vicenda.
L'11 torna dapertutto, più e più volte.
E poi c'è quell'aereo così simile (c'è un'inquadratura praticamente identica) a quello che si schiantò a New York.
E quest'atmosfera fatale per cui si sente che nella quotidianità di tutti sta per irrompere qualcosa di grande e terribile.
E quell'uomo che si butta da ponte cosiccome altri si buttarono dai palazzi.
Sì, ma qui è tutta finzione cinematografica...
Perchè, e anche il finale lo dimostra, il corto circuito tra cinema e realtà in questo film di Skolimowski è straordinario.
Non è ancora arrivato, del resto, il momento di morire.
E la soggettiva, perfetta, del cane. E un paio di inquadrature dall'alto di geometrica bellezza. E quella coppia che sente il rumore dell'aereo senza vederlo.
La ragazza del provino sviene, il drogato vive qualcosa di inquietante all'ultimo piano di un palazzo (ma che grande e misteriosa scena... Qui andiamo anche nel trascendentale, sembra quasi che nel mondo stia accadendo qualcosa che non ha semplicemente a che fare con noi umani, e quella macchia nera nel cielo ce lo ricorda), i crocerossini fanno un'irruzione in una palazzina dove c'è un uomo morente e una donna partoriente.
Siamo vicini al collasso, lo si sente. E' come se stessimo tirando un elastico che prima o poi si spezzerà.
E poi si spezza.
Qualcuno cade, chi cade causa un incidente, quell'incidente ne causa un altro.
Tutti i nostri personaggi ne restano coinvolti.
E quella caduta da palazzo di lei non te la dimentichi.
Niente, poi c'è un fumo, poi parte un rumore che diventa, magnifica, colonna sonora, poi c'è uno schermo, poi ci sono tanti schermi, poi c'è un puntino nero in un cielo fatto di pixel, poi ci sono io emozionato sul divano.

Risultati immagini per 11 minuti skolimowski



E la mente va a quella stilla di vernice nera nel dipinto, in alto a destra.
Una stilla di vernice nera.
"Allora l'hai vista anche tu?" chiede il ragazzo al pittore.
"No, non doveva essere qui. E' stato... un incidente" risponde il pittore


Non doveva essere qui. E' stato un incidente.
E invece la macchia c'era. E un incidente sarà.
Ma che volete più dal cinema?

( voto 8,5)

29 commenti:

  1. Risposte
    1. puoi rispondermi anche su FB

      Elimina
    2. Me l'ha dato un amico scaricato.
      Ma si trova anche in streaming, su Cb01 ad esempio

      cercare buona qualità però che questo è uno di quei film che appaga anche gli occhi

      Elimina
    3. non mi piace vederli in streaming, cercherò.....

      Elimina
    4. Mi sa che i tuoi amici si riforniscono dal mio stesso pusher

      eccolo Sku
      https://goo.gl/wIQItL

      Elimina
    5. Grazie mille Rachele, fatto ;)

      Elimina
    6. Non leggo nulla ma ho intercettato alcune parole in rosso. Rachele tu riusciresti a trovare dei link anche della quarta stagione di una serie in cui un sacco di donne cazzute e bellissime si vestono di arancione?

      Elimina
    7. Parliamo di orange is the new black?

      Elimina
    8. È in onda su netfix!!!

      Mi sa che mi sono meritata un "grazie al cazzo" con sta risposta.


      Elimina
  2. Ai richiami all' 11 settembre non ci ero arrivato cazzo sei un cecchino 😀👍🏻 bella recensione . Il film e' un capolavoro poco da dire

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ahah, pensa che ho pensato all'11 settembre dopo 10 minuti.
      Ma quel numero, quell'aereo, quei corpi che cadono e quell'atmosfera erano troppo indicativi ;)

      grazie!

      Elimina
  3. Chiamasi "fato" e nessuno ne è immune.
    Ed è spaventoso, perchè pone fine alla tua esistenza senza preavviso intrecciandola con quella di altri, che non hai mai conosciuto e mai conoscerai, con i quali non hai nulla in comune probabilmente, se non l'aver attraversato quella strada in quel momento, l'aver preso proprio quell'autobus o essere degli ospiti in un hotel 5 stelle nel centro di Varsavia.
    E la tua vita o quella che ne è stata, insieme a quella dei tuoi "compagni di sventura" diventa una macchia nera, che sembra inghiottire qualunque cosa, ma che in realta altro non è che un puntino quasi invisibile ad occhio nudo, che pian piano scompare, perchè il fato non fà preferenze, a lui non interessa se sei uomo o donna, vecchio o giovane, ricco o povero, il fato è ciò che più di imparziale ci sia.

    Ps: Sono 11 anche le storie che si intrecciano.
    Credo che il richiamo all'11 Settembre ci si sia.
    Il senso di usare il numero 11 e l'aereo sennò qual'è?

    Pps: ieri notte, dopo cold fish, sono andata a letto con la volontà di riflettere sul film e cercare qualche elemento positivo. Hai presente il nulla?Ecco.
    La mattina dopo avevo completamete rimosso la visione.
    11 minuti, invece, me lo sento battere in testa come un martello pneumatico.
    Che strano come un film possa darti così poco e un altro così tanto.






    RispondiElimina
    Risposte
    1. potrei scrivere una lunga risposta a questi tuo bel commento

      ma direi che dopo quello che è successo ieri sera mi resta difficile parlare di certe cose

      quel destino può essere una macchia nera
      o un camion bianco

      Elimina
    2. Ma tu ci credi se ti dico che dopo aver inviato il commento ho aperto la tv ed ho sentito la notizia di Nizza?
      Non ho preso sonno fino alle 4 del mattino.

      Elimina
    3. non solo ti credo, ho fatto lo stesso ;)

      Elimina
  4. Capisco la sensazione a fine visione, quel tutto che si compone e si scompone, ma sarà che visto all'interno del Festival di Venezia la sensazione di gran giocattolone non abbandona, sarà che di film nel mentre ne ho visti tanti, ma questo già l'avevo quasi dimenticato.
    Colpa mia forse, perchè rileggendo quanto hai scritto la voglia di rivederlo e le belle sensazioni sono tornate, per il momento.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io gli darei un'altra chance Lisa

      sai da che lo capisci che non è (almeno solo) un giocattolone?

      dall'atmosfera

      i giocattoloni non possono avere e dare un'atmosfera così densa e minacciosa

      sempre se la si avverte ;)

      Elimina
  5. Ma che bello regalare un film a un tuo amico (eh si, sono io il donatore di 11 Minuti ;-) ) e poi venirti a leggere una tale splendida recensione! :-)

    Un film magnifico come questo se la meritava, e dopo averla letta non posso che ribadire la voglia di rivederlo al più presto come già avevo pensato a fine visione (e un grazie a Fabrizio per avermi mostrato questo grande film). Sono certo che è uno di quelli che hanno solo che guadagnare in successive visioni.

    Mannaggia a te Giuse'... che non riesci più a venire sul sito dove ci siamo conosciuti, che una tale recensione (ma tutte le tue sono splendide) darebbe il giusto merito e lustro a questo film...
    Ma ho visto che non ce la fai proprio per ora, visto che...
    torni a casa lesso... ;-)

    Ciao Giuse' stai bene!

    Roberto

    RispondiElimina
    Risposte
    1. questo è un film da due visioni

      non una, non tre, due

      ahah, troppi complimenti

      guarda che ti riospito volentieri lo stesso eh, non c'è bisogno

      allora fai una cosa, crea un altro account e copia incolla le mie recensioni, ahah, a me va bene, sarebbe divertente

      ma gestisci tutto te se ce la fai...

      Elimina
  6. Negli ultimi giorni mi sono messo a guardare le tue classifiche, che attendevo molto (perché io adoro le classifiche, in particolare quando sono motivate) e mi hai ricordato di questo film, che volevo vedere da un po' ma che, per un motivo o per un altro, ho sempre rimandato.
    Bene, l'ho visto ieri!
    Ecco, diciamo che forse non sono così entusiasta come te: se da un lato ho apprezzato molto quel senso di inquietudine che il film esprime, ho apprezzato diverse scene come quella del drogato che citi tu, da un lato mi è rimasta l'impressione di un grande gioco costruito per il finale a effetto. Che poi, intendiamoci, è un bel finale, assolutamente, ma non sono riuscito ad apprezzarlo completamente.
    Diciamo che mi piazzo a metà, di sicuro è un bel film (molto probabilmente anche qualcosa di più), ma non sono così entusiasta. :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma guarda che siamo abbastanza vicini come giudizio eh...
      Cioè, mi ritrovo molto in quello che scrivi.
      Però sì, sul finale siamo molto lontani, per me è uno dei più grandi visti questi anni.
      Ed è "lui", il finale, che poi mi ha dato anche più entusiasmo nel recensire anche tutto il resto del film

      senza quello lo avrei trovato un bel film, ma non tanto più di questo

      ciao!

      Elimina
  7. Sì, vero, gran finale, e se durante la visione la realizzazione sembra in fondo come altre pellicole simili, con storie di vari personaggi che si incrociano e si ripetono riviste in altre angolazioni, l'atmosfera da thriller angosciante che si respira, con quell'attesa di un qualcosa che sembra dover capitare da un momento all'altro (da dove? da chi? da cosa?) lo rende un gran film, e il finale è la ciliegina sulla torta.

    Anche io ho pensato quasi subito al 9/11

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì sì, come dicevamo su fb quello che secondo me rende grande questo film è questa atmosfera "fatale", di qualcosa che deve succedere.
      Quasi un Melancholia ma meno esplicito.
      E in questo senso il finale è pazzesco, pazzesco.
      Perchè diventa allo stesso tempo causa ed effetto del film

      Elimina
  8. Ciao

    So per certo che negli anni 80 in Polonia non sia stato trasmesso il cartone animato Hokutono Ken conosciuto anche come Fist of the northern star o Kenshiro da noi in Italia, ma quanto quella macchia nera (che solo chi ha visto nel cielo di Varsavia muore) ricordi la stella della morte del cartone mi ha lasciato impressionato.

    Come detto da altri di film così ne sono stati fatti molti ma in 11 minut la atmosfera è mantenuta talmente carica e la poliedricità delle storie che si intrecciano così ampia che la visione risulta una esperienza stimolante.

    io cercavo come negli altri casi un legame comune tra i personaggi a priori, mentre la genialità è che il legame è il momento della morte; il che purtroppo rispecchia la realtà di tante morti di massa.

    sembra che le vite dei personaggi costituiscano, una in parte all'altra, il perimetro di un virtuale imbuto. il punto dove tutte si incontrano è purtroppo il collo, l'inevitabile, la singolarità o come la si voglia chiamare la nera signora.

    Lo so...forse non si capisce, ma non so spiegarla meglio :)

    mandi mandi

    RispondiElimina
    Risposte
    1. direi che non potevi dirlo meglio

      ecco, qui riferimento che fai è geniale

      non ricordo bene Kenshiro e men che meno la stella della morte ma mi pare geniale a prescindere

      io metto il finale di 11 minuti tra i 5 migliori degli anni 2000

      Elimina
    2. :) anche il poster sa di morte.... Quella mano che tiene un 1 che potrebbe tranquillamente sembrare una falce

      Elimina
    3. l'11 poi nel nostro tempo è il numero della morte per eccellenza...

      sì, tanto brutto come poster però eh

      Elimina

due cose

1 puoi dire quello che vuoi, anche offendere

2 metti la spunta qui sotto su "inviami notifiche", almeno non stai a controllare ogni volta se ci sono state risposte

3 ciao