1.2.17

Recensione: "Split"


Split rappresenta il ritorno, il grande ritorno, di Shyamalan alla luce che gli compete.
I soliti difetti di sempre ma anche la solita grande passione, maestria e originalità. 
E se McAvoy è straordinario nel suo personaggio a personalità multiple ancora più grande, forse, è la magnifica Anya Taylor-Joy, lei e i suoi occhi neri nei quali ho rischiato di perdermi

presente qualche spoiler, grande solo dopo l'ultima immagine

Che poi, alla fin,e credo che anche il cognome c'entri eh.
Voglio dire, essere terzino dell'Inter e chiamatte Gresko, Pistone o Centofanti vuol dire esse dileggiato, a parità di prestazioni, 1000 volte peggio se te chiamassi come un Rossi o un Esposito qualunque.
Shyamalan c'ha un cognome che pare un gargarismo e la cosa, ne sono sicuro -il mio è un discorso serio- sicuramente ha peggiorato le cose.
Se si fosse chiamato Singh (per restà in India e ricordare il grande Tarsem) o, che ne so, Taylor, per dà un respiro più anglosassone, mica sarebbe stato preso per il culo come è stato preso per il culo per tutta la sua carriera.
Il cognome c'entra, stop.
Poi c'entra anche il fatto che di cazzate ne ha fatte tante e che anche quando ha fatto le cose più buone di cazzate dentro le cose più buone ne ha fatte.
Oh, ma io glie voglio bene.
E mi fermo qua che sennò ogni film de Night ripeto le stesse cose.

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Split.

Ecco, se già con The Visit il regista indiano aveva saputo (per umiltà o necessità non si sa) ripartire dal basso, portando a scuola quasi tutti i registi di mock degli anni 2000, Split è la conferma che Shyamalan può ancora dar tanto nel cinema grande, in quello dove sguazzava una quindicina di anni fa.
Siamo davanti ad un gran thriller.
Un thriller in qualche modo anche colto, complesso, coraggioso, difficile da gestire.
Kevin è un uomo affetto dal disturbo dissociativo d'identità.
Dentro di lui vivono 23 diverse personalità.
Qualcuna è più forte delle altre, qualcuna meno.
In ogni caso tutte hanno la "coerenza" per rapire 3 ragazze e portarle in un sotterraneo.
Per quale motivo?
Per darle "in pasto" alla più terribile delle sue personalità, la 24ima, La Bestia.
Oh, sarà esagerato, ma a me sto film ha anche emozionato.
Merito di 3 fattori principali.
Il primo è la passione viscerale che c'ho visto dentro da parte di Shyamalan, quel suo solito dar tutto, mettere dentro alle cose che fa tutto sè stesso, 
Il secondo è un soggetto molto doloroso che racconta dello scontro-incontro tra due anime simili, due esseri umani dall'infanzia negata e segnata di abusi.
Non siamo mai davanti ad una vera e propria Sindrome di Stoccolma ma alcune scene dimostrano chiaramente come Casey riconosca Kevin come anima affine e viceversa.
Il terzo motivo ha un nome e cognome: Anya Taylor-Joy.


Ecco, io ancora una volta, dopo The Witch, mi sono perso nei suoi grandi occhi neri.
Credo che raramente, a questa età, io abbia visto due interpretazioni, una dietro l'altra, di tale livello.
Anya è bellissima, di una bellezza non urlata, quasi intellettuale. E trasmette le cose che è una meraviglia. 
E' talmente brava che i due registi che l'hanno portata alla ribalta, Eggers e Shyamalan, in entrambi i casi l'hanno nascosta dietro abiti larghi e spersonalizzanti, bianchi in un caso, neri nell'altro. Hanno visto il fuoco della recitazione in questa ragazza, hanno capito che, anche se aveva solo 18 e 19 anni ai momenti delle riprese, potevano affidarle ruoli da protagonista basati solo e soltanto sulla recitazione.
Non è un caso che in Split le altre due ragazze vengano usate, rispetto a lei, anche più come corpi. Perchè la differenza di bravura tra loro e lei è abissale.
Dico la verità, ho provato un mezzo innamoramento per la Taylor-Joy, un misto tra il fisico e l'artistico-interpretativo, un pò come mi successe con Adele Exarchopulos.
Insomma, il suo personaggio mi trasmetteva moltissimo.
Questo anche grazie a dei superbi flash-back, fotografati divinamente, quasi in maniera irrealistica (ma che bosco ci mostra Shyamalan? che bellezza...) che ci mostrano la storia della Casey bambina (formidabile la piccola attrice), una storia raccontata con mirabile pudore e misura sì, ma che mette i brividi lo stesso.
per farla breve uno dei due personaggi principali funziona del tutto.
E che dire dell'altro?

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Ricordavo McAvoy solo per lo splendido L'ultimo Re di Scozia (in cui, curiosamente, giganteggiava il Whitaker appena visto in Arrival). In realtà non credo di averlo incrociato mai più successivamente.
E lo trovo adesso fornire un'interpretazione pazzesca, "incredibilmente credibile" nel restituire così tante facce, caratteri e personalità.
Un viso dall'espressività enorme, una recitazione che, visto il soggetto, prestava il fianco all' overacting e che invece, a mio parere, è stata gestita in maniera perfetta.
Il suo piccolo Hedwig e l'omosessuale Barry rimangono davvero impressi.
Senza polemiche, a volte penso se ci fosse stato, che so,  Gosling in questo ruolo. 
Che sarebbe venuto fuori?
Split, quindi, è anche un film che riporta a grandi livelli un aspetto sempre più secondario nel cinema, la recitazione. E non solo con loro due, ma anche con la splendida Betty Buckley, in un personaggio, quello della psicologa, davvero riuscito.
Non è un caso che i dialoghi tra lei e McAvoy siano, probabilmente, tra le parti più riuscite del film.
Sulla regia quasi inutile dir qualcosa, credo che anche i più grandi detrattori di Shyamalan ne abbiano sempre lodato la mano e lo stile.
Basterebbe la scena del prologo, quella nell'automobile, per capire la classe e la maestria del nostro.
Una sequenza di sguardi e di rapidi movimenti di camera, di vedo e non vedo.
A me, poi, per colori, movimenti e location è piaciuta tantissimo la sequenza del pasto coi sandwiches.
La sceneggiatura ha i suoi due più grandi punti di forza nel sopracitato rapporto tra Casey e Kevin e nella riflessione che scaturisce fuori riguardo la "malattia" dell'uomo.
Questo suo poter essere tante personalità diverse viene vista dalla psicologa, più che come malattia come un "super-potere", ossia la dimostrazione fisica di come l'uomo, sfruttando al massimo il suo cervello, anche nelle sue anomalie, possa raggiungere risultati difficilmente spiegabili.

Alcune personalità sono fisicamente più deboli, altre più forti, alcune hanno il diabete, altre stanno bene, alcune sono più intelligenti, altre meno.
Quello che apparentemente può sembrare un handicap in realtà, per la psicologa, è la prova tangibile di trovarci davanti ad esseri viventi in qualche modo "soprannaturali".
E ancora non aveva nemmeno visto La Bestia...
Tutte le 23 personalità hanno però, in qualche modo, la "coerenza" di poter permettere a Kevin di avere un lavoro, quella di poter tenere segregate le ragazze senza che una delle 23 le voglia liberare e, soprattutto, tutte la stessa intenzione di voler proteggere il loro corpo originario, Kevin appunto, un ragazzo cresciuto con una madre terribile e che ha sviluppato questo suo disturbo per protezione.
C'è una 24ima personalistà però, la Bestia sopracitata, che piano piano arriva sempre più fuori, "alla luce", aiutata principalmente dalle due personalità più indesiderate, quella del maniaco dell'ordine Dennis e quella della "donna" Patricia (sono loro alla fine ad aver rapito le ragazze).
Split è un film tutt'altro che perfetto.
E, come al solito con Shyamalan, i difetti sono nel troppo, nel suo non sapersi mai contenere.
Innanzitutto nella pessima scena del suo cameo, francamente inutile e mal girata.
Poi la motivazione del mostro, ovvero quella di punire le ragazze "non meritevoli", impure, che non hanno mai sofferto, pare davvero debole.
Siamo dalle parti di quegli assassini che puniscono intravedendo negli altri dei peccatori, come, tanto per fare due titoli, Frailty e Saw.
Sarebbe bastata la vecchia storia del mostro che si mangia le vergini per quanto mi riguarda. Ma, come al solito, Shyamalan esagera con le sue connotazioni morali.

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La terza esagerazione è, ancora una volta, tipica di uno che non si sa contenere.
Era molto interessante vedere come Kevin potesse diventare La Bestia. Come i suoi muscoli venissero fuori, come acquisisse una forza straordinaria, il non plus ultra della teoria formulata dalla psicologa.
Ma a Shyamalan no, non gli bastava, e ha dovuto renderlo una creatura molto vicina al soprannaturale. Il che ci ha regalato dei momenti notevoli (lui che cammina per le pareti, l'aumentare della dentatura) ma che portano Split da gran thriller psicologico che era a derive horror che io, francamente, avrei evitato.
E così dopo un, mai visto prima, montaggio alternato quintuplo (La Bestia, la psicologa, Casey, l'altra ragazza, l'altra ragazza) arriviamo in qualche modo al finale.
E Shyamalan per l'ennesima volta esagera, regalandoci tre finali.
Tre finali diversissimi.
Il primo è il finale emotivo, intensissimo, quello che finisce sul volto di lei.
Il secondo è il finale di genere, quello su McAvoy non ancora morto che minaccia l'umanità, un finale da cinecomics che avrei francamente evitato (quarta esagerazione, quarto difetto).
E l'ultimo è il finale personale, quello che Shyamalan si prende per sè.
E' un finale che è quasi un grido di autoaffermazione, un amare sè stesso, un moto d'orgoglio, uno sconclusionatissimo ma emozionante, tremendamente emozionante, dire:
"Sono M.Night Shyamalan.
Adesso come allora"

7.5


62 commenti:

  1. Riesce ad affascinare la tua rece. Ma i ma sono tanti: io ho un rapporto distorto con Shyamalan. Ho adorato a dismisura Il sesto senso. Lo reputo a tutt'oggi uno dei miei Cinque Film Top. Puoi capire che ho sommato delusione su delusione ad ogni successiva prova, anche quelle ben oltre la sufficienza, sempre con in testa una pietra di paragone fin troppo ingombrante. Eppure.. eppure ogni tento di riprovare la stessa meravigliata ebrezza. E ci proverò ancora. Grazie anche a te, ci proverò ancora.. Mi piace anche McAvoy, che ho apprezzato in Espiazione e Wanted, un tipo che evidenzia bene le emozioni (mi hai fatto ridere di gusto quando hai pensato a Gosling che tira fuori 23 personalità.. tutte identiche...ahahah..)

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    1. Ah, capito, tutta una roba di confronto.
      Però, anche se te sei un provocatore nato (la gente non lo capisce, ma io sì...) sai benissimo che quasi tutti i suoi film hanno tante cose da salvare (oltre quelle disastrose) e sono comunque lodevoli tentativi di fare al cinema qualcosa di diverso

      questo tuo commento, per una volta equilibrato, mi piace molto, perchè io lo so che te sotto sotto sai giudicare le cose bene...

      ma te piace massacrà quello che gli altri esaltano e parlà bene de quello che gli altri massacrano, su Franchì, io te sgamo

      ma te stimo troppo per non sapere che sotto sotto te una misura e un equilibrio de giudizio ce l'hai...

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    2. ...dai!.. mo' perché è capitato con Collateral Beauty e Tra La la Land... ma non gioco sempre al bastian contrario.. perlomeno non proprio sempre.. ;)

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    3. eheh, no, non sempre perchè, come una buona spia, ogni tanto devi mettere una copertura

      ma diciamo che su 3 film ogni 4 la sensazione me la dai, ahah

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  2. Purtroppo mi ha deluso moltissimo. L'ho trovato piatto, allungato e, soprattutto, ho aspettato un colpo di scena mai arrivato - quel cameo finale, molto trash, non lo considero tale. Lei bella e brava. Ma McAvoy, che ho sempre trovato troppo sottovalutato, invece sembra più interprete che imitatore: troppe faccette, troppo buffo e ben poco inquietante. Boh. The Visit, almeno, era stato simpatico. :)

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    1. *eh, ovviamente intendevo il contrario! Più imitatore: inverti l'ordine, ah ah.

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    2. avevo già letto il tuo commento altrove Michele ;)

      ne approfitto per dire che sono capitato per sbaglio in una recensione e nei realtivi commenti che confermano tutto quello che ho scritto nella prefazione, alla gente diverte prendere per il culo Shyamalan
      più che un blog e commentatori seri sembrava uno di quei gruppetti fb di regazzini

      mi dispiace molto di questo

      meno male che ci sei te con la tua solita misura, competenza e rispetto, una parola che manca sempre di più...

      poi sì, siamo quasi all'opposto stavolta, ma questo va benissimo, ci sta ;)

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    3. mi allineo a Mr Ink. "allungato e faccette" è quello che ho pensato alla fine della visione. un po lo salvo pero...

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  3. Mi fa piacere che tu l'abbia apprezzato. Nel ruolo di McAvoy doveva esserci, in origine, Joaquin Phoenix, comunque. :)
    Io l'ho visto in lingua originale, e McAvoy - ma davvero l'hai visto solo ne l'ultimo re di scozia? - è davvero bravone.

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    1. ho controllato, solo lì e in Espiazione!

      ma in Espiazione non me lo ricordo per nulla...

      vero! ho letto stamattina tante curiosità sul film, compresa quella ;)

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    2. Guardalo su Wanted.. per quanto filmetto ..lui spicca...

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    3. eh, lo so, ma Wanted è lontano da me peggio ancora di la la land...

      no no, action, pistole, salti, 'n ce la fo

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    4. Filth - se posso suggerire qualcosa con McAvoy. Almeno la letteratura sa difendersi da sola anche se con qualche intoppo. A me non piace sembra coppia-incolla di tanti attori in giro.

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    5. davvero mai sentito questo...

      guarda, io posso giudicarlo solo su due film, L'Ultimo re di Scozia e questo

      e su sti due è notevole

      però sì, di viso è uno dei tanti e a tanti somiglia

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  4. Pubblicazione in stereo, oggi. ;)

    Concordo con Ink: tanto fumo e poco arrosto, ennesima dimostrazione che Shyamalan, in realtà, è un fuoco di paglia, e anche il bravo McAvoy secondo me non è così fenomenale.

    La fanciulla, invece, eccome, ma non parlo delle doti recitative. ;)

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    1. ahah, bellissima...

      eh, io rimango basetto (come dice una mia amica) a leggere critiche tanto sicure e forti contro Shyamalan

      ma ci sta, come sempre

      spero di poterti venire a leggere!

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  5. Piaciuto moltissimo e, stranamente, anche al mio compagno di sala!!! Miracolo! Vabbè, poi ha iniziato ad infierire sull'oscar dato a Di Caprio l'anno scorso... ma lo perdono perchè non sa quello che dice.
    Comunque, Mc Avoy grandissimo. Questo era un film che andava visto in lingua originale secondo me, per cogliere maggiormente la bravura dell'attore. Piaciute tutte le personalità, forse un po' meno Patricia. Il più inquietante resta Danny con la sua freddezza.
    Lei bellissima (anche se l'ho preferita bionda in the witch) e bravissima.
    Il finale che più ho apprezzato è proprio quello dove guarda la poliziotta. Che intensità quello sguardo!
    La piega horrorifica ( se dice? Me scoccia vede su google) non mi ha disturbato perchè un po' me l'aspettavo. E quella della bestia non l'ho trovata nemmeno così forzata e finta come trasformazione.
    In fondo si parlava della possibilità di sfruttare il cervello al 100% e se nel caso della tipa non vedente, le altre sue personalità erano riuscite a vedere perchè non può essere possibile uno sviluppo fisico di quel modo? Insomma, si può quasi parlare di super uomo.
    Come ti dicevo già su fb, a me Notte piace! Non capisco st'accanimento. Ci sta che un regista toppi uno o due film nella sua carriera, ma bisogna anche ricordarsi delle grandi cose che ha fatto. O si sbaglia e non si può più recuperare?
    Mi piace la tua lettura del cameo.
    Come l'hai resa te sembra meno trash di quello che può sembrare.

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    1. Dennis, non Danny ;)

      sennò, a proposito di personalità multiple, andiamo su un altro film... ad un bambino...

      sì, senza dubbio, quello è il vero e bellissimo finale per quanto mi riguarda

      poi ce n'è uno "sbagliato" e uno quasi senza senso ma tremendamente cult

      beh, certo che ci stava come piega ma io speravo comuqnue si restasse più verosimili...

      e, a parte la forza e le doti da Manolo, uno che aumenta la dentatura, anche col 100% de cervello credo sia difficile...

      c'è poco da fare, su di lui c'è un tiro al bersaglio per me inspiegabile

      ma, come sempre, me ne faccio una ragione

      al massimo mi dispiace per la mancanza di rispetto e quando vedo che proprio manco lo si riconosce come autore

      sì, credo tantissimo che quel finale sia un atto di orgoglio e superbia

      e anche di malinconia

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  6. Leggerò il post quando avrò scritto il mio, giusto per non lasciarmi "ispirare" ma per ora dico solo: bello, bellissimo, McAvoy un grande. Non vedo l'ora di riguardarlo in v.o. per godere ancora più della sua interpretazione!

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    1. grande Erica!

      un'altra rece che devo leggere, sempre che non l'abbia già fatto, ahaha, faccio e leggo talmente tante cose insieme che me confondo ;)

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  7. strano ... se c'è un film per il quale non avrei utilizzato l'avverbio "troppo" è proprio questo. e non parlo solo dell'eventuale over-acting di James McAvoy (che anche tu non rilevi) che ho trovato perfetto, ma anche nella rappresentazione della bestia, nelle visione "accennata" dello scempio commesso sul corpo della ragazza, nei flash back e in quel non visto che dice molto di più di tante rappresentazioni ad effetto. a me è piaciuto, proprio per la misura con cui mi pare abbia tenuto a bada diversi elementi che avrebbero potuto debordare. voi avete citato la "fissità" di gosling, e io cito la sopravvalutata istrionicità di marinelli in jeeg robot o certe derive argentiane per un certo tipo di massacri di giovani fanciulle. Non ho "patito" nemmeno le motivazioni in quel far convergere le esperienze tragiche dell'infanzia come imprinting in grado di assegnare una qual croce al merito per l'estremo dolore vissuto e sopportato. e nemmeno la strizzata d'occhio finale. al netto dell'odiosità degli imperversanti spot di telefonia ... ;)
    E dunque split promosso ... con il tuo stesso voto!!!

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    1. molto interessante...

      ma guarda che concordiamo su molte cose eh...

      se ci fai caso anche io lodo la misura e il pudore dei flash back ad esempio
      ed è vero, nella violenza e nel rispetto delle ragazze Shy è stato veramente un grande, lo apprezzo molto

      i miei troppo, come avrai letto, riguardano altro, tipo il suo cameo, la trasformazione della bestia (solo un filo meno bastava), i troppi finali.

      ma sì, per molti aspetti, c'è tantissimo trattenersi
      Marinelli andrebbe rivisto altrove, io l'ho adorato nei due ruoli famosi ma erano troppo romani e troppo suoi per capirci qualcosa...

      no, mi sono spiegato male allora

      a me è piaciuto moltissimo il legame di loro due, il riconoscersi vittime, il salvarla per quello. L'ho scritto mi pare

      ho detto che ritengo troppo il voler uccidere delle ragazze solo perchè non hanno sofferto ed hanno una vita facile

      ecco, è l'opposto che ritengo sbagliato...

      promossissimo!

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  8. Su molte cose concordo, su altre meno. Ad esempio, la motivazione della bestia, per quanto tirata per i capelli, mi è piaciuta. Così come lo scontro finale con la protagonista.
    La scena da cinefumetto che citi, beh, esagerata e abbastanza kitsch, ma girata con una tale maestria (la mdp che si sposta sugli specchi) da diventare subito altro.
    E quella finale... lì spnp esploso in un "OHCAZZONONCIPOSSOCREDERE!" XD
    Per me più che promosso, al netto dei difetti.

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    1. Boh, non so, alla fine se una ragazza fino a 17 anni non ha sofferto e sta in una famiglia tranquilla non ha colpe. Tra l'altro non vengono dipinte come ragazze superficialissime, quindi boh

      sì, vero, hai fatto bene a dire come è girata quella scena, concordo ;)

      io ero quasi commosso all'ultimo finale, lo ammetto ;)

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  9. Il giorno che sto regista si firmerà Alan Smithee raccoglierà più consensi. La sua unica colpa è quella di aver realizzato "il sesto senso" agli esordi e non all'apice della carriera. Sono sicuro che fra dozzine di dozzinaie di decadi accanto al "maestro della suspense" Hitchcock ci sarà "lo scrutatore dell'oscuro" il signor Notte.

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    1. Amen Leomardo, amen

      e magari sei andato un filo oltre

      ma sticazzi

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  10. Visto ieri...di Night ho visto Il sesto senso, Unbreakable (certo, chi non ha visto questo, del finale di Split non ci capisce una mazza...), Signs, The village, The happening, The Visit e Split e, ti giuro, mai ricevuta una delusione...amo il suo cinema! Mi trovo d'accordo con la tua recensione, per me giusto un paio di difetti in meno ;) Comunque James McAvoy è molto bravo anche in 'The Disappearance of Eleanor Rigby' (film immenso, totale, sulla crisi del rapporto coniugale), in 'In Trance'di Danny Boyle e in 'The Conspirator' di Robert Redford...e poi lo devo ancora vedere in Filth dove sembrerebbe offrire una prova eccelsa.
    Che dire invece di Anya...ho provato le tue stesse sensazioni...sta ragazza ha un futuro straordinario nell'arte recitativa!

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    1. grandissimo Pietro...

      sojom contento che siamo in tanti (e anche buoni) a difendere un autore come questo, vittima di una specie di cyberbullismo critico senza alcun senso

      eh, me sa che TDOER me l'avevi consigliato, va proprio visto...


      cavolo quanti ne hai visti...

      nessuno di questi io

      a 20 anni ti sei soffermato solo sulle sue doti recitative, complimenti!

      sì, brividi per lei, aspetto la terza prova (o almeno la terza per me)

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    2. Mi permetto di consigliartelo anche io the disappearance of Eleanor Rigby. Era uno dei film di cui avrei voluto parlare nel post collettivo ma poi scelsi un'altra strada. In realtà sono tre film: him, her, they. Meritano tutti. Un grande McAvoy per un grandissimo (e sottovalutato) film.

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    3. due persone di cui fidarsi su due ;)

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  11. Visto! Piaciuto, m'ha tenuto incollato allo schermo. Difetti? Sì, diversi, ma chissene e strachissene!
    Comunque tutte le personalità che vuoi, fuga, gabbia, psicologa, bestia, non valgono il male che fa quel finale; con la poliziotta che dice tranquilla sei salva, ora viene il tuo tutore a prenderti, lo zio.
    E per tutto il film sembrava che quei flashback spiegassero la ragazza, il suo carattere comportamento etc, ma fosse appunto un capitolo chiuso e invece BAM ti sbattono in faccia che non è finito nulla. Questo il vero colpo di scena del film.
    Fa diventare anche molto più oscure frasi precedenti: la prima volta che Dennis entra e prendere una ragazza e lei le consiglia di pisciarsi addosso.
    Troppo veloce, estrema e intelligente come reazione.
    No, non lo è, perchè arriva dall'esperienza viva della Anya.
    Ahio.

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    Risposte
    1. Cazzo, allora quando leggo in giro di "colpo di scena" finale te credi che sia quello?
      Cioè, tanti parlano di colpo di scena ma io pensavo il cameo, finalmente te mi hai fatto capire, forse, che intendono.
      Il fatto è che io non l'ho vissuto come tale, sbaglio o già parecchio prima c'era stata la scena in cui, al funerale del padre, lo zio gli diceva che di lei si sarebbe preso cura lui?

      comuqnue sì, l'unione dei flash back alla situazione attuale della ragazza è semplicemente perfetta

      e grandissima la tua puntualizzazione sulla scena della pipì addosso, complimenti

      comunque quello (il primo dei 3) è un grandissimo finale

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  12. Gran film !!!
    premetto che io ho si apprezzato i lavori iniziali di Shyamalan , però a parte Il Sesto Senso e Village, non mi sono sbracciata per Signs e Visit , entrambi sopravvalutati ; poi stendo un velo pietoso su After earth e L'ultimo dominatore ...roba imbarazzante ; ancora oggi stento a credere li abbia fatti lui ..mahh..
    ad ogni modo ho sempre visto in lui una certa potenzialità e vivaddio questa volta mi ha presa di brutto !!!!

    ti dico solo che appena uscita dalla sala ero talemente elettrizzata ed emozionata che d'impulso gli avrei dato 9 pieno pieno ;
    poi vabe' ho cercato di ragionare obiettivamente ed ho dato 8 ...8,5 .... proprio perchè ...
    concordo con te sui pregi , ovvio ;ù
    io non conoscevo Anya Taylor e l'ho trovata immensa , con quegli occhi dove si potevano vedere fluttuare i ricordi terrificanti del suo passato ..sto già cercando di recuperare The Witch e Morgan ;
    McAvoy perfetto !! fino ad ora io l'avevo visto al lavoro solo con gli XMan ...quindi ... è stato magnifico , niente mossette fuori luogo , una mimica da brivido , il passaggio da una peronalità all'altra impercettibile , senza strafare ;
    e qui arrivo al punto in cui si parla tutti della famosa e tanto discussa Bestia ; anche sul sito io sono una voce fuori dal coro ...molto fuori ....magari stonatissima .. ah aha ah ah....
    ma non me frega niente , il prensiero che mi è venuto subito , così d'impulso e anche a distanz a di giorni , ragionandoci su a mente fredda è sempre lo stesso : non si è trattato di una trasformazione fisica , semplicemnete la traposizione della mente sulla realtà " noi siamo quello che crediamo di essere "
    e Shyamalan potrebbe averci portato dove voleva Kevin ...a vedere la bestia....
    splendido!!

    non riuscirà nessuno a togliermelo dalla testa ;)
    io l'ho visto così e ovviamnete cambia tutta la percezione del finale .
    poi sul resto..... nella scena del parcheggio sentivo i muscoli allo stremo delle forze ....da manuale ...
    e sempre su Anya / Casey...la sua esperienza le serve per far fronte alla situiazione di pericolo ; lei si concentra su Kevin studiandolo con attenzione e determinazione come le insegnava il padre negli appostamenti di caccia ...da morire poi quando piano piano scopriamo il suo incubo .... è evidente da dove le arriva il suggerimento di pisciarsi addosso....
    insomma questo film è un racconto perfetto , straziante ed emozionante del dolore che accomuna Casey e Kevin ...

    alla fine se continuo a pensarci prima o poi correggo il voto e torno a 9 ...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ... ah... altra cosa..
      oltre al dolore li accomuna , forse , la consapevolezza che dopo questa esperienza potrebbero affrontarlo diversamente , con più forza ;
      lo sguardo di Casey muta leggermente nel momento in cui la poliziotta le dice che è arrivato lo zio ...ed io ci ho visto altro ... non solo la vecchia paura ...
      stesso discorso per Kevin ;in um primo momento , quando è ancora sotto l'effetto della "Bestia " pare minacciare chissachè , poi quel finale ( autoreferenziale si ok...) conferma semplicemente il suo tentativo di vivere tranquillamente , per quanto possa esserlo una persona come lui .
      Ci ho visto tanta speranza .

      Elimina
    2. carissima Dolores, a te vengo presto eh, i tuoi commenti sono sempre molto stimolanti

      intanto rispondo all'altro utente

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    3. Eccomi!

      Beh, definire sopravvalutati Signs e The Visit è particolare visto che, al contrario, sono massacrati un pò ovunque. Credo non troverai nessun sito dove superino, se non di poco, la media del 6.
      Se poi dici da me sì, per me Signs è straordinario, The Visit un grande mockumentary

      Morgan lo recupererò anche io. Ero andato al cinema a vederlo ma arrivati in bigletteria ci dissero che l'avevano tolto perchè il giorno prima non era andato nessuno...

      la tua interpretazione della bestia è davvero bella. Però presuppone quasi che sia l'osservatore quello ad usare al massimo il suo cervello e vedere "oltre". Mentre in realtà questa è caratteristica di lui, di Kevin.
      Insomma, è lei a vederlo così, non lui a vedere sè stesso.
      Mi capisci?

      Sì, la scena del parcheggio è da manuale di cinema. E anche la caratterizzazione di lei. E dici benissimo, tutto il suo passato, non solo gli abusi ma anche il mondo della caccia, le servono per vivere quell'esperienza di prigionia con difese che conosce e tattiche che conosce

      Concordo su quello che dici dei finali.
      Anche se credo che lei già da tempo sapeva difendersi dallo zio.
      Per finale autoreferenziale però mi sa o che mi sono spiegato male o che ti sei confusa.
      Quello autoreferenziale è quello con Willis, quello che richiama Unbreakable.
      Quello con Kevin invece non m'è piaciuto (e non capisco questo tuo dire che c'hai visto speranza e voglia di vivere tranquillamente, mi sono perso qualche pezzo?), sarebbe stato bellissimo che si finisse con lo sguardo di Anya per me ;)

      contentissimo del tuo gradimento!

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    4. ..mah..sai che effettivamente credevo di aver visto recensioni più positive su Signs e The Visit ...vabè sul sito siamo nella media del 6,5...

      tornando alla " bestia "... si hai capito bene , è un pò difficile spiegare ...secondo me Kevin si sente fortissimo ed imbattibile e nella sua mente malata si vede così , poi per contro pure noi che guardiamo con gli occhi di lei , vediamo quello che Shyamalan vuole farci credere , ossia che lui trasmette terrore e spesso il terrore fa percepire cose non vere o comunque trasfigurate ... so benissimo che pare una interpretazione forzata eppure , come ti dicevo io l'ho avvertita subito così ...

      sull'autoreferenzialità si intendevo la scena con Willis , scusa ho fatto io casino ...presa dalla foga ....

      mentre sullo sguardo di lei non dico che solo ora abbia preso consapevolezza di sè , però che dopo questa esperienza e dopo il confronto con un altra persona disagiata , anche se in modo e per motivi diversi , il suo pensiero sia maturato molto .
      sul finale di Kevin ...che ti devo dire...se non pensi a lui come ad un supereroe che si trasforma ma ad un ragazzo malato , pieno di rabbia e risentimento ci sta che gridi al mondo come se dovesse spaccare tutto o creare chissà quale esercito del male ... ma vedendolo come l'ho visto io e quindi niente trasformazione ... ho pensato anche per lui un futuro diverso con più autocontrollo ....
      mi ripropongo di rivedere il Willis di Shyamalan ...

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    5. Molto buffo che i due film che te percepivi come sopravvalutati io li percepissi quasi ovunque sottovalutati ;)

      ah, o.k, credo di averti capito sulla Bestia. Sì sì, notevole, interessante. E ci sta, fino a prova contraria nessuno può smentirti. Tra l'altro io la prendo volentieri questa interpretazione, limerebbe quello che io avevo trovato come un piccolo difetto

      anche su Anya concordo, questa esperienza ormai l'ha maturata ancora di più, quasi impossibile che non abbia le forze per contrastare chicchessia
      saranno cazzi per lo zio...

      sul finale di Kevin invece capisco quello che vuoi dire ma faccio davvero fatica a condividerlo
      ma è il bello delle interpretazioni dei film ;)

      beh, a questo punto sì

      Willis, ma lo sai, è presente anche in Il Sesto Senso, ma il finale riprende Unbreakable

      ciao!

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  13. Io lo devo ancora vedere, ma so già che mi piacerà. Di Shyamalan ho visto tutto tranne il primissimo film interpretato da lui Praying with Anger e L'ultimo dominatore dell'aria ( l'unico che non gli perdono :O( ). Il mio preferiti restano Unbreakable e Signs,ma mi sono goduto anche gli altri.
    Mi piace per il suo entusiasmo da ragazzo e anche per certe sue mancanze. Nel cinema per me è un po' come Ray Bradbury e Neil Gaiman in letteratura o Daryl Hall o Jimmey Webb nella musica: le loro opere possono avere difetti, ma sono sempre uniche e personali.
    Complimenti per il blog,che ho trovato casualmente cercando il libro di Ortolani!

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    1. Ahah, pensa che se la sono anche presa quelli dell'Ortolani (ho comprato il libro anche io, bellissimo) che compaio prima di loro su google...

      Anzi, è successa una cosa buffissima. Su Fb sul sito ufficiale misero il link della mia pagina invece della loro. Glielo dovetti dire io dopo un paio di giorni, molto divertito.

      bellissimo commento Felpa, interessante, competente e con quell'entusiasmo privo di snobberia che tanto mi piace

      sì, bravissimo, è proprio la passione di Night a rendermelo grditissimo. Ce ne fossero...

      Molto contento che metti Signs in cima, credo anche per me sia così. Beh, magari per visitare il blog parti proprio da Signs

      Sono una capra in musica, mi difendo in letteratura e il riferimento a Bradbury mi piace molto

      grazie mille ;)

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    2. Io il libro di Ortolani l'ho preso in biblioteca! :) Cmq mi sono trovato a ridere da solo leggendolo.
      Il mio prossimo intervento sarà su Martyrs....terribile!!!! :(

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    3. A me l'hanno regalato.
      Anzi, volevano regalarlo in parecchi, l'ho fermati ;)

      ma da 8 anni c'è il "mio" Buio in Sala, uscito quel libro tutti l'hanno pensato come regalo

      l'unico problema per me è il non aver visto quasi nessuno dei film che recensisce, sono tutti action o cinecomicis. Peccato, avrei riso anche di più ;)

      ahah, terribili sì. Poi dipende in che senso ;)

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  14. PARTE I

    E' la prima volta che, in questo blog, mi permetto di commentare ma seguo lo stesso già da parecchi mesi e in questo lungo periodo ho imparato a comprendere lo stile e i gusti del recensore.
    Sono molti i film, qui presenti, che potrei commentare ma per scrivere un qualcosa di pregnante sarei costretto a rivedermeli per l'ennesima volta e quindi no, preferisco passare.
    "Split", al contrario, l'ho visto qualche giorno fa e quindi la visione è ancora molto limpida nella mente e pertanto stavolta ho deciso di dire la mia.
    Shyamalan, nella sua carriera, ha dimostrato di essere un artista discontinuo e le sue opere celebrano il trionfo del saliscendi.
    Dopo un mirabile inizio costituito da “Il Sesto Senso”, (film che, man mano che passano gli anni, pesa sempre più sulla carriera del nativo regista indiano) un lavoro fin troppo perfetto per un (quasi) esordiente, il regista si è mantenuto su alti livelli con “Unbreakable” per poi accusare una flessione con “Signs”.
    Con “The Village” raggiunge l’apice superando, per quanto sembrasse impossibile, il livello de “Il Sesto Senso”; un’opera talmente ben girata, ben recitata e con una sceneggiatura solidissima dove, paradossalmente, il livello di tensione è maggiore che non nel film con Willis e Osment.
    Una pietra miliare che, però, decreterà la sua inesorabile discesa verso la mediocrità: dall’impalpabile “Lady in The Water” all’inutile “E venne il giorno”, dall’infantile “L’ultimo dominatore dell’Aria” ad “After Earth” (una occasione sprecata), Shyamalan perde tutto: credibilità artistica e, soprattutto, capacità di attrarre alti budget.
    Ritorna nel 2015 con “The Visit” in cui mostra timidi segni di risveglio (la sceneggiatura non regge, il film non riesce a camuffare in modo adeguato il tanto agognato colpo di scena ma gli ultimi 15 minuti rappresentano il miglior Shyamalan degli ultimi 13 anni) e, l’anno successivo, con questo “Split” che sembrava dovesse costituire un ulteriore dimostrazione palese della sua ripresa artistica ma invece…

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  15. PARTE II

    Shyamalan si serve di McAvoy (attore che da 6 anni vediamo, periodicamente, recitare nella saga degli X-Men nel ruolo del Prof. Charles Xavier) per dare vita ad un personaggio caratterizzato da multiple identità, non due o tre bensì ventiquattro, qualcosa di mai visto finora.
    Personalmente questo show di McAvoy non mi ha entusiasmato ne turbato in modo particolare; pur ritenendo la performance dell’attore inglese di alto livello qualitativo, il tutto risulta accademico direi quasi pretestuoso.
    Film basati su protagonisti dalle multiple identità ne ho visti tanti ma mai, come in questo caso, le identità si sprecano e lasciano il tempo che trovano.
    Si parla di 24 identità ma Shyamalan ne fa vedere solo 6: Dennis (il rapitore, al parcheggio, delle ragazze), Patricia (l’alter-ego femminile di Kevin), Hedwig (il fanciullino di Kevin), Barry (lo stilista effemminato), un'altra identità di cui non ricordo il nome che viene vista, sul monitor, dalla ragazza (Casey) quando si trova nella stanza di Hedwig e infine la Bestia.
    Personalmente ritengo che Kevin può anche avere 200 identità ma, alla fine, lo spettatore si trova davanti sei identità, ognuna delle quali sembra essere fine a se stessa (nessuna di esse incute paura).
    Il finale di Psycho è entrato nella storia del Cinema proprio perché la rivelazione dell’identità è talmente inattesa ed imprevista che lo spettatore è travolto dalla sorpresa; un film come “Identità” è geniale nel suo dipanarsi e, allo stesso modo, “Fight Club”.
    In “Split” invece assistiamo a qualcosa che, volente o dolente, risulta legata al concetto degli X-Men (la presenza di McAvoy quindi è solo una coincidenza o no?).
    La ventiquattresima personalità si arrabbia e si trasforma fisicamente, questo a me ricorda insindacabilmente Hulk che, per certi versi, è l’alter-ego di Bruce Banner.
    La ventiquattresima personalità si arrabbia e si arrampica sui muri come una mosca, questo a me ricorda insindacabilmente uno degli X-Men di cui non ricordo il nome.
    In sostanza quindi il film non scende in profondità nello scandagliare le varie personalità ma trova il suo fulcro narrativo nel raggiungimento della sublimazione dello stato umano: la mente che dà origine ad un essere sovraumano.
    Nulla di nuovo sotto il sole (X-Men) e neanche il pretesto narrativo degli intimi problemi di Casey riesce a prendermi più di tanto: la Bestia non la uccide perché lei è pura, pura perché ha subito violenze come Kevin; dov’è l’analisi della follia?
    Non c’è tensione, non c’è nessuna scena che provoca paura (che è molto differente dallo spavento), sembra di assistere ad un film di supereroi (come il finale, (in)consapevolmente, conferma), altro che approfondimento psicoanalitico o psicologico.
    Di questo Split non rimane nulla se non lo show di McAvoy e la bella parte di Betty Buckley, il resto non smuove le acque, non determina onde emotive.
    La strada per la risalita è ancora lunga caro Shyamalan, speriamo vada meglio la prossima volta.

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    1. Anonimo, aspettami, rispondo quando posso

      metti la notifica

      ma è un periodo un pò particolare, hai fatto il tuo primo commento proprio ora...

      ma arriverò

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  16. Caro Caden, sono l'anonimo del precedente messaggio: stai tranquillo, quando ti sentirai pronto sarò sempre lieto di scambiare delle opinioni con te.

    Non sono d'accordo sulla componente thriller, praticamente assente in tutto il film mentre parlare di punte horror lo ritengo decisamente fuori luogo.

    SPOILER

    Il film non decolla mai e lo spettatore non è mai in ansia per la sorte delle tre ragazze: esse vengono nutrite, tenute in un ambiente pulito, non vengono mai molestate fisicamente e/o sessualmente, decisamente una discreta prigionia.

    Non riesco ad intravedere alcuna critica sociale: Claire è una che si da da fare e non rimane con le mani in mano (vedasi grata sul tetto) mentre Casey ha sempre un atteggiamento passivo, riflessivo quasi come se la prigionia non la riguardasse mentre Marcia dimostra, semplicemente, l'età che possiede.

    Quando le presunte vittime non riescono a far stare lo spettatore con il fiato sospeso, la tensione (l'elemento fulcro di un Thriller) risulta assente e pertanto il film si affloscia su se stesso.

    Non che The Visit sia molto differente ma, almeno nel finale, le cose cambiano repentinamente con un alternarsi di doppia situazione davvero interessante mentre qui è solo un avanzare stancamente per arrivare a vedere questa fantomatica Bestia che, come è stato detto nel precedente commento, da un punto di vista estetico lascia il tempo che trova.

    Non c'è nessun mistero svelato, nessun confronto con l'ultima vittima, nessuna analisi della follia, nessun coinvolgimento familiare (nessun accenno alle famiglie delle tre ragazze rapite), nessun accenno allo sforzo della Polizia nel ricercare il responsabile, niente di niente.

    Tre ragazze tenute in ostaggio, trattate in modo decisamente dignitoso che attendono l'arrivo di questa ventiquattresima identità, un X-Men con la faccia di Xavier!

    Come sono lontani i tempi di "The Village"...

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    1. Rispondo all'anonimo dopo 35 giorni, tardi ormai credo

      1 grazie per seguire il blog da tempo, scusa se sei arrivato adesso ma è un periodo difficile

      2 non considero Signs un minore, anzi, per certi versi, almeno di profondità, il suo film migliore

      3 sì, The Village è straordinario. E sì, dopo è una lenta discesa anche se sia in Lady in the Water che E venne il giorno trovai cose interessanti

      4 The Visit l'ho amato sopra ogni aspettativa ma trovo la tua analisi molto centrata. Sì, grandissimo finale

      5 il fatto delle 24 identità poi in realtà mostrate solo 6 non deve essere preso come difetto. Semplicemente è per richiamare la vicenda di cronaca da cui il film prende spunto. La trovi su wiki, molto documentata. Credo che la scelta di limitarsi a 6 sia ottima, anche troppe. E sì, il senso di paura non c'è mai del tutto. Ma credo che più che paura questo personaggio doveva "interessare", ecco

      6 I 3 esempi che citi sono perfetti. Ma secondo me sbagli perchè se è vero che si parla sempre di multi identità la drammaturgia è completamente diversa. Basti dire che in questo film non c'è il "trucchetto" di attori diversi. E' un film molto meno geniale ma più onesto e genuino degli altri. Insomma, parla di un pazzo con tante identità, non è un film nel quale dobbiamo scoprire alla fine la cosa

      7 ecco, alla fine c'è questo lato sovrumano che nemmeno io ho amato. Qualche lettrice qua sopra ne dà una lettura ma io proprio per la genuinità con la quale Split si raccontava avrei preferiti questa deriva supereroistica non ci fosse

      8 Secondo me il personaggio di lei invece raggiunge profondità, forse proprio grazie all'attrice. Ma sì, nel finale si poteva far molto meglio a livello autoriale e cedere meno il fianco a certe derive

      9 sì, vero, poca tensione e pochissima empatia, anzi, quasi nulla, per le sorti delle ragazze. Lui non fa paura

      10 non c'è paragone a tensione con The Visit. Trovo la tua analisi sul lato thriller inattaccabile. Forse se lo definiamo così (non so se l'ho fatto io stesso) è solo per convenzione. Ma il "thrill" non c'è, ecco, o veramente poco


      bellissimo commento comunque

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  17. Come si evince dal bel commento dell'anonimo se è vero che Split ha assolutamente stilemi del thriller e dell'horror è anche vero che poi di tensione o paura ne presenta molto poca. Io non sono uno di quelli che dice "non fa paura, quindi non è un horror" ma uno che semplicemente apprezza bei film e le loro costruzioni.
    E questo mi è piaciuto tanto.
    Anche io ho amato molto il rapporto tra loro due e, avrai letto, sono uno di quelli che è rimasto folgorato da lei

    sì sì, quella critica sociale non solo c'è, ma è addirittura esplicitata, tanto da risultare forse didascalica e un pò sempliciotta

    la parte del cervello/scientifica l'ho trovata moolto interessante

    scusa anche a te marco

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  18. Caro Caden, ti ringrazio per avermi risposto. :)

    Non ha importanza se è passato un mese, è più importante potere liberamente scambiarsi le proprie opinioni.

    Ti risponderò su ogni punto:

    1) Immagino che si tratti di un periodo particolare della tua vita ma, permettimi di dirtelo, sono certo di essere più grande di te (e non penso proprio di 3 o 4 anni...) e per tale motivo posso tranquillamente affermare che sono i momenti di crisi personale (o pseudo tale) quelli che ti fanno crescere nello spirito e nell'ampliare la visione della Vita; pertanto più guardi dentro te stesso e più comprenderai molte altre sfumature della Vita che finora ignoravi;

    2) Non sono d'accordo. Signs non è un cattivo film, si lascia guardare senza gridare al miracolo ma nemmeno ci si lascia trascinare dalla noia; semplicemente è un film in cui il regista indiano sembra essere indeciso sulla strada da intraprendere: un percorso profondamente intimo vissuto sul (precario) equilibrio tra Fede e Amore oppure uno squarcio verso una visione dell'esistenza più universale e meno umano centrica?
    Il film non riesce a dare una direzione univoca e quindi, secondo me, alla fine risulta essere una occasione (quasi) sprecata;

    3) The Village è praticamente perfetto, i film successivi sono inguardabili al suo confronto;

    4) Ok;

    5) Come ho già scritto, parlare di 24 identità è solo un pretesto (poteva anche averne il doppio e il film non sarebbe cambiato di una virgola). Mi è sembrato una sorta di "doping psichico" dall'esito titubante e discutibile...

    6) Peccato però che il trucchetto degli attori differenti non c'è in Psycho, non c'è in Shutter Island, in Number 23, in Vanilla Sky o L'Uomo senza sonno. In sostanza quindi è esattamente come hai scritto: un film in cui lo spettatore deve limitarsi solamente al vedere, senza attendersi nessun colpo di scena o una totale rilettura della trama.

    7) La deriva supereroistica è resa ancor più esplicita dalla futura realizzazione di "Glass" che sarà, di fatto, il film che unirà definitivamente "Unbreakable" e "Split". Ecco quindi che quest'ultimo non è quello che voleva apparire: nessuna analisi della pazzia ma la conoscenza ed evoluzione di un nuovo (super) eroe, forse la nemesi di David Dunn?

    8) Concordo;

    9) ...e quindi di cosa stiamo parlando, di un thriller???

    10) Esattamente. I 15 minuti finali di "The Visit" valgono tutto "Split" ma gli stessi sono niente in confronto alla tensione di "The Village".
    Spesso la paura è la figlia naturale del non sapere e del non vedere e in questo, The Village, è magistrale.

    11) Grazie ma anche il tuo non scherza. Farò in modo di intervenire altre volte in futuro.

    Ciao!

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    1. Ah, ma che bravo, avevi messo le notifiche ;)

      1 Ho 40 anni. E sì, questo periodo è dolorosissimo, mi sento di aver perso una cosa talmente grande che non riesco a superarla. Ma se non fosse per questa mancanza (eh, hai detto niente...) questo è il periodo della mia vita in cui ho conosciuto meglio me stesso, quello nel quale sono cresciuto di più e quello che diventerà decisivo per la felicità futura

      2 "un percorso profondamente intimo vissuto sul (precario) equilibrio tra Fede e Amore oppure uno squarcio verso una visione dell'esistenza più universale e meno umano centrica?
      Il film non riesce a dare una direzione univoca e quindi, secondo me, alla fine risulta essere una occasione (quasi) sprecata;"
      perfetto, la mia risposta è dentro la tua, non potevi scrivere meglio. Ma come a te queste tematiche, il loro svolgersi, non hanno convinto, a me invece hanno colpito molto. Ma anche te sotto sotto è come se stessi dicendo che sì, Signs a livello di profndità era il suo film più ambizioso

      3 paragonati sì, sono messi molto male. Ma i due che cito, non fosse Shyamalan ma un regista esordiente secondo me li troveremmo molto interessanti

      5 sì sì, era solo per dire che non si è inventato un numero, ecco, ma ha preso quel fatto di cronaca

      6 sì sì, io mi limitato ai film che hai citato prima. Vero che non c'è in Psycho ma, appunto, lì c'era quel straordinario colpo di scena. E' una scelta narrativa, nent'altro. Ma immagina se avessimo avuto 6 attori diversi, sarebbe stata una copia di Identità come minimo. E una fregatura per lo spettatore, perchè le 3 ragazze comunque dovevano vedere sempre la stessa persona

      7 sì, ho paura che purtroppo la prima istanza sia quella...

      8 Come dinamiche credo di sì, come riuscita non so. Pensa a un film comico. Lo riconosci subito che vuole essere un film comico, poi se non fa ridere è un altro problema ;)
      Ecco, lo definisco thriller con lo stesso meccanismo, senz'altro quello voleva essere

      10 ah, qui sfondi una porta aperta con me, la paura per me è prprio quello, per questo odio gli horror moderni probabilmente

      grazie mille amico

      la prossima volta risolviamo prima ;)

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  19. 1) Il mio intuito non mi ha tradito quindi, io ne ho 47.
    Dici benissimo, i periodi di crisi sono momenti di passaggio tra uno stato e un altro (spesso di livello superiore). Si può avere timore di cambiare e sentirsi diversi ma non paura, quella mai.

    2) Come ho già scritto non reputo Signs un brutto film ma al confronto con The Village, The Sixt Sense e Unbreakable le differenze si vedono e non occorre vantare chissà quale cultura cinefila.

    8) Un film comico che non fa ridere è deprimente, un thriller che non ti tiene in tensione beh...cos'è?

    10)Io li chiamo "film di spavento", tutti che si basano sui salti dalla sedia e nient'altro, ma per favore!
    Asiatici, Americani o Europei che siano è tutto un guazzabuglio dei soliti cliché (fatta eccezzione per alcuni titoli).
    Imparassero da maestri come Kim Ji-woon et simili. Sfido chiunque a realizzare Capolavori assoluti come "Two Sisters", un film drammatico fino al midollo che viene raccontato come un Horror che fa tenere le luci accese in casa tutta la notte.
    Purtroppo di film come quello ne escono uno ogni vent'anni, se va bene.
    Alla prossima Caden!

    RispondiElimina
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    1. No, non ho paura, anzi, non vedo l'ora di vivere questa mia nuova vita

      Ecco, l'avrei voluta iniziare non da solo, ma non si può aver tutto, bisognerà accettare e guardare altrove ;)

      8 eh, ma appunto, sarà deprimente ma rimane un film comico. Ad un amico diresti "ho visto un film comico terribile". Solo questo dico, Signs è un thriller poi se è un thriller non riuscito o che non thrilla o.k., ma ci sta metterlo in quel genere. Il genere spesso non lo fa l'effetto

      sì sì, odio i film da spavento

      ma di grandi horror, poco conosciuti, ne ho visti tanti belli sti anni

      purtroppo quello è proprio uno di quei cult che mi manca

      alla prossima!

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  20. Visto ieri su premium.

    Lo sciamano aveva dato cenni di ripresa con the visit(necessità),è vero,ma qui non ci siamo ,il film viaggia su altri binari .

    Qua si vede lo sfarzo e la "luce" dei tempi migliori.(terzo film ambientato a Philadelphia)

    Risplende.

    In tensione fino alla fine, girato alla grande (come sempre)
    la novella streghetta brava mc avoy fantastico.

    Difetti particolari non ne ho ravvisati, tutto fila.

    La scena del cameo mal girata? ma se c'é la telecamera fissa e praticamente non succede niente.

    inutile forse,ma a lui piacciono ste cose è dal sesto senso che le fa.

    Una cosa sul finale che leggendo alla svelta mi sembra nessuno abbia colto,

    quel cinecomics di cui parli è voluto:La bestia con le sue capacita sovrannaturali ricorda il Bruce Willis di unbreakable(film dimenticato dai più,chissa perchè poi...)

    Confermando poi,il legame tra i due film, nella scena finale al bar con Bruce willis dove viene citato l'uomo di vetro.

    Il tutto è ulteriormente confermato dallo sciamano,con il titolo della sua nuova opera "Glass" che va a concludere la trilogia: Unbreakable\Split\Glass


    P.S.

    Frailty è il mio horror post 2000 preferito
    Mi ha dato da pensare per 3 giorni dopo la visione.

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    1. Azz.... L'anonimo ha detto le cose che ho detto io ,l'unico commento che non avevo letto.....

      vabbè meglio ripeterle ste cose.....

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    2. Beh, l'anonimo è proprio quel Rael dove hai dialogato su BR 2049

      negative, ma "girata" mica vuol dire che ci deve essere un movimento di macchina ;)

      le scene si girano, poi se l'inquadratura è fissa non c'entra niente col termine. E niente, la ricordo davvero pessima, inutile e malfatta, ecco

      beh, il riferimento finale non solo è evidente ma esplicito (l'uomo di vetro). Che poi mi dici che allora ci sta bene la faccenda da cinecomics o.k, ma a me non è piaciuta

      ma poco importa, importa che il "nostro" Shyamalan ci ha regalato un gran film :)

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    3. be allora grande Rael,ma su b.r.io non ho detto niente era n altro post,ma chissenefrega.

      Ma che me stai a perculà?;)
      dicevo inquadratura fissa per sottolineare,la nullità
      di una scena dove 2 guardano un computer e parlano fra loro.Non c'è niente che faccia gridare allo scandalo,mal girata francamente mi sembra proprio eccessivo.

      Ma le critiche sul disegno psicologico un po all'acqua di rose e l'interpretazione del finale son tutt'altro che campate in aria ci possono tranquillamente stare

      Resta che lo sciamano voleva fare altro:
      la genesi di un antagonista si potrebbe dire(a chiamarlo cattivo non ce la faccio)

      Dimenticavo in split c'è una sorta di twist al contrario
      l'ordinario che diventa straordinario e non l'inverso.Insolito nella sua cinematografia.Piaciuto molto. 8 pieno.



      Permettimi 2 paroline su Frailty cosi da spiegare il mio perchè



      SUPERMEGAIPER SPOILER-SPOILER-SPOILER-SPOILER-SPOILER
      CHIUNQUE NON ABBIA VISTO FRAILTY NON LEGGA STO PER AMMAZZARE UN GRAN FILM .SPOILER-SPOILER-SPOILER-
      SPOILER




      Seguire tutto il film vedendo la follia di questo genitore crescere per poi scoprire che in realtà era un dono è stato bellissimo.

      Però riflettendoci su:
      se questo dono\missione\disgrazia capitasse a noi ,come lo spiegheremmo ai nostri cari?
      e se invece capitasse a nostro fratello\sorella alla nostra compagna\o o peggio ancora a nostro figlio\a come ci comporteremmo? come reagiremmo?
      Be, per me questo è terrore allo stato puro.

      il compianto Paxton ci ha regalato una vera chicca.

      Perdona l'off topic ma mi è rimasto nel cuore, ne palerei per ore .Quando ho letto il nome nella rece si son risvegliati i ricordi della prima visione.

      alla prossima;)

      Elimina
    4. ahah, vero, era un altro post ;)

      ma lui ha scritto tanto anche su BD e me so confuso

      Ma sì, discute su una scena inutle in quella maniera è ridicolo. Ma, appunto, me chiedo perchè fare una scena così inutile, scollegata e forzata, i camei si possono far meglio, ecco

      beh, però per fare la genesi di un'antagonista ha fatto un film intero, insomma, non so se tutto era finalizzato a quel finale. Però ci sta, a me ha stonato ma ci sta

      mi hai fatto venire voglia di rivederlo e magari scriverne in effetti

      dico di Frailty ;)

      Elimina

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